Jens Bjorneboe

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Jens Bjorneboe

Jens Bjorneboe (Kristiansand, Norvegia, 9 ottobre 1920 - Veierland, Norvegia, 9 maggio 1976) è stato uno scrittore e un anarchico norvegese.

Biografia

Ultimo di tre figli di Anna Maria e dell'armatore d'origine belga Ingvald Bjorneboe, Jens Bjorneboe nacque il 9 ottobre del 1920 a Kristiansand, località della Norvegia meridionale.

Trascorse un'infanzia difficile, alle prese con frequenti e dolorose malattie. Nel corso dell'infanzia dedicò molto tempo alla lettura, alla poesia e alla scrittura.

La lettura fatta da ragazzo del libro Moorsoldaten ("Soldati di palude"), che descriveva le aspre condizioni di vita dei prigionieri del campo di concentramento d'Oranienburg in Germania, aumentò la sua sensibilità verso gli individui in condizione di sofferenza lo spinsero presto a dedicare la totalità delle sue energie a combattere il pregiudizio borghese.

Negli anni del ginnasio aveva assunto un comportamento di radicale conflittualità contro i benpensanti e i fedeli all'ordine costituito. Suo filosofo di riferimento divenne ben presto Friedrich Nietzsche, mentre il bersaglio critico prediletto divennero gli insegnanti di scuola superiore, proprio perché rappresentanti del sistema. Inesorabilmente abbandonò la scuola.

Alla morte del padre avvenuta nel 1939, viaggiò prima in Italia con la madre, conoscendo il terrore tedesco che definì «il male concentrato», poi andò nel Nord America e nelle isole Svalbard, ben oltre il circolo polare artico. Quindi girovagò per la Norvegia prima di stabilirsi a Oslo dove entrò a far parte della cerchia dei bohemiens.

Imparò a dipingere e frequentò una scuola d'arti e mestieri. Conobbe sempre meglio il panorama letterario mondiale, avvicinandosi al pensiero del filosofo danese Kierkegaard. Andò poi in Danimarca e si stabilì infine a Stoccolma, dove conobbe la sua futura moglie, l'ebrea tedesca Lisel Funk.

Tornato a Oslo, sviluppò una grande sensibilità nei confronti della pittura simbolica e della scrittura. Scrisse più di venti romanzi e diversi lavori teatrali che ponevano l'accento sulla barbarie dei campi di sterminio nazisti, riportando le testimonianze dei numerosi rifugiati che aveva conosciuto e sul suo sistema educativo fondato sull'autoritarismo.

Negli "anni Cinquanta" divenne insegnante in una scuola steineriana. Nel 1955 diede alle stampe il romanzo Jonas, scritto contro il sistema scolastico norvegese e contro lo Stato in cui imputava al governo norvegese di esercitare il potere attraverso l'istituzione scolastica. La reazione del mondo borghese non si fece attendere molto e Jens fu oggetto di una pesante campagna denigratoria. Nel 1957 Bjorneboe, colto da una depressione molto forte, iniziò a bere e cercò di uscire da questa situazione viaggiando.

Nel 1959 si divise da Lisel e un anno più tardi sposò Tove Tveteraas, dalla quale ebbe tre figli e fu proprio alla fine degli "anni Cinquanta" che iniziò a germogliare il suo pensiero anarchico. A dire il vero già nel 1952, nello scritto La Paura dell'America, si scorgono aspetti interessanti in una prospettiva libertaria. In quello scritto l'Occidente veniva associato all'idea di libertà, l'Oriente a quello di uguaglianza, ma Jens sosteneva con forza la necessità di coniugare i due aspetti altrimenti una società fondata sulla libertà senza eguaglianza avrebbe generato privilegio e un sistema di uguali senza libertà avrebbe creato schiavitù.

I viaggi in Italia portarono Bjorneboe a occuparsi di questioni profondamente diverse da quelle passate. Scrisse Inverno a Bellapalma, lavoro dedicato a mostrare le lotte fra pescatori e rappresentanti del turismo.

L'abuso d'alcol, intanto, divenne un problema. Negli "anni Sessanta" la condizione economica della sua famiglia subì un forte peggioramento ed egli ormai godeva di una reputazione di scrittore arguto, ma al contempo litigioso e poco affidabile. Per non smentire i suoi critici ecco che diede alle stampe il romanzo a sfondo sessuale Nudo in camicia. Scoppiò uno scandalo e fu accusato di nichilismo, subendo anche delle noie dal punto di vista legale. Pochi anni dopo pubblicò, in Danimarca, Nudo in camicia 2, rinnovando discussioni e ripercussioni.

Tra il 1964 e il 1973 scrisse la trilogia dedicata alla storia della bestialità. Così descrisse i momenti passati a preparare questo lavoro: «Durante l'intero periodo in cui scrivevo la storia della bestialità c'era un unico modello di vita: preparazione, alcol, lavoro, crollo, alcol quasi senza interruzione».

Poco prima della sua morte scrisse un pezzo teatrale su Emma Goldman: Emma la Rossa.

Il 9 maggio del 1976 si diede la morte, lasciando scritto in una lettera che era morto di solitudine.

Il pensiero

In una conferenza sull'anarchismo, tenutasi a Oslo nel 1971, affermò che «promozione del socialismo e libertà personale costituivano il nucleo del progetto anarchico» e proprio per questa ragione subiva le critiche sia del fronte leninista sia di quello capitalista. L'anarchismo si candidava a essere, per questa ragione, il movimento politico più odiato.

Per Bjorneboe «l'anarchia era l'unica forma di società accettabile al fine di preservare la libertà e costruire l'uguaglianza». Ma ancor più interessante, per lui, era quel desiderio di ricerca permanente insito nella dimensione anarchica, quel continuo non voler accettare le consegne in modo acritico.

Bjorneboe rimase uno spirito libero e solo. Detestava i partiti e le organizzazioni e si sentiva vicino ad alcune sensibilità letterarie come Hans Jaeger, Henrik Ibsen e Arne Garborg. Così scriveva in merito ai partiti:

«Noi stiamo perdendo la capacità di confrontarci con le opinioni dell'altro. Vediamo le opinioni diverse come una malattia e un delitto. Per contro troviamo naturale che i partiti politici sviluppino una politica dove il dissenso non è previsto, non è contemplato».

Voci correlate