Foibe e fascismo: differenze tra le versioni

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[[File:Foiba-di-basovizza.jpg|thumb|250px|Il monumento nazionale dedicato alla foiba di Basovizza. Nessun corpo è però mai stato riesumato da questo sito (in realtà è un pozzo di una miniera), se non una decina di cadaveri di soldati tedeschi e qualche di cavallo.]]
[[File:Foiba-di-basovizza.jpg|thumb|250px|Il monumento nazionale dedicato alla foiba di Basovizza. Nessun corpo è però mai stato riesumato da questo sito (in realtà è un pozzo di una miniera), se non una decina di cadaveri di soldati tedeschi e qualche di cavallo.]]
Le '''foibe''' sono degli "inghiottitoi" naturali (caverne e aperture carsiche del terreno), a forma di imbuto rovesciato, e che possono raggiungere la profondità di 200 metri. Si trovano principalmente nell''''Altopiano Carsico''', regione condivisa da Italia, Slovenia e Croazia. In Istria se ne contano circa 1700.
Le '''foibe''' sono degli "inghiottitoi" naturali (caverne e aperture carsiche del terreno), a forma di imbuto rovesciato, e che possono raggiungere la profondità di 200 metri. Si trovano principalmente nell''''Altopiano Carsico''', regione condivisa da Italia, Slovenia e Croazia. In Istria se ne contano circa 1700.


In [[Italia]] questo termine è comunemente associato ai presunti "'''massacri delle foibe'''", assumendo quindi un preciso significato politico, in cui migliaia di italiani sarebbero stati '''infoibati''' (neologismo che significa gettare nelle foibe) dai partigiani jugoslavi guidati dal maresciallo Tito. Con quest'articolo si intende trattare in modo neutrale e imparziale dei suddetti eventi e demistificare la propaganda revisionistica, [[neonazionalismo|neonazionalistica]] e [[neofascismo|fascistoide]], portata avanti in [[Italia]] tanto dalle forze politica di destra quanto da quelle della sinistra "moderata", e ricondurla ai canali veritieri della storia. Si intende cioè svelare la verità ricostruendo gli accadimenti di quel periodo, dal primo dopoguerra al [[fascismo]], dalla seconda guerra mondiale a tutto il secondo dopoguerra.
In [[Italia]] questo termine è comunemente associato ai presunti "'''massacri delle foibe'''", assumendo quindi un preciso significato politico, in cui migliaia di italiani sarebbero stati '''infoibati''' (neologismo che significa gettare nelle foibe) dai partigiani jugoslavi guidati dal maresciallo Tito. Con quest'articolo si intende trattare in modo neutrale e imparziale dei suddetti eventi e demistificare la propaganda revisionistica, [[neonazionalismo|neonazionalistica]] e [[neofascismo|fascistoide]], portata avanti in [[Italia]] tanto dalle forze politica di destra quanto da quelle della sinistra "moderata", e ricondurla ai canali veritieri della storia. Si intende cioè svelare la verità ricostruendo gli accadimenti di quel periodo, dal primo dopoguerra al [[fascismo]], dalla seconda guerra mondiale a tutto il secondo dopoguerra.
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===Il primo dopoguerra ===
===Il primo dopoguerra ===
Nell'immediato dopoguerra, come ricorda la storica Alessandra Kersevan <ref name="kersevan">[http://www.macrolibrarsi.it/autori/_alessandra_kersevan.php Alessandra Kersevan], storica specializzata nella storia del novecento e dei territori di frontiera a ridosso dei confini orientali italiani durante l'[[Fascismo|epoca fascista]], nel [[1995]] dà alle stampe ''Porzûs'', provando ad inquadrare l'eccidio di Porzûs ([[Brigata Osoppo]]). Analoghe considerazione farà monsignor Aldo Moretti, nel [[2003]] su indicazione del comune di Gonars. La Kersevan si dedica a ricerca ed approfondimento degli accadimenti nel campo di [[L'invasione della Jugoslavia: crimini di guerra e lager fascisti per slavi|concentramento fascista di Gonars]] con il testo ''Un campo di concentramento fascista. Gonars 1942-1943''. Nel [[2005]], su indicazione della Commissione europea e del Comune di Gonars, produce il documentario ''The Gonars Memorial  1942-1943: il simbolo della memoria italiana perduta''. È coordinatrice della collana dal titolo “Resistenzastorica”, facente capo alle edizioni KappaVu</ref>, spesso le foibe verranno usate come metodo di sepoltura veloce ed è di quell'epoca la canzoncina che racconta come l'infoibamento fosse un metodo di sepoltura sbrigativo e comune. Ne fa riferimento anche Giuseppe Cobol (poi italianizzatosi in "Cobolli Gigli") nel suo ''Trieste. La fedele di Roma'' (1919), dimostrando che quest'orribile pratica non ha certo la sua origine a sinistra <ref>[http://www.cnj.it/foibeatrieste/Capitolo_III.htm La cultura della foiba]</ref> ma era già praticata durante l'occupazione italiana nell'immediato primo dopoguerra:
