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[[File: Armando_borghi.jpg|thumb|Armando Borghi]]'''Armando Borghi''' (Castel Bolognese, [[6 aprile]] [[1882]] - Roma, [[21 aprile]] [[1968]]) è stato scrittore, sindacalista e anarchico [[antiorganizzatore]] italiano. | [[File: Armando_borghi.jpg|thumb|Armando Borghi]]'''Armando Borghi''' (Castel Bolognese, [[6 aprile]] [[1882]] - Roma, [[21 aprile]] [[1968]]) è stato scrittore, [[sindacalista]] e [[anarchico]] [[antiorganizzatore]] italiano. | ||
== Biografia == | == Biografia == | ||
'''Armando Borghi''' nasce a Castel Bolognese (RA) <ref>Castel Bolognese è stato anche il paese natale di [[Giovanni Forbicini]], altro celebre anarchico italiano.</ref> il [[6 aprile]] [[1882]] in una modesta famiglia. Il padre fu giornalista, [[sindacalismo|sindacalista]] ed [[I Internazionale|internazionalista]], vicino alle idee di [[Bakunin]] e di [[Andrea Costa]], prima che questi si convetisse al parlamentarismo e venisse eletto come deputato socialista. | |||
'''Armando Borghi''' nasce a Castel Bolognese (RA) <ref>Castel Bolognese è stato anche il paese natale di [[Giovanni Forbicini]], altro celebre anarchico italiano</ref> il [[6 aprile]] [[1882]] in una modesta famiglia. Il padre fu giornalista, [[sindacalismo|sindacalista]] ed [[I Internazionale|internazionalista]], vicino alle idee di [[Bakunin]] e di [[Andrea Costa]], prima che questi si convetisse al parlamentarismo e venisse eletto come deputato socialista. | |||
=== Scoperta dell'anarchismo e inizio della militanza === | === Scoperta dell'anarchismo e inizio della militanza === | ||
Grazie all'influenza del padre e dell'ambiente familiare, che gli mette a disposizione moltissimi libri, opuscoli, giornali internazionalisti e libertari, diviene anarchico in giovanissima età. Altri libri e giornali riceve anche da [[Serafino Mazzotti]], intimo amico di [[Bakunin]], anche se decisiva per la sua formazione pare essere la nascita de «[[L'Agitazione]]», il settimanale anarchico fondato nel [[1897]] ad Ancona da [[Errico Malatesta]]. | Grazie all'influenza del padre e dell'ambiente familiare, che gli mette a disposizione moltissimi libri, opuscoli, giornali internazionalisti e libertari, diviene anarchico in giovanissima età. Altri libri e giornali riceve anche da [[Serafino Mazzotti]], intimo amico di [[Bakunin]], anche se decisiva per la sua formazione pare essere la nascita de «[[L'Agitazione]]», il [[settimanale anarchico]] fondato nel [[1897]] ad Ancona da [[Errico Malatesta]]. | ||
Nel [[1898]], a soli 16 anni, assiste ad un processo a carico di Malatesta. Nello stesso anno partecipa ai “moti per il pane” di Castel Bolognese e altri centri. Ricercato dalla [[polizia]] fugge ad Imola e poi a Bologna, dove lavora come lavapiatti e prosegue gli studi. Dopo il regicidio di Umberto I prende posizione in favore di [[Gaetano Bresci]] e per questo è costretto a nascondersi per un po'nelle campagne bolognesi. Rientrato a Bologna, costituisce un gruppo anarchico, dove si distingue per le sue capacità oratorie. | Nel [[1898]], a soli 16 anni, assiste ad un processo a carico di Malatesta. Nello stesso anno partecipa ai “moti per il pane” di Castel Bolognese e altri centri. Ricercato dalla [[polizia]] fugge ad Imola e poi a Bologna, dove lavora come lavapiatti e prosegue gli studi. Dopo il regicidio di Umberto I prende posizione in favore di [[Gaetano Bresci]] e per questo è costretto a nascondersi per un po'nelle campagne bolognesi. Rientrato a Bologna, costituisce un gruppo anarchico, dove si distingue per le sue capacità oratorie. | ||
[[antimilitarismo|Antimilitarista]] convinto viene arrestato nel [[1902]] per incitazione alla renitenza alla leva. Più volte arrestato, talvolta riesce a fuggire dalle mani della polizia (es. il [[23 ottobre]] [[1905]] evade durante il trasferimento alle [[carcere|carceri]] di Faenza da Castel Bolognese). | [[antimilitarismo|Antimilitarista]] convinto viene arrestato nel [[1902]] per incitazione alla renitenza alla leva. Più volte arrestato, talvolta riesce a fuggire dalle mani della [[polizia]] (es. il [[23 ottobre]] [[1905]] evade durante il trasferimento alle [[carcere|carceri]] di Faenza da Castel Bolognese). | ||
