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[[File:Louk Hulsman.jpg|thumb|250 px|Louk Hulsman]]'''Lodewijk Henri Christian Hulsman''', noto come '''Louk Hulsman''' (Kerkrade, [[Olanda]], [[8 Marzo (effemeridi)|8 marzo]] [[1923]] – Dordrecht, [[Olanda]], [[28 gennaio]] [[2009]]) è stato un professore olandese di diritto penale, criminologo e fautore dell'[[Abolizione del carcere|abolizione del sistema carcerario]].
[[File:Louk Hulsman.jpg|thumb|300px|Louk Hulsman]]'''Lodewijk Henri Christian Hulsman''', noto come '''Louk Hulsman''' (Kerkrade, [[Olanda]], [[8 Marzo (effemeridi)|8 marzo]] [[1923]] – Dordrecht, [[Olanda]], [[28 gennaio]] [[2009]]) è stato un professore olandese di diritto penale, criminologo e fautore dell'[[Abolizione del carcere|abolizione del sistema carcerario]].


== Biografia ==
== Biografia ==
Nato a Kerkrade nel [[1923]], cresce in un ambiente conservatore sia dal punto di vista politico che religioso. Durante gli anni del ginnasio (parte al ''Gymnasium Alfa'' di Rodluc e parte al ''Franciscaner Gymnasium'' di Heerlen) passati in buona parte al collegio <ref name="Hulsman">[http://www.loukhulsman.org/Pages/cv/ Curriculum vitae]</ref>, comincia a prender coscienza del fatto che la società  si fonda sulla menzogna.  
Nato a Kerkrade nel [[1923]], cresce in un ambiente conservatore sia dal punto di vista politico che religioso. Durante gli anni del ginnasio (parte al ''Gymnasium Alfa'' di Rodluc e parte al ''Franciscaner Gymnasium'' di Heerlen) passati in buona parte al collegio <ref name="Hulsman">[https://web.archive.org/web/20110727042915/http://www.loukhulsman.org/Pages/cv/ Curriculum vitae]</ref>, comincia a prender coscienza del fatto che la società si fonda sulla menzogna.  


Infatti, dopo aver iniziato a leggere la Bibbia ed altri testi religiosi, che paradossalmente il collegio vietava, comincia a prendere le distanze da una certa visione della [[religione]] finalizzata alla sottomissione dell'[[individuo]]. Contemporaneamente, grazie alla lettura di giornali ed opuscoli [[franchismo|anti-franchisti]], si schiera dalla parte dei repubblicani che combattevano nella [[rivoluzione spagnola]], abbandonando le precedenti posizioni in favore di [[Francisco Franco]].  
Infatti, dopo aver iniziato a leggere la Bibbia ed altri testi religiosi, che paradossalmente il collegio vietava, comincia a prendere le distanze da una certa visione della [[religione]] finalizzata alla sottomissione dell'[[individuo]]. Contemporaneamente, grazie alla lettura di giornali ed opuscoli [[franchismo|anti-franchisti]], si schiera dalla parte dei repubblicani che combattevano nella [[rivoluzione spagnola]], abbandonando le precedenti posizioni in favore di [[Francisco Franco]].  


