Lucía Sánchez Saornil
Lucía Sánchez Saornil (Madrid, 13 dicembre 1895 – Valencia, Spagna, 2 giugno 1970) è stata una poetessa, militante anarchica e femminista spagnola delle Mujeres Libres. Omosessuale dichiarata, fu una pioniera dell'amore lesbico nella poesia.
Biografia
Lucía Sánchez Saornil nasce il 13 dicembre 1895 a Madrid, nel quartiere di Peñuelas, in una famiglia molto povera. La morte prematura della madre e del fratello non farà altro che incrementare i problemi economici, così dopo aver terminato la scuola pubblica dovrà combinare il lavoro come telefonista nella "Telefonica" (assunta nel 1916), la compagnia telefonica spagnola, con lo studio all'Accademia delle Belle Arti di San Fernando.
La poesia
Inizialmente si dedica con grande passione alla poesia, segue il movimento avanguardista e nel 1919 aderisce all'Ultraismo [1], unica rappresentante poeta di questo movimento.
Pubblica le sue poesie sulle riviste avanguardiste come Tableros, Plural, Manantial, Los Quijotes e La Gaceta Literaria. Molte sue poesie, pubblicate con lo pseudonimo di Luciano de San-Saor, sono esplicitamente erotiche, esaltatrici della bellezza femminile e dell'amore tra donne.
L'anarchismo
Nel corso del 1920 abbandona la poesia per concentrarsi sull'attività politica, diviene così una militante del movimento anarco-sindacalista e anarco-femminista spagnolo. In particolare partecipa alle varie lotte sindacali legate alla Telefonica. Nel 1927 si trasferisce a Valencia, collabora con celebri riviste come Tierra y Libertad e Solidaridad Obrera. Tornata a Madrid nel 1929, continua intensamente ad attivarsi in vari gruppi anarchici e nel 1933 viene nominata segretaria di redazione della CNT.
Nel 1936, poco prima dell'inizio della rivoluzione spagnola, insieme a Mercedes Comaposada e Amparo Poch y Gascon, fonda le Mujeres Libres, un gruppo anarco-femminista legato alla CNT che promuoveva l'emancipazione femminile (il maschilismo era duro a morire anche negli ambienti anarchici) e che nel 1938 arrivò ad avere i 20 mila iscritti.
Quando scoppia la guerra civile è attivamente coinvolta nel movimento anti-franchista. Nel 1937 torna a Valencia e partecipa alla redazione del giornale anarchico Umbral. In questo periodo incontra América Barroso, che diventerà la sua compagna. Nel maggio del 1938 viene eletta segretario generale della sezione spagnola di Solidarietà Internazionale Antifascista (SIA), un'organizzazione franco-spagnola che sosteneva gli antifascisti spagnoli durante e dopo la rivoluzione.
Dopo la vittoria dei nazionalisti franchisti, Lucía Saornil si rifugia in Francia. Per sfuggire alla deportazione dei francesi, l'anarchica spagnola decide di rientrare clandestinamente in Spagna nel 1942, raggiungendo prima Madrid e poi Valencia. Resterà in stato di clandestinità sino al 1954.
Lucía Sánchez Saornil muore di cancro il 2 giugno 1970 a Valencia.
Note
Bibliografia
- Pier Francesco Zarcone, Mujeres Libres, Comunismo Anarchico al femminile nella Spagna rivoluzionaria [1].
- Guillaume Goutte, Lucia Sanchez Saornil, poétesse, anarchiste et féministe, Parigi, Editions du Monde libertaire, marzo 2011.
Note bibliografiche
Voci correlate
- Storia del movimento anarchico in Spagna
- Femminismo
- Anarco-femminismo
- Maria Mateo Bruna
- Pepita Carpeña
Collegamenti esterni
- Mujeres Libres. Un'esperienza di femminismo libertario, di Ricke Merighi.