Pompeo Crespi

Pompeo Crespi (Sestri Levante, Italia, 19 dicembre 1897 - Parigi, Francia, 29 settembre 1971) è stato un anarchico e antifascista italiano.

Biografia

Nato a Sestri Levante, Pompeo Crespi diventa militante della gioventù libertaria. Durante la Prima guerra mondiale è sottufficiale della Marina militare, ma durante uno scalo a Baku diserta e partecipa alla Rivoluzione russa rimanendo in Unione sovietica sino al dicembre del 1920.

Tornato in Italia, viene graziato dalla pena di morte che gli era stata comminata dal governo di Francesco Saverio Nitti. Con l'avvento del fascismo, Crespi partecipa attivamente alle attività degli Arditi del Popolo contro la violenza squadrista. Non appena Mussolini diventa capo del governo, l'anarchico decide di andare in esilio nel 1926 in Francia, a Marsiglia. Dietro richiesta di estradizione ottiene una moratoria rinnovabile mensilmente sino al settembre del 1934, data in cui si trasferisce in Spagna. Nel paese iberico si sposa con una spagnola nel luglio del 1936.

Come membro del Comitato Anarchico Italiano, insieme ad altri compagni, come Enzo Luigi Fantozzi, combatte contro le truppe franchiste per le strade di Barcellona. In seguito combatte al fronte di Aragona come miliziano inquadrato nella Sezione Italiana della Colonna Ascaso. Il 22 novembre di quell'anno, ad Almudévar, dove comanda una batteria di artiglieria, viene ferito. Benché la pallottola si trovasse tra la scapola e il polmone e non potesse essere estratta, si reca nuovamente al fronte. Il 13 aprile è nuovamente ferito a Carrascal. Rifiuta di restare in ospedale per curarsi e fa ritorno al fronte il 22 luglio 1937, però pochi giorni dopo le ferite l'obbligano a tornare indietro. Dal 3 dicembre, lavora come cuoco.

Nell'ottobre del 1937, a seguito della repressione anti-anarchica iniziata dopo gli avvenimenti del Maggio 1937, viene arrestato insieme ad altri compagni (Dante Armanetti, Carlo Cocciarelli, Santiago Pisani, Massimo Morisi ecc.), dagli stalinisti e accusato di spionaggio e di diserzione. Poco dopo, una campagna organizzata dalle organizzazioni libertarie si attiva per chiedere la loro liberazione. Alla fine del 1938, poiché non erano ancora stati liberati, il Comitato Anarchico Italiano di Parigi richiede la sua liberazione e quella di altri compagni (Ermanno Neri, Salvatore Fusari, Carlo Montresor, Gina Graziani, Giuseppe Checchi, Libero Mariotti, e altri). Il 26 gennaio 1939, quando i franchisti conquistano Barcellona, egli viene liberato e decide di trasferirsi in Francia, dove però viene internato in un campo di concentramento insieme a tanti altri esuli. Muore a Parigi il 29 settembre 1971.

Voci correlate