L'anarchismo classico e i movimenti di liberazione nazionale: differenze tra le versioni

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[[File:Bakunin.jpg|right|thumb|[[Michail Bakunin]]]]Quest'articolo è stato estrapolato dal capitolo 8 del libro catalano ''Anarquisme i alliberament nacional'' («Anarchismo e liberazione nazionale»), editato da «El Llamp» nel [[1987]]. Esiste una versione sintetica in castellano, realizzata ugualmente dai membri del «Colectivo Ikà ria», pubblicata con il titolo ''Por la independencia total y la anarquía sin límites'' (Per l'indipendenza totale e l'anarchia senza limiti). <ref>[http://www.alasbarricadas.org/ateneovirtual/index.php?title=Los_cl%C3%A1sicos_anarquistas_y_los_movimientos_de_liberaci%C3%B3n_nacional Los clásicos anarquistas y los movimientos de liberación nacional]</ref>
[[File:Bakunin.jpg|right|thumb|[[Michail Bakunin]]]]Quest'articolo è stato estrapolato dal capitolo 8 del libro catalano ''Anarquisme i alliberament nacional'' («Anarchismo e liberazione nazionale»), editato da «El Llamp» nel [[1987]]. Esiste una versione sintetica in castellano, realizzata ugualmente dai membri del «Colectivo Ikà ria», pubblicata con il titolo ''Por la independencia total y la anarquía sin límites'' (Per l'indipendenza totale e l'anarchia senza limiti). <ref>[http://www.alasbarricadas.org/ateneovirtual/index.php?title=Los_cl%C3%A1sicos_anarquistas_y_los_movimientos_de_liberaci%C3%B3n_nacional Los clásicos anarquistas y los movimientos de liberación nacional]</ref>


== La posizione di Bakunin ==
== La posizione di Bakunin ==
[[Bakunin]] difese sempre l'idea della [[rivoluzione sociale]] strettamente legata alla liberazione nazionale dei popoli oppressi, in particolare difese quella dei popoli slavi oppressi sotto il giogo dell'Impero russo, austriaco, prussiano e turco. Il suo panslavismo poggiava sulla distruzione dei quattro imperi e sulla federazione dei popoli slavi imperniata su una [[libertà ]] e [[uguaglianza]] assoluta ed in opposizione all'egemonia russa. Alla stessa maniera che combatté il panslavismo russo e la creazione di uno grande [[Stato]] slavo oppressore delle nazioni slave, Bakunin combatté il pangermanesimo. «Come slavo, io chiederei l'emancipazione della razza slava dal giogo tedesco, invece, come patriota tedesco, Marx non ammette tuttavia il diritto degli slavi ad emanciparsi dal giogo dei tedeschi, pensando oggi come ieri che i tedeschi sono chiamati a civilizzarli, cioè, a germanizzarli per volontà  o per forza» (1871).  
[[Bakunin]] difese sempre l'idea della [[rivoluzione sociale]] strettamente legata alla liberazione nazionale dei popoli oppressi, in particolare difese quella dei popoli slavi oppressi sotto il giogo dell'Impero russo, austriaco, prussiano e turco. Il suo panslavismo poggiava sulla distruzione dei quattro imperi e sulla federazione dei popoli slavi imperniata su una [[libertà ]] e [[uguaglianza]] assoluta ed in opposizione all'egemonia russa. Alla stessa maniera che combatté il panslavismo russo e la creazione di uno grande [[Stato]] slavo oppressore delle nazioni slave, Bakunin combatté il pangermanesimo. «Come slavo, io chiederei l'emancipazione della razza slava dal giogo tedesco, invece, come patriota tedesco, Marx non ammette tuttavia il diritto degli slavi ad emanciparsi dal giogo dei tedeschi, pensando oggi come ieri che i tedeschi sono chiamati a civilizzarli, cioè, a germanizzarli per volontà  o per forza» (1871).  


