Friedrich Nietzsche: differenze tra le versioni

m
Sostituzione testo - "[à][\s][»]" con "à»"
m (Sostituzione testo - "[à][\s][.]" con "à.")
m (Sostituzione testo - "[à][\s][»]" con "à»")
Riga 59: Riga 59:
Il mondo è dominato dal caso e dall'irrazionalità, non è riducibile ad un principio logico unitario e la sua trama svela la mancanza di un qualsiasi ordine di una qualsiasi saggezza. Nel mondo è possibile scorgere una “necessità ”; quello della volontà  che vuole riaffermare se stessa, del mondo che vuole riaffermare se stesso, perché '''la vita non si prefigge nulla e nulla insegue nella sua corsa, se non se stessa. Tutto questo si ripete e ritorna eternamente'''.
Il mondo è dominato dal caso e dall'irrazionalità, non è riducibile ad un principio logico unitario e la sua trama svela la mancanza di un qualsiasi ordine di una qualsiasi saggezza. Nel mondo è possibile scorgere una “necessità ”; quello della volontà  che vuole riaffermare se stessa, del mondo che vuole riaffermare se stesso, perché '''la vita non si prefigge nulla e nulla insegue nella sua corsa, se non se stessa. Tutto questo si ripete e ritorna eternamente'''.


: «Il carattere complessivo del mondo è caos per tutta l'eternità ».
: «Il carattere complessivo del mondo è caos per tutta l'eternità».


L'eterno ritorno esprime il senso cosmologico del pensiero nicciano, collegato all'''amor fati'' (accettazione gioiosa del proprio destino), che esprime la conciliazione dell'uomo con il passato e con la vicenda dell'"eterno ritorno", una volta che egli abbia riconosciuto nella sua volontà  d'accettazione del mondo, la stessa volontà  del mondo che accetta se stesso. Allora, in ciò che prima era frammento, caso, enigma, la volontà  riconosce la sua opera e che appunto quello era ciò che vuole e sarà ciò che vorrà.
L'eterno ritorno esprime il senso cosmologico del pensiero nicciano, collegato all'''amor fati'' (accettazione gioiosa del proprio destino), che esprime la conciliazione dell'uomo con il passato e con la vicenda dell'"eterno ritorno", una volta che egli abbia riconosciuto nella sua volontà  d'accettazione del mondo, la stessa volontà  del mondo che accetta se stesso. Allora, in ciò che prima era frammento, caso, enigma, la volontà  riconosce la sua opera e che appunto quello era ciò che vuole e sarà ciò che vorrà.
64 364

contributi