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«Il verso libero» di Gian Pietro Lucini

Il verso libero, (Interlinea, 2018), un libro di Gian Pietro Lucini (1908).

Gian Pietro Lucini (Milano 1867 - Breglia 1914) è considerato una delle figure chiave nella cultura letteraria italiana a cavallo tra Ottocento e Novecento. Fu autore di raccolte poetiche (come Revolverate, La solita canzone del Melibeo), di un romanzo (Gian Pietro da Core), di prose erudite (Le Nottole e i vasi, La piccola Kelidonio), di saggi critici e scritti polemici (Giosuè Carducci, Antidannunziana, L'ora topica di Carlo Dossi, Filosofi ultimi, Antimilitarismo).

«Per me Il Verso Libero è un capolavoro, il capolavoro di una coltura eroica e di una eroica sincerità». È già in queste parole di Innocenzo Cappa la natura del maggior saggio di Lucini: autentico monstrum della prosa primonovecentesca, opera capitale, nella sua singolare scrittura, riscattata da improvvisi lampi e punte di straordinaria incisività, dove pare dare il meglio di sé l'impeto polemico, l'acume satirico e la perenne inquietudine dello scrittore lariano. Espressione di una ricchissima cultura e frutto dell'ambizione egotistica ad una critica totalizzante, di matrice anarchica e "fenomenalista", questa fondamentale e rara opera è certamente un imprescindibile punto di riferimento non solo per penetrare nel pensiero e nella poetica luciniani, ma anche per conoscere i fermenti e le ambiguità culturali che accompagnarono l'alba della modernità nel nostro Paese.