Opposte sono le posizioni di [[Bakunin]] e quelle di [[Marx]] ed [[Engels]] sulla liberazione nazionale, in quanto entrambi i classici marxisti erano contro i movimenti indipendentisti o rivoluzionari nazionalisti, poiché essi credevano che il movimento rivoluzionario non potesse che svilupparsi nel contesto della produzione economica di cui solo la classe operaia può essere il motore, considerando per tanto che lo sviluppo delle forze produttive, così come l'estensione dell'interscambio economico - creati come necessità  storica del [[socialismo]] -, distruggono i particolarismi locali e nazionali e tendono a livellare lo sviluppo sociale.
Opposte sono le posizioni di [[Bakunin]] e quelle di [[Marx]] ed [[Engels]] sulla liberazione nazionale, in quanto entrambi i classici marxisti erano contro i movimenti indipendentisti o rivoluzionari nazionalisti, poiché essi credevano che il movimento rivoluzionario non potesse che svilupparsi nel contesto della produzione economica di cui solo la classe operaia può essere il motore, considerando per tanto che lo sviluppo delle forze produttive, così come l'estensione dell'interscambio economico - creati come necessità  storica del [[socialismo]] -, distruggono i particolarismi locali e nazionali e tendono a livellare lo sviluppo sociale.


In effetti, [[Marx]], rispondendo a [[Michail Bakunin | Bakunin]], che difendeva l'indipendenza dei cechi, slavi, polacchi, bulgari, rumeni, ecc., dichiarava al ''Neue Rheinische Zeitung'', nel [[1849]]: «Tutte queste piccole nazioni impotenti e fragili, devono in fin dei conti il riconoscimento a quelle che, secondo le necessità  storiche, le integrano in alcuni imperi, permettendole così di partecipare allo sviluppo storico, al quale, se lasciati soli, non avrebbero in alcun modo preso parte. È evidente che questa cosa non si potrebbe realizzare senza schiacciare i "teneri germogli" (... ).»
In effetti, [[Marx]], rispondendo a [[Michail Bakunin | Bakunin]], che difendeva l'indipendenza dei cechi, slavi, polacchi, bulgari, rumeni, ecc., dichiarava al ''Neue Rheinische Zeitung'', nel [[1849]]: «Tutte queste piccole nazioni impotenti e fragili, devono in fin dei conti il riconoscimento a quelle che, secondo le necessità  storiche, le integrano in alcuni imperi, permettendole così di partecipare allo sviluppo storico, al quale, se lasciati soli, non avrebbero in alcun modo preso parte. È evidente che questa cosa non si potrebbe realizzare senza schiacciare i "teneri germogli" (... ).»


In questo modo, al contrario di [[Bakunin | M. Bakunin]], K. [[Marx]] negava che le lotte nazionali degli oppressi contro gli Stati oppressori stranieri nel XIX secolo furono un fattore di emancipazione anticapitalista.
In questo modo, al contrario di [[Bakunin | M. Bakunin]], K. [[Marx]] negava che le lotte nazionali degli oppressi contro gli Stati oppressori stranieri nel XIX secolo furono un fattore di emancipazione anticapitalista.
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2.- Consideriamo tirannia la dominazione dell'uomo sull'uomo. Ugualmente non riconosciamo altro potere che l'organizzazione sociale del popolo, per mezzo di una libera federazione di associazioni operaie e comuni contadine libere. Dal momento che tutto il potere, anche quello che apparentemente è il più repubblicano e democratico, si basa sempre sul vantaggio di una minoranza privilegiata e la schiavitù del popolo.
2.- Consideriamo tirannia la dominazione dell'uomo sull'uomo. Ugualmente non riconosciamo altro potere che l'organizzazione sociale del popolo, per mezzo di una libera federazione di associazioni operaie e comuni contadine libere. Dal momento che tutto il potere, anche quello che apparentemente è il più repubblicano e democratico, si basa sempre sul vantaggio di una minoranza privilegiata e la schiavitù del popolo.


3.- La conquista di una vera Libertà  per il popolo polacco ha come condizione necessaria l'abolizione del regime attuale, tanto sul piano politico quanto su quello economico, giuridico e religioso.
3.- La conquista di una vera Libertà  per il popolo polacco ha come condizione necessaria l'abolizione del regime attuale, tanto sul piano politico quanto su quello economico, giuridico e religioso.


4.- Potremmo conseguirla soltanto mediante un'insurrezione generale, per mezzo della rivoluzione sociale.
4.- Potremmo conseguirla soltanto mediante un'insurrezione generale, per mezzo della rivoluzione sociale.


