La Ruche

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La Ruche era il nome di una scuola libertaria di Rambouillet (Seine-et-Oise, dintorni di Parigi) fondata nel 1904 da Sébastien Faure e da egli diretta fino alla sua chiusura (1917).

Dieci anni dopo la fondazione, prevedendo che la prima guerra mondiale avrebbe segnato la fine di questo istituto, Sébastien Faure pubblicò una brochure dal titolo: La Ruche: un'opera di solidarietà, un esperimento educativo [1], per far conoscere in che modo vi fu praticata la solidarietà e come fu concepito e realizzato questo esperimento educativo.

Caratteristiche della scuola

La scuola educvaa una quarantina di bambini e ragazzi dei due sessi. Non c'erano voti, né punizioni, né ricompense.

Il programma

Scrive Faure: «Attraverso la vita all'aria aperta, una dieta regolare, l'igiene, la pulizia, le passeggiate, gli sport, il movimento formiamo esseri sani, vigorosi e belli. Attraverso un insegnamento razionale, con uno studio motivante, attraverso la discussione e lo spirito critico formiamo intelligenze acute. Attraverso l'esempio, la dolcezza , la persuasione e la tenerezza formiamo coscienze rette, volontà ferme e cuori affettuosi. La Ruche non è sovvenzionata né dallo Stato, né dal Dipartimento, né dal Comune. Vive grazie all'aiuto di uomini intelligenti e generosi, ciascuno dei quali dà secondo le sue possibilità».

Le tre scuole

Scrive Faure: «Mentre in Francia due scuole si contendono in modo aspro e accanito cuori e menti dei nostri bambini, diventa evidente per i meno prevenuti, che l'esito di questa lotta è quello di mostrare le tare, le insufficienze e le imperfezioni dell'una e dell'altra e allo stesso tempo appare particolarmente utile fondare un terzo genere di scuola. La scuola cristiana è la scuola di ieri, la scuola laica quella di oggi, La Ruche è la scuola di domani. La scuola cristiana è la scuola del passato, organizzata dalla Chiesa per la Chiesa; la scuola laica è la scuola del presente organizzata dallo Stato per lo Stato; La Ruche è la scuola del futuro, la scuola tout court, organizzata per i bambini affinché essi non siano più beni, cose, proprietà della religione o dello Stato, ma appartengano finalmente a se stessi e affinché i bambini possano trovare a scuola il pane, la conoscenza e la tenerezza di cui hanno bisogno i loro cuori, le loro menti e i loro corpi».

Note

  1. Fonte principale