Luigi Bertoni: differenze tra le versioni

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L'opposizione dei [[Sindacalismo|sindacalisti]] svizzero-tedeschi, che rinviano il progetto a causa del contrasto tra il sindacalismo romando è l'Unione Sindacale, alla quale vogliono rimanere vincolati, impedisce la ricostituzione della Lega. Lo scoppio della guerra vede Bertoni impegnato nel tentativo di sostenere la posizione interventista degli anarchici italiani:
L'opposizione dei [[Sindacalismo|sindacalisti]] svizzero-tedeschi, che rinviano il progetto a causa del contrasto tra il sindacalismo romando è l'Unione Sindacale, alla quale vogliono rimanere vincolati, impedisce la ricostituzione della Lega. Lo scoppio della guerra vede Bertoni impegnato nel tentativo di sostenere la posizione interventista degli anarchici italiani:
: «Mi sono recato in Italia nel mese di settembre 1914 ed ho parlato a Caccivio, provincia di Como, in un comizio di operai e contadini contro la guerra. A Milano ho cercato pure di prendere la parola contraddittoriamente in un comizio del sindacalista Corridoni, appena uscito di prigione, e convertito alla guerra di rivoluzione agli ordini di sua Maestà ! Ma la riunione terminò in un tumulto tra partigiani e avversari della guerra. In tutto il periodo di neutralità  italiana ho collaborato con articoli settimanali a Volontà  di Ancona, in risposta ai fautori di guerra, con il pretesto che avrebbe portato alla rivoluzione...fascista! In Svizzera nel mese di maggio 1915, quando l'entrata in guerra d'Italia divenne evidente, l'abbiamo distribuito in tutte le località  della Svizzera in cui avevamo dei compagni, un volantino intitolato “Non partite!”. E in tutto il periodo della guerra, salvo il periodo da maggio 1918 a giugno 1919 trascorso in prigione, non ho cessato di preconizzare la fine della guerra tramite la rivoluzione, con centinaia di articoli e conferenze».  
: «Mi sono recato in Italia nel mese di settembre 1914 ed ho parlato a Caccivio, provincia di Como, in un comizio di operai e contadini contro la guerra. A Milano ho cercato pure di prendere la parola contraddittoriamente in un comizio del sindacalista Corridoni, appena uscito di prigione, e convertito alla guerra di rivoluzione agli ordini di sua Maestà! Ma la riunione terminò in un tumulto tra partigiani e avversari della guerra. In tutto il periodo di neutralità  italiana ho collaborato con articoli settimanali a Volontà  di Ancona, in risposta ai fautori di guerra, con il pretesto che avrebbe portato alla rivoluzione...fascista! In Svizzera nel mese di maggio 1915, quando l'entrata in guerra d'Italia divenne evidente, l'abbiamo distribuito in tutte le località  della Svizzera in cui avevamo dei compagni, un volantino intitolato “Non partite!”. E in tutto il periodo della guerra, salvo il periodo da maggio 1918 a giugno 1919 trascorso in prigione, non ho cessato di preconizzare la fine della guerra tramite la rivoluzione, con centinaia di articoli e conferenze».  


Nel frattempo, due importanti animatori del [[movimento anarchico]] e sindacale romando – G. Herzig e J. Wintsch -, su posizoni “interventiste” abbandonano «[[Il Risveglio Anarchico]]».
Nel frattempo, due importanti animatori del [[movimento anarchico]] e sindacale romando – G. Herzig e J. Wintsch -, su posizoni “interventiste” abbandonano «[[Il Risveglio Anarchico]]».
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