5.- La terra apparterrà  alle comuni contadine nella misura in cui esse saranno capaci di lavorarla.
5.- La terra apparterrà  alle comuni contadine nella misura in cui esse saranno capaci di lavorarla.


6.- Ugualmente, le fabbriche, i macchinari, gli edifici, gli strumenti, perfino i laboratori artigianali, saranno proprietà  delle associazioni operaie.
6.- Ugualmente, le fabbriche, i macchinari, gli edifici, gli strumenti, perfino i laboratori artigianali, saranno proprietà  delle associazioni operaie.


7.- Nemici di tutto il potere statale, non riconosciamo nessuna categoria di diritti storici o politici. Per noi, la Polonia esiste là  dove il popolo si riconosce come polacco: la Polonia cesserà  di esistere ovunque queste stesse persone non vogliono più appartenere alla Federazione polacca e aderiranno liberamente ad un altro gruppo nazionale.
7.- Nemici di tutto il potere statale, non riconosciamo nessuna categoria di diritti storici o politici. Per noi, la Polonia esiste là  dove il popolo si riconosce come polacco: la Polonia cesserà  di esistere ovunque queste stesse persone non vogliono più appartenere alla Federazione polacca e aderiranno liberamente ad un altro gruppo nazionale.


8.- Tendiamo una mano fraterna a tutti i nostri fratelli, a tutti gli slavi che, come noi, sono sotto il giogo del governo e che, come noi, odiano, in particolare, il governo moscovita, turco e tedesco. Questi popoli slavi hanno pieno diritto a rivendicare la loro indipendenza e integrità  nazionale.
8.- Tendiamo una mano fraterna a tutti i nostri fratelli, a tutti gli slavi che, come noi, sono sotto il giogo del governo e che, come noi, odiano, in particolare, il governo moscovita, turco e tedesco. Questi popoli slavi hanno pieno diritto a rivendicare la loro indipendenza e integrità  nazionale.


9.- Finalmente, estendiamo la nostra stessa mano fraterna a tutti gli altri popoli che aspirano alla [[libertà ]]. Siamo disposti a servirci di tutti i mezzi a nostra disposizione per cercare di aiutarli a raggiungere l'obiettivo comune.
9.- Finalmente, estendiamo la nostra stessa mano fraterna a tutti gli altri popoli che aspirano alla [[libertà ]]. Siamo disposti a servirci di tutti i mezzi a nostra disposizione per cercare di aiutarli a raggiungere l'obiettivo comune.
:Viva la rivoluzione sociale!
:Viva la rivoluzione sociale!
:Viva le Comuni Libere!
:Viva le Comuni Libere!
:Viva la Polonia democratica e sociale!» <ref>''Programa de la Asociación Polaca Social-Revolucionaria'' di Zurigo, 1863.</ref>.
:Viva la Polonia democratica e sociale!» <ref>''Programa de la Asociación Polaca Social-Revolucionaria'' di Zurigo, 1863.</ref>.


Ugualmente [[Bakunin]] definisce il suo [[federalismo]] politico nel suo discorso del [[1867]] durante il congresso della [[Lega per la Pace e la Libertà ]]:
Ugualmente [[Bakunin]] definisce il suo [[federalismo]] politico nel suo discorso del [[1867]] durante il congresso della [[Lega per la Pace e la Libertà ]]:


:«Ogni Stato centralista, per liberale che si presenti e non importa la forma repubblicana nella quale si manifesti, è necessariamente un oppressore, uno sfruttatore delle masse lavoratrici del popolo a vantaggio delle classi privilegiate. Esso necessita di un esercito per contenere queste masse entro certi limiti, e l'esistenza di questo potere armato conduce alla guerra. Per questo termino dicendo che la pace internazionale è impossibile fino a quando non venga accettato il seguente principio, con tutte le sue conseguenze: "Ogni nazione debole o forte, piccola o grande, ogni provincia, ogni comunità  ha il diritto assoluto di essere libera, di esistere autonomamente, e in questo diritto tutte le comunità  sono solidali nella misura in cui non è possibile violare questi principi relativamente al loro ambito senza mettere a rischio contemporaneamente tutti quelli degli altri».
:«Ogni Stato centralista, per liberale che si presenti e non importa la forma repubblicana nella quale si manifesti, è necessariamente un oppressore, uno sfruttatore delle masse lavoratrici del popolo a vantaggio delle classi privilegiate. Esso necessita di un esercito per contenere queste masse entro certi limiti, e l'esistenza di questo potere armato conduce alla guerra. Per questo termino dicendo che la pace internazionale è impossibile fino a quando non venga accettato il seguente principio, con tutte le sue conseguenze: "Ogni nazione debole o forte, piccola o grande, ogni provincia, ogni comunità  ha il diritto assoluto di essere libera, di esistere autonomamente, e in questo diritto tutte le comunità  sono solidali nella misura in cui non è possibile violare questi principi relativamente al loro ambito senza mettere a rischio contemporaneamente tutti quelli degli altri».