Nell'immediato dopoguerra, come ricorda la storica Alessandra Kersevan <ref name="kersevan">[http://www.macrolibrarsi.it/autori/_alessandra_kersevan.php Alessandra Kersevan], storica specializzata nella storia del novecento e dei territori di frontiera a ridosso dei confini orientali italiani durante l'[[Fascismo|epoca fascista]], nel [[1995]] dà alle stampe ''Porzûs'', provando ad inquadrare l'eccidio di Porzûs ([[Brigata Osoppo]]). Analoghe considerazione farà monsignor Aldo Moretti, nel [[2003]] su indicazione del comune di Gonars. La Kersevan si dedica a ricerca ed approfondimento degli accadimenti nel campo di [[L'invasione della Jugoslavia: crimini di guerra e lager fascisti per slavi|concentramento fascista di Gonars]] con il testo ''Un campo di concentramento fascista. Gonars 1942-1943''. Nel [[2005]], su indicazione della Commissione europea e del Comune di Gonars, produce il documentario ''The Gonars Memorial  1942-1943: il simbolo della memoria italiana perduta''. È coordinatrice della collana dal titolo “Resistenzastorica”, facente capo alle edizioni KappaVu</ref>, spesso le foibe verranno usate come metodo di sepoltura veloce ed è di quell'epoca la canzoncina che racconta come l'infoibamento fosse un metodo di sepoltura sbrigativo e comune. Ne fa riferimento anche Giuseppe Cobol (poi italianizzatosi in "Cobolli Gigli") nel suo ''Trieste. La fedele di Roma'' (1919), dimostrando che quest'orribile pratica non ha certo la sua origine a sinistra <ref>[http://www.cnj.it/foibeatrieste/Capitolo_III.htm La cultura della foiba]</ref> ma era già praticata durante l'occupazione italiana nell'immediato primo dopoguerra:


A Pola xe l'Arena, <br />
A Pola xe l'Arena, <br />
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Furono accelerati i fini preposti dalla riforma Gentile, che prevedeva la chiusura graduale delle scuole delle minoranze entro l'anno scolastico 1928/29, iniziando l'allontanamento degli insegnanti elementari di etnia slovena e croata sin dal [[1924]]. Ci furono licenziamenti in massa degli insegnanti e con l'imposizione di un esame da superare entro il [[24 aprile]] [[1924]].
Furono accelerati i fini preposti dalla riforma Gentile, che prevedeva la chiusura graduale delle scuole delle minoranze entro l'anno scolastico 1928/29, iniziando l'allontanamento degli insegnanti elementari di etnia slovena e croata sin dal [[1924]]. Ci furono licenziamenti in massa degli insegnanti e con l'imposizione di un esame da superare entro il [[24 aprile]] [[1924]].


Lentamente Mussolini portò avanti la fascistizzazione dello [[Stato]] italiano, anche attraverso lo sviluppo di politiche prettamente razziste e antislave. Il [[23 Maggio]] [[1925]], durante il congresso dei fascisti istriani, il commissario Horst Venturi, puntando l'indice contro i sacerdoti sloveni e croati, affermò: «.. ci sono in questa regione sacerdoti che non sono italiani e non comprendono cosa significhi essere italiano e cocciutamente insistono  nel celebrare le funzioni religiose in lingua slovena. Noi invece affermiamo che in Italia si può pregare solo in italiano». Le misure restrittive furono poi radicalizzare con il Regio Decreto Legislativo n. 1796 ([[15 ottobre]] [[1925]]), che dichiarava nulli tutti gli atti pubblici non redatti in italiano <ref name="ante">[http://www.unionesegrate.it/ante1.html Antefatti foibe]</ref>. Nella seconda metà degli anni '20 vennero cancellate le insegne pubbliche e le indicazioni stradali riportate in sloveno o croato, proseguendo quindi quelle politiche razziste volte ad italianizzare i territori con "forti presenze slave". Nel [[1931]], per esempio, si susseguiranno i pignoramenti ai danni degli sloveni che finivano in mano al "Ente per la rinascita agraria della Tre Venezie", istituito appositamente il [[14 agosto]] [[1931]]. A partire dal [[1935]], l'ente "Tre Venezie" cominciò a distribuire le terre pignorate e a distribuirle a coloni italiani importati da zone agricole vicine, principalmente dal Veneto, secondo il piano etnocida di snazionalizzazione e italianizzazione delineato da Italo Sauro<ref>[http://www.rigocamerano.it/sfitalosauro.htm Memoriale di Italo Sauro]</ref>, figlio del più noto Nazario "eroe della Patria" ed "esperto per le questioni etniche del Confine Orientale" del Governo Mussolini.
