Pino Cacucci
Pino Cacucci (Alessandria, 1955) è uno scrittore, sceneggiatore e traduttore italiano che è stato molto vicino all'anarchismo.
Biografia
Nel movimento anarchico
Cacucci cresce a Chiavari, dove ha i suoi primi contatti con il movimento anarchico. Nel 1974 partecipa alla fondazione del Gruppo Durruti del Tigullio e frequenta il Circolo Studi Sociali Pietro Gori di Genova. Distributore di A - Rivista Anarchica, per la quale collabora ancora adesso come fotografo e occasionalmente autore, viene schedato per la sua attività di propaganda [1].
Nel 1975 si trasferisce a Bologna per frequentare il DAMS. Nel capoluogo emiliano frequenta il Cassero di Porta S. Stefano (oggi Circolo anarchico "Camillo Berneri"), dove incontra Libero Fantazzini, padre di Horst.
Negli anni '80 Cacucci comincia a spostarsi nel Sudamerica, spazio che assume ben presto un ruolo importante sia nella sua narrativa che nella sua vita. Cacucci passa infatti molto tempo in zone come il Nicaragua, che frequenta con l'amico Stefano Tassinari (anch'egli scrittore, ma comunista) attratto dalla «miscela rivoluzionaria di socialismo tropicale e cristianesimo di base» [2], e il Messico. Cacucci ha anche stretto amicizia con alcuni noti scrittori sudamericani, come Luis Sepúlveda.
Col tempo Cacucci ha allargato i soi orizzonti politici, salutando favorevolmente il movimento no-global e, in virtù del suo interesse per le combinazioni politiche sudamericane, solidarizzando con i governi "progressisti" susseguitisi dagli anni '90 al primo decennio del XXI secolo, come quelli di Lula, della Kirchner [3] o di Evo Morales.
Pubblica il suo primo libro, Outland Rock, nel 1988: quello stesso anno vince il Premio Mystfest. Il secondo, Puerto Escondido, diventa invece un film diretto da Gabriele Salvatores.
Lo scrittore libertario
Con la sua terza opera comincia un percorso di riscoperta della storia e delle personalità dei movimenti di resistenza: con Tina, Cacucci scrive infatti la biografia di Tina Modotti, fotografa e militante comunista messicana.
Dopo Tina, Cacucci si occupa di altri ritratti libertari, spesso rendendoli in forma di racconto breve: è il caso di quelli contenuti nei volumi Ribelli! (2001) e Nessuno può portarti un fiore (2012), pubblicati a dieci anni di distanza ma strutturati in maniera pressoché identica. Cacucci descrive, tra le altre, molte personalità anarchiche poco note l lettore medio, come Francisco Sabaté, Sacco e Vanzetti, Alexandre Marius Jacob (Ribelli!), Clément Duval, Sante Pollastro, Louis Chaval, Horst Fantazzini (Nessuno può portarti un fiore). Cacucci tende comunque a evidenziare, nei suoi racconti, il lato libertario di ogni protagonista, indipendentemente dalla sua adesione all'anarchismo.
Nel libro Oltretorrente, Cacucci descrive le giornate di Parma del 1922, durante le quali gli antifascisti guidati da Guido Picelli e Antonio Cieri sconfissero le squadracce di Italo Balbo.
Il caso: In ogni caso nessun rimorso
Il recupero ancora oggi più importante operato da Cacucci è quello compiuto con In ogni caso nessun rimorso (Longanesi, 1994), libro che racconta la vicenda della Banda Bonnot, gruppo anarchico illegalista di Jules Bonnot, la cui memoria è stata in passato osteggiata anche dal movimento anarchico ufficiale. Il successo di In ogni caso nessun rimorso all'interno dei movimenti di contestazione emerge anche dalla presenza costante del titolo nella pratica di piazza definita book bloc [4], tipica del movimento studentesco [5].
Tuttavia, il libro è stato criticato dal settimanale anarchico Canenero, che nella riscrittura della vicenda della Banda Bonnot ha visto un tentativo di depotenziare e rendere sostanzialmente innocuo l'esempio della rivolta degli anarchici francesi:
- «Ammettiamo che è la nostra malignità a bisbigliarci all'orecchio che tutto ciò mira essenzialmente a consolare la noia mortale che affligge la vita degli individui ormai mansuefatti. Per non parlare poi dell'impatto che possono avere queste opere all'interno del movimento, dove in un certo senso assolvono lo stesso compito svolto dalle vecchie canzoni anarchiche, quelle bellicose, piene di sangue e dinamite, che tutti conoscono a memoria e che è tanto bello cantare – possibilmente in coro – al fine di riscaldare i cuori intirizziti dalla glaciazione sociale del momento. I più speranzosi accarezzano l'ipotesi che questi libri didascalici possano incitare all'azione, ma a noi sembra più verosimile pensare che servono soprattutto a sollevare il morale dei compagni, fornendo loro una rappresentazione facile da consumare. [...] Ma, in fin dei conti, poco importa se l'attuale riscoperta di Bonnot e dei suoi compagni sia motivata da intenzioni buone oppure cattive. Per quel che ci riguarda, questa operazione non può che contribuire all'edificazione di quella formidabile contraffazione estetica che, al di là di ogni previsione, è sul punto di ricoprire la totalità dell'esistente [6]».
