Strage di Torino (18-20 dicembre 1922): differenze tra le versioni

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=== Pietro Ferrero ===
=== Pietro Ferrero ===
[[File:Pietro Ferrero.jpg|thumb|left|150|[[Pietro Ferrero]], la vittima più conosciuta della strage]]
[[File:Pietro Ferrero.jpg|thumb|left|150|[[Pietro Ferrero]], la vittima più conosciuta della strage]]
L'anarchico [[Pietro Ferrero]] era il segretario della Federazione degli operai metalmeccanici di Torino. Aveva trent'anni e abitava con la madre, un fratello e una sorella in un appartamento al numero 4 di via Monte Rosa, in Barriera di Milano, nella periferia-est della città .  
L'anarchico [[Pietro Ferrero]] era il segretario della Federazione degli operai metalmeccanici di Torino. Aveva trent'anni e abitava con la madre, un fratello e una sorella in un appartamento al numero 4 di via Monte Rosa, in Barriera di Milano, nella periferia-est della città.  


Nella tarda mattinata di quel giorno era già  stato bastonato da una [[fascismo|squadra fascista]] penetrata nella Camera del Lavoro: se l'era cavata, ma quell'esperienza aveva naturalmente lasciato nella sua mente un segno profondo e probabilmente condizionò fatalmente il suo comportamento nelle ore successive. Non poteva starsene in casa: il giorno dopo sarebbe dovuto partire per Milano, ma aveva con sé 19.000 lire - una bella somma - i contributi operai che bisognava depositare agli uffici della Cassa disoccupazione. Così fece nel pomeriggio e poi, sempre in bicicletta, vagò chissà  dove per quelle strade diventate pericolosissime per lui e per la gente conosciuta come lui.  
Nella tarda mattinata di quel giorno era già  stato bastonato da una [[fascismo|squadra fascista]] penetrata nella Camera del Lavoro: se l'era cavata, ma quell'esperienza aveva naturalmente lasciato nella sua mente un segno profondo e probabilmente condizionò fatalmente il suo comportamento nelle ore successive. Non poteva starsene in casa: il giorno dopo sarebbe dovuto partire per Milano, ma aveva con sé 19.000 lire - una bella somma - i contributi operai che bisognava depositare agli uffici della Cassa disoccupazione. Così fece nel pomeriggio e poi, sempre in bicicletta, vagò chissà  dove per quelle strade diventate pericolosissime per lui e per la gente conosciuta come lui.  
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