Allo scoppio della seconda guerra mondiale, con il suo paese sotto occupazione [[nazista]], lo schieramento con la resistenza gli costa l'arresto e l'internamento nel campo di concentramento di Amersfoort.
Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, con il suo paese sotto occupazione [[nazista]], lo schieramento con la resistenza gli costa l'arresto e l'internamento nel campo di concentramento di Amersfoort.
:«Sono l’occupazione tedesca, la Resistenza e la guerra che hanno per me demistificato lo Stato. A un certo momento, siccome vivevo sotto falsa identità  per evitare di andare a lavorare in Germania, sono stato arrestato dalla polizia olandese – la polizia del mio paese! – e spedito in un campo di concentramento. Avevo già  notato che l’intero apparato di governo olandese funzionava sotto i Tedeschi come se nulla fosse accaduto, con gli alti funzionari, rimasti al loro posto, che continuavano a produrre leggi. M’accorgevo ora che le leggi e le strutture fatte in teoria per proteggere il cittadino possono, in certe circostanze, rivoltarsi contro di lui. Scoprivo falso il discorso ufficiale che, da un lato, pretende che lo Stato sia necessario alla sopravvivenza della gente, e dall’altra parte lo legittima rivestendolo della rappresentatività  popolare. Scoprivo che ero stato ingannato dal discorso politico, così come ero stato ingannato dalla mia educazione scolastica e indotto in errore dal mio ambiente a proposito della guerra di Spagna. Un profondo scetticismo s’insediò in me, impedendomi finalmente di accettare ogni sistema generale di spiegazioni che non potessi verificare»<ref>[http://www.inventati.org/apm/abolizionismo/hulsman/hulsman.pdf Pene perdute - Il sistema penale messo in discussione], pag 11</ref>
:«Sono l'occupazione tedesca, la Resistenza e la guerra che hanno per me demistificato lo Stato. A un certo momento, siccome vivevo sotto falsa identità per evitare di andare a lavorare in Germania, sono stato arrestato dalla polizia olandese – la polizia del mio paese! – e spedito in un campo di concentramento. Avevo già notato che l'intero apparato di governo olandese funzionava sotto i Tedeschi come se nulla fosse accaduto, con gli alti funzionari, rimasti al loro posto, che continuavano a produrre leggi. M'accorgevo ora che le leggi e le strutture fatte in teoria per proteggere il cittadino possono, in certe circostanze, rivoltarsi contro di lui. Scoprivo falso il discorso ufficiale che, da un lato, pretende che lo Stato sia necessario alla sopravvivenza della gente, e dall'altra parte lo legittima rivestendolo della rappresentatività popolare. Scoprivo che ero stato ingannato dal discorso politico, così come ero stato ingannato dalla mia educazione scolastica e indotto in errore dal mio ambiente a proposito della guerra di Spagna. Un profondo scetticismo s'insediò in me, impedendomi finalmente di accettare ogni sistema generale di spiegazioni che non potessi verificare» <ref>[http://www.inventati.org/apm/abolizionismo/hulsman/hulsman.pdf ''Pene perdute. Il sistema penale messo in discussione''], pag. 11</ref>


Terminata la guerra, dal [[1945]] al [[1948]] frequenta la Facoltà  di Giurisprudenza dell'Università  di Leiden.  
Terminata la guerra, dal [[1945]] al [[1948]] frequenta la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Leiden.  
:« Avevo appreso da Van Bemmelen, mio maestro all’Università , a pormi in modo critico rispetto ai sistemi esistenti»<ref>[http://www.inventati.org/apm/abolizionismo/hulsman/hulsman.pdf Pene perdute - Il sistema penale messo in discussione], pag 12</ref>
:« Avevo appreso da Van Bemmelen, mio maestro all'Università, a pormi in modo critico rispetto ai sistemi esistenti» <ref>[http://www.inventati.org/apm/abolizionismo/hulsman/hulsman.pdf ''Pene perdute. Il sistema penale messo in discussione''], pag. 12</ref>
Conseguita la laurea, lavora all'Istituto di Criminologia dell'Università  di Leiden sino all'anno seguente. Nel [[1949]] dà  avio alla sua collaborazione col dipartimento giuridico del Ministero della Difesa. In seguito, entrato a far parte dal [[1951]] del comitato di difesa della Comunità  europea, si trasferisce a Parigi. A partire dal [[1955]] collabora con il Ministero di Giustizia assolvendo diverse funzioni. Tale rapporto perdurerà  sino al [[1980]].
Conseguita la laurea, lavora all'Istituto di Criminologia dell'Università di Leiden sino all'anno seguente. Nel [[1949]] avio alla sua collaborazione col dipartimento giuridico del Ministero della Difesa. In seguito, entrato a far parte dal [[1951]] del comitato di difesa della Comunità europea, si trasferisce a Parigi. A partire dal [[1955]] collabora con il Ministero di Giustizia assolvendo diverse funzioni. Tale rapporto perdurerà sino al [[1980]].