D'altra parte, [[Bakunin]] differenzia nettamente la [[Patria e nazionalità |Nazione dallo Stato]]. Per lui, la nazione viene ad essere un fatto naturale, un fatto popolare. La [[patria]] e la nazionalità  sono per lui come l'[[individualità ]], fatti naturali e sociali, fisiologici e storici.
D'altra parte, [[Bakunin]] differenzia nettamente la [[Patria e nazionalità |Nazione dallo Stato]]. Per lui, la nazione viene ad essere un fatto naturale, un fatto popolare. La [[patria]] e la nazionalità  sono per lui come l'[[individualità ]], fatti naturali e sociali, fisiologici e storici.
:«Lo Stato non è la Patria; è l'astrazione, la finzione metafisica, mistica, politica, giuridica della Patria; ma si tratta di un amore naturale, reale; il patriottismo del popolo non è un'idea, ma un fatto... Ed è per questo ch'io mi sento sempre e francamente il patriota di tutte le patrie oppresse.».<ref>''[[Lo_Stato_non_%C3%A8_la_Patria|Carta aperta agli amici d'Italia, 1871]]''.</ref>
:«Lo Stato non è la Patria; è l'astrazione, la finzione metafisica, mistica, politica, giuridica della Patria; ma si tratta di un amore naturale, reale; il patriottismo del popolo non è un'idea, ma un fatto... Ed è per questo ch'io mi sento sempre e francamente il patriota di tutte le patrie oppresse.».<ref>''[[Lo_Stato_non_%C3%A8_la_Patria|Carta aperta agli amici d'Italia, 1871]]''.</ref>


Per [[Bakunin]], la patria rappresenta il diritto inattaccabile e sacro di tutti gli uomini, di tutti i gruppi di uomini, associazioni, comunità , regioni e nazioni, di vivere, sentire, pensare e creare e agire a modo proprio, di modo che questa maniera di vivere e sentire sia sempre il risultato inconfutabile di un processo storico.  
Per [[Bakunin]], la patria rappresenta il diritto inattaccabile e sacro di tutti gli uomini, di tutti i gruppi di uomini, associazioni, comunità , regioni e nazioni, di vivere, sentire, pensare e creare e agire a modo proprio, di modo che questa maniera di vivere e sentire sia sempre il risultato inconfutabile di un processo storico.  


Tuttavia, per lui nazione e nazionalità  non sono principi, per la semplice ragione che si può dare tale nome solo a ciò che è universale e comune a tutti gli uomini. Così dice:
Tuttavia, per lui nazione e nazionalità  non sono principi, per la semplice ragione che si può dare tale nome solo a ciò che è universale e comune a tutti gli uomini. Così dice:
: «... Non c'è niente di più assurdo e a sua volta pregiudiziale e funesto per il popolo che sostenere i falsi principi di nazionalità  come ideale di tutte le sue aspirazioni. La nazionalità  non è un principio umano universale, è un fatto storico, locale, che come tutti i fatti reali e innocui, ha il diritto di esigere l'accettazione generale. Tutto il popolo, per minuscolo che sia, ha il suo carattere, il suo particolare modo di vivere, di parlare, sentire, pensare, agire, ed è in questa idiosincrasia che consiste la nazionalità , la quale deriva da tutta la vita storica e dalla sommatoria totale delle condizioni di vita di questo popolo».<ref>''[[Stato e Anarchia]]''</ref>
: «... Non c'è niente di più assurdo e a sua volta pregiudiziale e funesto per il popolo che sostenere i falsi principi di nazionalità  come ideale di tutte le sue aspirazioni. La nazionalità  non è un principio umano universale, è un fatto storico, locale, che come tutti i fatti reali e innocui, ha il diritto di esigere l'accettazione generale. Tutto il popolo, per minuscolo che sia, ha il suo carattere, il suo particolare modo di vivere, di parlare, sentire, pensare, agire, ed è in questa idiosincrasia che consiste la nazionalità , la quale deriva da tutta la vita storica e dalla sommatoria totale delle condizioni di vita di questo popolo».<ref>''[[Stato e Anarchia]]''</ref>