Nel maggio [[1906]] è chiamato a Ravenna a diviene direttore del settimanale ' | Nel maggio [[1906]] è chiamato a Ravenna a diviene direttore del settimanale «L'Aurora», dove pubblica una serie di racconti poi riuniti nell'opuscolo ''Il nostro e l'altrui individualismo'' ([[1907]]). In questo testo critica l'[[Stirner|individualismo stirneriano]] (l'antagonismo di Borghi all'[[individualismo]] «scaturisce un'opposta maniera di concepire la vita e la lotta»), ritenendolo addirittura estraneo al [[movimento anarchico]], dichiarandosi però contrario agli eccessi organizzativi e collocandosi nell'ambito del [[anarco-comunismo|comunismo anarchico]] [[antiorganizzatore]] di stampo [[Kropotkin|kropotkiniano]], in cui l'azione individuale deve essere coordinata, senza dogmi o norme restrittive, con quella collettiva. | ||
Identici concetti vengono espressi in ''Gli anarchici di fronte all'[[Stirner|individualismo stirneriano]]'', pubblicato su «[[Il Pensiero]]». Promuove la "Biblioteca Lux" con lo scopo di favorire la pubblicazione e la diffusione di [[antimilitarismo|opuscoli antimilitaristi]]. Dal luglio [[1907]] al [[1910]] svolge le mansioni di segretario del Sindacato provinciale edile (sindacato autonomo dalla Federazione nazionale e dalla CGL, entrambi in mano ai riformisti socialisti). Si unisce ai [[sindacalismo|sindacalisti rivoluzionari]] contro la fazione riformista della Camera del lavoro, da cui scaturiranno due CdL, una riformista ed una [[rivoluzione|rivoluzionaria]] nelle mani di sindacalisti e anarchici. | Identici concetti vengono espressi in ''Gli anarchici di fronte all'[[Stirner|individualismo stirneriano]]'', pubblicato su «[[Il Pensiero]]». Promuove la "Biblioteca Lux" con lo scopo di favorire la pubblicazione e la diffusione di [[antimilitarismo|opuscoli antimilitaristi]]. Dal luglio [[1907]] al [[1910]] svolge le mansioni di segretario del Sindacato provinciale edile (sindacato autonomo dalla Federazione nazionale e dalla CGL, entrambi in mano ai riformisti socialisti). Si unisce ai [[sindacalismo|sindacalisti rivoluzionari]] contro la fazione riformista della Camera del lavoro, da cui scaturiranno due CdL, una riformista ed una [[rivoluzione|rivoluzionaria]] nelle mani di sindacalisti e anarchici. | ||
Borghi propugna l'[[azione diretta]], l'organizzazione decentrata e [[Federalismo|federativa]], individuando nel [[sindacalismo]] un mezzo decisivo per la costituzione di una società libertaria. | Borghi propugna l'[[azione diretta]], l'organizzazione decentrata e [[Federalismo|federativa]], individuando nel [[sindacalismo]] un mezzo decisivo per la costituzione di una società libertaria. | ||
Nel settembre [[1909]] è arrestato alla stazione ferroviaria di Brescia, picchiato per una notte intera e rimesso in [[libertà]] la mattina successiva. Nel [[1911]] viene denunciato per il suo sostegno agli operai metallurgici di Piombino in lotta. Collabora, dal [[1910]] al [[1913]], a «L'Agitatore» di Bologna, dove scrive anche un articolo in sostegno ad [[Augusto Masetti]]. Inizia ad avere forti legami con gli anarchici “stranieri”, frequenta gli ambienti | Nel settembre [[1909]] è arrestato alla stazione ferroviaria di Brescia, picchiato per una notte intera e rimesso in [[libertà]] la mattina successiva. Nel [[1911]] viene denunciato per il suo sostegno agli operai metallurgici di Piombino in lotta. Collabora, dal [[1910]] al [[1913]], a «L'Agitatore» di Bologna, dove scrive anche un articolo in sostegno ad [[Augusto Masetti]]. Inizia ad avere forti legami con gli anarchici “stranieri”, frequenta gli ambienti di «[[Bataille syndicaliste]]», «[[Les Temps Nouveaux]]» di [[Jean Grave]], «[[Le Libertaire]]». Entra inoltre in rapporti con [[Sébastien Faure]], [[Charles Malato]], [[James Guillaume]] e [[Amilcare Cipriani]]. | ||
Espulso dalla [[Svizzera]], dove si era recato per una conferenza, ritorna in [[Francia]] e poi in [[Italia]], dove aderisce all'[[Unione Sindacale Italiana]]. Pubblica ''Fernand Pelloutier nel sindacalismo francese. E in Italia?'' ([[1913]]), in cui si avvicina indissolubilmente al [[sindacalismo rivoluzionario]] radicale. Al II Congresso dell'USI (Milano, [[4 dicembre|4]]-[[7 dicembre]] [[1913]]) presenta una relazione sullo [[sciopero generale]] («L'Internazionale», [[4 dicembre]] [[1913]]). Va a convivere con l'operaia Ornella Fabbri, dalla cui relazione nasce nel [[1914]] un figlio, Comunardo, a cui poi le [[autorità]] imporranno il nome Patrizio. | Espulso dalla [[Svizzera]], dove si era recato per una conferenza, ritorna in [[Francia]] e poi in [[Italia]], dove aderisce all'[[Unione Sindacale Italiana]]. Pubblica ''Fernand Pelloutier nel sindacalismo francese. E in Italia?'' ([[1913]]), in cui si avvicina indissolubilmente al [[sindacalismo rivoluzionario]] radicale. Al II Congresso dell'USI (Milano, [[4 dicembre|4]]-[[7 dicembre]] [[1913]]) presenta una relazione sullo [[sciopero generale]] («L'Internazionale», [[4 dicembre]] [[1913]]). Va a convivere con l'operaia Ornella Fabbri, dalla cui relazione nasce nel [[1914]] un figlio, Comunardo, a cui poi le [[autorità]] imporranno il nome Patrizio. | ||
