Traffico di droga: differenze tra le versioni

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Una vicenda che ha rappresentato emblematicamente rapporti ambigui ed oscuri tra istituzioni e cartelli della droga e quello che ha visto coinvolto il generale dei carabinieri '''Paolo Ganzer''' (comandante dei ROS), che in primo grado ([[12 luglio]] [[2010]]) è stato condannato a 14 anni di reclusione. I giudici, oltre a Ganzer, hanno condannato altre 13 persone (pene variabili dai 18 anni in giù), tra cui il generale Mauro Obinu e altri ex sottufficiali dell'Arma. Nelle motivazioni della sentenza si può leggere <ref>[http://www.repubblica.it/cronaca/2010/12/27/news/generale_ganzer-10617623/?ref=HREC1-12 "Ganzer si accordò con narcotrafficanti". Le accuse dei giudici al generale]</ref>:
Una vicenda che ha rappresentato emblematicamente rapporti ambigui ed oscuri tra istituzioni e cartelli della droga e quello che ha visto coinvolto il generale dei carabinieri '''Paolo Ganzer''' (comandante dei ROS), che in primo grado ([[12 luglio]] [[2010]]) è stato condannato a 14 anni di reclusione. I giudici, oltre a Ganzer, hanno condannato altre 13 persone (pene variabili dai 18 anni in giù), tra cui il generale Mauro Obinu e altri ex sottufficiali dell'Arma. Nelle motivazioni della sentenza si può leggere <ref>[http://www.repubblica.it/cronaca/2010/12/27/news/generale_ganzer-10617623/?ref=HREC1-12 "Ganzer si accordò con narcotrafficanti". Le accuse dei giudici al generale]</ref>:
: «Il generale Gianpaolo Ganzer non si è fatto scrupolo di accordarsi con pericolosissimi trafficanti ai quali ha dato la possibilità  di vendere in Italia decine di chili di droga garantendo loro l'assoluta impunità . Ganzer ha tradito per interesse lo Stato e tutti i suoi doveri tra cui quello di rispettare e fare rispettare la legge».
: «Il generale Gianpaolo Ganzer non si è fatto scrupolo di accordarsi con pericolosissimi trafficanti ai quali ha dato la possibilità  di vendere in Italia decine di chili di droga garantendo loro l'assoluta impunità. Ganzer ha tradito per interesse lo Stato e tutti i suoi doveri tra cui quello di rispettare e fare rispettare la legge».


Risalendo all'indietro nel tempo, è certo che anche il [[fascismo]] ebbe [[Il_secondo_dopo-guerra_in_Italia:_corpi_di_polizia_e_repressione_della_lotta_antifascista#Il_finanziamento_alla_casa_del_fascio_di_Nola|rapporti con organizzazioni dedite allo spaccio]]: il boss Vito Genovese <ref> [http://www.archivio900.it/it/nomi/nom.aspx?id=1393 Foto di Vito Genovese con Salvatore Giuliano]. Genovese è fotografato con la divisa dell'esercito americano,insieme a Salvatore Giuliano, responsabile dei fatti di [[Portella della Ginestra]], ciò dimostra che i due si conoscevano, anzi Giuliano godeva della protezione di Genovese quando passò con i "liberatori".</ref> era in [[Italia]] quando l'anarchico [[Carlo Tresca]] venne assassinato. Vi giunse dagli [[USA]] nel [[1935]] con il beneplacito del [[fascismo|regime fascista]], che lo salvò così da un arresto per omicidio. In seguito l'Oss (ex CIA), investigando su questi avvenimenti prese atto che la Casa del fascio di Nola era stata costruita con un finanziamento proprio di Vito Genovese, che in questo modo intendeva ringraziare il "Duce" per la protezione ricevuta. Il Genovese, durante l'armistizio, "trafficava" droga sempre nel Nolano, insieme al suo "segretario" Mike Miranda e in combutta col suo socio d'affari Lucky Luciano. Già  prima di questo periodo i [[Fascismo| fascisti]] non lo ostacolarono per nulla nello sviluppo dei suoi affari. Nel proseguo la moglie di Genovese descriverà  i propri viaggi negli [[USA]] (commissione Kefauver, 1952), necessari per prelevare e rifornire di denaro il consorte, di cui qualche "briciola" fu anche utilizzata per la costruzione della casa del fascio di Nola.
Risalendo all'indietro nel tempo, è certo che anche il [[fascismo]] ebbe [[Il_secondo_dopo-guerra_in_Italia:_corpi_di_polizia_e_repressione_della_lotta_antifascista#Il_finanziamento_alla_casa_del_fascio_di_Nola|rapporti con organizzazioni dedite allo spaccio]]: il boss Vito Genovese <ref> [http://www.archivio900.it/it/nomi/nom.aspx?id=1393 Foto di Vito Genovese con Salvatore Giuliano]. Genovese è fotografato con la divisa dell'esercito americano,insieme a Salvatore Giuliano, responsabile dei fatti di [[Portella della Ginestra]], ciò dimostra che i due si conoscevano, anzi Giuliano godeva della protezione di Genovese quando passò con i "liberatori".</ref> era in [[Italia]] quando l'anarchico [[Carlo Tresca]] venne assassinato. Vi giunse dagli [[USA]] nel [[1935]] con il beneplacito del [[fascismo|regime fascista]], che lo salvò così da un arresto per omicidio. In seguito l'Oss (ex CIA), investigando su questi avvenimenti prese atto che la Casa del fascio di Nola era stata costruita con un finanziamento proprio di Vito Genovese, che in questo modo intendeva ringraziare il "Duce" per la protezione ricevuta. Il Genovese, durante l'armistizio, "trafficava" droga sempre nel Nolano, insieme al suo "segretario" Mike Miranda e in combutta col suo socio d'affari Lucky Luciano. Già  prima di questo periodo i [[Fascismo| fascisti]] non lo ostacolarono per nulla nello sviluppo dei suoi affari. Nel proseguo la moglie di Genovese descriverà  i propri viaggi negli [[USA]] (commissione Kefauver, 1952), necessari per prelevare e rifornire di denaro il consorte, di cui qualche "briciola" fu anche utilizzata per la costruzione della casa del fascio di Nola.
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