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[[Image:Jules Bonnot.png|thumb|150 px|[[Jules Bonnot]], figura carismatica della Banda di cui era considerato il leader]] | [[Image:Jules Bonnot.png|thumb|150 px|[[Jules Bonnot]], figura carismatica della Banda di cui era considerato il leader]] | ||
La '''Banda Bonnot''' ('''''La Bande à Bonnot''''') è stata una celebre "banda" [[Illegalismo|illegalista]]-anarchica francese, che tra il dicembre del [[1911]] e l'aprile [[1912]] [[Espropriazione|espropriò]] diverse banche. Si trattava di una banda per modo di dire | La '''Banda Bonnot''' ('''''La Bande à Bonnot''''') è stata una celebre "banda" [[Illegalismo|illegalista]]-anarchica francese, che tra il dicembre del [[1911]] e l'aprile del [[1912]] [[Espropriazione|espropriò]] diverse banche. Si trattava di una banda per modo di dire perché non vie era una struttura formale, ma sostanzialmente si trattava di veri e propri [[gruppi d'affinità]] formati da persone che si associavano solamente giusto il tempo per mettere in atto un'azione. | ||
La maggior parte dei componenti avevano una matrice ideologica affine all'[[Anarco-individualismo|anarco-individualismo]] ([[Raymond Callemin|Callemin]], [[Edouard Carouy|Carouy]], [[André Soudy|Soudy]], [[Octave Garnier|Garnier]], [[Etienne Monier|Monnier]], [[René Valet|Valet]], [[Eugène Dieudonné|Dieudonné]] ed altri) sviluppatasi con la frequentazione prima del [[stampa anarchica|giornale]] «[[l'Anarchie]]» e poi nella libreria ''[[L'Idée Libre]]''. | La maggior parte dei componenti avevano una matrice ideologica affine all'[[Anarco-individualismo|anarco-individualismo]] ([[Raymond Callemin|Callemin]], [[Edouard Carouy|Carouy]], [[André Soudy|Soudy]], [[Octave Garnier|Garnier]], [[Etienne Monier|Monnier]], [[René Valet|Valet]], [[Eugène Dieudonné|Dieudonné]] ed altri) sviluppatasi con la frequentazione prima del [[stampa anarchica|giornale]] «[[l'Anarchie]]» e poi nella libreria ''[[L'Idée Libre]]''. | ||
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==Contesto storico == | ==Contesto storico == | ||
[[File:Albert Libertad.jpg|thumb|140 px|[[Albert Libertad]], propagandista anarco-individualista francese]] | [[File:Albert Libertad.jpg|thumb|140 px|[[Albert Libertad]], propagandista anarco-individualista francese]] | ||
[[Image:Fichecalleminwh0.jpg|thumb|left|150 px|Scheda poliziesca di [[Raymond Callemin|Raymond Callemin (detto ''la science'') | [[Image:Fichecalleminwh0.jpg|thumb|left|150 px|Scheda poliziesca di [[Raymond Callemin|Raymond Callemin]] (detto ''la science'')]] | ||
La Banda Bonnot nasce in un contesto storico, quello dell'Europa e della [[Francia]] dei primi anni '10 del XX° secolo, in cui le promesse rivoluzionarie ottocentesche stentavano a concretizzarsi e assai poco, dal punto di vista rivoluzionario, erano serviti anche gli [[Azione diretta|attentati]] di [[ | La Banda Bonnot nasce in un contesto storico, quello dell'Europa e della [[Francia]] dei primi anni '10 del XX° secolo, in cui le promesse rivoluzionarie ottocentesche stentavano a concretizzarsi e assai poco, dal punto di vista rivoluzionario, erano serviti anche gli [[Azione diretta|attentati]] di [[Émile Henry]], [[Ravachol]], [[Auguste Vaillant]] e [[Sante Caserio]]. <ref> In tutto il mondo si susseguirono gli attentati contro le [[autorità]]: [[Michele Angiolillo]] l'[[8 agosto]] [[1897]] uccide il presidente del consiglio spagnolo Antonio Cánovas del Castillo; [[Luigi Luccheni]] il [[10 settembre]] [[1898]], a Ginevra, assassina l'imperatrice Elisabetta (Sissi) di Baviera; [[Gaetano Bresci]] il [[29 luglio]] [[1900]] spara e uccide il re Umberto I [[Leon Czolgosz]] il [[6 settembre]] [[1901]] uccide il il Presidente degli [[USA]] William Mckinley. ecc.</ref> (In realtà in [[Messico]] la [[Rivoluzione messicana|Rivoluzione]] era in atto ed alcune conquiste sociali furono ottenute in Europa anche grazie alle [[Azione diretta|azioni dirette]] intraprese dagli anarchici). | ||
È un epoca in cui la [[CGT]] francese inizia la deriva riformista e per gli anarchici era difficile trovare e poi mantenere un lavoro, anche a causa delle leggi sempre più [[repressione|repressive]] che i governi via via promulgavano <ref>Nel [[1893]]-[[1894]] il governo francese promulga le cosiddette ''lois scelératés'', concepite in particolar modo per colpire il [[movimento anarchico]] francese.</ref>; un'epoca in cui in [[Francia]] non si erano ancora spenti gli echi propagandistici dell'[[Anarco-individualismo|anarco-individualista]] [[Albert Libertad]] (1875-1908): | È un epoca in cui la [[CGT]] francese inizia la deriva riformista e per gli anarchici era difficile trovare e poi mantenere un lavoro, anche a causa delle leggi sempre più [[repressione|repressive]] che i governi via via promulgavano <ref>Nel [[1893]]-[[1894]] il governo francese promulga le cosiddette ''lois scelératés'', concepite in particolar modo per colpire il [[movimento anarchico]] francese.</ref>; un'epoca in cui in [[Francia]] non si erano ancora spenti gli echi propagandistici dell'[[Anarco-individualismo|anarco-individualista]] [[Albert Libertad]] (1875-1908): | ||