Nel [[1964]] viene nominato professore di Diritto Penale e Criminologia all'Università  di Rotterdam, con il compito di introdurre una nuova forma di educazione giuridica, fortemente intrecciata con altre discipline come [[sociologia]], [[psicologia]] ed [[economia]]. Nel frattempo, oltre alla carriera accademica, Hulsman partecipa ad un'infinità  di dibattiti e convegni, prestando la sua collaborazione anche con la Facoltà  di giurisprudenza di Dean (1969-70), col gruppo di giustizia penale di cui assume la carica di presidente (1968-1972), con il Curatorium dell'accademia di polizia (1965-1975) e con tutta una serie di associazioni che si prefiggevano l'obiettivo di riformare la giustizia penale attraverso la depenalizzazione e abrogazione di vari reati, fino ad arrivare anche all'abolizione del sistema carcerario per come oggi è comunemente inteso.<ref name="Hulsman">[http://www.loukhulsman.org/Pages/cv/ Curriculum vitae]</ref>
Nel [[1964]] viene nominato professore di Diritto Penale e Criminologia all'Università di Rotterdam, con il compito di introdurre una nuova forma di educazione giuridica, fortemente intrecciata con altre discipline come [[sociologia]], [[psicologia]] ed [[economia]]. Nel frattempo, oltre alla carriera accademica, Hulsman partecipa ad un'infinità di dibattiti e convegni, prestando la sua collaborazione anche con la Facoltà di giurisprudenza di Dean (1969-70), col gruppo di giustizia penale di cui assume la carica di presidente (1968-1972), con il Curatorium dell'accademia di polizia (1965-1975) e con tutta una serie di associazioni che si prefiggevano l'obiettivo di riformare la giustizia penale attraverso la depenalizzazione e abrogazione di vari reati, fino ad arrivare anche all'abolizione del sistema carcerario per come oggi è comunemente inteso. <ref name="Hulsman"></ref>


== Pensiero abolizionista ==
== Pensiero abolizionista ==
{{vedi anche|Abolizione del carcere}}
{{approff|Abolizione del carcere}}
Louk Hulsman portò avanti il suo pensiero coerentemente sino all'età  di 85 anni, battendosi instancabilmente in favore della riforma del diritto penale in senso abolizionista. Attraverso un approccio multidisciplinare tentò di cambiare il modo di pensare il diritto penale, la criminologia e tutte le aree scientifiche ad esse collegate. Pur lavorando in un ambiente istituzionale, operò sempre criticamente nei confronti delle stesse, cercando in tutte le maniere di condizionarne l'indirizzo in senso sempre maggiormente libertario.
Louk Hulsman portò avanti il suo pensiero coerentemente sino all'età di 85 anni, battendosi instancabilmente in favore della riforma del diritto penale in senso abolizionista. Attraverso un approccio multidisciplinare tentò di cambiare il modo di pensare il diritto penale, la criminologia e tutte le aree scientifiche ad esse collegate. Pur lavorando in un ambiente istituzionale, operò sempre criticamente nei confronti delle stesse, cercando in tutte le maniere di condizionarne l'indirizzo in senso sempre maggiormente libertario.


Il ragionamento di Hulsman si fonda sul fatto che è il sistema penale a creare il delinquente: il [[carcere]], che teoricamente dovrebbe riabilitare i criminali, si rivela incapace di assolvere a questa funzione, di conseguenza ogni riforma è illusoria. L'unica soluzione coerente e accettabile è la sua abolizione. Secondo il professore, la maggior parte dei reati sfugge al sistema penale, ma questo non mette in pericolo la società , per questo propone di depenalizzare la maggior parte di quelle azioni che sono considerati dalla legge crimini o reati.  
Il ragionamento di Hulsman si fonda sul fatto che è il sistema penale a creare il delinquente: il [[carcere]], che teoricamente dovrebbe riabilitare i criminali, si rivela incapace di assolvere a questa funzione, di conseguenza ogni riforma è illusoria. L'unica soluzione coerente e accettabile è la sua abolizione. Secondo il professore, la maggior parte dei reati sfugge al sistema penale, ma questo non mette in pericolo la società, per questo propone di depenalizzare la maggior parte di quelle azioni che sono considerati dalla legge crimini o reati.  


