Anonimizzatori

Da Anarcopedia.
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Quando ci si connette ad Internet, lo si fa sempre lasciando innumerevoli informazioni personali (l'indirizzo IP che identifica univocamente la connessione utilizzata, il proprio sistema operativo, la risoluzione dello schermo ecc..) e altrettante informazioni su ciò che si fa nella rete (la visita ad un sito internet, la consultazione della casella di posta elettronica, l'utilizzo di una chat ecc..).

Nel corso degli anni sono nati una serie di servizi detti Anonimizzatori (o Proxy) che, facendo da tramite tra l'utente e il resto della rete, riducono il numero di informazioni che vengono acquisite tramite Internet. L'utilizzo degli anonimizzatori non rende totalmente anonima la propria connessione ad Internet, ma riesce a garantire una buona protezione.

Perché vengono acquisite le informazioni

Utenti internet espressi in decine di migliaia per nazione (dati CIA The World Factbook 2007)

L'acquisizione delle informazioni personali e su tutto ciò che si fa quando si è connessi ad Internet è determinata in buona parte dai servizi che si utilizzano, come la posta elettronica, il motore di ricerca, la chat e la navigazione in un sito web.

Le informazioni dell'utente che vengono salvate dai servizi consultati in alcuni casi possono servire ad un miglioramento della gestione tecnica del servizio, ma quasi sempre le informazioni che ci vengono rubate sono del tutto futili sia per il funzionamento che per l'utilizzo di ciò che stiamo consultando. L'acquisizione delle informazioni futili mira a creare delle gigantesche banche dati, fornendo un immenso potere politico ed economico al proprietario della banca dati.

Alcuni esempi

Da scrivere...

I server liberi

Da scrivere..

Elenco degli anonimizzatori più famosi

Può essere utilizzato qualsiasi browser e con qualsiasi sistema operativo. L'utilizzo è semplicissimo: si tratta semplicemente di scrivere l'indirizzo prescelto nella barra degli indirizzi che compare a fondo pagina. Da quel momento l'IP e i cookies rimangono sconosciuti. L'unico problema è una ridotta velocità di navigazione e la comparsa di un banner di Anonymizer stesso. Per liberarsi di questi banner è possibile utilizzare un servizio a pagamento, che permetterebbe anche altri vantaggi: la cifratura dei dati che viaggiano dal server remoto al nostro computer in modo che nessuno possa intercettarli nel transito; la cancellazione dei cookie al termine della navigazione; maggiore velocità e posta elettronica anonima.

  • Idzap (non più attivo)

Occorre registrarsi e ci sono due livelli di servizi:

Il livello base è gratuito e chiede solamente l'inserimento di un indirizzo di posta elettronica, alla quale verrà spedita una e-mail con il codice di attivazione. Questo permette navigare anonimamente facendo transitare tutte le informazioni attraverso il sito Idzap, bloccando i cookie e i programmi Javascript.
Il livello Idsecure invece è a pagamento. In compenso si ha: la cifratura di tutti i dati in arrivo e in uscita dal PC, in modo che nessuno, nemmeno il provider, possa intercettarli; la cifratura della cartella Cronologia; il blocco della trasmissione dell'indirizzo dell'ultima pagina Web a cui si è acceduto.

  • SubDimension (non più attivo)

Questo è un sito di sperimentazione e ricerca che offre il servizio proxy per la navigazione anonima. E un servizio anonimo e gratuito.

  • Safe Web (non più attivo)

Sito accessibile senza registrazione. Safe Web assicura una navigazione senza tracce: rimozione dei cookie, blocco dei Javascript e cifratura dei dati in ingresso e in uscita dal PC, nè l'Internet provider, ne gli amministratori della rete aziendale possono vedere le pagine Web. Diffeti: nelle pagine a cui si accede viene visualizzata una barra con un banner pubblicitario.

  • Freedom (non più attivo)

Freedom offre un pacchetto software a pagamento, sviluppato da Zero Technology, che va dalla navigazione anonima al personal firewall, alla rimozione dei cookie e dei banner pubblicitari, ma sopratutto è dotato di crittografia eccellente (sia nel Web che nella posta elettronica).

L'anonimato per gli anarchici

Raffaele Schiavina, anarchico, era solito firmare i propri articoli con vari pseudonimi, di cui Max Sartin fu il più conosciuto.

Sin da quando nel XIX° secolo il movimento anarchico si diffuse a livello mondiale, gli anarchici sono stati vittime di leggi speciali e di misure liberticide, senza però che ciò impedisse del tutto loro di proseguire nell'opera propagandistica. Attraverso l'espediente degli pseudonimi, molti anarchici e anarchiche continuarono anonimamente a diffondere pensieri e azioni pratiche [1].

Al momento attuale non esistono leggi speciali contro i movimenti politici antagonisti, tuttavia, nonostante la democrazia si dichiari fautrice della libertà di pensiero, è a tutti manifesta la sua odiosa volontà di voler monitorare e catalogare coloro che mostrano una seppur minima ostilità verso il sistema democratico-capitalistico.

Internet, in quanto strumento di grande importanza per la divulgazione di qualsivoglia idea (antagonista o meno), è sottoposto ad un continuo ed ossessivo controllo da parte dei vari organi preposti dello Stato. Ecco che quindi l'utilizzo degli anonimizzatori può esser visto come un modo, non tanto per celare la propria identità perché ci si debba vergognare delle proprie idee, quanto per sfuggire ai morbosi pedinamenti virtuali a cui tutti gli internauti sono sottoposti e potersi così ritagliare un effettivo spazio di libertà.

Note

  1. Esempi di pseudonimi utilizzati dagli anarchici per firmare i propri scritti:
    Armando Borghi: Vattelapesca, Armando Vattelapesca, Etimo Vero, Girarrosto, Ihgrob, Il ciabattino ribelleecc.
    Raffaele Schiavina: Melchior Seele, Labor, Manhattanite, Bob, Juan Taro, X. Y., R.S., M.S e soprattutto Max Sartin
    Luce Fabbri: firmò il suo primo articolo con lo pseudonimo Epicari.