Luigi Bertoni: differenze tra le versioni

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=== La scoperta dell'anarchia===
=== La scoperta dell'anarchia===


Respinto il [[liberalismo]] radicale e oramai divenuto anarchico, è redattore dal [[1896]] de «L'Emigrante Ticinese Illustrato», pubblicato a Berna e poi a Ginevra, in cui afferma che i sindacati devono opporsi decisamente alla produzione e alla mediazione dello [[Stato]], «un'istituzione barbara che deve cadere per essere sostituita dalle associazioni costituite dal libero accordo». Vi sono due partiti in contrapposizione «il partito di coloro che vogliono lo sviluppo progressivo e il partito di quanti ne chiedono invece la soppressione e l'adattamento dell'individuo a una società  senza autorità ». Bisogna rompere completamente con il passato «non dobbiamo più partecipare a nessuna festa, a nessuna commemorazione della classe dominante, dividerci completamente da lei per schierarci contro». Coerentemente, nel [[1895]] rifiuterà  il posto di direttore della tipografia cantonale ticinese, offerta dai liberali oramai al potere. Nel [[1898]] è segnalato per la prima volta dalla Polizia politica al Pubblico ministero della Confederazione per aver proposto, nel Sindacato tipografi ginevrino, la partecipazione al [[1 maggio|1° Maggio]]. L'anno dopo è corresponsabile con altri due cittadini elvetici [[Emile Held]] e [[Carlo Frigerio]], di una pubblicazione «L'Almanacco socialista anarchico», in cui tra l'altro, sono invitate tutte le forse repubblicane italiane a unirsi per abbattere la monarchia (articolo di [[Errico Malatesta]]). Il Governo elevetico, su pressioni di quello italiano, invia i tre autori davanti al tribunale, poi è costretto ad assolverli. Gli anarchici – in particolare gli immigrati italiani in [[Svizzera]] – esultano: finalmente sarà  loro possibile agire alla luce del sole con il sostegno dei compagni svizzeri.  
Respinto il [[liberalismo]] radicale e oramai divenuto anarchico, è redattore dal [[1896]] de «L'Emigrante Ticinese Illustrato», pubblicato a Berna e poi a Ginevra, in cui afferma che i sindacati devono opporsi decisamente alla produzione e alla mediazione dello [[Stato]], «un'istituzione barbara che deve cadere per essere sostituita dalle associazioni costituite dal libero accordo». Vi sono due partiti in contrapposizione «il partito di coloro che vogliono lo sviluppo progressivo e il partito di quanti ne chiedono invece la soppressione e l'adattamento dell'individuo a una società  senza autorità». Bisogna rompere completamente con il passato «non dobbiamo più partecipare a nessuna festa, a nessuna commemorazione della classe dominante, dividerci completamente da lei per schierarci contro». Coerentemente, nel [[1895]] rifiuterà  il posto di direttore della tipografia cantonale ticinese, offerta dai liberali oramai al potere. Nel [[1898]] è segnalato per la prima volta dalla Polizia politica al Pubblico ministero della Confederazione per aver proposto, nel Sindacato tipografi ginevrino, la partecipazione al [[1 maggio|1° Maggio]]. L'anno dopo è corresponsabile con altri due cittadini elvetici [[Emile Held]] e [[Carlo Frigerio]], di una pubblicazione «L'Almanacco socialista anarchico», in cui tra l'altro, sono invitate tutte le forse repubblicane italiane a unirsi per abbattere la monarchia (articolo di [[Errico Malatesta]]). Il Governo elevetico, su pressioni di quello italiano, invia i tre autori davanti al tribunale, poi è costretto ad assolverli. Gli anarchici – in particolare gli immigrati italiani in [[Svizzera]] – esultano: finalmente sarà  loro possibile agire alla luce del sole con il sostegno dei compagni svizzeri.  


=== L'attività  propagandistica ===
=== L'attività  propagandistica ===
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=== Il sindacalismo nel secondo dopo guerra ===
=== Il sindacalismo nel secondo dopo guerra ===


Per quanto riguarda il [[socialismo]] e il [[sindacalismo]] svizzeri nel corso della guerra e nell'immediato dopoguerra Bertoni rileva come essi abbiano rinunciato alla loro essenza, cioè all'aspirazione e al progetto universali di eliminare il [[capitalismo]] e lo [[Stato]] e di creare una nuova società  senza sfruttamento: essi «praticamente considerano il capitalismo come eterno». Il sindacalismo «si confonde con la filantropia, con la carità  [...] in favore di esseri inferiori che hanno definitivamente accettato la loro inferiorità ». Mentre il progetto del sindacalismo anarchico era quello di «togliere allo Stato le sue funzioni utili per affidarle al sindacato», per Bertoni è ormai lo [[Stato]] a togliere ai sindacati.  
Per quanto riguarda il [[socialismo]] e il [[sindacalismo]] svizzeri nel corso della guerra e nell'immediato dopoguerra Bertoni rileva come essi abbiano rinunciato alla loro essenza, cioè all'aspirazione e al progetto universali di eliminare il [[capitalismo]] e lo [[Stato]] e di creare una nuova società  senza sfruttamento: essi «praticamente considerano il capitalismo come eterno». Il sindacalismo «si confonde con la filantropia, con la carità  [...] in favore di esseri inferiori che hanno definitivamente accettato la loro inferiorità». Mentre il progetto del sindacalismo anarchico era quello di «togliere allo Stato le sue funzioni utili per affidarle al sindacato», per Bertoni è ormai lo [[Stato]] a togliere ai sindacati.  


Colpito da emorragia cerebrale, Luigi Bertoni muore a Ginevra il [[19 gennaio]] [[1947]].
Colpito da emorragia cerebrale, Luigi Bertoni muore a Ginevra il [[19 gennaio]] [[1947]].
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