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=== Prima della Grande Guerra === | === Prima della Grande Guerra === | ||
[[File:Armando_borghi_2.jpg|250 px|left|thumb|Foto segnaletica di Armando Borghi]] | [[File:Armando_borghi_2.jpg|250 px|left|thumb|Foto segnaletica di Armando Borghi]] | ||
È attivo durante la [[settimana rossa]] e per un soffio sfugge all'arresto. Allo scoppio della Prima | È attivo durante la [[settimana rossa]] e per un soffio sfugge all'arresto. Allo scoppio della Prima guerra mondiale si schiera contro la guerra, scontrandosi all'interno dell'[[USI]] con con le tesi interventiste di [[Alceste De Ambris]] (i sindacalisti interventisti usciranno dall'USI per dar vita alla UIL). | ||
Borghi diviene segretario nazionale dell'[[USI]], poi fonda e dirige il nuovo organo nazionale della stessa, «Guerra di classe» (dal [[1969]] assumerà la denominazione di «[[Lotta di Classe (rivista)|Lotta di classe]])». In novembre viene arrestato per i fatti della [[settimana rossa|Settimana rossa]] e ritorna in [[libertà]] nel gennaio [[1915]] per effetto di un'amnistia. Nel [[1915]] si trasferisce per un po'a Modena e Piacenza, dove continua a lottare contro la guerra. | Borghi diviene segretario nazionale dell'[[USI]], poi fonda e dirige il nuovo organo nazionale della stessa, «Guerra di classe» (dal [[1969]] assumerà la denominazione di «[[Lotta di Classe (rivista)|Lotta di classe]])». In novembre viene arrestato per i fatti della [[settimana rossa|Settimana rossa]] e ritorna in [[libertà]] nel gennaio [[1915]] per effetto di un'amnistia. Nel [[1915]] si trasferisce per un po'a Modena e Piacenza, dove continua a lottare contro la guerra. | ||
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=== Il primo dopoguerra, l'avvento del fascismo e la rivoluzione russa === | === Il primo dopoguerra, l'avvento del fascismo e la rivoluzione russa === | ||
Dopo la fine della Prima guerra mondiale Borghi diviene uno delle figure di spicco della sinistra rivoluzionaria. Durante il Biennio rosso l'[[USI]], che nel [[1913]] aveva circa 100mila aderenti, conta più di 300mila iscritti. Nel dicembre [[1918]] Armando Borghi si oppone alla confluenza dell'[[USI]] nella CGL, proponendo la nascita di un nuovo organismo eletto dalla base, ma la CGL rifiuta la proposta. | |||
Nell'aprile [[1919]], dopo le ennesime [[Fascismo|violenze fasciste]] propone l'unità [[antifascismo|antifascista]] attraverso un comitato di rappresentanti dell'[[USI]], CGL, PSI, [[Unione Anarchica Italiana]] e SFI. Arrestato precauzionalmente prima dello "[[sciopero]]" del [[21 luglio]] [[1919]], partecipa allo sviluppo dei [[Consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|Consigli di Fabbrica]], collabora alla fondazione di «[[Umanità Nova]]» e partecipa al Congresso di Bologna della [[Unione Anarchica Italiana]] ([[1 luglio|1]]-[[4 luglio]] [[1920]]), appoggiando [[Maurizio Garino]], relatore sui Consigli di Fabbrica, contro la diffidenza di molti compagni. Non si mostra contrario all'adesione alla [[III Internazionale]], speranzoso di fermare la deriva autoritaria della [[La Rivoluzione russa|Rivoluzione russa]], anche se in molti sospettano che possa avere avuto delle "tentazioni" bolsceviche. | |||
Nell'aprile [[1919]], dopo le ennesime [[Fascismo|violenze fasciste]] propone l'unità [[antifascismo|antifascista]] attraverso un comitato di rappresentanti dell'[[USI]], CGL, PSI, [[Unione Anarchica Italiana]] e SFI. Arrestato precauzionalmente prima dello "[[sciopero]]" del [[21 luglio]] [[1919]], partecipa allo sviluppo dei [[Consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|Consigli di Fabbrica]], collabora alla fondazione di «[[Umanità Nova]]» e partecipa al Congresso di Bologna della [[Unione Anarchica Italiana]] ([[1 luglio|1]]-[[4 luglio]] [[1920]]), appoggiando [[Maurizio Garino]], relatore sui Consigli di Fabbrica, contro la diffidenza di molti compagni. Non si mostra contrario all'adesione alla [[III Internazionale]], speranzoso di fermare la deriva autoritaria della [[La Rivoluzione | |||