: «Non aspettare la rivoluzione: quelli che promettono la rivoluzione sono buffoni come gli altri. Fai tu stesso la tua rivoluzione. Essere uomini liberi, vivere da compagni» | : «Non aspettare la rivoluzione: quelli che promettono la rivoluzione sono buffoni come gli altri. Fai tu stesso la tua rivoluzione. Essere uomini liberi, vivere da compagni». | ||
È in questo clima di sfiducia verso la [[rivoluzione]] che alcuni giovani anarchici belgi e francesi, molti dei quali intrisi di rigorosi dogmi scientifici (si pensi a [[Raymond Callemin]], detto ''Raymond la science'', che si opponeva a qualsiasi sentimentalismo in nome di un rigorosissimo razionalismo), scelsero di intraprendere una lotta disperata e fondamentalmente suicida (erano ben consapevoli che la strada intrapresa li avrebbe probabilmente condotti alla morte) [[Illegalismo|lotta illegalista]] contro il [[Capitalismo|capitale]] e la società intera. Dal momento che la [[rivoluzione]] tardava ad arrivare, essi ritennero legittimo vivere l'anarchia qui ed ora, senza aspettare che da un momento all'altro sorgesse «il sol dell'avvenir». | È in questo clima di sfiducia verso la [[rivoluzione]] che alcuni giovani anarchici belgi e francesi, molti dei quali intrisi di rigorosi dogmi scientifici (si pensi a [[Raymond Callemin]], detto ''Raymond la science'', che si opponeva a qualsiasi sentimentalismo in nome di un rigorosissimo razionalismo), scelsero di intraprendere una lotta disperata e fondamentalmente suicida (erano ben consapevoli che la strada intrapresa li avrebbe probabilmente condotti alla morte) [[Illegalismo|lotta illegalista]] contro il [[Capitalismo|capitale]] e la società intera. Dal momento che la [[rivoluzione]] tardava ad arrivare, essi ritennero legittimo vivere l'anarchia qui ed ora, senza aspettare che da un momento all'altro sorgesse «il sol dell'avvenir». | ||
==L'epopea della banda Bonnot == | ==L'epopea della banda Bonnot == | ||
[[File:Edouard Carouy.jpg|thumb|250 px|[[Edouard Carouy]]]] | |||
[[File:Octave-garnier.png|thumb|left|150px|[[Octave Garnier]]]] | |||
La banda Bonnot si costituì intorno alla figura carismatica di [[Jules Bonnot|Jules Joseph Bonnot]] <ref>[[Jules Bonnot]] nacque a Pont-de-Roide il [[14 ottobre]] [[1876]] e morì a Choisy-le-Roi il [[28 aprile]] [[1912]] durante il violento assedio della polizia e dell'esercitò alla casa dell'anarchico [[Joseph Dubois]] (anch'esso cadrà vittima con [[Jules Bonnot|Bonnot]]), in cui [[Jules Bonnot|Bonnot]] aveva trovato rigugio.</ref> - anarchico, operaio e uno dei primi ''chaffeur'' della storia - la cui vita per un certo periodo si legò al celeberrimo Arthur Conan Doyle, ideatore di ''Sherlock Holmes'', per il quale lavorò come autista in Gran Bretagna nel [[1910]]. | |||
[[Jules Bonnot]], di ritorno dalla [[Gran Bretagna]] e oramai senza alcuna prospettiva lavorativa, fu introdotto negli ambienti anarchici di Parigi da [[Eugene Dieudonné]], il quale in particolare gli presentò gli [[Illegalismo|illegalisti]] ed [[Anarco-individualismo|individualisti]] del [[stampa anarchica|giornale]] «[[l'Anarchie]]», gli stessi che, quando alla direzione dello stesso giunsero [[Rirette Maîtrejean]] e il belga d'origine russa [[Victor Serge|Victor Kibalcic]], ovvero [[Victor Serge]] <ref>[[Victor Serge]] nasce in [[Belgio]] dopo che la sua famiglia era stata costretta a fuggire dalla [[Russia]] in seguito all'assassinio dello zar Alessandro II. Dopo la militanza nella Jeune Garde Socialiste, aveva abbracciato l'anarchismo. La sua opera più famosa è l'autobiografia intitolata ''Memorie di un rivoluzionario''.</ref>, presero a frequentare la libreria ''[[L'Idée Libre]]'' a causa delle divergenze ideologiche. | |||
[[Jules Bonnot]], di ritorno dalla [[Gran Bretagna]] e oramai senza alcuna prospettiva lavorativa, fu introdotto negli ambienti anarchici di Parigi da [[Eugene Dieudonné]], il quale in particolare gli presentò gli [[Illegalismo|illegalisti]] ed [[Anarco-individualismo|individualisti]] del [[stampa anarchica|giornale]] «[[l'Anarchie]]», gli stessi che, quando alla direzione dello stesso giunsero [[Rirette | |||
