Confederalismo democratico: differenze tra le versioni

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«Fin dal luglio del 2011, profittando dello scoppio della guerra civile in Siria, e del ritiro dell'esercito nazionale siriano dal Nord, gli autonomisti kurdi hanno esteso il loro controllo su gran parte delle tre principali zone kurde: la zona di Cizre ad Est, ricca di petrolio e di grande importanza strategica in quanto posta all'incrocio delle frontiere di Turchia, Iraq e Siria; la zona di Kobanè, posta al centro presso il fiume Eufrate, e la zona di Efrin posta ad Ovest.  
«Fin dal luglio del 2011, profittando dello scoppio della guerra civile in Siria, e del ritiro dell'esercito nazionale siriano dal Nord, gli autonomisti kurdi hanno esteso il loro controllo su gran parte delle tre principali zone kurde: la zona di Cizre ad Est, ricca di petrolio e di grande importanza strategica in quanto posta all'incrocio delle frontiere di Turchia, Iraq e Siria; la zona di Kobanè, posta al centro presso il fiume Eufrate, e la zona di Efrin posta ad Ovest.  


Vi erano stati in passato alcuni scontri tra autonomisti Kurdi ed esercito siriano già  negli anni precedenti la crisi attuale (nel 2004) e all'inizio della crisi del [[2011]], ma poi l'esercito si è ritirato in pratica senza combattere lasciando ai Kurdi la possibilità  di creare l'autogestione del territorio definita “autonomia democratica”, cui partecipano anche minoranze Arabe, Assire, Armene. E’ stata creata una forza di difesa («Unità  di protezione popolare», in curdo Yekîneyên Parastina Gel, '''YPG''') e formata un'Assemblea Nazionale Kurda per la Siria (ENKS), cui partecipano oltre al PYD <ref>Partito dell'Unione Democratica, alleato del [[PKK]].</ref>altri 15 partiti minori. Sul piano internazionale è stato creato un Alto Consiglio Kurdo cui partecipano anche Kurdi dell'Iraq e della Turchia.» <ref>[http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=2029#sthash.MhukmyG3.dpuf La terza via dei kurdi della Siria]</ref>
Vi erano stati in passato alcuni scontri tra autonomisti Kurdi ed esercito siriano già  negli anni precedenti la crisi attuale (nel 2004) e all'inizio della crisi del [[2011]], ma poi l'esercito si è ritirato in pratica senza combattere lasciando ai Kurdi la possibilità  di creare l'autogestione del territorio definita “autonomia democratica”, cui partecipano anche minoranze Arabe, Assire, Armene. È stata creata una forza di difesa («Unità  di protezione popolare», in curdo Yekîneyên Parastina Gel, '''YPG''') e formata un'Assemblea Nazionale Kurda per la Siria (ENKS), cui partecipano oltre al PYD <ref>Partito dell'Unione Democratica, alleato del [[PKK]].</ref>altri 15 partiti minori. Sul piano internazionale è stato creato un Alto Consiglio Kurdo cui partecipano anche Kurdi dell'Iraq e della Turchia.» <ref>[http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=2029#sthash.MhukmyG3.dpuf La terza via dei kurdi della Siria]</ref>


Nel [[2013]], l'YPG entra in conflitto diretto contro le forze ribelli e in particolare contro gli jihadisti del Fronte di al-Nusra e dell'ISIS, dopo che questi ultimi avevano preso in ostaggio 200 civili curdi il [[31 luglio]] [[2013]].
Nel [[2013]], l'YPG entra in conflitto diretto contro le forze ribelli e in particolare contro gli jihadisti del Fronte di al-Nusra e dell'ISIS, dopo che questi ultimi avevano preso in ostaggio 200 civili curdi il [[31 luglio]] [[2013]].
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