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#Sciopero generale nazionale;
#Sciopero generale nazionale;
#Sciopero rivoluzionario o di classe.<ref>Ralph Chaplin, ''The General Strike'', Pamphlet, Industrial Workers of the World, 1933 ( ripubblicato nel 1985)</ref>
#Sciopero rivoluzionario o di classe.<ref>Ralph Chaplin, ''The General Strike'', Pamphlet, Industrial Workers of the World, 1933 ( ripubblicato nel 1985)</ref>
== Dal 1968 ad oggi… ==
== Dal 1968 ad oggi... ==
[[File:Daniel cohn-bendit 20060317.jpg|thumb|[[Daniel Cohn-Bendit]] è stato uno dei leader del Maggio 1968. Allora era anarchico, poi si convertì alle idee parlamentariste]]
[[File:Daniel cohn-bendit 20060317.jpg|thumb|[[Daniel Cohn-Bendit]] è stato uno dei leader del Maggio 1968. Allora era anarchico, poi si convertì alle idee parlamentariste]]
La sequenza degli [[sciopero|scioperi]] che si susseguirono nel [[1968]], se non scosse il regime, nonostante la paura che attanagliò la borghesia, contribuì ugualmente ad un certo riequilibrio dei rapporti di forza tra il capitale ed il lavoro. Acquisizioni sociali di un certo rilievo, seppur minori di quelle a cui si era aspirato, poterono essere strappate al potere ed alla borghesia. Inoltre, questa nuova rapporto di forza si accompagnò ad una contestazione frontale dei valori borghesi. Da allora, si è assistito al graduale sovvertimento, a favore del [[capitalismo]], di questi rapporti di forza. Ristrutturazioni gigantesche, a volte controllate dallo [[Stato]] stesso, scaraventarono in strada migliaia di lavoratori. L'offensiva della borghesia si accentuò in seguito, per ridurre ai minimi termini le conquiste sociali accumulate dell'ultimo mezzo secolo.  Quest'elementi di "compromissione" tra lavoro e capitale, che alcuni ritenevano fattibili, furono del tutto eliminati a danno dei lavoratori.
La sequenza degli [[sciopero|scioperi]] che si susseguirono nel [[1968]], se non scosse il regime, nonostante la paura che attanagliò la borghesia, contribuì ugualmente ad un certo riequilibrio dei rapporti di forza tra il capitale ed il lavoro. Acquisizioni sociali di un certo rilievo, seppur minori di quelle a cui si era aspirato, poterono essere strappate al potere ed alla borghesia. Inoltre, questa nuova rapporto di forza si accompagnò ad una contestazione frontale dei valori borghesi. Da allora, si è assistito al graduale sovvertimento, a favore del [[capitalismo]], di questi rapporti di forza. Ristrutturazioni gigantesche, a volte controllate dallo [[Stato]] stesso, scaraventarono in strada migliaia di lavoratori. L'offensiva della borghesia si accentuò in seguito, per ridurre ai minimi termini le conquiste sociali accumulate dell'ultimo mezzo secolo.  Quest'elementi di "compromissione" tra lavoro e capitale, che alcuni ritenevano fattibili, furono del tutto eliminati a danno dei lavoratori.
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