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L'episodio descritto fu un'eccezione piuttosto che la regola, infatti la [[lotta di classe]] si sviluppava, nell'antica Roma, tra cittadini liberi e altri cittadini liberi, gli schiavi erano considerati poco più che bestie, quindi in linea di massima lasciati al loro destino. Le [[autorità ]] romane erano abilissime nello spezzare la solidarietà tra gli sfruttati, poiché ciò li agevolava nel mantenimento del potere e nell'esclusione della maggior parte dei cittadini dalla vita pubblica. | L'episodio descritto fu un'eccezione piuttosto che la regola, infatti la [[lotta di classe]] si sviluppava, nell'antica Roma, tra cittadini liberi e altri cittadini liberi, gli schiavi erano considerati poco più che bestie, quindi in linea di massima lasciati al loro destino. Le [[autorità ]] romane erano abilissime nello spezzare la solidarietà tra gli sfruttati, poiché ciò li agevolava nel mantenimento del potere e nell'esclusione della maggior parte dei cittadini dalla vita pubblica. | ||
Tuttavia | Tuttavia gli schiavi, nonostante il loro isolamento sociale, riuscirono a scuotere, più volte, il mondo romano, con numerose rivolte; due volte, in particolare, la ribellione fu ampia e partecipativa: la prima in Sicilia (dal 139 al 132 a.c migliaia di schiavi fuggirono, lasciandosi andare a numerose violenze, soprattutto per vendetta); la seconda fu quella di "Spartaco il gladiatore". | ||
== Spartaco il gladiatore == | == Spartaco il gladiatore == |