[[Jules Bonnot|Bonnot]] spiegò loro la sua idea di radicale lotta contro i [[Capitalismo|capitalisti e i borghesi]], da attuare per mezzo di atti illegali finalizzati a colpire il bene che a loro stava più a cuore: il denaro. Alcuni di questi, già in bilico tra criminalità comune e attivismo anarchico, sembrarono maggiormente più disposti di altri a seguirlo; tra questi [[Raymond_Callemin|Raymond la Science]] ([[Raymond Callemin]]) ed [[Edouard Carouy]] <ref>«[ | [[Jules Bonnot|Bonnot]] spiegò loro la sua idea di radicale lotta contro i [[Capitalismo|capitalisti e i borghesi]], da attuare per mezzo di atti illegali finalizzati a colpire il bene che a loro stava più a cuore: il denaro. Alcuni di questi, già in bilico tra criminalità comune e attivismo anarchico, sembrarono maggiormente più disposti di altri a seguirlo; tra questi [[Raymond_Callemin|Raymond la Science]] ([[Raymond Callemin]]) ed [[Edouard Carouy]] <ref>«[Edouard e Raymond erano] assoggettati a discipline alimentari (vegetarianesimo assoluto, né vino né caffè, né tè né menta... ), ed esponevano di continuo i misfatti del sentimento, invocando soltanto la “ragione scientifica” e “l'egoismo cosciente”» ([[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e/o, pag. 42).</ref>, [[Octave Garnier]] <ref>«..bel ragazzo, abbronzato, silenzioso dagli occhi neri straordinariamente duri e ardenti [...] respingeva la discussione con gli intellettuali. “Frasi, frasi”, diceva... » ([[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e/o, pag. 43).</ref>, [[André Soudy]] <ref>«Incarnava in modo perfetto l'infanzia oppressa dei vicoli; cresciuto sul lastrico, tubercolotico a tredici anni sifilitico a diciotto... » ([[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e/o, pag. 45).</ref>, [[René Valet]] <ref>«Aveva una bella testa quadra dai capelli rossi, un mento energico, occhi verdi, mani vigorose, andature da atleta [...] si gettò in un avventura per spirito di solidarietà, per aiutare i compagni perduti... » ([[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e/o, pag. 29).</ref> ed [[Etienne Monier]], detto anche ''Simentoff'', che si autodescrisse con queste parole: | ||
: «...il mio ardente desiderio [è] che un giorno, non lontano, regni nelle istituzioni sociali un massimo di benessere e d'indipendenza, al fine che l'individuo...possa meglio consacrare a quello che fa la bellezza della vita, all'istruzione soprattutto alla scienza». <ref>[http://www.ephemanar.net/aout20.html#monier L'Ephéméride Anarchiste]</ref> | : «...il mio ardente desiderio [è] che un giorno, non lontano, regni nelle istituzioni sociali un massimo di benessere e d'indipendenza, al fine che l'individuo...possa meglio consacrare a quello che fa la bellezza della vita, all'istruzione soprattutto alla scienza». <ref>[http://www.ephemanar.net/aout20.html#monier L'Ephéméride Anarchiste]</ref> | ||
La Banda, che si costituì senza alcuna [[Gerarchia|struttura gerarchica]] o senza formalità d'altro tipo (ognuno era libero di volta in volta di scegliere se partecipare o meno ad un colpo), intendeva assaltare le banche utilizzando automobili di grossa cilindrata opportunamente rubate prima di ogni previsto "colpo". [[Jules Bonnot|Bonnot]] era infatti un abilissimo guidatore ed era adattissimo a questo scopo. | La Banda, che si costituì senza alcuna [[Gerarchia|struttura gerarchica]] o senza formalità d'altro tipo (ognuno era libero di volta in volta di scegliere se partecipare o meno ad un colpo), intendeva assaltare le banche utilizzando automobili di grossa cilindrata opportunamente rubate prima di ogni previsto "colpo". [[Jules Bonnot|Bonnot]] era infatti un abilissimo guidatore ed era adattissimo a questo scopo. | ||
I soldi espropriati avrebbero dovuto servire per sostentare | I soldi espropriati avrebbero dovuto servire per sostentare sé stessi e gli ambienti radicali dell'[[anarchismo]] parigino; inoltre l'obiettivo era anche quello di terrorizzare la [[Capitalismo|società capitalista]] e dimostrare a tutti la sua vulnerabilità, al di là degli schieramenti di [[polizia]] preposti a difendere le [[banca|banche]] e le case dei ricchi borghesi. Per poter realizzare il progetto, il gruppo si dotò di tutta una serie di appoggi e agganci “minori” cui fare affidamento in caso di necessità: il garagista [[Jean Dettweiller|Dettweiller]], il meccanico [[Joseph Dubois|Dubois]], e poi anche [[Barbe Leclec'h]], [[Antoine Gauzy]], [[Marie Schoofs]] (fidanzata di [[Octave Garnier|Garnier]]), [[Léon Rodriguez|Rodriguez]], [[Jean de Boë]], [[David Bellonie]], [[Kléber Bénard|Benard]], [[Louis Rimbault|Rimbault]], [[Bernard Gorodesky|Gorodesky]], [[Crozat de Fleury]] ecc. | ||
===Azioni della Banda Bonnot=== | ===Azioni della Banda Bonnot=== | ||