Hulsman propone una [[rivoluzione]] culturale a partire dal linguaggio, sostituendo la parola reato o crimine con «atto spiacevole», «comportamento indesiderabile».
Hulsman propone una [[rivoluzione]] culturale a partire dal linguaggio, sostituendo la parola reato o crimine con «atto spiacevole», «comportamento indesiderabile».
:«L'abolizionismo come movimento sociale, è paragonabile ai movimenti storici per l'abolizione della schiavitù, la persecuzione di streghe ed eretici, o con i recenti movimenti sociali per l'abolizione della discriminazione razziale o di genere. D'altra parte, ogni movimento sociale non può non essere legato al mondo accademico perché i movimenti hanno bisogno di parole; poi ogni movimento sociale è legato all'università , la quale inizia a produrre le parole adatte a questi movimenti...In questo senso, l'abolizione significa revisione e nuova creazione del linguaggio accademico sulla giustizia penale e la sua sostituzione con uno che permetta di verificare l'ipotesi che questa giustizia è naturale e che questa costruzione non può essere legittimata; se questo è vero, il linguaggio sulla giustizia penale deve essere ricostruito. È in questo senso che l'abolizione formale della giustizia penale dovrà  essere legittimata.»<ref>[http://www.pensamientopenal.org.ar/la-legitimidad-del-abolicionismo-penal/ La legitimidad del abolicionismo penal]</ref>
:«L'abolizionismo come movimento sociale, è paragonabile ai movimenti storici per l'abolizione della schiavitù, la persecuzione di streghe ed eretici, o con i recenti movimenti sociali per l'abolizione della discriminazione razziale o di genere. D'altra parte, ogni movimento sociale non può non essere legato al mondo accademico perché i movimenti hanno bisogno di parole; poi ogni movimento sociale è legato all'università, la quale inizia a produrre le parole adatte a questi movimenti...In questo senso, l'abolizione significa revisione e nuova creazione del linguaggio accademico sulla giustizia penale e la sua sostituzione con uno che permetta di verificare l'ipotesi che questa giustizia è naturale e che questa costruzione non può essere legittimata; se questo è vero, il linguaggio sulla giustizia penale deve essere ricostruito. È in questo senso che l'abolizione formale della giustizia penale dovrà essere legittimata.» <ref>[http://www.pensamientopenal.org.ar/la-legitimidad-del-abolicionismo-penal/ La legitimidad del abolicionismo penal]</ref>


Hulsman sostiene che «non ci sono né crimini né delitti, ma delle ''situazioni-problemi''. E al di fuori delle persone direttamente implicate in tali situazioni, è impossibile risolverle umanamente.»<ref>[http://www.inventati.org/apm/abolizionismo/hulsman/hulsman.pdf Pene perdute - Il sistema penale messo in discussione], pag 45</ref>. Il problema andrebbe affrontato risolvendo i conflitti attraverso procedure di arbitrariato e conciliazione, riservando l'intervento dell'apparato giudiziario solo nei casi veramente gravi. 
Hulsman sostiene che «non ci sono né crimini né delitti, ma delle ''situazioni-problemi''. E al di fuori delle persone direttamente implicate in tali situazioni, è impossibile risolverle umanamente.» <ref>[http://www.inventati.org/apm/abolizionismo/hulsman/hulsman.pdf ''Pene perdute. Il sistema penale messo in discussione''], pag. 45</ref>. Il problema andrebbe affrontato risolvendo i conflitti attraverso procedure di arbitrariato e conciliazione, riservando l'intervento dell'apparato giudiziario solo nei casi veramente gravi. 


== Note ==
== Note ==
{{references|2}}
<references/>
 
== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
*Louk H.C. Hulsman, ''The Abolitionist Case: Alternative Crime Policies'', in: «The Israel Law Review», 1991, pg.681-709.
*Louk H.C. Hulsman, ''The Abolitionist Case: Alternative Crime Policies'', in: «The Israel Law Review», 1991, pg. 681-709.
*Liber Amicorum Louk Hulsman, ''Social problems and criminal justice'', Juridisch Instituut, Erasmus Universiteit Rotterdam, 1987
*Liber Amicorum Louk Hulsman, ''Social problems and criminal justice'', Juridisch Instituut, Erasmus Universiteit Rotterdam, 1987
*Louk H.C. Hulsman, ''Critical Criminology and the Concept of Crime'', in: «Contemporary Crises», 1986, pg.63-80
*Louk H.C. Hulsman, ''Critical Criminology and the Concept of Crime'', in: «Contemporary Crises», 1986, pg. 63-80
*Louk H.C. Hulsman, ''Abolire il sistema penale?'', in: «Dei delitti e delle pene», 1983, pg.71-89.
*Louk H.C. Hulsman, ''Abolire il sistema penale?'', in: «Dei delitti e delle pene», 1983, pg. 71-89.
*Louk H.C. Hulsman/Jacqueline Bernat de Celis, ''Peines Perdues. Le système pénale en question'', Parigi, 1982 (trad. in italiano da Vincenzo Guagliardo ''[http://www.inventati.org/apm/abolizionismo/hulsman/hulsman.pdfPene perdute - Il sistema penale messo in discussione]'').
*Louk H.C. Hulsman/Jacqueline Bernat de Celis, ''Peines Perdues. Le système pénale en question'', Parigi, 1982 (trad. in italiano da Vincenzo Guagliardo ''[http://www.inventati.org/apm/abolizionismo/hulsman/hulsman.pdf Pene perdute - Il sistema penale messo in discussione]'').