Nell'estate [[1920]] giunge in [[Russia]] per partecipare al Congresso di costituzione dell'[[Internazionale dei Sindacati Rossi]] (ISR), dove incontra Zinoviev, [[Lenin]], [[Victor Serge]] e [[Kropotkin]]. Deluso rientra in [[Italia]], dove è in atto l'[[Consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|occupazione delle fabbriche]]. Il [[13 ottobre]] viene arrestato, poi la stessa sorte tocca a [[Malatesta]] e altri 20 militanti anarchici ([[Corrado Quaglino]], [[Nella Giacomelli]] | Nell'estate [[1920]] giunge in [[Russia]] per partecipare al Congresso di costituzione dell'[[Internazionale dei Sindacati Rossi]] (ISR), dove incontra Zinoviev, [[Lenin]], [[Victor Serge]] e [[Kropotkin]]. Deluso rientra in [[Italia]], dove è in atto l'[[Consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)|occupazione delle fabbriche]]. Il [[13 ottobre]] viene arrestato, poi la stessa sorte tocca a [[Malatesta]] e altri 20 militanti anarchici ([[Corrado Quaglino]], [[Nella Giacomelli]] ecc.) con l'accusa di «cospirazione contro lo [[Stato]]» ed «associazione a delinquere». Si sviluppano agitazioni in tutta [[Italia]] in loro favore e nel marzo [[1921]] scoppia una bomba anarchica al [[Teatro Diana]] di Milano che sia Borghi che [[Malatesta]] condanneranno duramente. | ||
Il [[26 luglio]] inizia il processo a loro carico, grazie a [[Francesco Saverio Merlino]], loro avvocato, vengono assolti. Uscito dal carcere oramai il [[Fascismo|fascismo]] imperversa e scopre anche che una delegazione dell'[[USI]], nel luglio [[1921]], aveva firmato a Mosca un documento di unità coi comunisti e di adesione all'ISR (sola condizione, che resti indipendente dall'Internazionale Comunista). Borghi sconfessa subito l'operato della delegazione, annulla l'adesione all'ISR e poi si dimette anche dalla segreteria dell'USI. Nel IV Congresso dell'[[USI]] (Roma, [[10 marzo|10]]-[[12 marzo]] [[1922]]) la corrente favorevole all'ISR (Nicola Vecchi e Giuseppe Di Vittorio) è sconfitta dalla maggioranza (Borghi, Giovannetti e [[Carlo Nencini]]) che si oppone alla politica [[marxismo|marxista]]. L'[[USI]] si divide quindi in due. | Il [[26 luglio]] inizia il processo a loro carico, grazie a [[Francesco Saverio Merlino]], loro avvocato, vengono assolti. Uscito dal carcere oramai il [[Fascismo|fascismo]] imperversa e scopre anche che una delegazione dell'[[USI]], nel luglio [[1921]], aveva firmato a Mosca un documento di unità coi comunisti e di adesione all'ISR (sola condizione, che resti indipendente dall'Internazionale Comunista). Borghi sconfessa subito l'operato della delegazione, annulla l'adesione all'ISR e poi si dimette anche dalla segreteria dell'USI. Nel IV Congresso dell'[[USI]] (Roma, [[10 marzo|10]]-[[12 marzo]] [[1922]]) la corrente favorevole all'ISR (Nicola Vecchi e Giuseppe Di Vittorio) è sconfitta dalla maggioranza (Borghi, Giovannetti e [[Carlo Nencini]]) che si oppone alla politica [[marxismo|marxista]]. L'[[USI]] si divide quindi in due. | ||
In ''Anarchismo e sindacalismo'' Borghi condanna senza mezzi termini l'autoritarismo, lo statalismo, il bolscevismo e ribadisce l'indipendenza del [[sindacalismo|sindacato]] da ogni movimento politico, compresa la [[Unione Anarchica Italiana]]. Dopo la marcia su Roma, Borghi lascia l'[[Italia]] per Berlino, dove partecipa al Congresso dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|AIT]] ([[25 dicembre]] [[1922]] – [[2 gennaio]] [[1923]]) che darà vita all'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori (anarco-sindacalista)|Internazionale anarco-sindacalista]]. Come suo rappresentante è inviato in diversi paesi, dove partecipa a discussioni e comizi. Trasferitosi brevemente in [[Francia]], pubblica ''L'Italia tra due Crispi. Cause e conseguenze di una rivoluzione mancata (1924) | In ''Anarchismo e sindacalismo'' Borghi condanna senza mezzi termini l'autoritarismo, lo statalismo, il bolscevismo e ribadisce l'indipendenza del [[sindacalismo|sindacato]] da ogni movimento politico, compresa la [[Unione Anarchica Italiana]]. Dopo la marcia su Roma, Borghi lascia l'[[Italia]] per Berlino, dove partecipa al Congresso dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|AIT]] ([[25 dicembre]] [[1922]] – [[2 gennaio]] [[1923]]) che darà vita all'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori (anarco-sindacalista)|Internazionale anarco-sindacalista]]. Come suo rappresentante è inviato in diversi paesi, dove partecipa a discussioni e comizi. Trasferitosi brevemente in [[Francia]], pubblica ''L'Italia tra due Crispi. Cause e conseguenze di una rivoluzione mancata'' ([[1924]]), in cui ricostruisce i fatti del biennio rosso. Si impegna, in pieno [[Fascismo|fascismo]], per la riorganizzazione degli anarchici e contro le provocazioni di personaggi come Ricciotti Garibaldi jr. <ref name="riciotti">Ricciotti Garibaldi jr, nipote di Giuseppe Garibaldi, considerato una figura prestigiosa dell'[[antifascismo]] in esilio in [[Francia]], viene smascherato come un agente provocatore al servizio della [[polizia]] segreta di Mussolini. Egli stava organizzando, protetto dalla [[polizia]] segreta francese, una legione di rifugiati [[antifascisti]] con lo scopo dichiarato di rientrare in Italia per rovesciare il regime [[fascista]]. L'episodio è narrato da Armando Borghi in ''Mezzo secolo di anarchia''. Si veda anche il [http://www.comidad.org/public/comidad108.pdf bollettino] di collegamento nazionale ''COMIDAD''.</ref> | ||