Per [[Bakunin]], il vero patriottismo, il [[nazionalismo]] legittimo, è quello che non confonde l'amore verso la patria o la nazione con il servizio allo [[Stato]] o la subordinazione ad un [[governo]] e che non antepone la particolarità  propria — quantunque questa sia naturale e valida — all'universalità  dell'umano. Questo perché il percorso di liberazione nazionale non può essere separato dalla [[rivoluzione sociale]], nè questa dalla federazione di comuni e imprese collettivizzate.
Per [[Bakunin]], il vero patriottismo, il [[nazionalismo]] legittimo, è quello che non confonde l'amore verso la patria o la nazione con il servizio allo [[Stato]] o la subordinazione ad un [[governo]] e che non antepone la particolarità  propria — quantunque questa sia naturale e valida — all'universalità  dell'umano. Questo perché il percorso di liberazione nazionale non può essere separato dalla [[rivoluzione sociale]], nè questa dalla federazione di comuni e imprese collettivizzate.


== La posizione di Kropotkin ==
== La posizione di Kropotkin ==
[[File:Kropotkin.jpg|right|150 px|thumb|[[Pëtr Kropotkin]]]]
[[File:Kropotkin.jpg|right|150 px|thumb|[[Pëtr Kropotkin]]]]
Dall'altra parte, [[Kropotkin|Petr Kropotkin]], un altro classico anarchico russo, scriveva a proposito della gravità  della «questione irlandese» in una lettera indirizzata a [[Maria Korn]], l'[[11 maggio]] [[1897]]:  
Dall'altra parte, [[Kropotkin|Petr Kropotkin]], un altro classico anarchico russo, scriveva a proposito della gravità  della «questione irlandese» in una lettera indirizzata a [[Maria Korn]], l'[[11 maggio]] [[1897]]:  
:«Mi sembra che il carattere puramente nazionalista dei movimenti di emancipazione nazionale sia inesistente. Ci sono sempre motivazioni economiche, o meglio, è la libertà  e il rispetto dell'individuo che bisogna salvaguardare. Il nostro compito dovrebbe essere quello di evidenziare i problemi economici. Penso anche che, dopo aver lungamente riflettuto, che il fallimento dei movimenti nazionali in Polonia, Finlandia, Irlanda, ecc., risiedono nel problema economico. In Irlanda, la principale difficoltà deriva dal fatto che i capi del movimento, grandi proprietari terrieri, esattamente come quelli inglesi, svuotarono il movimento di liberazione nazionale del suo contenuto sociale. (...) Mi sembra che ciascuno di questi movimenti di liberazione nazionale ci riserva un compito importante: sollevare la questione nei loro aspetti economici e sociali, e questo parallelamente alla lotta contro l'oppressione straniera. (...) In tutti i luoghi in cui l'uomo si ribella all'oppressione individuale, economica, statale, religiosa e soprattutto nazionale, il nostro dovere è quello di stare al suo fianco ».
:«Mi sembra che il carattere puramente nazionalista dei movimenti di emancipazione nazionale sia inesistente. Ci sono sempre motivazioni economiche, o meglio, è la libertà  e il rispetto dell'individuo che bisogna salvaguardare. Il nostro compito dovrebbe essere quello di evidenziare i problemi economici. Penso anche che, dopo aver lungamente riflettuto, che il fallimento dei movimenti nazionali in Polonia, Finlandia, Irlanda, ecc., risiedono nel problema economico. In Irlanda, la principale difficoltà deriva dal fatto che i capi del movimento, grandi proprietari terrieri, esattamente come quelli inglesi, svuotarono il movimento di liberazione nazionale del suo contenuto sociale. (...) Mi sembra che ciascuno di questi movimenti di liberazione nazionale ci riserva un compito importante: sollevare la questione nei loro aspetti economici e sociali, e questo parallelamente alla lotta contro l'oppressione straniera. (...) In tutti i luoghi in cui l'uomo si ribella all'oppressione individuale, economica, statale, religiosa e soprattutto nazionale, il nostro dovere è quello di stare al suo fianco ».