I compagni di Canenero hanno criticato lo stesso Cacucci, accusandolo di aver lucrato sulla storia del movimento anarchico, di cui egli stesso ha fatto parte:
- «Non possiamo esimerci dallo spendere alcune parole sul conto dello stesso Cacucci. Evidentemente la rivoluzione non paga, di certo non quanto avrà pagato la Longanesi per questo libro. Per chi un tempo è stato un “anarchico” – come Cacucci, per l'appunto – cosa c'è di meglio del capitalizzare quanto si è avuto modo di conoscere bene? Nulla di strano, dunque. Neanche ritrovarlo in mezzo ad altri prodotti in plastica sugli scaffali di un supermercato. Come tanti altri reduci, Cacucci ha compreso che in quest'epoca della depressione è molto più redditizio sbriciolare ogni idea e azione fino ad ottenerne un prodotto culturale, con una evidente predilezione per ciò che in partenza non lo era affatto, piuttosto che perdersi dietro alle utopie [6]».
Note
- ↑ P. Cacucci, La mia anarchia, da A - Rivista Anarchica, anno 40, n. 358
- ↑ P. Cacucci, Nicaragua, violentemente dolce, da Nuova rivista letteraria, n. 6, ottobre 2012
- ↑ L. Apicella, Cacucci e il nuovo libro: “Metto in discussione il capitalismo con 7 storie di uomini liberi”, Il Fatto Quotidiano
- ↑ Scudo improvvisato sul quale sono stati scritti titoli di libri, usato per proteggersi in occasioni di proteste.
- ↑ Carmilla Online, NEW EPIC BLOC. Tre anni dopo il "memorandum" sul NIE (Primi aggiornamenti 2011), carmillaonline.com
- ↑ 6,0 6,1 In ogni caso nessun rimorso, da Canenero, n. 43, 20 dicembre 1996, consultabile su finimondo.org
Bibliografia
Romanzi
- Outland rock (Transeuropa, 1988; ristampato da Mondadori nel 1991; ripubblicato da Feltrinelli nel 2007)
- Puerto Escondido (Interno Giallo, 1990; ripubblicato da Mondadori)
- Tina (Interno Giallo, 1991; ripubblicato da TEA e da Feltrinelli)
- San Isidro Futból (Granata Press, 1991; ripubblicato da Feltrinelli nel 1996)
- Punti di fuga (Mondadori, 1992; ristampato da Feltrinelli nel 2000)
- La polvere del Messico (Mondadori, 1992; ripubblicato da Feltrinelli nel 1996 e nel 2004 [in edizione ampliata])
- Forfora (Granata Press, 1993; ripubblicato a Feltrinelli nel 1997 in edizione ampliata con titolo Forfora e altre sventure)
- In ogni caso nessun rimorso (Longanesi, 1994; ripubblicato da TEA; ripubblicato Feltrinelli nel 2001)
- Camminando. Incontri di un viandante (Feltrinelli, 1996)
- Demasiado corazón (Feltrinelli, 1999)
- Ribelli! (Feltrinelli, 2001)
- Gracias México (Feltrinelli, 2001)
- Mastruzzi indaga (Feltrinelli, 2002)
- Oltretorrente (Feltrinelli, 2003)
- Nahui (Feltrinelli, 2005)
- Un po' per amore e un po' per rabbia (Feltrinelli, 2008)
- Le balene lo sanno (Feltrinelli, 2009)
- Sotto il cielo del Messico (Photology, 2009)
- Nessuno può portarti un fiore (Feltrinelli, 2012)
- Vagabondaggi (Feltrinelli, 2012)
- La memoria non m'inganna (UE Feltrinelli, 2013)
- Mahahual (Feltrinelli, 2014)
- Quelli del San Patricio (Feltrinelli, 2015)
- L'Elbano errante: vita, imprese e amori di un soldato di ventura e del suo giovane amico Miguel de Cervantes (Mondadori, 2022)
- Dieguito e il Centauro del Nord (Mondadori, 2024)
Fumetti
- Jim, disegni di Roberto Baldazzini (Granata Press, 1991)
- Tobacco, con Gloria Corica e Otto Gabos (Granata Press, 1993; Bande Dessinée, 2005)
- La giustizia siamo noi, disegni di Otto Gabos (Rizzoli, 2010)
- Mujeres, disegni di Stefano Delli Veneri (Feltrinelli Comics, 2018)
Racconti
- Bologna, 11 marzo '77, in Paola Staccioli, In ordine pubblico, Roma, 2002, pp. 93-104
Teatro
- L'ombra di Rodolfo (da Un po' per amore e un po' per rabbia, Feltrinelli, 2008)
- Viva la vida! (Feltrinelli, 2010)