Søren Aabye Kierkegaard: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==
'''Søren Kierkegaard''' nasce a Copenaghen il [[5 maggio]] [[1813]]. Studia nella sua città  natale, laureandosi in teologia nel [[1840]]. Fu l'ultimo di sette fratelli, cinque dei quali morirono quando lui era ancora ventenne. La famiglia Kierkegaard era assai rigida dal punto di vista religioso, ossessionata da un inquieto senso del peccato e da un profondo pessimismo. Proprio il senso della colpa ed il terrore della maledizione divina spingeranno Soren Kierkeegard a rinunciare al ministero ecclesiastico ed al matrimonio.  
'''Søren Kierkegaard''' nasce a Copenaghen il [[5 maggio]] [[1813]]. Studia nella sua città  natale, laureandosi in teologia nel [[1840]]. Fu l'ultimo di sette fratelli, cinque dei quali morirono quando lui era ancora ventenne. La famiglia Kierkegaard era assai rigida dal punto di vista religioso, ossessionata da un inquieto senso del peccato e da un profondo pessimismo. Proprio il senso della colpa ed il terrore della maledizione divina spingeranno Soren Kierkeegard a rinunciare al ministero ecclesiastico ed al matrimonio.  


Durante il biennio in cui si ferma a Berlino ([[1841]]-[[1842]]), ha modo di seguire le lezioni di [[Schelling]], ma ne rimane profondamente deluso. Negli ultimi anni della sua vita attacca violentemente l'ortodossia protestante danese sul periodico «Il momento», da lui stesso diretto.
Durante il biennio in cui si ferma a Berlino ([[1841]]-[[1842]]), ha modo di seguire le lezioni di [[Schelling]], ma ne rimane profondamente deluso. Negli ultimi anni della sua vita attacca violentemente l'ortodossia protestante danese sul periodico «Il momento», da lui stesso diretto.
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Il pensiero di Kierkegaard è da molti considerato come antesignano dell'esistenzialismo. Si basa, infatti, sull'esistenza del singolo ed ammira gli emblemi della coerenza ([[Cristo]] e [[Socrate]] ad esempio), e disprezza l'incoerenza tra parola e azione dell'uomo.  
Il pensiero di Kierkegaard è da molti considerato come antesignano dell'esistenzialismo. Si basa, infatti, sull'esistenza del singolo ed ammira gli emblemi della coerenza ([[Cristo]] e [[Socrate]] ad esempio), e disprezza l'incoerenza tra parola e azione dell'uomo.  


Secondo Kierkegaard la vita si basa sull''''esistenza''' (e non sull'essenza come constatato da [[Hegel]]), inneggiando alla soggettività  che a sua volta coincide con la possibilità  (che determina la scelta e quindi l'angoscia e la disperazione).  
Secondo Kierkegaard la vita si basa sull''''esistenza''' (e non sull'essenza come constatato da [[Hegel]]), inneggiando alla soggettività  che a sua volta coincide con la possibilità  (che determina la scelta e quindi l'angoscia e la disperazione).  


La sua [[filosofia]] si pone in antitesi a quella [[Hegel|hegeliana]], che riconduce ogni tipo di fenomeno, ideale e reale, nell'ambito della [[dialettica]] dello Spirito Assoluto. Kierkegaard, al contrario, afferma che l'unica realtà  concreta è il singolo [[Individuo|individuo]] e l'astratta Ragione universale. Secondo Kierkegaard la verità  è sempre soggettiva («la verità  è una verità  quando è la mia verità »), cioè riguarda l'[[individuo]], ed questa che gli dice a che cosa è destinato, qual è lo scopo e il senso della sua vita. Le "verità  oggettive" di [[Hegel]] - circa lo Spirito assoluto, la Ragione universale e l'Umanità , cioè circa l'uomo in generale di cui parlava [[Hegel]] - non sono importanti, se non addirittura inesistenti.
La sua [[filosofia]] si pone in antitesi a quella [[Hegel|hegeliana]], che riconduce ogni tipo di fenomeno, ideale e reale, nell'ambito della [[dialettica]] dello Spirito Assoluto. Kierkegaard, al contrario, afferma che l'unica realtà  concreta è il singolo [[Individuo|individuo]] e l'astratta Ragione universale. Secondo Kierkegaard la verità  è sempre soggettiva («la verità  è una verità  quando è la mia verità »), cioè riguarda l'[[individuo]], ed questa che gli dice a che cosa è destinato, qual è lo scopo e il senso della sua vita. Le "verità  oggettive" di [[Hegel]] - circa lo Spirito assoluto, la Ragione universale e l'Umanità , cioè circa l'uomo in generale di cui parlava [[Hegel]] - non sono importanti, se non addirittura inesistenti.