[[File: Ataque chantilly bonnot.jpg|thumb|180 px|La rapina alla succursale della banca "Société générale" di Chantilly (marzo 1912) vista dal giornale francese «Le Petit Journal»]] | |||
[[File:Band a bonnot desenho.jpg|thumb|left|200 px|La Banda Bonnot in un'illustrazione di «Le Figaro»]] | |||
Gli espropri della Banda si svolgevano generalmente alla luce del giorno perché l'obiettivo era anche quello di terrorizzare la [[Capitalismo|società capitalista]] con sorprendenti azioni piene d'audacia e sfrontatezza: | Gli espropri della Banda si svolgevano generalmente alla luce del giorno perché l'obiettivo era anche quello di terrorizzare la [[Capitalismo|società capitalista]] con sorprendenti azioni piene d'audacia e sfrontatezza: | ||
*Il [[14 dicembre]] [[1911]], [[Jules Bonnot|Bonnot]], [[Octave Garnier|Garnier]] e [[Raymond Callemin|Raymond la Science]] rubarono una Delaunay-Belleville da utilizzare per la prima. | *Il [[14 dicembre]] [[1911]], [[Jules Bonnot|Bonnot]], [[Octave Garnier|Garnier]] e [[Raymond Callemin|Raymond la Science]] rubarono una Delaunay-Belleville da utilizzare per la prima. | ||
*Il [[21 dicembre]] [[1911]], alle 9:00 della mattina, gli stessi tre uomini assaltarono in automobile i portavalori della banca Société Générale, in via Ordener a Parigi. Era quella la prima volta della storia in cui un'automobile veniva utilizzata per una rapina bancaria...Ad ogni modo ne scaturì un conflitto a fuoco, [[Octave Garnier]] ferì gravemente un addetto al servizio del portavalori, tale '''Ernest Caby''', ma il totale del bottino fu di soli 5000 franchi più titoli vari difficilmente smerciabili. | *Il [[21 dicembre]] [[1911]], alle 9:00 della mattina, gli stessi tre uomini assaltarono in automobile i portavalori della banca Société Générale, in via Ordener a Parigi. Era quella la prima volta della storia in cui un'automobile veniva utilizzata per una rapina bancaria... Ad ogni modo ne scaturì un conflitto a fuoco, [[Octave Garnier]] ferì gravemente un addetto al servizio del portavalori, tale '''Ernest Caby''', ma il totale del bottino fu di soli 5000 franchi più titoli vari difficilmente smerciabili. [[Raymond Callemin|Callemin]] portò parte dei titoli all'anarchico belga [[Jean de Boë|de Boë]] nella speranza che questi riuscisse a convertirli in denaro contante. In seguito [[David Bellonie]] e [[Léon Rodriguez|Rodriguez]] provarono a smerciarne un'altra parte ad un usuraio parigino, che però li "ringraziò" spifferando tutto alla polizia. L'aver aiutato la banda [[Jules Bonnot|Bonnot]] costò a [[Jean de Boë|de Boë]], [[David Bellonie|Bellonie]] e [[Léon Rodriguez|Rodriguez]] una successiva incriminazione per complicità e il processo insieme agli esponenti principali della banda. <ref name="cacucci">Ne fa riferimento Pino Cacucci nel suo ''In ogni caso nessun rimorso'', edizioni Feltrinelli</ref> | ||
Tutta una serie di azioni vennero attribuite alla banda, alcune delle quali erano state effettivamente compiute da loro, ma altre no (es. il [[3 gennaio]] [[1912]], a Thiais, due anziani furono rapinati e trucidati nella loro casa; vennero accusati dell'efferato omicidio due frequentatori dell'''[[L'Idèe Libre|Idée Libre]]'', [[Marius Metge]], che fu arrestato insieme alla compagna, ed [[Edouard Carouy]], che si diede invece alla latitanza e negherà sempre la propria colpevolezza). | |||
Tutta una serie di azioni vennero attribuite alla banda, alcune delle quali erano state effettivamente compiute da loro, ma altre no (es. il [[3 gennaio]] [[1912]], a Thiais, due anziani furono rapinati e trucidati nella loro casa | |||
*Il [[31 gennaio]] [[1912]], a Gand, in Belgio, [[Edouard Carouy]], [[Octave Garnier]] e [[Jules Bonnot]] tentarono un nuovo furto di automobile. Lo stesso giorno [[Victor Serge]] e la compagna [[Rirette | *Il [[31 gennaio]] [[1912]], a Gand, in Belgio, [[Edouard Carouy]], [[Octave Garnier]] e [[Jules Bonnot]] tentarono un nuovo furto di automobile. Lo stesso giorno [[Victor Serge]] e la compagna [[Rirette Maîtrejean]] vennero arrestati con l'accusa di complicità ideologica con gli esponenti della banda (cosa inverosimile visti i pessimi rapporti tra i due gruppi, anche se non mancarono gli atti di [[solidarietà]] in nome della fratellanza anarchica). | ||
