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«Durruti e la Rivoluzione spagnola» di Abel Paz

Durruti e la Rivoluzione spagnola di Abel Paz, BFS - Zero in Condotta - La Fiaccola, 2010.
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L' opera più importante di Abel Paz è senza dubbio il Durruti en la Revolución española, frutto, oltre che di un decennio di ricerche, del notevolissimo contributo di testimonianze orali di decine e decine di militanti. Il che costituisce un punto di riferimento imprescindibile per conoscere la storia e il punto di vista dell'anarchismo iberico. Di Buenaventura Durruti gli aspetti che più colpirono i suoi contemporanei furono l'onestà, la generosità, la disponibilità a sacrificare tutto in nome dell'ideale, come effettivamente fece. Il suo ideale anarchico era abbastanza semplice, e il carattere iperattivo lo portò più d'una volta a lanciarsi in insurrezioni che furono quasi sul punto di far scomparire la CNT. Non c'è da stupirsi che, al fatidico congresso di Saragozza, il sindacato libertario fosse giunto decimato nelle sue file e profondamente diviso: le varie fazioni del movimento libertario, fino ad allora in guerra aperta fra di loro, si sarebbero riconciliate proprio in quel congresso. Diego Camacho spiega la figura di Durruti da un punto di vista di condivisione dei suoi ideali, della sua concezione rivoluzionaria e strategica. La Guerra civile fu scatenata dai militari con la volontà di fermare una rivoluzione in atto, e tale intervento favorì in realtà la più profonda rivoluzione sociale che l'Europa abbia mai conosciuto. Nel Durruti di Abel Paz si può leggere la narrazione della lotta di emancipazione del popolo spagnolo, si possono seguire gli argomenti e la strategia del settore più rivoluzionario ed appassionato dell'anarchismo iberico. Il suo supremo banco di prova fu precisamente la Guerra civile in cui l'anarcosindicalismo lottò per qualcosa di sconosciuto in Europa: «l'aspirazione a un mondo umano, senza sfruttati né sfruttatori, fondato sull'apoliticismo e sulla fraternità mutualista».