Socialismo Libertario: differenze tra le versioni

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[[File:Pier Carlo Masini.jpg|thumb| 150 px|[[Pier Carlo Masini]] (foto Archivio famiglia Masini,
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Cerbaia Val di Pesa)]]
Cerbaia Val di Pesa)]]
In [[Italia]] i principi del socialismo libertario si possono riscontrare già in [[Carlo Pisacane]], seppur mai utilizzò questo termine, che poneva la [[libertà]] e la "libera associazione" al centro della sua visione socialista. Il termine "Socialismo libertario" compare per la prima volta in [[Italia]] nel [[1897]], in seguito al dibattito (svoltosi prevalentemente sui giornali) sviluppatosi tra [[Francesco Saverio Merlino]] e [[Errico Malatesta]] (nel [[1949]] i documenti furono raccolti integralmente nel volume ''[http://www.liberliber.it/biblioteca/m/malatesta/anarchismo_e_democrazia_soluzione_anarchica_e_soluzione__etc/pdf/anarch_p.pdf Anarchismo e democrazia]'', in particolar modo sul nodo democrazia-socialismo-[[anarchismo]].
In [[Italia]] i principi del socialismo libertario si possono riscontrare già in [[Carlo Pisacane]], seppur mai utilizzò questo termine, che poneva la [[libertà]] e la "libera associazione" al centro della sua visione socialista. Il termine "Socialismo libertario" compare per la prima volta in [[Italia]] nel [[1897]], in seguito al dibattito (svoltosi prevalentemente sui giornali) sviluppatosi tra [[Francesco Saverio Merlino]] e [[Errico Malatesta]] (nel [[1949]] i documenti furono raccolti integralmente nel volume ''[
https://www.liberliber.it/mediateca/libri/m/malatesta/anarchismo_e_democrazia/pdf/malatesta_anarchismo_e_democrazia.pdf Anarchismo e democrazia]'', in particolar modo sul nodo democrazia-socialismo-[[anarchismo]].


Nel gennaio [[1897]] Merlino pubblicò sul quotidiano «Il Messaggero» una lettera in cui invitava gli anarchici a prendere parte alle elezioni e a votare per i candidati dei partiti popolari, abbandonando quindi il tradizionale astensionismo. Merlino sosteneva che le forme politiche e democratiche avessero un valore, sia pure relativo e assai limitato, e che quindi il loro rifiuto fosse un grave errore. Malatesta, al contrario, ribadì le tradizionali ragioni dell'astensionismo anarchico.  
Nel gennaio [[1897]] Merlino pubblicò sul quotidiano «Il Messaggero» una lettera in cui invitava gli anarchici a prendere parte alle elezioni e a votare per i candidati dei partiti popolari, abbandonando quindi il tradizionale astensionismo. Merlino sosteneva che le forme politiche e democratiche avessero un valore, sia pure relativo e assai limitato, e che quindi il loro rifiuto fosse un grave errore. Malatesta, al contrario, ribadì le tradizionali ragioni dell'astensionismo anarchico.  
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