*Il [[27 febbraio]] [[1912]], a Saint-Madé, [[Raymond Callemin]], [[Octave Garnier]] e [[Jules Bonnot]] furono fermati da un poliziotto, che di cognome faceva incredibilmente Garnier, mentre erano intenti a rubare un'automobile. Il gruppo reagì per evitare l'arresto e il poliziotto fu assassinato proprio da [[Octave Garnier]]. Il giorno seguente i tre assaltarono la casa d'un notaio e ne nacque l'ennesima sparatoria. | *Il [[27 febbraio]] [[1912]], a Saint-Madé, [[Raymond Callemin]], [[Octave Garnier]] e [[Jules Bonnot]] furono fermati da un poliziotto, che di cognome faceva incredibilmente Garnier, mentre erano intenti a rubare un'automobile. Il gruppo reagì per evitare l'arresto e il poliziotto fu assassinato proprio da [[Octave Garnier]]. Il giorno seguente i tre assaltarono la casa d'un notaio e ne nacque l'ennesima sparatoria. Incredibilmente, durante il successivo processo a carico della banda, [[Eugene Dieudonné]] sarà indicato da Caby come il responsabile del suo ferimento durante la rapina del [[21 dicembre]], fatto non rispondente al vero giacché egli mai partecipò alle azioni della [[Banda Bonnot]]. | ||
*Il [[25 marzo]] [[1912]], [[René Valet]], [[Etienne Monier]], [[André Soudy]], [[Jules Bonnot]], [[Octave Garnier]] e [[Raymond Callemin]], mentre erano diretti a Chantilly, rubarono una Limousine Dion-Bouton. Uno dei due occupanti fu ucciso per aver cercato di respingere gli assalitori. Lo stesso giorno, con quella macchina, rapinarono la locale succursale della Société Générale di Parigi: quarantanovemila franchi il bottino ottenuto, oltre a due impiegati morti (uno rimase seriamente ferito) durante la sparatoria scatenatasi dentro e fuori la sede della Banca ([[André Soudy|Soudy]] era l'unico del gruppo rimasto fuori nella Piazza a tenere a bada la folla con il suo fucile). <br /> | *Il [[25 marzo]] [[1912]], [[René Valet]], [[Etienne Monier]], [[André Soudy]], [[Jules Bonnot]], [[Octave Garnier]] e [[Raymond Callemin]], mentre erano diretti a Chantilly, rubarono una Limousine Dion-Bouton. Uno dei due occupanti fu ucciso per aver cercato di respingere gli assalitori. Lo stesso giorno, con quella macchina, rapinarono la locale succursale della Société Générale di Parigi: quarantanovemila franchi il bottino ottenuto, oltre a due impiegati morti (uno rimase seriamente ferito) durante la sparatoria scatenatasi dentro e fuori la sede della Banca ([[André Soudy|Soudy]] era l'unico del gruppo rimasto fuori nella Piazza a tenere a bada la folla con il suo fucile). <br /> | ||
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==Epilogo della Banda Bonnot== | ==Epilogo della Banda Bonnot== | ||
[[File:Muro bonnot.jpg|miniatura|left|Su un muro le ultime parole di Jules Bonnot]] | |||
[[File:Bonnot (morto).jpg|thumb|Cadavere di Jules Bonnot]] | [[File:Bonnot (morto).jpg|thumb|Cadavere di Jules Bonnot]] | ||
Dopo le ultime rapine le maglie della [[polizia]] si strinsero sempre più intorno alla banda, il [[governo]] si appellò all'amor [[patria|patrio]] del popolo contro chi voleva, a loro dire, portare il caos e il disordine nella società. Gli anarchici venivano considerati i primi nemici della patria, la loro idea andava estirpata radicalmente. Per alcuni militanti dell'''[[L'Idée Libre|Idée Libre]]'' non ci fu scampo, vennero fermati e accusati di qualsiasi crimine compiuto durante quel periodo. [[Jules Bonnot]], in fuga, trovò prima ospitalità ad Ivry ([[24 aprile]] [[1912]]) nella casa di un amico di [[Elie Monnier]], l'anarchico [[Antoine Gauzy]]. Il giorno seguente in casa [[Antoine Gauzy|Gauzy]] irruppe la [[polizia]] e ne nacque uno scontro a fuoco. Il commissario che comandava le azioni (il vice direttore della Sûreté, Jouin) morì nei tumulti, mentre [[Jules Bonnot|Bonnot]], ferito, continuò la sua fuga. Ma anche per lui le ore erano oramai contate. | Dopo le ultime rapine le maglie della [[polizia]] si strinsero sempre più intorno alla banda, il [[governo]] si appellò all'amor [[patria|patrio]] del popolo contro chi voleva, a loro dire, portare il caos e il disordine nella società. Gli anarchici venivano considerati i primi nemici della patria, la loro idea andava estirpata radicalmente. Per alcuni militanti dell'''[[L'Idée Libre|Idée Libre]]'' non ci fu scampo, vennero fermati e accusati di qualsiasi crimine compiuto durante quel periodo. [[Jules Bonnot]], in fuga, trovò prima ospitalità ad Ivry ([[24 aprile]] [[1912]]) nella casa di un amico di [[Elie Monnier]], l'anarchico [[Antoine Gauzy]]. Il giorno seguente in casa [[Antoine Gauzy|Gauzy]] irruppe la [[polizia]] e ne nacque uno scontro a fuoco. Il commissario che comandava le azioni (il vice direttore della Sûreté, Jouin) morì nei tumulti, mentre [[Jules Bonnot|Bonnot]], ferito, continuò la sua fuga. Ma anche per lui le ore erano oramai contate. | ||