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
*[[Michel Foucault]]
*[[Michel Foucault]]
*[[La sanzione penale e il conflitto sociale (di Proudhon)]]
*[[La sanzione penale e il conflitto sociale (di Pio Marconi)]]


== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.loukhulsman.org/index.html?lang=it Louk Hulsman.org]
*''[http://www.inventati.org/apm/abolizionismo/hulsman/hulsman.pdf Pene perdute. Il sistema penale messo in discussione]''
*[https://hulsmanfoundation.org/ Hulsman Foundation]
 
[[Categoria:Questioni sociali|Hulsman, Louk]]
[[Categoria:Questioni sociali|Hulsman, Louk]]
[[Categoria:Attivismo|Hulsman, Louk]]
[[Categoria:Attivismo|Hulsman, Louk]]

Versione attuale delle 12:34, 4 nov 2023

Lodewijk Henri Christian Hulsman, noto come Louk Hulsman (Kerkrade, Olanda, 8 marzo 1923 – Dordrecht, Olanda, 28 gennaio 2009) è stato un professore olandese di diritto penale, criminologo e fautore dell'abolizione del sistema carcerario.

Louk Hulsman

Biografia

Nato a Kerkrade nel 1923, cresce in un ambiente conservatore sia dal punto di vista politico che religioso. Durante gli anni del ginnasio (parte al Gymnasium Alfa di Rodluc e parte al Franciscaner Gymnasium di Heerlen) passati in buona parte al collegio [1], comincia a prender coscienza del fatto che la società si fonda sulla menzogna.

Infatti, dopo aver iniziato a leggere la Bibbia ed altri testi religiosi, che paradossalmente il collegio vietava, comincia a prendere le distanze da una certa visione della religione finalizzata alla sottomissione dell'individuo. Contemporaneamente, grazie alla lettura di giornali ed opuscoli anti-franchisti, si schiera dalla parte dei repubblicani che combattevano nella rivoluzione spagnola, abbandonando le precedenti posizioni in favore di Francisco Franco.

Allo scoppio della Seconda guerra mondiale, con il suo paese sotto occupazione nazista, lo schieramento con la resistenza gli costa l'arresto e l'internamento nel campo di concentramento di Amersfoort.

«Sono l'occupazione tedesca, la Resistenza e la guerra che hanno per me demistificato lo Stato. A un certo momento, siccome vivevo sotto falsa identità per evitare di andare a lavorare in Germania, sono stato arrestato dalla polizia olandese – la polizia del mio paese! – e spedito in un campo di concentramento. Avevo già notato che l'intero apparato di governo olandese funzionava sotto i Tedeschi come se nulla fosse accaduto, con gli alti funzionari, rimasti al loro posto, che continuavano a produrre leggi. M'accorgevo ora che le leggi e le strutture fatte in teoria per proteggere il cittadino possono, in certe circostanze, rivoltarsi contro di lui. Scoprivo falso il discorso ufficiale che, da un lato, pretende che lo Stato sia necessario alla sopravvivenza della gente, e dall'altra parte lo legittima rivestendolo della rappresentatività popolare. Scoprivo che ero stato ingannato dal discorso politico, così come ero stato ingannato dalla mia educazione scolastica e indotto in errore dal mio ambiente a proposito della guerra di Spagna. Un profondo scetticismo s'insediò in me, impedendomi finalmente di accettare ogni sistema generale di spiegazioni che non potessi verificare» [2]

Terminata la guerra, dal 1945 al 1948 frequenta la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Leiden.

« Avevo appreso da Van Bemmelen, mio maestro all'Università, a pormi in modo critico rispetto ai sistemi esistenti» [3]

Conseguita la laurea, lavora all'Istituto di Criminologia dell'Università di Leiden sino all'anno seguente. Nel 1949 dà avio alla sua collaborazione col dipartimento giuridico del Ministero della Difesa. In seguito, entrato a far parte dal 1951 del comitato di difesa della Comunità europea, si trasferisce a Parigi. A partire dal 1955 collabora con il Ministero di Giustizia assolvendo diverse funzioni. Tale rapporto perdurerà sino al 1980.

