L'anarchismo classico e i movimenti di liberazione nazionale: differenze tra le versioni

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:«Lo Stato non è la Patria; è l'astrazione, la finzione metafisica, mistica, politica, giuridica della Patria; ma si tratta di un amore naturale, reale; il patriottismo del popolo non è un'idea, ma un fatto... Ed è per questo ch'io mi sento sempre e francamente il patriota di tutte le patrie oppresse.».<ref>''[[Lo_Stato_non_%C3%A8_la_Patria|Carta aperta agli amici d'Italia, 1871]]''.</ref>
:«Lo Stato non è la Patria; è l'astrazione, la finzione metafisica, mistica, politica, giuridica della Patria; ma si tratta di un amore naturale, reale; il patriottismo del popolo non è un'idea, ma un fatto... Ed è per questo ch'io mi sento sempre e francamente il patriota di tutte le patrie oppresse.».<ref>''[[Lo_Stato_non_%C3%A8_la_Patria|Carta aperta agli amici d'Italia, 1871]]''.</ref>


Per [[Bakunin]], la patria rappresenta il diritto inattaccabile e sacro di tutti gli uomini, di tutti i gruppi di uomini, associazioni, comunità , regioni e nazioni, di vivere, sentire, pensare e creare e agire a modo proprio, di modo che questa maniera di vivere e sentire sia sempre il risultato inconfutabile di un processo storico.  
Per [[Bakunin]], la patria rappresenta il diritto inattaccabile e sacro di tutti gli uomini, di tutti i gruppi di uomini, associazioni, comunità, regioni e nazioni, di vivere, sentire, pensare e creare e agire a modo proprio, di modo che questa maniera di vivere e sentire sia sempre il risultato inconfutabile di un processo storico.  


Tuttavia, per lui nazione e nazionalità  non sono principi, per la semplice ragione che si può dare tale nome solo a ciò che è universale e comune a tutti gli uomini. Così dice:
Tuttavia, per lui nazione e nazionalità  non sono principi, per la semplice ragione che si può dare tale nome solo a ciò che è universale e comune a tutti gli uomini. Così dice:
: «... Non c'è niente di più assurdo e a sua volta pregiudiziale e funesto per il popolo che sostenere i falsi principi di nazionalità  come ideale di tutte le sue aspirazioni. La nazionalità  non è un principio umano universale, è un fatto storico, locale, che come tutti i fatti reali e innocui, ha il diritto di esigere l'accettazione generale. Tutto il popolo, per minuscolo che sia, ha il suo carattere, il suo particolare modo di vivere, di parlare, sentire, pensare, agire, ed è in questa idiosincrasia che consiste la nazionalità , la quale deriva da tutta la vita storica e dalla sommatoria totale delle condizioni di vita di questo popolo».<ref>''[[Stato e Anarchia]]''</ref>
: «... Non c'è niente di più assurdo e a sua volta pregiudiziale e funesto per il popolo che sostenere i falsi principi di nazionalità  come ideale di tutte le sue aspirazioni. La nazionalità  non è un principio umano universale, è un fatto storico, locale, che come tutti i fatti reali e innocui, ha il diritto di esigere l'accettazione generale. Tutto il popolo, per minuscolo che sia, ha il suo carattere, il suo particolare modo di vivere, di parlare, sentire, pensare, agire, ed è in questa idiosincrasia che consiste la nazionalità, la quale deriva da tutta la vita storica e dalla sommatoria totale delle condizioni di vita di questo popolo».<ref>''[[Stato e Anarchia]]''</ref>


Per [[Bakunin]], il vero patriottismo, il [[nazionalismo]] legittimo, è quello che non confonde l'amore verso la patria o la nazione con il servizio allo [[Stato]] o la subordinazione ad un [[governo]] e che non antepone la particolarità  propria — quantunque questa sia naturale e valida — all'universalità  dell'umano. Questo perché il percorso di liberazione nazionale non può essere separato dalla [[rivoluzione sociale]], nè questa dalla federazione di comuni e imprese collettivizzate.
Per [[Bakunin]], il vero patriottismo, il [[nazionalismo]] legittimo, è quello che non confonde l'amore verso la patria o la nazione con il servizio allo [[Stato]] o la subordinazione ad un [[governo]] e che non antepone la particolarità  propria — quantunque questa sia naturale e valida — all'universalità  dell'umano. Questo perché il percorso di liberazione nazionale non può essere separato dalla [[rivoluzione sociale]], nè questa dalla federazione di comuni e imprese collettivizzate.
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