Nei giorni seguenti chiese e ricevette ospitalità dal meccanico-anarchico [[Joseph Dubois]], l'unico che in quel momento poteva farlo. Scovato anche questo rifugio, domenica [[28 aprile]] partì l'assalto in forze da parte della [[polizia]], della Guardia repubblicana e di alcuni volontari (il tutto sotto gli occhi di alcuni cameramen della polizia): [[Joseph Dubois|Dubois]] rimase ucciso immediatamente; [[Jules Bonnot|Jules]] morì dopo aver provato inutilmente a resistere. Prima di morire, mentre bombe e proiettili distruggevano inesorabilmente la casa del meccanico, decise di scrivere una sorta di testamento in cui scagionava la signora Thollon (la donna di cui si era innamorato e che era stata arrestata pur non facendo parte della banda), [[Antoine Gauzy]] ed [[Eugène Dieudonné]], riportando inoltre le motivazioni che lo avevano portato ad una scelta tanto radicale di vita: | Nei giorni seguenti chiese e ricevette ospitalità dal meccanico-anarchico [[Joseph Dubois]], l'unico che in quel momento poteva farlo. Scovato anche questo rifugio, domenica [[28 aprile]] partì l'assalto in forze da parte della [[polizia]], della Guardia repubblicana e di alcuni volontari (il tutto sotto gli occhi di alcuni cameramen della polizia): [[Joseph Dubois|Dubois]] rimase ucciso immediatamente; [[Jules Bonnot|Jules]] morì dopo aver provato inutilmente a resistere. Prima di morire, mentre bombe e proiettili distruggevano inesorabilmente la casa del meccanico, decise di scrivere una sorta di testamento in cui scagionava la signora [[Judith Thollon|Thollon]] (la donna di cui si era innamorato e che era stata arrestata pur non facendo parte della banda), [[Antoine Gauzy]] ed [[Eugène Dieudonné]], riportando inoltre le motivazioni che lo avevano portato ad una scelta tanto radicale di vita: | ||
: «Era la felicità che avevo inseguito per tutta la vita, senza esser capace neppure di sognarla. L'avevo trovata, è scoperto che cosa fosse. La felicità che mi era sempre stata negata, avevo il diritto di viverla quella felicità. Non me lo avete concesso. E allora, è stato peggio per me, peggio per voi, peggio per tutti. Dovrei rimpiangere ciò che ho fatto? Forse. Ma non ho rimorsi. Rimpianti sì, in ogni caso nessun rimorso...» <ref>[[Pino Cacucci]], ''In ogni caso nessun rimorso'', Feltrinelli, 1994, pag. 16</ref> | : «Era la felicità che avevo inseguito per tutta la vita, senza esser capace neppure di sognarla. L'avevo trovata, è scoperto che cosa fosse. La felicità che mi era sempre stata negata, avevo il diritto di viverla quella felicità. Non me lo avete concesso. E allora, è stato peggio per me, peggio per voi, peggio per tutti. Dovrei rimpiangere ciò che ho fatto? Forse. Ma non ho rimorsi. Rimpianti sì, in ogni caso nessun rimorso... ». <ref>[[Pino Cacucci]], ''In ogni caso nessun rimorso'', Feltrinelli, 1994, pag. 16</ref> | ||
Per gli altri esponenti della banda ugualmente il destino era segnato: il [[15 maggio]] [[1912]], [[Octave Garnier]] e [[René Valet]] morirono durante il [[Violenza della polizia|violento assalto delle forze dell'ordine]] e dell'[[esercito]] (a suon di bombe e cariche di dinamite) alla casa in cui i due si nascondevano. Tutti gli altri [[Illegalismo|illegalisti]] furono arrestati, accusati indistintamente d'appartenenza alla [[Banda Bonnot]] (in qualche caso senza prove alcune, come [[Eugène Dieudonné|Dieudonné]] che era effettivamente innocente) furono processati a partire dal [[3 febbraio]] [[1913]]. | Per gli altri esponenti della banda ugualmente il destino era segnato: il [[15 maggio]] [[1912]], [[Octave Garnier]] e [[René Valet]] morirono durante il [[Violenza della polizia|violento assalto delle forze dell'ordine]] e dell'[[esercito]] (a suon di bombe e cariche di dinamite) alla casa in cui i due si nascondevano. Tutti gli altri [[Illegalismo|illegalisti]] furono arrestati, accusati indistintamente d'appartenenza alla [[Banda Bonnot]] (in qualche caso senza prove alcune, come [[Eugène Dieudonné|Dieudonné]] che era effettivamente innocente) furono processati a partire dal [[3 febbraio]] [[1913]]. | ||
===Il processo === | ===Il processo === | ||
[[File:RiretteMaitrejean-VictorSerge.jpg|250 px|thumb| [[Rirette | [[File:RiretteMaitrejean-VictorSerge.jpg|250 px|thumb|[[Rirette Maîtrejean]] e [[Victor Serge]]. Compagni di vita e di ideali anarchici, saranno coinvolti nelle vicende della Banda Bonnot pur non avendone mai fatto parte.]] | ||
[[File: Eugene.Dieudonne.jpg|thumb|left|[[Eugene Dieudonné]] fu accusato da Ernest Caby di essere stato colui che lo aveva sparato. [[Eugène Dieudonné|Dieudonné]] era innocente e non era nemmeno presente alla rapina del [[21 dicembre]] [[1911]]. Condannato alla pena di morte, sarà poi "graziato" e condannato ai lavori forzati. Dopo vari tentativi riuscirà finalmente ad evadere.]] | [[File: Eugene.Dieudonne.jpg|thumb|left|[[Eugene Dieudonné]]]] [[File:Soudy_1911.jpg|thumb|150 px|[[André Soudy]]]] fu accusato da Ernest Caby di essere stato colui che lo aveva sparato. [[Eugène Dieudonné|Dieudonné]] era innocente e non era nemmeno presente alla rapina del [[21 dicembre]] [[1911]]. Condannato alla pena di morte, sarà poi "graziato" e condannato ai lavori forzati. Dopo vari tentativi riuscirà finalmente ad evadere.]] | ||