Nel 1964 viene nominato professore di Diritto Penale e Criminologia all'Università di Rotterdam, con il compito di introdurre una nuova forma di educazione giuridica, fortemente intrecciata con altre discipline come sociologia, psicologia ed economia. Nel frattempo, oltre alla carriera accademica, Hulsman partecipa ad un'infinità di dibattiti e convegni, prestando la sua collaborazione anche con la Facoltà di giurisprudenza di Dean (1969-70), col gruppo di giustizia penale di cui assume la carica di presidente (1968-1972), con il Curatorium dell'accademia di polizia (1965-1975) e con tutta una serie di associazioni che si prefiggevano l'obiettivo di riformare la giustizia penale attraverso la depenalizzazione e abrogazione di vari reati, fino ad arrivare anche all'abolizione del sistema carcerario per come oggi è comunemente inteso. [1]

Pensiero abolizionista

  Per approfondire, vedi Abolizione del carcere.

Louk Hulsman portò avanti il suo pensiero coerentemente sino all'età di 85 anni, battendosi instancabilmente in favore della riforma del diritto penale in senso abolizionista. Attraverso un approccio multidisciplinare tentò di cambiare il modo di pensare il diritto penale, la criminologia e tutte le aree scientifiche ad esse collegate. Pur lavorando in un ambiente istituzionale, operò sempre criticamente nei confronti delle stesse, cercando in tutte le maniere di condizionarne l'indirizzo in senso sempre maggiormente libertario.

Il ragionamento di Hulsman si fonda sul fatto che è il sistema penale a creare il delinquente: il carcere, che teoricamente dovrebbe riabilitare i criminali, si rivela incapace di assolvere a questa funzione, di conseguenza ogni riforma è illusoria. L'unica soluzione coerente e accettabile è la sua abolizione. Secondo il professore, la maggior parte dei reati sfugge al sistema penale, ma questo non mette in pericolo la società, per questo propone di depenalizzare la maggior parte di quelle azioni che sono considerati dalla legge crimini o reati.

Hulsman propone una rivoluzione culturale a partire dal linguaggio, sostituendo la parola reato o crimine con «atto spiacevole», «comportamento indesiderabile».

«L'abolizionismo come movimento sociale, è paragonabile ai movimenti storici per l'abolizione della schiavitù, la persecuzione di streghe ed eretici, o con i recenti movimenti sociali per l'abolizione della discriminazione razziale o di genere. D'altra parte, ogni movimento sociale non può non essere legato al mondo accademico perché i movimenti hanno bisogno di parole; poi ogni movimento sociale è legato all'università, la quale inizia a produrre le parole adatte a questi movimenti...In questo senso, l'abolizione significa revisione e nuova creazione del linguaggio accademico sulla giustizia penale e la sua sostituzione con uno che permetta di verificare l'ipotesi che questa giustizia è naturale e che questa costruzione non può essere legittimata; se questo è vero, il linguaggio sulla giustizia penale deve essere ricostruito. È in questo senso che l'abolizione formale della giustizia penale dovrà essere legittimata.» [4]

Hulsman sostiene che «non ci sono né crimini né delitti, ma delle situazioni-problemi. E al di fuori delle persone direttamente implicate in tali situazioni, è impossibile risolverle umanamente.» [5]. Il problema andrebbe affrontato risolvendo i conflitti attraverso procedure di arbitrariato e conciliazione, riservando l'intervento dell'apparato giudiziario solo nei casi veramente gravi. 

Note

Bibliografia

  • Louk H.C. Hulsman, The Abolitionist Case: Alternative Crime Policies, in: «The Israel Law Review», 1991, pg. 681-709.
  • Liber Amicorum Louk Hulsman, Social problems and criminal justice, Juridisch Instituut, Erasmus Universiteit Rotterdam, 1987
  • Louk H.C. Hulsman, Critical Criminology and the Concept of Crime, in: «Contemporary Crises», 1986, pg. 63-80
  • Louk H.C. Hulsman, Abolire il sistema penale?, in: «Dei delitti e delle pene», 1983, pg. 71-89.
  • Louk H.C. Hulsman/Jacqueline Bernat de Celis, Peines Perdues. Le système pénale en question, Parigi, 1982 (trad. in italiano da Vincenzo Guagliardo Pene perdute - Il sistema penale messo in discussione).

Voci correlate

Collegamenti esterni