In questo testo è chiaramente manifesto l'atteggiamento di [[Kropotkin]] di fronte all'oppressione nazionale e ai movimenti di liberazione nazionale.
In questo testo è chiaramente manifesto l'atteggiamento di [[Kropotkin]] di fronte all'oppressione nazionale e ai movimenti di liberazione nazionale.


[[Kropotkin]] sapeva già  allora che la lotta contro l'[[imperialismo]] si doveva esplicare in termini di liberazione nazionale e di lotta di classe, deducendo che solo la vittoria della [[classismo|classe operaia]] potrebbe risolvere la questione nazionale, nel senso degli interessi dei lavoratori. [[Kropotkin]], come [[Bakunin]], riconosceva il contenuto rivoluzionario delle lotte autonome di liberazione nazionale, alle quali i libertari dovrebbero partecipare attivamente enfatizzandone gli aspetti sociali, al fine di ottenere una vera e assoluta liberazione.
[[Kropotkin]] sapeva già  allora che la lotta contro l'[[imperialismo]] si doveva esplicare in termini di liberazione nazionale e di lotta di classe, deducendo che solo la vittoria della [[classismo|classe operaia]] potrebbe risolvere la questione nazionale, nel senso degli interessi dei lavoratori. [[Kropotkin]], come [[Bakunin]], riconosceva il contenuto rivoluzionario delle lotte autonome di liberazione nazionale, alle quali i libertari dovrebbero partecipare attivamente enfatizzandone gli aspetti sociali, al fine di ottenere una vera e assoluta liberazione.


== Macedonia, 1903: un'esperienza di rivoluzione sociale e di liberazione nazionale ==
== Macedonia, 1903: un'esperienza di rivoluzione sociale e di liberazione nazionale ==
{{approff|Anarchismo in Bulgaria}}
{{approff|Anarchismo in Bulgaria}}
Già  nel XIX secolo il libertari parteciparono alle lotte di liberazione nazionale, come quelle della Bosnia-Erzegovina, e soprattutto presero parte all'insurrezione bulgara del [[1876]], a cui diede il proprio contributo il celebre poeta libertario Boter. L'anno seguente, nel [[1877]], scoppiò la guerra tra la [[Russia]] e la [[Turchia]], grazie alla quale la [[Bulgaria]] ottenne l'indipendenza, però a causa delle pressioni e degli interessi del [[capitalismo]] occidentale - principalmente dell'[[Inghilterra]] - una parte del territorio bulgaro, la [[Macedonia]], fu restituita nuovamente alla [[Turchia]], dando inizio ad una nuova lotta della Macedonia contro l'occupante turco e sollevando la "questione macedone" creata dalle potenze europee.
Già  nel XIX secolo il libertari parteciparono alle lotte di liberazione nazionale, come quelle della Bosnia-Erzegovina, e soprattutto presero parte all'insurrezione bulgara del [[1876]], a cui diede il proprio contributo il celebre poeta libertario Boter. L'anno seguente, nel [[1877]], scoppiò la guerra tra la [[Russia]] e la [[Turchia]], grazie alla quale la [[Bulgaria]] ottenne l'indipendenza, però a causa delle pressioni e degli interessi del [[capitalismo]] occidentale - principalmente dell'[[Inghilterra]] - una parte del territorio bulgaro, la [[Macedonia]], fu restituita nuovamente alla [[Turchia]], dando inizio ad una nuova lotta della Macedonia contro l'occupante turco e sollevando la "questione macedone" creata dalle potenze europee.


