Otto Gross: differenze tra le versioni

Riga 15: Riga 15:
Gross considera la psicoanalisi in un senso quasi “messianico”: volta a scardinare dalle fondamenta la cultura [[patriarcale]], combattendone in modo radicale le strutture di potere e autoritarie, la nuova scienza psicologica dovrà preparare il terreno per un prossimo ritorno del matriarcato. Nella pratica analitica, la sua volontà di andare oltre il tradizionale rapporto [[gerarchico]] tra terapeuta e paziente - retaggio anch'esso, nella sua visione, della cultura [[patriarcale]], al pari del transfert - sfocia in una nuova concezione del rapporto analista/analizzato, aprendo la strada all'autoconsapevolezza - poi compiutamente teorizzata da [[Carl Gustav Jung|Jung]] - della mutua e dialettica interdipendenza dei soggetti coinvolti nella relazione di cura.
Gross considera la psicoanalisi in un senso quasi “messianico”: volta a scardinare dalle fondamenta la cultura [[patriarcale]], combattendone in modo radicale le strutture di potere e autoritarie, la nuova scienza psicologica dovrà preparare il terreno per un prossimo ritorno del matriarcato. Nella pratica analitica, la sua volontà di andare oltre il tradizionale rapporto [[gerarchico]] tra terapeuta e paziente - retaggio anch'esso, nella sua visione, della cultura [[patriarcale]], al pari del transfert - sfocia in una nuova concezione del rapporto analista/analizzato, aprendo la strada all'autoconsapevolezza - poi compiutamente teorizzata da [[Carl Gustav Jung|Jung]] - della mutua e dialettica interdipendenza dei soggetti coinvolti nella relazione di cura.


Lo psicoanalista, a partire dai lavori di [[Sigmund Freud|Freud]] e di [[Alfred Adler|Adler]], studia il conflitto interiore che oppone ciò che è proprio a ciò che è l'estraneo, ciò che oppone l'individuo alla società. La repressione degli istinti e della sessualità può sfociare nella sottomissione masochistica o nella volontà sadica di potere. In una lettera scritta nel [[1908]], Gross fa riferimento al caso di Elizabeth Lang, la quale aveva subito l'educazione autoritaria dei suoi genitori. «Il valore rappresentativo di questo caso, che mi sembra essere di interesse generale, risiede nel fatto che dimostra l'inconcepibile discrezionalità che la società ancora consente all'abuso del potere dei genitori», riassume lo psicoanalista. E sottolinea «lo straordinario effetto patologico dell'educazione sul dare origine a quella che è una nevrosi di repressione». '''La famiglia e l'educazione reprimono l'individualità per poter adattare il bambino all'ordine sociale.''' Gross si concentra sul conflitto fra l'individuo e la collettività, e ritiene che la riflessione di [[Sigmund Freud|Freud]] si muove sulla scia del pensiero di [[Nietzsche]]: «Il conflitto fra l'individuo e la collettività, che è nella natura delle cose, si trasforma, sotto la pressione della vita in società, in un conflitto interno all'individuo stesso». La patologia può quindi svilupparsi. La repressione sessuale, nella donna così come nell'uomo, impone la repressione dei desideri e fa sviluppare delle nevrosi.
Lo psicoanalista, a partire dai lavori di [[Sigmund Freud|Freud]] e di [[Alfred Adler|Adler]], studia il conflitto interiore che oppone ciò che è proprio a ciò che è l'estraneo, ciò che oppone l'individuo alla società. La repressione degli istinti e della sessualità può sfociare nella sottomissione masochistica o nella volontà sadica di potere. In una lettera scritta nel [[1908]], Gross fa riferimento al caso di Elizabeth Lang, la quale aveva subito l'educazione autoritaria dei suoi genitori: «Il valore rappresentativo di questo caso, che mi sembra essere di interesse generale, risiede nel fatto che dimostra l'inconcepibile discrezionalità che la società ancora consente all'abuso del potere dei genitori [...] lo straordinario effetto patologico dell'educazione sul dare origine a quella che è una nevrosi di repressione». '''La famiglia e l'educazione reprimono l'individualità per poter adattare il bambino all'ordine sociale.''' Gross si concentra sul conflitto fra l'individuo e la collettività, e ritiene che la riflessione di [[Sigmund Freud|Freud]] si muove sulla scia del pensiero di [[Nietzsche]]: «Il conflitto fra l'individuo e la collettività, che è nella natura delle cose, si trasforma, sotto la pressione della vita in società, in un conflitto interno all'individuo stesso». La patologia può quindi svilupparsi. La repressione sessuale, nella donna così come nell'uomo, impone la repressione dei desideri e fa sviluppare delle nevrosi.


In un suo testo del [[1914]], lo psicoanalista attacca la famiglia e l'ordine patriarcale. Per lui, la liberazione sessuale passa attraverso la liberazione degli omosessuali e delle donne: «La formazione della posizione attuale della donna nella società e nella famiglia, ha costituito nella storia umana il trauma generale dell'umanità, ed è da questo che è nata la sofferenza che l'umanità prova per essere quello che è». '''Il pregiudizio sociale della superiorità dell'uomo ha costruito delle relazioni umane che sono basate sulla violenza e sul dominio.'''
In un suo testo del [[1914]], lo psicoanalista attacca la famiglia e l'ordine patriarcale. Per lui, la liberazione sessuale passa attraverso la liberazione degli omosessuali e delle donne: «La formazione della posizione attuale della donna nella società e nella famiglia, ha costituito nella storia umana il trauma generale dell'umanità, ed è da questo che è nata la sofferenza che l'umanità prova per essere quello che è». '''Il pregiudizio sociale della superiorità dell'uomo ha costruito delle relazioni umane che sono basate sulla violenza e sul dominio.'''
64 364

contributi