<ref name="la risveglia">I | <ref name="la risveglia">I "garibaldini" sono collegati al colonnello catalano Macià, che prepara una spedizione in Spagna per rovesciare il "Mussolini spagnolo" Miguel Primo de Rivera. Ma fra i congiurati non mancano spie e provocatori, il più noto dei quali è un degenere nipote dell'eroe dei due mondi, Ricciotti Garibaldi, da tempo al soldo della [[polizia]] [[fascista]]. Così la spedizione di Macià sfuma fra polemiche furibonde e il movimento anarchico esce dalla vicenda profondamente lacerato. Si veda anche [https://web.archive.org/web/20030926062008/http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/nozzoli.html ''La Risveglia''].</ref> | ||
=== Il periodo americano === | === Il periodo americano === | ||
[[File:Virgilia d'andrea.jpg|thumb|250 px|[[Virgilia D'Andrea]], anarchica e compagna di Armando Borghi]] | [[File:Virgilia d'andrea.jpg|thumb|250 px|[[Virgilia D'Andrea]], anarchica e compagna di Armando Borghi]] | ||
Alla fine del [[1926]] è a New York, su invito del periodico «[[Il Proletario]]», dove tiene alcune conferenze. Seguito successivamente da alcuni compagni, dal figlio ed amici decide di stabilirsi a New York, dove si lega al gruppo de «[[L'Adunata dei Refrattari]]», di tendenza [[antiorganizzatrice]]. Anche negli [[USA]] proclama l'intransigenza assoluta nei confronti dei [[comunismo|comunisti autoritari]], il [[Fascismo|fascismo]], l'[[antifascismo]] democratico ecc., entrando in polemica con la corrente anarchica de «[[Il Martello]]» di [[Carlo Tresca]]. Pubblica ''Mussolini in camicia'' ([[1927]]), che suscita molto scalpore. La polizia italiana, da sempre sulle sue tracce, ne chiede il fermo alle [[autorità]] statunitensi: nel giugno [[1927]] subisce un primo arresto durante la campagna in favore di [[Sacco e Vanzetti]] (sarà rilasciato dietro cauzione, grazie ad un Comitato pro-Borghi). Nell'aprile [[1930]] fugge all'ennesimo tentativo di arresto, in seguito al quale rimarrà ucciso il giovane anarchico, [[Carlo Mazzola]]. Vive un po'in clandestinità pubblicando opuscoli e articoli contro il fascismo, firmati con pseudonimi disparati ("Vattelapesca", "Armando Vattelapesca", "Etimo Vero", "Girarrosto", "Ihgrob", "Il ciabattino ribelle"). | Alla fine del [[1926]] è a New York, su invito del periodico «[[Il Proletario]]», dove tiene alcune conferenze. Seguito successivamente da alcuni compagni, dal figlio ed amici decide di stabilirsi a New York, dove si lega al gruppo de «[[L'Adunata dei Refrattari]]», di tendenza [[antiorganizzatrice]]. Anche negli [[USA]] proclama l'intransigenza assoluta nei confronti dei [[comunismo|comunisti autoritari]], il [[Fascismo|fascismo]], l'[[antifascismo]] democratico ecc., entrando in polemica con la corrente anarchica de «[[Il Martello (New York)|Il Martello]]» di [[Carlo Tresca]]. Pubblica ''Mussolini in camicia'' ([[1927]]), che suscita molto scalpore. La [[polizia]] italiana, da sempre sulle sue tracce, ne chiede il fermo alle [[autorità]] statunitensi: nel giugno [[1927]] subisce un primo arresto durante la campagna in favore di [[Sacco e Vanzetti]] (sarà rilasciato dietro cauzione, grazie ad un Comitato pro-Borghi). Nell'aprile [[1930]] fugge all'ennesimo tentativo di arresto, in seguito al quale rimarrà ucciso il giovane anarchico, [[Carlo Mazzola]]. Vive un po'in clandestinità pubblicando opuscoli e articoli contro il [[fascismo]], firmati con pseudonimi disparati ("Vattelapesca", "Armando Vattelapesca", "Etimo Vero", "Girarrosto", "Ihgrob", "Il ciabattino ribelle"). | ||
Nel [[1933]] muore [[Virgilia D'Andrea]], sua compagna di vita e di ideali politici. Successivamente si lega all'anarchica [[Catina Ciullo]]. Segue con partecipazione agli eventi della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]], dove invece si reca il figlio. | Nel [[1933]] muore [[Virgilia D'Andrea]], sua compagna di vita e di ideali politici. Successivamente si lega all'anarchica [[Catina Ciullo]]. Segue con partecipazione agli eventi della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]], dove invece si reca il figlio. | ||
