La Comune di Fiume (da anarcotico.net): differenze tra le versioni

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Lo storico e critico letterario Umberto Carpi provò la presenza in Fiume del fuoriuscito ungherese Miclos Sisa, ex commisario del popolo nel governo dei Consigli ungherese di Bela Kun <ref>[http://archive.is/575Rm Biografia di Bela Kun]</ref>, che in seguito diventerà cittadino sovietico servendo la causa dell'U.R.S.S. come funzionario presso varie ambasciate e consolati. Sisa partecipò sicuramente alle discussioni sul progetto di Costituzione della Carta del Carnaro, riconoscendo che questo conteneva ammirevoli elementi ed ebbe un ruolo di primo piano insieme al poeta internazionalista e rivoluzionario belga [[Leone Kochnitzky]], alla progettazione della Lega di Fiume, cioè l'associazione che avrebbe dovuto raggruppare le forze sparse di tutti gli oppressi: popoli, nazioni e singole individualità che attraverso questo mezzo avrebbero potuto combattere e vincere l'[[imperialismo]].
Lo storico e critico letterario Umberto Carpi provò la presenza in Fiume del fuoriuscito ungherese Miclos Sisa, ex commisario del popolo nel governo dei Consigli ungherese di Bela Kun <ref>[http://archive.is/575Rm Biografia di Bela Kun]</ref>, che in seguito diventerà cittadino sovietico servendo la causa dell'U.R.S.S. come funzionario presso varie ambasciate e consolati. Sisa partecipò sicuramente alle discussioni sul progetto di Costituzione della Carta del Carnaro, riconoscendo che questo conteneva ammirevoli elementi ed ebbe un ruolo di primo piano insieme al poeta internazionalista e rivoluzionario belga [[Leone Kochnitzky]], alla progettazione della Lega di Fiume, cioè l'associazione che avrebbe dovuto raggruppare le forze sparse di tutti gli oppressi: popoli, nazioni e singole individualità che attraverso questo mezzo avrebbero potuto combattere e vincere l'[[imperialismo]].


Giulietti organizzò un incontro con l'anarchico [[Malatesta]] e i socialisti rivoluzionari Bombacci, il quale godeva di notevoli simpatie tra i legionari fiumani dannunziani, a partire da Nino Daniele, che successivamente subirà a Torino un'aggressione da parte di squadristi fascisti, e Serrati. Si trattava di discutere del progetto rivoluzionario che D'annunzio e il sindacalista rivoluzionario [[Alceste De Ambris]] - uno dei principali artefici della sublime, immaginifica e rinascimentale Carta del Carnaro, un uomo ancora oggi nel cuore dei rivoluzionari antiborghesi più ferventi e appassionati - vagheggiavano colmi d'entusiasmo: la Poesia al posto di comando, per finirla con ogni comando. L'incontro si svolse a Roma il 19 gennaio 1920. Malatesta e Bombacci furono pronti ad aderire ma Serrati rifiutò, dicendo di non sentirsela di fare la rivoluzione con D'Annunzio. Sarà sempre il socialista rivoluzionario massimalista Giacinto Menotti Serrati, sedicente "comunista unitario" ma in realtà elezionista, che nel gennaio 1921 a Livorno preferirà rompere con le varie componenti che daranno vita al Partito Comunista d'Italia piuttosto che liquidare Turati e i suoi fidi, che egli considerava fedeli alla linea del partito e diversi dagli altri riformisti europei, mai caduti come questi ultimi nella tentazione dello sciovinismo, dell'interventismo e dell'"union sacrèe".
Giulietti organizzò un incontro con l'anarchico [[Malatesta]] e i socialisti rivoluzionari Bombacci, il quale godeva di notevoli simpatie tra i legionari fiumani dannunziani, a partire da Nino Daniele, che successivamente subirà a Torino un'aggressione da parte di squadristi fascisti, e Serrati. Si trattava di discutere del progetto rivoluzionario che D'annunzio e il sindacalista rivoluzionario [[Alceste De Ambris]] - uno dei principali artefici della sublime, immaginifica e rinascimentale Carta del Carnaro, un uomo ancora oggi nel cuore dei rivoluzionari antiborghesi più ferventi e appassionati - vagheggiavano colmi d'entusiasmo: la Poesia al posto di comando, per finirla con ogni comando. L'incontro si svolse a Roma il 19 gennaio 1920. Malatesta e Bombacci furono pronti ad aderire ma Serrati rifiutò, dicendo di non sentirsela di fare la rivoluzione con D'Annunzio. Sarà sempre il [[socialista rivoluzionario]] massimalista Giacinto Menotti Serrati, sedicente "comunista unitario" ma in realtà elezionista, che nel gennaio 1921 a Livorno preferirà rompere con le varie componenti che daranno vita al Partito Comunista d'Italia piuttosto che liquidare Turati e i suoi fidi, che egli considerava fedeli alla linea del partito e diversi dagli altri riformisti europei, mai caduti come questi ultimi nella tentazione dello sciovinismo, dell'interventismo e dell'"union sacrèe".
Intanto, oltre ai serratiani anche i fascisti di Mussolini ordivano trame di tradimento vigliacco, occultati nell'ombra come ragni e suggenti gli appoggi dei grandi gruppi finanziari, industriali e agrari, e agivano contro la causa di Fiume e la sua solatia Reggenza. Le sanguisughe indicevano sottoscrizioni per la causa di Fiume i cui proventi servivano invece per prezzolare gli squadristi dello Stato e del Capitale nella loro opera di persecuzione degli oppressi. Un libertario come D'Annunzio, profeta del proletariato dei Geniali, non avrebbe mai potuto tollerare siffatte fellonie. Dunque, una possibile rivoluzione, unica, originale ed irripetibile, abortì sul nascere e il Natale di sangue 1920 pose il suo sigillo di strage al periglioso e illuminato esempio di azione diretta che fu la fatica di Fiume: l'Esercito regolare del capitalismo italiano non ebbe pietà e schiantò l'incantato sogno.
Intanto, oltre ai serratiani anche i fascisti di Mussolini ordivano trame di tradimento vigliacco, occultati nell'ombra come ragni e suggenti gli appoggi dei grandi gruppi finanziari, industriali e agrari, e agivano contro la causa di Fiume e la sua solatia Reggenza. Le sanguisughe indicevano sottoscrizioni per la causa di Fiume i cui proventi servivano invece per prezzolare gli squadristi dello Stato e del Capitale nella loro opera di persecuzione degli oppressi. Un libertario come D'Annunzio, profeta del proletariato dei Geniali, non avrebbe mai potuto tollerare siffatte fellonie. Dunque, una possibile rivoluzione, unica, originale ed irripetibile, abortì sul nascere e il Natale di sangue 1920 pose il suo sigillo di strage al periglioso e illuminato esempio di azione diretta che fu la fatica di Fiume: l'Esercito regolare del capitalismo italiano non ebbe pietà e schiantò l'incantato sogno.


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