Egli pensa che la dimensione esistenziale dell'uomo sia segnata dall'angoscia e dalla disperazione, a cui si può dare esito positivo se la si fa sfociare nella fede. L'unica possibilità  per "difendersi" dall'impossibilità  dell'io è aggrapparsi a un'identità  soprannaturale e trascendentale che non è che Dio.
Egli pensa che la dimensione esistenziale dell'uomo sia segnata dall'angoscia e dalla disperazione, a cui si può dare esito positivo se la si fa sfociare nella fede. L'unica possibilità  per "difendersi" dall'impossibilità  dell'io è aggrapparsi a un'identità  soprannaturale e trascendentale che non è che Dio.


Ci sono tre modalità  esistenziali che Kierkegaard pone sul piedistallo: la vita estetica (dove l'uomo manifesta indifferenza nei confronti dei princìpi e dei valori morali), la vita etica (dove l'uomo si responsabilizza e vive conformemente alle idee morali) e la vita religiosa (in cui l'uomo si mostra nella sua individualità  davanti a Dio e quindi ha la possibilità  di manifestarsi come "singolo").
Ci sono tre modalità  esistenziali che Kierkegaard pone sul piedistallo: la vita estetica (dove l'uomo manifesta indifferenza nei confronti dei princìpi e dei valori morali), la vita etica (dove l'uomo si responsabilizza e vive conformemente alle idee morali) e la vita religiosa (in cui l'uomo si mostra nella sua individualità  davanti a Dio e quindi ha la possibilità  di manifestarsi come "singolo").


== Polemica religiosa e politica ==
== Polemica religiosa e politica ==
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Per Kierkegaard il cristianesimo non si deve preoccupare in alcun modo di come si possa viver bene e felici in questo mondo, per questo istituisce una radicale contrapposizione tra “ordine cristiano” e “ordine mondano”.
Per Kierkegaard il cristianesimo non si deve preoccupare in alcun modo di come si possa viver bene e felici in questo mondo, per questo istituisce una radicale contrapposizione tra “ordine cristiano” e “ordine mondano”.


Partendo da queste premesse, si giustifica la sua opposizione alla costruzione di una [[chiesa]] di [[Stato]] e alla subordinazione del rapporto diretto e personale del singolo con Dio all'oggettività  di una norma imposta da un'[[autorità ]]. È quindi comprensibile la sua polemica contro i moti liberali e democratici del [[1848]], la sua opposizione al [[liberalismo]] e al [[marxismo]] (quest'ultimo accusato di farsi promotore della più grande tirannia: l'[[eguaglianza]]) e l'assoluta convinzione che la verità  sia sempre dalla parte della minoranza, perché essa, al contrario della maggioranza, possiede una vera opinione.
Partendo da queste premesse, si giustifica la sua opposizione alla costruzione di una [[chiesa]] di [[Stato]] e alla subordinazione del rapporto diretto e personale del singolo con Dio all'oggettività  di una norma imposta da un'[[autorità ]]. È quindi comprensibile la sua polemica contro i moti liberali e democratici del [[1848]], la sua opposizione al [[liberalismo]] e al [[marxismo]] (quest'ultimo accusato di farsi promotore della più grande tirannia: l'[[eguaglianza]]) e l'assoluta convinzione che la verità  sia sempre dalla parte della minoranza, perché essa, al contrario della maggioranza, possiede una vera opinione.