Il [[30 novembre]] [[1940]] viene arrestato e incarcerato. È liberato dopo 4 mesi grazie | Il [[30 novembre]] [[1940]] viene arrestato e incarcerato. È liberato dopo 4 mesi grazie all'aiuto di [[Arturo Toscanini|Arturo]] e [[Walter Toscanini]] e di [[Gaetano Salvemini]]. Nel luglio [[1944]] prova a rientrare in [[Italia]], ma le [[autorità]] americane gli negano l'espatrio, che avverrà solo nel [[1945]]. | ||
=== Il secondo dopoguerra === | |||
In [[Italia]] trova una situazione difficile, tutto il movimento anarchico è da ricostruire. Dopo la morte di [[Malatesta]], [[Luigi Fabbri]] e [[Camillo Berneri]], Borghi è considerato l'ultimo dei grandi anarchici italiani. Diffonde le sue idee [[antiorganizzatrici]] e contro la ricostruzione dell'[[USI]], partecipando ovunque a dibattiti e comizi, redige opuscoli e pubblica ''Conferma anarchica (Due anni in Italia)'' ([[1949]]), un resoconto completo dell'atmosfera che si respirava in quegli anni. | In [[Italia]] trova una situazione difficile, tutto il movimento anarchico è da ricostruire. Dopo la morte di [[Malatesta]], [[Luigi Fabbri]] e [[Camillo Berneri]], Borghi è considerato l'ultimo dei grandi anarchici italiani. Diffonde le sue idee [[antiorganizzatrici]] e contro la ricostruzione dell'[[USI]], partecipando ovunque a dibattiti e comizi, redige opuscoli e pubblica ''Conferma anarchica (Due anni in Italia)'' ([[1949]]), un resoconto completo dell'atmosfera che si respirava in quegli anni. | ||
Nel [[1948]] Borghi ritorna negli [[Stati Uniti]], dove resta fino al [[1953]]. Rientra in [[Italia]], partecipa al V Congresso della FAI (Civitavecchia, [[19 marzo|19]]-[[22 marzo]] [[1953]]) dove viene nominato direttore di «[[Umanità Nova]]». Nel [[1954]] esce il suo libro più noto, ''Mezzo secolo di anarchia (1898-1945)'', con prefazione di [[Gaetano Salvemini]]. Collabora a «Il Mondo» e «Il Ponte», appoggia gli insorti della rivoluzione ungherese del [[1956]] e si schiera contro i controrivoluzionari americani della “Baia dei Porci” (''Giù le mani da Cuba'', «[[Umanità Nova]]», [[28 ottobre]] [[1962]]). Al Congresso della [[FAI]] di Senigallia ([[7 dicembre|7]]-[[9 dicembre]] [[1962]]) denuncia l'involuzione autoritaria castrista, schierandosi però contro gli USA e contro i presunti [[Personalità anarchiche|anarchici]] esuli cubani (considerati provocatori al soldo degli americani). Al Congresso di Carrara ([[31 ottobre]]-[[4 novembre]] [[1965]]) prevale la corrente [[organizzatrice]], in antitesi alle posizioni della corrente borghiana, allora Armando Borghi decide di lasciare la direzione di «[[Umanità Nova]]», appoggiando la nascita dei [[Gruppi di Iniziativa Anarchica|GIA]] (sostenuta, tra gli altri, anche da [[Pio Turroni]] e [[Aurelio Chessa]]). | Nel [[1948]] Borghi ritorna negli [[Stati Uniti]], dove resta fino al [[1953]]. Rientra in [[Italia]], partecipa al V Congresso della FAI (Civitavecchia, [[19 marzo|19]]-[[22 marzo]] [[1953]]) dove viene nominato direttore di «[[Umanità Nova]]». Nel [[1954]] esce il suo libro più noto, ''Mezzo secolo di anarchia (1898-1945)'', con prefazione di [[Gaetano Salvemini]]. Collabora a «Il Mondo» e «Il Ponte», appoggia gli insorti della rivoluzione ungherese del [[1956]] e si schiera contro i controrivoluzionari americani della “Baia dei Porci” (''Giù le mani da Cuba'', «[[Umanità Nova]]», [[28 ottobre]] [[1962]]). Al Congresso della [[FAI]] di Senigallia ([[7 dicembre|7]]-[[9 dicembre]] [[1962]]) denuncia l'involuzione autoritaria castrista, schierandosi però contro gli [[USA]] e contro i presunti [[Personalità anarchiche|anarchici]] esuli cubani (considerati provocatori al soldo degli americani). Al Congresso di Carrara ([[31 ottobre]]-[[4 novembre]] [[1965]]) prevale la corrente [[organizzatrice]], in antitesi alle posizioni della corrente borghiana, allora Armando Borghi decide di lasciare la direzione di «[[Umanità Nova]]», appoggiando la nascita dei [[Gruppi di Iniziativa Anarchica|GIA]] (sostenuta, tra gli altri, anche da [[Pio Turroni]] e [[Aurelio Chessa]]). | ||
Armando Borghi muore a Roma, dopo una lunga malattia, il [[21 aprile]] [[1968]]. È stato sepolto nel suo paese natale, Castel Bolognese. | Armando Borghi muore a Roma, dopo una lunga malattia, il [[21 aprile]] [[1968]]. È stato sepolto nel suo paese natale, Castel Bolognese. | ||
== In ricordo di Armando Borghi == | |||
{{vedi|Biblioteca Libertaria "Armando Borghi"}} | |||
==Note== | ==Note== | ||
<references/> | <references/> | ||
== Bibliografia == | |||
===Scritti di Armando Borghi=== | |||
''' | *''Il nostro e l’altrui individualismo. Riflessioni storico-critiche su l'anarchia'', Brisighella, 1907 | ||
*''Verso l'Anarchia va la Storia'', Ravenna, 1907 (''Verso il comunismo anarchico va la storia'', Bologna 1908) | |||
*''Prigionieri di guerra'', Bologna, 1908 | |||