Lentamente Mussolini portò avanti la fascistizzazione dello [[Stato]] italiano, anche attraverso lo sviluppo di politiche prettamente razziste e antislave. Il [[23 Maggio]] [[1925]], durante il congresso dei fascisti istriani, il commissario Horst Venturi, puntando l'indice contro i sacerdoti sloveni e croati, affermò: «.. ci sono in questa regione sacerdoti che non sono italiani e non comprendono cosa significhi essere italiano e cocciutamente insistono  nel celebrare le funzioni religiose in lingua slovena. Noi invece affermiamo che in Italia si può pregare solo in italiano». Le misure restrittive furono poi radicalizzare con il Regio Decreto Legislativo n. 1796 ([[15 ottobre]] [[1925]]), che dichiarava nulli tutti gli atti pubblici non redatti in italiano <ref name="ante">[http://www.unionesegrate.it/ante1.html Antefatti foibe]</ref>. Nella seconda metà degli anni '20 vennero cancellate le insegne pubbliche e le indicazioni stradali riportate in sloveno o croato, proseguendo quindi quelle politiche razziste volte ad italianizzare i territori con "forti presenze slave". Nel [[1931]], per esempio, si susseguiranno i pignoramenti ai danni degli sloveni che finivano in mano al "Ente per la rinascita agraria della Tre Venezie", istituito appositamente il [[14 agosto]] [[1931]]. A partire dal [[1935]], l'ente "Tre Venezie" cominciò a distribuire le terre pignorate e a distribuirle a coloni italiani importati da zone agricole vicine, principalmente dal Veneto, secondo il piano etnocida di snazionalizzazione e italianizzazione delineato da Italo Sauro<ref>[http://www.rigocamerano.it/sfitalosauro.htm Memoriale di Italo Sauro]</ref>, figlio del più noto Nazario "eroe della Patria" ed "esperto per le questioni etniche del Confine Orientale" del Governo Mussolini.
I procedimenti di esproprio saranno però alquanto lenti e poi saranno interrotti nell'imminenza della guerra.
I procedimenti di esproprio saranno però alquanto lenti e poi saranno interrotti nell'imminenza della guerra.
Nella seconda metà degli anni trenta si moltiplicheranno le violenze contro sacerdoti, intellettuali ed artisti di etnia slovena la cui unica colpa era quella di voler restare legati alla propria lingua e tradizioni. Contorni di sadica efferatezza assunse l'assassinio del compositore Lojze Bratuž, che, per aver diretto dei cori in sloveno, fu costretto ad ingerire dell'olio lubrificante per motori mescolato con olio di ricino: morì alcuni giorni più tardi, fra atroci dolori.   
Nella seconda metà degli anni trenta si moltiplicheranno le violenze contro sacerdoti, intellettuali ed artisti di etnia slovena la cui unica colpa era quella di voler restare legati alla propria lingua e tradizioni. Contorni di sadica efferatezza assunse l'assassinio del compositore Lojze Bratuž, che, per aver diretto dei cori in sloveno, fu costretto ad ingerire dell'olio lubrificante per motori mescolato con olio di ricino: morì alcuni giorni più tardi, fra atroci dolori.   