In definitiva la sua polemica contro [[religione]] e politica lo porta a disprezzare ogni forma di impegno politico. E per questo, nonostante il suo pensiero incentrato sul "singolo" possa essere ascrivibile nell'ambito dell'[[individualismo]], egli non auspica in alcun modo la rivolta o la [[rivoluzione]] contro l'ordine delle cose.
In definitiva la sua polemica contro [[religione]] e politica lo porta a disprezzare ogni forma di impegno politico. E per questo, nonostante il suo pensiero incentrato sul "singolo" possa essere ascrivibile nell'ambito dell'[[individualismo]], egli non auspica in alcun modo la rivolta o la [[rivoluzione]] contro l'ordine delle cose.
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** ''Il matrimonio'', tr. Gaia Vittoria (Modern Publishing - Milano 2009)
** ''Il matrimonio'', tr. Gaia Vittoria (Modern Publishing - Milano 2009)
* ''Discorsi edificanti'' (''Opbyggelige Taler'', [[1843]]), tr. Dario Borso (Piemme, Milano 1998); altra ed. tr. Alessandro Cortese (Marietti, Genova 2000)
* ''Discorsi edificanti'' (''Opbyggelige Taler'', [[1843]]), tr. Dario Borso (Piemme, Milano 1998); altra ed. tr. Alessandro Cortese (Marietti, Genova 2000)
* ''Timore e tremore'' (''Frygt og Baeven'' [Johannes de Silentio], [[1843]]), tr. Franco Fortini e K.M.Guldbrandsen (Edizioni di Comunità , Milano 1948); altra ed. tr. Cornelio Fabro (Rizzoli, Milano 1972)
* ''Timore e tremore'' (''Frygt og Baeven'' [Johannes de Silentio], [[1843]]), tr. Franco Fortini e K.M.Guldbrandsen (Edizioni di Comunità , Milano 1948); altra ed. tr. Cornelio Fabro (Rizzoli, Milano 1972)
* ''La ripetizione'' (''Gjentagelsen'' [Constantin Constantius], [[1843]]), tr. Dario Borso (Rizzoli, Milano 1996) (altrove tr. anche come ''La ripresa'')
* ''La ripetizione'' (''Gjentagelsen'' [Constantin Constantius], [[1843]]), tr. Dario Borso (Rizzoli, Milano 1996) (altrove tr. anche come ''La ripresa'')
* ''Briciole di filosofia'' (''Philosophiske Smuler eller En Smule Philosophie'' [Johannes Climacus], [[1844]]), tr. Cornelio Fabro (Zanichelli, Milano 1962); altra ed. tr. Salvatore Spera (Quiriniana, Brescia 1987)
* ''Briciole di filosofia'' (''Philosophiske Smuler eller En Smule Philosophie'' [Johannes Climacus], [[1844]]), tr. Cornelio Fabro (Zanichelli, Milano 1962); altra ed. tr. Salvatore Spera (Quiriniana, Brescia 1987)
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* ''Scritti sulla comunicazione'', tr. C.Fabro, Roma: Logos, 1979-82 (2 volumi)
* ''Scritti sulla comunicazione'', tr. C.Fabro, Roma: Logos, 1979-82 (2 volumi)
* ''Per provare se stesso'', tr. Knud Ferlov e Maria Laura Sulpizi (Ponte alle grazie 1993)
* ''Per provare se stesso'', tr. Knud Ferlov e Maria Laura Sulpizi (Ponte alle grazie 1993)
* ''Sulla mia attività  di scrittore'', a cura di Andrea Scaramuccia (ETS 2006)
* ''Sulla mia attività  di scrittore'', a cura di Andrea Scaramuccia (ETS 2006)
* ''Lettere sul fidanzamento'', tr. Gianni Garrera (Morcelliana 2009)
* ''Lettere sul fidanzamento'', tr. Gianni Garrera (Morcelliana 2009)


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