*''Fernand Pelloutier nel sindacalismo francese. E in Italia?'', Bologna, 1913 (''Fernand Pelloutier nel sindacalismo'', Brooklyn, New York, 1924) | |||
*''Davanti ai Giurati di Milano'', Milano, 1921 | |||
*''Anarchismo e sindacalismo'', Roma, 1922 | |||
*''L'Italia tra due Crispi. Cause e conseguenze di una rivoluzione mancata'', Parigi, 1924 (''La rivoluzione mancata'', Milano, 1964) | |||
*''Il banchetto dei cancri (dopo Matteotti)'', Brooklyn, New York, 1925 | |||
*''Gli anarchici e le alleanze'', New York, 1927 | |||
*''Mussolini in camicia'', New York, 1927 | |||
*''Anarchico è il pensiero e verso l'anarchia va la storia?'', Brooklyn, New York, 1929 | |||
*''Mischia Sociale (da... alla Cooper Union)'', New York, 1930 | |||
*''Errico Malatesta in 60 anni di lotte anarchiche. Storia, critica, ricordi'', New York, 1933 (''Errico Malatesta'', Milano, 1947) | |||
*''Contro gli intrighi massonici nel campo rivoluzionario'', Newark, New Jersey, 1939 (con [[Camillo Berneri]]) | |||
*''Il tramonto di Bakunin?'', Newark, New Jersey, 1939 | |||
*''Due bozzetti contro il fascismo. 1) Dante processato all'inferno. 2) Italiani che ascoltano la radio dell'America'', Newark, New Jersey, 1942 | |||
*''Colloqui con Kropotkine su l'anarchia'', Forlì, 1946 | |||
*''Conferma anarchica (Due anni in Italia)'', Forlì, 1949 | |||
*''Mezzo secolo di anarchia (1898-1945)'', Napoli, 1954 | |||
*''Vivere da anarchici'', Bologna, 1966 (a cura di V. Emiliani) | |||
*''Armando Borghi, un pensatore ed agitatore anarchico'', Pistoia, 1988 | |||
== | ===Scritti su Armando Borghi=== | ||
*T. Tagliaferri, ''Errico Malatesta, Armando Borghi e compagni davanti ai giurati di Milano'', Milano, Gamalero, 1921 | |||
* | *Recensioni a ''Mezzo secolo di anarchia'': | ||
*'' | **G. Granata, "Il Mondo", 4 gennaio 1955 | ||
*O. Pastore, | **M. Bortolotti, "Emilia", VII, 1955 | ||
*''La "Settimana Rossa" e gli anarchici'', " | **O. Pastore, "Rinascita", a. XII, n. 6, giugno 1955 | ||
* | **O. Pastore, ''La "Settimana Rossa" e gli anarchici'', "Rinascita", n. 9, settembre 1955 | ||
*G. Quazza, "RSR", a.XLII, n.4, | **G. Arfè, "Il Ponte", a. XI, n. 6, giugno 1955 | ||
*Nuova Rivista Storica, a.XXXIX, n.3, | **G. Quazza, "RSR", a. XLII, n. 4, ottobre-dicembre 1955 | ||
*B. Anatra, Borghi Armando | **"Nuova Rivista Storica", a. XXXIX, n. 3, settembre-dicembre 1955 | ||
* | *H. Rolland (E. Abate), ''Lettere agli anarchici'', dicembre 1963 | ||
*A.Andreasi, '' | *H. Rolland (E. Abate), ''Alcuni commenti a "Mezzo secolo" di glorie di Armando Borghi. Alla storia scritta dall'antistorico'', 1964 | ||
*V. Emiliani, ''Gli anarchici, Milano | *H. Rolland (E. Abate), ''Le mistificazioni di Armando Borghi'', 1965 | ||
*M. Antonioli | *H. Rolland (E. Abate), ''Neppure la morte è uguale per tutti'', Firenze, 1968 | ||
* | *B. Anatra, ''Borghi Armando'', "Enciclopedia dell'Antifascismo e della Resistenza", vol. 1, Milano, La Pietra, 1968 | ||
* | *G. Procacci, ''Borghi Armando'', "Dizionario Biografico degli Italiani", vol. XIII, 1970 | ||
*G. Landi, ''Armando Borghi, ovvero ottant'anni di storia dell'anarchismo italiano, in Associazioni e personaggi nella storia di Castelbolognese'', Imola, Galeati, 1980 | *A. Andreasi, ''Anarchismo e sindacalismo nel pensiero di Armando Borghi (1907-1922)'', in ''Anarchici e anarchia nel mondo contemporaneo'', Torino, Fondazione Luigi Einaudi, 1971 | ||
*G. Landi, ''Tra anarchismo e sindacalismo rivoluzionario: Armando Borghi nell' | *V. Emiliani, ''Gli anarchici'', Milano, Bompiani, 1973 | ||
*F. Tarozzi, ''Armando Borghi organizzatore politico-sindacale a Bologna (1907-1911)'', " | *M. Antonioli e B. Bezza, ''Alcune linee interpretative per una storia dell'USI: un inedito di Armando Borghi'', "Primo Maggio", n. 1, giugno-settembre 1973 | ||
*C. Doglio, ''L'azione anarchica ovvero la vita di alcuni anarchici in esilio da Armando Borghi ad altri, in Antifascisti romagnoli in esilio'', Firenze, La Nuova Italia, 1883 | *L. Casali, ''Borghi Armando'', "Dizionario biografico degli anarchici italiani", vol. I, 1975 | ||
*Dossier Armando Borghi (con scritti di G. Landi, M. Antonioli, N. Berti), | *F. Andreucci e T. Detti, ''Borghi Armando'', "Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico", Roma, 1976-1979 | ||
*L. Farinelli, ''Armando Borghi, un maestro di vita anarchica'', | *G. Landi, ''Armando Borghi, ovvero ottant'anni di storia dell'anarchismo italiano'', in ''Associazioni e personaggi nella storia di Castelbolognese'', Imola, Galeati, 1980 | ||
*Atti del | *G. Landi, ''Tra anarchismo e sindacalismo rivoluzionario: Armando Borghi nell'U.S.I. (1912-1915)'', Castel Bolognese, Casa Armando Borghi, 1982 | ||