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*Eric Gobetti, ''L'occupazione allegra. Gli italiani in Jugoslavia (1941 – 1943)'', Carocci, Roma, 2007 (cap. 9) <ref>[http://www.deportati.it/news/libri_occ_jugoslavia.html Recensione da associazione nazionale ex deportati di guerra]</ref>
*Eric Gobetti, ''L'occupazione allegra. Gli italiani in Jugoslavia (1941 – 1943)'', Carocci, Roma, 2007 (cap. 9) <ref>[http://www.deportati.it/news/libri_occ_jugoslavia.html Recensione da associazione nazionale ex deportati di guerra]</ref>
*Tone Ferenc <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Tone_Ferenc Tone Ferenc]: «Il suo lavoro in titoli costa di oltre trecento documenti molti dei quali divenuti libri, di particolare importanza sono le ultime ricerche sulla «Provincia italiana di Lubiana» che tramite accurata e certosina documentazione raccolgono le prove dei crimini di guerra perpetrati dall'esercito italiano e dai nazifascisti prima della caduta del fascismo e nel periodo attorno a quest'ultima inoltre è riconosciuta la sua esperienza nello studio ed il materiale storico e documentale prodotto sui campi di concentramento fascisti sia in Italia che in Jugoslavia.»</ref>, ''La provincia "italiana" di Lubiana: documenti 1941-1942'', Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione fondato da Ercole Miani, Pubblicato da Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione, 1994
*Tone Ferenc <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Tone_Ferenc Tone Ferenc]: «Il suo lavoro in titoli costa di oltre trecento documenti molti dei quali divenuti libri, di particolare importanza sono le ultime ricerche sulla «Provincia italiana di Lubiana» che tramite accurata e certosina documentazione raccolgono le prove dei crimini di guerra perpetrati dall'esercito italiano e dai nazifascisti prima della caduta del fascismo e nel periodo attorno a quest'ultima inoltre è riconosciuta la sua esperienza nello studio ed il materiale storico e documentale prodotto sui campi di concentramento fascisti sia in Italia che in Jugoslavia.»</ref>, ''La provincia "italiana" di Lubiana: documenti 1941-1942'', Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione fondato da Ercole Miani, Pubblicato da Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione, 1994
*Alessandra Kersevan <ref name="kersevan">[http://www.macrolibrarsi.it/autori/_alessandra_kersevan.php Alessandra Kersevan], storica specializzata nella storia del novecento e in quanto accadde sui confini orientali italiani durante l'[[Fascismo|epoca fascista]], nel [[1995]] dà alle stampe ''Porzûs'', provando ad inquadrare l'eccidio di Porzûs ([[Brigata Osoppo]]). Analoghe considerazione farà monsignor Aldo Moretti, nel [[2003]] su indicazione del comune di Gonars. La Kersevan si dedica a ricerca ed approfondimento degli accadimenti nel campo di [[L'invasione della Jugoslavia: crimini di guerra e lager fascisti per slavi|concentramento fascista di Gonars]] con il testo ''Un campo di concentramento fascista. Gonars 1942-1943''. Nel [[2005]], su indicazione della Commissione europea e del Comune di Gonars, produce il documentario ''The Gonars Memorial  1942-1943: il simbolo della memoria italiana perduta''. È coordinatrice della collana dal titolo “Resistenzastorica”, facente capo alle edizioni KappaVu</ref>, ''Lager italiani. Pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili jugoslavi 1941-1943''
*Alessandra Kersevan <ref name="kersevan">[http://www.macrolibrarsi.it/autori/_alessandra_kersevan.php Alessandra Kersevan], storica specializzata nella storia del novecento e in quanto accadde sui confini orientali italiani durante l'[[Fascismo|epoca fascista]], nel [[1995]] dà alle stampe ''Porzûs'', provando ad inquadrare l'eccidio di Porzûs ([[Brigata Osoppo]]). Analoghe considerazione farà monsignor Aldo Moretti, nel [[2003]] su indicazione del comune di Gonars. La Kersevan si dedica a ricerca ed approfondimento degli accadimenti nel campo di [[L'invasione della Jugoslavia: crimini di guerra e lager fascisti per slavi|concentramento fascista di Gonars]] con il testo ''Un campo di concentramento fascista. Gonars 1942-1943''. Nel [[2005]], su indicazione della Commissione europea e del Comune di Gonars, produce il documentario ''The Gonars Memorial  1942-1943: il simbolo della memoria italiana perduta''. È coordinatrice della collana dal titolo “Resistenzastorica”, facente capo alle edizioni KappaVu</ref>, ''Lager italiani. Pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili jugoslavi 1941-1943''
*Michael Palumbo, ''L'olcausto dimenticato'', Rizzoli
*Michael Palumbo, ''L'olcausto dimenticato'', Rizzoli
*Tone Ferenc, Ravel Kodrič, Damijan Guštin, Nevenka Troha, ''Neupogljivi zakon Rima: fasizem in osvobodilni boj primorskih Slovencev 1941-1943; La legge inflessibile di Roma: il fascismo e la lotta di liberazione degli [[Sloveni]] nella Venezia Giulia 1941-1943''; Pubblicato da Društvo piscev zgodovine NOB, 2004
*Tone Ferenc, Ravel Kodrič, Damijan Guštin, Nevenka Troha, ''Neupogljivi zakon Rima: fasizem in osvobodilni boj primorskih Slovencev 1941-1943; La legge inflessibile di Roma: il fascismo e la lotta di liberazione degli [[Sloveni]] nella Venezia Giulia 1941-1943''; Pubblicato da Društvo piscev zgodovine NOB, 2004