Il processo vide una ventina di imputati, alcuni accusati di aver in qualche modo sostenuto la banda ([[Barbe Leclec'h]], [[Marie Schoofs]], [[Jean Dettweiller|Dettweiller]], [[Léon Rodriguez|Rodriguez]], | Il processo vide una ventina di imputati, alcuni accusati di aver in qualche modo sostenuto la banda ([[Barbe Leclec'h]], [[Marie Schoofs]], [[Jean Dettweiller|Dettweiller]], [[Léon Rodriguez|Rodriguez]], [[Louis Rimbault|Rimbault]], [[Crozat de Fleury]]... ), altri, a torto o ragione, di averne fatto parte ([[Raymond Callemin]], [[Eugene Dieudonné]], [[Etienne Monier]], [[André Soudy]], [[Marius Metge]] ed [[Edouard Carouy]]) o di esserne gli ideologi ([[Victor Serge]] e [[Rirette Maîtrejean]]). | ||
Tra i trecento i testimoni chiamati a deporre, [[Séverine]], [[Pierre Martin]] e [[Sébastien Faure]] lo fecero in favore degli imputati, mentre l'uomo del portavalori, '''Ernest Caby''', continuò incredibilmente ad indicare [[Eugène Dieudonné|Dieudonné]] come colui che gli aveva sparato. Durante tutto il processo molti degli [[Illegalismo|illegalisti]] irrisero la giuria e i due procuratori che li accusavano: | Tra i trecento i testimoni chiamati a deporre, [[Séverine]], [[Pierre Martin]] e [[Sébastien Faure]] lo fecero in favore degli imputati, mentre l'uomo del portavalori, '''Ernest Caby''', continuò incredibilmente ad indicare [[Eugène Dieudonné|Dieudonné]] come colui che gli aveva sparato. Durante tutto il processo molti degli [[Illegalismo|illegalisti]] irrisero la giuria e i due procuratori che li accusavano: | ||
: «I principali imputati erano Raymond Callemin, André Soudy, il giardiniere Monier, il falegname | : «I principali imputati erano Raymond Callemin, André Soudy, il giardiniere Monier, il falegname Eugène Dieudonné, negavano tutto, e avevano, in via puramente astratta, il gioco facile; in realtà, gli indizi inconfutabili li uccidevano, salvo Dieudonné che era realmente innocente, non di tutto, ma di quello di cui lo si accusava, per una somiglianza dei suoi occhi neri con altri occhi più neri che erano nella tomba. Lui solo gridava la sua innocenza, senza stancarsi con frenesia, formando un contrasto impressionante con i colpevoli insolenti e beffardi che dicevano calmi con tutto il loro contegno “Vi sfidiamo a darne le prove!”. Siccome tutti sapevano la verità, la prova diventava superflua, lo sentivano e continuavano a fare il loro mestiere di desperados. Sorridenti, aggressivi, prendendo degli appunti, Raymond “negava il diritto di giudicare“, ma si inchinava dinanzi alla forza, rivolgeva al presidente delle frasi spiritose; Soudy, interrogato a lungo sulla proprietà di una carabina, rispondeva tranquillamente: “Non è mia, ma, come sapete, Proudhon ha detto che la proprietà è un furto”». <ref>[[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e/o, pag. 50</ref> | ||
[[Rirette | [[Rirette Maîtrejean]] e [[Victor Serge]] non solo si difesero strenuamente, respinsero i tentativi di trasformarli in delatori e da accusati si trasformarono in accusatori: | ||
: «L'accusa [...] mi aveva attribuito la parte dell'ideologo, ma dovette abbandonare questo disegno fin dalla seconda udienza [...] nessuna responsabilità né diretta né indiretta mi incombeva in quei drammi [...] non ero là che a causa del mio rifiuto categorico di parlare, cioè di farmi delatore. Distruggevo l'accusa su alcuni punti di dettaglio e questo era facile; difendevo la dottrina | : «L'accusa [...] mi aveva attribuito la parte dell'ideologo, ma dovette abbandonare questo disegno fin dalla seconda udienza [...] nessuna responsabilità né diretta né indiretta mi incombeva in quei drammi [...] non ero là che a causa del mio rifiuto categorico di parlare, cioè di farmi delatore. Distruggevo l'accusa su alcuni punti di dettaglio e questo era facile; difendevo la dottrina – libero esame, solidarietà, rivolta – e questo era molto più difficile e scontentavo i colpevoli “innocenti” dimostrando che la società fabbrica il crimine e i criminali, le idee disperate, i suicidi e il denaro-veleno... » ([[Victor Serge]] in ''[[Memorie di un rivoluzionario]]'' <ref>[[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e/o, pag. 50 e 51</ref>). | ||
Il [[27 febbraio]] la giuria emise le seguenti sentenze: | Il [[27 febbraio]] la giuria emise le seguenti sentenze: | ||
*[[Raymond Callemin]], [[Eugene Dieudonné]] (in seguito graziato e condannato ai lavori forzati, evaderà dalla detenzione in Guiana), [[Etienne Monier]] e [[André Soudy]]: condanna a morte; | *[[Raymond Callemin]], [[Eugene Dieudonné]] (in seguito graziato e condannato ai lavori forzati, evaderà dalla detenzione in Guiana), [[Etienne Monier]] e [[André Soudy]]: condanna a morte; | ||
