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===Nel mondo=== | ===Nel mondo=== | ||
Nella sua [[Encyclopédie anarchiste]], l'anarchico francese [[Sébastien Faure]] definì l'obiezione di coscienza come un concetto espressamente libertario quantunque praticato non solo da anarchici. Egli individua tre tipologie di obiezione: «l'obiezione di coscienza su base giuridica», riconosciuta dalla legge e quindi non comporta nessun atto di ribellione che anzi annulla il significato rivoluzionario | Nella sua [[Encyclopédie anarchiste]], l'anarchico francese [[Sébastien Faure]] definì l'obiezione di coscienza come un concetto espressamente libertario quantunque praticato non solo da anarchici. Egli individua tre tipologie di obiezione: «l'obiezione di coscienza su base giuridica», riconosciuta dalla legge e quindi non comporta nessun atto di ribellione che anzi annulla il significato rivoluzionario | ||
dell'atto; «l'obiezione di coscienza come forma sostitutiva», che è migliore del precedente, ma viene permessa dalla legge solo se l'obiettore accetta di conformarsi alle esigenze della comunità nazionale; «l'obiezione di coscienza senza sè e senza ma,» che secondo Faure è l'unica forma che comporta una precisa volontà di rivolta individuale, con tutto ciò che ne comporta (accettazione dei rischi penali, responsabilità , [[repressione]], ecc.). Solo quest'ultima, infine, rientra nell'ideale anarchico, «che ripudia ogni forma [[militarismo]] e respinge qualsiasi collaborazione diretta o indiretta, materiale o morale, militare o civile alla guerra.»<ref>[http://www.encyclopedie-anarchiste.org/articles/o/objectiondeconscience.html Encyclopedie Anarchiste]</ref> | dell'atto; «l'obiezione di coscienza come forma sostitutiva», che è migliore del precedente, ma viene permessa dalla legge solo se l'obiettore accetta di conformarsi alle esigenze della comunità nazionale; «l'obiezione di coscienza senza sè e senza ma,» che secondo Faure è l'unica forma che comporta una precisa volontà di rivolta individuale, con tutto ciò che ne comporta (accettazione dei rischi penali, responsabilità, [[repressione]], ecc.). Solo quest'ultima, infine, rientra nell'ideale anarchico, «che ripudia ogni forma [[militarismo]] e respinge qualsiasi collaborazione diretta o indiretta, materiale o morale, militare o civile alla guerra.»<ref>[http://www.encyclopedie-anarchiste.org/articles/o/objectiondeconscience.html Encyclopedie Anarchiste]</ref> | ||
[[Image:Chapita3.gif|thumb|right|150px|Logo dell'organizzazione "''Ni Casco Ni Uniforme''"]] | [[Image:Chapita3.gif|thumb|right|150px|Logo dell'organizzazione "''Ni Casco Ni Uniforme''"]] | ||
Ecco perché anarchici come [[Ferdinand Domela Nieuwenhuis]], [[Albert Libertad]], [[Luigi Bertoni]], [[Bartholomeus de Ligt]] e tanti altri, sin dall'inizio del XX° secolo, hanno sostenuto l'ideale [[antimilitarista]], fondando o partecipando all'organizzazione di gruppi come la ''[[Ligue antimilitariste]]'' e l'[[Associazione Internazionale Antimilitarista]] (trascurando i gruppi minori a carattere locale). | Ecco perché anarchici come [[Ferdinand Domela Nieuwenhuis]], [[Albert Libertad]], [[Luigi Bertoni]], [[Bartholomeus de Ligt]] e tanti altri, sin dall'inizio del XX° secolo, hanno sostenuto l'ideale [[antimilitarista]], fondando o partecipando all'organizzazione di gruppi come la ''[[Ligue antimilitariste]]'' e l'[[Associazione Internazionale Antimilitarista]] (trascurando i gruppi minori a carattere locale). |