A partire dal [[1893]] in tutte le città  si trovavano scuole bulgare e cominciarono così a formarsi le prime cellule della futura organizzazione rivoluzionaria dell'interno della Macedonia, costituita nel [[1894]]-[[1895]] sotto l'influenza libertaria: l'ORIMA (Organizzazione Rivoluzionaria Interna Macedone).
A partire dal [[1893]] in tutte le città  si trovavano scuole bulgare e cominciarono così a formarsi le prime cellule della futura organizzazione rivoluzionaria dell'interno della Macedonia, costituita nel [[1894]]-[[1895]] sotto l'influenza libertaria: l'ORIMA (Organizzazione Rivoluzionaria Interna Macedone).
[[File:Mikhael Guerdjikov.jpg|thumb|left|160 px|[[Mikhael Guerdjikov]]]]
[[File:Mikhael Guerdjikov.jpg|thumb|left|160 px|[[Mikhael Guerdjikov]]]]
L'ORIMA costituì il suo Comitato Centrale a Salonicco, con una delegazione in esilio, a Sofia. I suoi principi erano uno spirito internazionalista e proponevano la liberazione nazionale dai turchi mediante la [[rivoluzione]].
L'ORIMA costituì il suo Comitato Centrale a Salonicco, con una delegazione in esilio, a Sofia. I suoi principi erano uno spirito internazionalista e proponevano la liberazione nazionale dai turchi mediante la [[rivoluzione]].
[[File:Dzole-i-tane-lerinsko.jpg|thumb|250px|Rivoluzionari dell'ORIMA (Florina, 1903)]]
[[File:Dzole-i-tane-lerinsko.jpg|thumb|250px|Rivoluzionari dell'ORIMA (Florina, 1903)]]


Fu anche importante l'adesione del [[Cenacolo di Ginevra]], creato nel [[1898]] e costituito da vari gruppi anarchici, che produssero uno Statuto del Comitato Rivoluzionario Segreto Macedone e un organo propagandistico. Parteciparono al movimento rivoluzionario macedone anche numerosi gruppi libertari bulgari che svolsero un ruolo importantissimo nella lotta armata (più di 60 morti). La preparazione della [[rivoluzione]] durò una decina di anni, dando vita all'insurrezione della Tracia orientale e di Macedonia nell'agosto [[1903]]. Le azioni armate cambiarono tattica con l'arrivo degli anarchici, perché invece di attaccare le [[autorità ]] turche di occupazione come era stato fino ad allora, furono colpite principalmente tutte le società  di capitali stranieri che sostenevano l'Impero Ottomano.
Fu anche importante l'adesione del [[Cenacolo di Ginevra]], creato nel [[1898]] e costituito da vari gruppi anarchici, che produssero uno Statuto del Comitato Rivoluzionario Segreto Macedone e un organo propagandistico. Parteciparono al movimento rivoluzionario macedone anche numerosi gruppi libertari bulgari che svolsero un ruolo importantissimo nella lotta armata (più di 60 morti). La preparazione della [[rivoluzione]] durò una decina di anni, dando vita all'insurrezione della Tracia orientale e di Macedonia nell'agosto [[1903]]. Le azioni armate cambiarono tattica con l'arrivo degli anarchici, perché invece di attaccare le [[autorità ]] turche di occupazione come era stato fino ad allora, furono colpite principalmente tutte le società  di capitali stranieri che sostenevano l'Impero Ottomano.


La [[rivoluzione]] fu preparata dettagliatamente rinforzando l'organizzazione attraverso la creazione di comitati e gruppi locali al fine di giungere alla costituzione di organismi in grado di creare una nuova società  che sostituisse quella imposta dall'occupante turco. Inoltre si formarono nuovi gruppi di combattimento, si costruirono bombe e si recuperarono armi dall'interno e dall'estero; però fu specialmente la propaganda che assunse grandi dimensioni, coinvolgendo tutta la popolazione attraverso incontri quasi sempre pubblici, realizzati spesso dentro le [[Chiesa|chiese]].
La [[rivoluzione]] fu preparata dettagliatamente rinforzando l'organizzazione attraverso la creazione di comitati e gruppi locali al fine di giungere alla costituzione di organismi in grado di creare una nuova società  che sostituisse quella imposta dall'occupante turco. Inoltre si formarono nuovi gruppi di combattimento, si costruirono bombe e si recuperarono armi dall'interno e dall'estero; però fu specialmente la propaganda che assunse grandi dimensioni, coinvolgendo tutta la popolazione attraverso incontri quasi sempre pubblici, realizzati spesso dentro le [[Chiesa|chiese]].