*[[Edouard Carouy]] <ref>Carouy morirà suicida in [[carcere]] qualche ora dopo la sua condanna ai lavori forzati a vita.</ref> e [[Marius Metge]]: lavori forzati a vita; | *[[Edouard Carouy]] <ref>Carouy morirà suicida in [[carcere]] qualche ora dopo la sua condanna ai lavori forzati a vita.</ref> e [[Marius Metge]]: lavori forzati a vita; | ||
*[[Victor Serge]] e [[Rirette | *[[Victor Serge]] e [[Rirette Maîtrejean]]: 5 anni al primo, assolta la seconda (con lei vengono assolte anche [[Barbe Leclec'h]] e [[Marie Vuillemin]]); | ||
*[[Antoine Gauzy]]: 18 mesi | *[[Antoine Gauzy]]: 18 mesi | ||
*[[Judith Thollon]]: 4 anni; | *[[Judith Thollon]]: 4 anni; | ||
*'''Personaggi minori''' ([[ | *'''Personaggi minori''' ([[Jean Dettweiller]], [[David Bellonie|Bellonie]], [[Crozat de Fleury]], [[Kléber Bénard|Benard]] ecc.): tra i 4 e i 6 anni. | ||
===Le esecuzioni=== | ===Le esecuzioni=== | ||
Suicidatosi [[Edouard Carouy|Carouy]] e convertita la pena dell'innocente Dieudonné ai lavori forzati a vita, il [[21 aprile]] [[1913]] furono eseguite le condanne a morte di [[Raymond Callemin|Callemin]], [[André Soudy|Soudy]] e [[Etienne Monier|Monier]]: | Suicidatosi [[Edouard Carouy|Carouy]] e convertita la pena dell'innocente [[Eugène Dieudonné|Dieudonné]] ai lavori forzati a vita, il [[21 aprile]] [[1913]] furono eseguite le condanne a morte di [[Raymond Callemin|Callemin]], [[André Soudy|Soudy]] e [[Etienne Monier|Monier]]: | ||
: «Dieudonné, l'innocente riconosciuto innocente, graziato, vale a dire mandato in galera a vita [...] evase parecchie volte [...] raggiunse il Brasile. Raymond diede prova, nella sua cella di condannato a morte, di tanta fermezza che non gli nascosero la data dell'esecuzione. L'attese leggendo. Davanti alla ghigliottina scorse il gruppo dei reporter e grido loro: "È bello, eh?". Soudy chiede all'ultima ora un caffè e dei croissants [...] evidentemente era troppo presto, non gli trovarono che un po' di caffè nero. “Scalognato” - disse - “fino in fondo”. Veniva meno per la paura nervosa, dovettero sostenerlo per le scale, ma si dominava e canticchiò, vedendo il biancore del cielo al di sopra dei castagni, un'aria di romanza di strada: "Salute, o mio ultimo mattino" [...] Il taciturno Monnier, folle di angoscia, si dominò e fu calmo». <ref>[[Victor Serge]], ''Memorie di un rivoluzionario'', Edizioni e/o, pag. 54</ref> | |||
==Note== | |||
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== Elenco di membri della Banda Bonnot == | == Elenco di membri della Banda Bonnot == | ||
[[File:Membri bonnot.jpg|miniatura|1000px|center|Alcuni membri della Banda Bonnot: (dall'alto) [[Eugène Dieudonné]], [[Jules Bonnot]], [[Antoine Gauzy]], Mallet, [[Pierre Cardi]], [[Marius Metge]], [[Édouard Carouy]], [[Octave Garnier]], [[René Valet]], soggetto non identificato, [[Émile Bachelet]], [[Louis Rimbault]], [[Marie Vuillemin]], [[André Soudy]], [[Étienne Monier]], [[Raymond Callemin]], [[Jean de Boë]], [[Bernard Gorodesky]]]] | |||
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*[[Émile Bachelet]] | *[[Émile Bachelet]] | ||
*[[Barthélémy Baraille]] | *[[Barthélémy Baraille]] | ||
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*[[Frères Bill]] | *[[Frères Bill]] | ||
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*[[Jean Dubois]] | *[[Jean Dubois]] | ||
*[[Octave Garnier]] | *[[Octave Garnier]] | ||
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*[[Jean-Baptiste Pancrazi]] | *[[Jean-Baptiste Pancrazi]] | ||
*[[Joseph Platano]] | *[[Joseph Platano]] | ||
*[[Jean-Marcel Poyer]] | *[[Jean-Marcel Poyer]]| | ||
*[[Charles Reinert]] | *[[Charles Reinert]] | ||
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*[[Judith Thollon]] | *[[Judith Thollon]] | ||
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== Collegamenti esterni == | == Collegamenti esterni == | ||
*[https://web.archive.org/web/20070626233229/http://erewhon.ticonuno.it/2002/storia/bonnot/uno.htm La Banda Bonnot] | *[https://web.archive.org/web/20070626233229/http://erewhon.ticonuno.it/2002/storia/bonnot/uno.htm La Banda Bonnot] | ||
*[http://www.horstfantazzini.net/banda_bonnot.htm Sito web in memoria dell'artista ed espropriatore anarchico Horst Fantazzini] | *[https://web.archive.org/web/20210920231823/http://www.horstfantazzini.net/banda_bonnot.htm Sito web in memoria dell'artista ed espropriatore anarchico Horst Fantazzini] | ||
*[http://www.janinetissot.fdaf.org/jt_bonnot_membres.htm I membri della Banda Bonnot] (in francese) | |||
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