Johann Gottlieb Fichte

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Johann Gottlieb Fichte

Johann Gottlieb Fichte (Rammenau, Germania, 19 maggio 1762 - Berlino, 27 gennaio 1814), è stato un filosofo idealista tedesco.

Biografia

Johann Fichte nacque a Rammenau nel 1762. Dopo aver frequentato il ginnasio, nel 1780 si iscrisse alla facoltà di teologia a Jena, da cui poi passò a Lipsia. Nel 1790 fu precettore a Zurigo. Nel 1792, dopo l'"illuminazione" seguita alla lettura della Critica alla ragion Pratica di Kant, pubblicò il Saggio di una critica di ogni Rivelazione che segnò la sua fortuna. Nel 1794, dietro indicazione di Goethe, fu chiamato all'università di Jena, qui compose Fondamenti della dottrina della scienza e vi rimase fino allo scoppio della "polemica sull'ateismo" che nel 1799 lo fece trasferire a Berlino. I Discorsi alla nazione tedesca pubblicati nel 1808 affermavano la superiorità spirituale del popolo tedesco e lo riportarono in auge: nel 1810 fu chiamato all'Università di Berlino e fu eletto Rettore. Morì di colera nel 1814.

L'Idealismo fichtiano

La preoccupazione principale di Fichte fu innanzi tutto di contribuire a diffondere il Criticismo kantiano, e successivamente di scoprire il principio base, non rivelato da Kant, che unificava le tre Critiche, al fine di costruire il sistema del sapere trasformando la Filosofia in una rigorosa dottrina della scienza. Partendo dalla riflessione di Reinhold, Schulze e Maimon, il pensiero fichtiano giunse a trasformare l'Io penso kantiano in Io puro, inteso come intuizione pura che liberamente si autocrea, e autocreandosi crea tutta la propria realtà. È questa la grande novità di Fichte, con la quale egli andava ben oltre il Criticismo e fondava l'Idealismo.

La dottrina della scienza

  • Il primo principio dell'Idealismo fichtiano è dunque: L'io crea assolutamente sé stesso. L'io, in quanto libera attività originaria e infinita, è assolutamente autocreazione mediante la propria immaginazione produttiva. Questo è il momento della Libertà o della Tesi.
  • L'auto porsi di un Io comporta necessariamente la posizione inconscia di qualcos'altro di diverso dall'Io, e quindi la posizione di un non-Io. Il secondo principio è dunque: L'Io oppone assolutamente a sé, entro sé, un non-io. questo è il momento della Necessità e dell'Antitesi.
  • Il terzo principio è dunque: nell'Io assoluto, l'Io limitato e il non-io si oppongono e si limitano reciprocamente. È questo il momento della sintesi.

Lo stato e il nazionalismo tedesco

Fichte ha una "concezione organicista", assolutamente non individuale, dello Stato, il cui fondamento e il contratto sociale. Lo Stato è dotato di tre poteri fondamentali: “potere di polizia”, “potere penale” e “potere giudiziario”. Lo Stato deve garantire la libertà ai cittadini, intesa non come libertà individuale ma come libertà della comunità, ricercando principalmente l'autonomia economica, divenendo quindi uno “stato commerciale chiuso”, rimanendo invece aperto agli scambi culturali e artistici. In questa maniera, sostiene Fichte, verrebbero ad essere eliminati i conflitti tra gli individui e pure quelli tra le classi.

Per Fichte al di sopra dello Stato c'è una realtà spirituale più profonda: la nazione, il popolo. La nazione tedesca deve quindi riaffermare il proprio primato, perché è l'unica che nella razza, nella lingua e nella cultura ha conservato le proprie peculiarità uniche e originali. Inoltre con Leibniz, Kant e la riforma luterana, per Fichte, ha ritrovato coscienza di se, rivelandosi "nazione eletta" e "popolo di Dio".

Proprio questi concetti serviranno per alienarsi le simpatie degli anarchici, specie quelli tedeschi:

«Temperamento rivoluzionario ma senza nessun orientamento libertario. Progettò uno Stato nazionale in cui i cittadini non hanno alcun campo d'azione. Elaborò l'idea dei popoli primari ai quali sarebbe riservata la redenzione finale dell'uomo spingendo i Germani a ritenersi il primo di tali popoli eletti». (Rudolf Rocker, Nazionalismo e cultura)

Opere

  • Saggio di una critica di ogni rivelazione. (1792)
  • Fondamenti della dottrina della scienza. (1794)
  • Discorsi sulla missione del dotto. (1795)
  • Fondamenti del diritto naturale. (1796)
  • Sistema della dottrina morale (1798)
  • Lo Stato commerciale chiuso (1800)
  • La missione dell'uomo (1800)
  • L'introduzione alla vita beata (1806)
  • I discorsi alla nazione tedesca (1808)

Voci correlate