[[Mikhael Guerdjikov|Guerdjikov]], militante anarchico e uno dei tre leader eletti durante un congresso clandestino con l'obiettivo di guidare l'insurrezione, organizzò a partire dal [[1902]] gruppi di lotta denominati «Gruppi della Morte», che costituiranno i nuclei del futuro [[esercito]] rivoluzionario; inoltre pubblicò un giornale clandestino, ''Alle Armi'', e partecipò attivamente anche alla propaganda orale che si svolgeva la notte nella regione della Tracia orientale.
[[Mikhael Guerdjikov|Guerdjikov]], militante anarchico e uno dei tre leader eletti durante un congresso clandestino con l'obiettivo di guidare l'insurrezione, organizzò a partire dal [[1902]] gruppi di lotta denominati «Gruppi della Morte», che costituiranno i nuclei del futuro [[esercito]] rivoluzionario; inoltre pubblicò un giornale clandestino, ''Alle Armi'', e partecipò attivamente anche alla propaganda orale che si svolgeva la notte nella regione della Tracia orientale.
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Alla [[rivoluzione]] scoppiata in Macedonia e Tracia orientale presero parte solo in questa regione più di 4.000 guerriglieri, i quali affrontarono anche con successo un [[esercito]] dieci volte superiore.
Alla [[rivoluzione]] scoppiata in Macedonia e Tracia orientale presero parte solo in questa regione più di 4.000 guerriglieri, i quali affrontarono anche con successo un [[esercito]] dieci volte superiore.


Nonostante i pochi giorni di durata dell'esperienza rivoluzionaria, si ottenne una massiccia partecipazione della popolazione, la [[proprietà  privata]] fu abolita e si procedette alla collettivizzazione, essendo le città  e i paesi governati da assemblee popolari, in cui presero forma le varie commissioni incaricate dal governo locale.
Nonostante i pochi giorni di durata dell'esperienza rivoluzionaria, si ottenne una massiccia partecipazione della popolazione, la [[proprietà  privata]] fu abolita e si procedette alla collettivizzazione, essendo le città  e i paesi governati da assemblee popolari, in cui presero forma le varie commissioni incaricate dal governo locale.


Molto significativo, da sottolineare, fu il parere negativo dato dai comunisti (allora socialdemocratici) al movimento rivoluzionario che rovesciò la monarchia bulgara nel [[1923]], grazie anche al contributo anarchico e a cui essi però non presero parte.
Molto significativo, da sottolineare, fu il parere negativo dato dai comunisti (allora socialdemocratici) al movimento rivoluzionario che rovesciò la monarchia bulgara nel [[1923]], grazie anche al contributo anarchico e a cui essi però non presero parte.


Nonostante l'inevitabile sconfitta - che determinò più di 20.000 rifugiati in [[Bulgaria]] -, visto la superiorità  numerica e in armi dei Turchi, la lotta contro l'occupazione straniera continuò e l'influenza dei libertari nel movimento di indipendenza macedone fu sempre importante <ref>Guerdjikov partecipò alla guerra dei Balcani contro i turchi in una compagnia di guerriglieri anarchici, utilizzando metodi rivoluzionari e mantenendo un'indipendenza totale dall'[[esercito]]. Nel [[1919]] fonda la FACB (Federazione Anarco-Comunista Bulgara), e più tardi si rifiuta di collaborare con il regime comunista bulgaro, il quale gli offrirà  tutti gli onori spettanti agli eroi nazionali, ma al quale egli rispose: «Non sono abituato a baciare i piedi dei tiranni». </ref>.
Nonostante l'inevitabile sconfitta - che determinò più di 20.000 rifugiati in [[Bulgaria]] -, visto la superiorità  numerica e in armi dei Turchi, la lotta contro l'occupazione straniera continuò e l'influenza dei libertari nel movimento di indipendenza macedone fu sempre importante <ref>Guerdjikov partecipò alla guerra dei Balcani contro i turchi in una compagnia di guerriglieri anarchici, utilizzando metodi rivoluzionari e mantenendo un'indipendenza totale dall'[[esercito]]. Nel [[1919]] fonda la FACB (Federazione Anarco-Comunista Bulgara), e più tardi si rifiuta di collaborare con il regime comunista bulgaro, il quale gli offrirà  tutti gli onori spettanti agli eroi nazionali, ma al quale egli rispose: «Non sono abituato a baciare i piedi dei tiranni». </ref>.


== Note ==
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