*M. Antonioli, ''Armando Borghi e l' | *F. Tarozzi, ''Armando Borghi organizzatore politico-sindacale a Bologna (1907-1911)'', "Bollettino del Museo del Risorgimento", a. XXVIII, 1983 | ||
*M. Antonioli, ''Borghi e l'USI'', intervista a | *C. Doglio, ''L'azione anarchica ovvero la vita di alcuni anarchici in esilio da Armando Borghi ad altri'', in ''Antifascisti romagnoli in esilio'', Firenze, La Nuova Italia, 1883 | ||
*E. Falco, ''Armando Borghi e gli anarchici italiani 1900-1922'', con | *''Dossier Armando Borghi'' (con scritti di G. Landi, M. Antonioli, N. Berti), "[[A - Rivista Anarchica]]", a. XIII, n. 7 (113), ottobre 1983 | ||
*V. Emiliani, ''Libertari di | *L. Farinelli, ''Armando Borghi, un maestro di vita anarchica'', "L'Internazionale", giugno 1988 | ||
*''Atti del convegno di studi "Armando Borghi nella storia del movimento operaio italiano e internazionale"'', "Bollettino del Museo del Risorgimento", a. XXXV, 1990 | |||
*M. Antonioli, ''Armando Borghi e l'Unione Sindacale Italiana'', Manduria-Bari-Roma, Lacaita, 1990 | |||
*M. Antonioli, ''Borghi e l'USI'', intervista a cura di P. Finzi, "[[A - Rivista Anarchica]]", a. XX, n. 9 (178), dicembre 1990 - gennaio 1991 | |||
*E. Falco, ''Armando Borghi e gli anarchici italiani 1900-1922'', con prefazione di E. Santarelli, Urbino, QuattroVenti, 1992 | |||
*V. Emiliani, ''Libertari di Romagna. Vite di Costa, Cipriani, Borghi'', Ravenna, Longo, 1995 | |||
===Necrologi sui giornali=== | ====Necrologi sui giornali==== | ||
*«La Stampa», 23 aprile 1968 | *M. Tito, «La Stampa», 23 aprile 1968 | ||
* | *«L'Unità», 23 aprile 1968 | ||
*«Paese Sera», 23 aprile 1968 | *«Paese Sera», 23 aprile 1968 | ||
*«Il Giorno», 23 aprile 1968 | *«Il Giorno», 23 aprile 1968 | ||
*M. Mantovani, «[[Umanità Nova]]», 27 aprile 1968 | *M. Mantovani, «[[Umanità Nova]]», 27 aprile 1968 | ||
*«L'Astrolabio», 28 aprile 1968 | *«L'Astrolabio», 28 aprile 1968 | ||
*D. Bartoli, «Il Resto del Carlino», 28 aprile 1968 | |||
*«L'Agitazione del Sud», | *[[Alfonso Failla|A. Failla]], «L'Agitazione del Sud», maggio 1968 | ||
*[[Umberto Marzocchi|U. Marzocchi]], «[[Umanità Nova]]», 4 maggio 1968 | |||
*[[Pier Carlo Masini|P. C. Masini]], «Avanti!», 5 maggio 1968 | |||
=== Opere | === Opere di Armando Borghi scaricabili=== | ||
* | *''[http://bibliotecaborghi.org/wp/wp-content/uploads/2016/01/Contro-gli-intrighi-massonici-nel-campo-rivoluzionario-Berneri-Borghi-.pdf Contro gli intrighi massonici nel campo rivoluzionario]'' (con [[Camillo Berneri]]) | ||
*''[http://anarcopedia.altervista.org/AB_Tripoli.pdf Da Tripoli alla "Settimana Rossa"]'' (da ''L'Italia tra due Crispi'') | |||
*''[https://www.liberliber.eu/mediateca/libri/b/borghi_armando/il_nostro_e_l_altrui_individualismo/pdf/borghi_il_nostro_e_l_altrui_individualismo.pdf Il nostro e l'altrui individualismo]'' | |||
*''[https://www.liberliber.eu/mediateca/libri/b/borghi_armando/la_rivoluzione_mancata/pdf/borghi_la_rivoluzione_mancata.pdf La rivoluzione mancata]'' | |||
*''[https://www.liberliber.eu/mediateca/libri/b/borghi_armando/mezzo_secolo_di_anarchia/pdf/borghi_mezzo_secolo_di_anarchia.pdf Mezzo secolo di anarchia (1898-1945)]'' | |||
*''[http://bibliotecaborghi.org/wp/wp-content/uploads/2016/01/Armando-Borghi-Gli-anarchici-e-le-alleanze.pdf Gli anarchici e le alleanze]'' | |||
* | *''[http://bibliotecaborghi.org/wp/wp-content/uploads/2016/01/Armando-Borghi-Mussolini-in-camicia.pdf Mussolini in camicia]'' | ||
*''[http://bibliotecaborghi.org/wp/wp-content/uploads/2016/01/ABorghi_La-Medaglietta_1909.pdf La medaglietta e altre colpe di carcere]'' | |||
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== Collegamenti esterni == | == Collegamenti esterni == | ||
*[https://web.archive.org/web/20060602003659/http://acrataz.oziosi.org/article.php3?id_article=652 Brano tratto da ''Mezzo secolo di anarchia''] | *[https://web.archive.org/web/20060602003659/http://acrataz.oziosi.org/article.php3?id_article=652 Brano tratto da ''Mezzo secolo di anarchia''] | ||
*[http://www.comidad.org/public/002storia.pdf | *[http://www.comidad.org/public/002storia.pdf ''Borghi in Francia tra i fuoriusciti (estate 1923 - autunno 1926)''] di Luigi di Lembo | ||
*[http://www.treccani.it/enciclopedia/armando-borghi_%28Dizionario-Biografico%29/ | *Giovanna Procacci, [http://www.treccani.it/enciclopedia/armando-borghi_%28Dizionario-Biografico%29/ ''Armando Borghi''], in ''Dizionario biografico degli italiani'', Volume XII, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana, 1971 | ||
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