Colonialismo: differenze tra le versioni

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== Introduzione ==
== Introduzione ==
Nonostante "ufficialmente" oggi non esistano colonie, gli effetti delle politiche colonialiste si fanno ancora sentire ed il dibattito sul colonialismo rimane attuale. È con l'espansione dell'Europa nel XIX e XX secolo che la politica coloniale si sviluppò in tutta la sua ampiezza.
Nonostante "ufficialmente" oggi non esistano colonie, gli effetti delle politiche colonialiste si fanno ancora sentire ed il dibattito sul colonialismo rimane attuale. È con l'espansione dell'Europa nel XIX e XX secolo che la politica coloniale si sviluppò in tutta la sua ampiezza.
Nonostante queste premesse si può dire che l'acquisizione di colonie non era nemmeno allora considerabile un fenomeno nuovo. I primi imperi dell'epoca moderna si erano infatti sviluppati già dal XV secolo, e le città greche avevano creato fin da l'Antichità un certo numero di colonie, anche se vi era poca similarità con il vasto movimento che si produsse in seguito.
Nonostante queste premesse si può dire che l'acquisizione di colonie non era nemmeno allora considerabile un fenomeno nuovo. I primi imperi dell'epoca moderna si erano infatti sviluppati già dal XV secolo, e le città greche avevano creato fin da l'Antichità un certo numero di colonie, anche se vi era poca similarità con il vasto movimento che si produsse in seguito.


È particolarmente significativo constatare che, se situazioni di dipendenza di una regione e di un popolo rispetto ad un altro hanno potuto essere osservate su diversi punti del pianeta ed in epoche varie, il fenomeno di colonizzazione propriamente detto deve essere esclusivamente attribuito ai soli stati dell'Europa occidentale.
È particolarmente significativo constatare che, se situazioni di dipendenza di una regione e di un popolo rispetto ad un altro hanno potuto essere osservate su diversi punti del pianeta ed in epoche varie, il fenomeno di colonizzazione propriamente detto deve essere esclusivamente attribuito ai soli stati dell'Europa occidentale.
Nel Novecento si è gradualmente passati dal '''colonialismo di stato''' ad un '''colonialismo di mercato''' (fondato sulle teorie del "libero mercato", che sostanzialmente non è libero ma è controllato e condizionato dalle multinazionali e dai poteri forti finanziari), basato cioè su un piano puramente economico e non politico.
Nel Novecento si è gradualmente passati dal '''colonialismo di stato''' ad un '''colonialismo di mercato''' (fondato sulle teorie del "libero mercato", che sostanzialmente non è libero ma è controllato e condizionato dalle multinazionali e dai poteri forti finanziari), basato cioè su un piano puramente economico e non politico.


== Colonizzazione e antichità ==
== Colonizzazione e antichità ==
   
   
Il lessico relativo al fenomeno coloniale si è gradualmente differenziato. I primi termini utilizzati nella lingua francese, e cioè dal XIV secolo, furono quelli di colono e di colonia. Ereditati del latino, testimoniavano di una pratica precedente, che risale all'antichità.  
Il lessico relativo al fenomeno coloniale si è gradualmente differenziato. I primi termini utilizzati nella lingua francese, e cioè dal XIV secolo, furono quelli di colono e di colonia. Ereditati del latino, testimoniavano di una pratica precedente, che risale all'antichità.  


I popoli mediterranei si erano in effetti già indirizzati verso alcune forme di conquista e di dominio della [[sovranità]] di altri popoli. I fenici e i cretesi avevano installato in tutto il bacino mediterraneo delle sorte di filiali. Dedicati principalmente ad obiettivi commerciali, queste filiali ricevevano tuttavia molti migranti in provenienza dal paese “colonizzatore”, che trovavano là delle opportunità in cui non avrebbero potuto sperare nel loro paese d' origine. Ma i [[Grecia|greci]] andarono molto più in là nella concezione di questa politica espansionistica e di dominio. Sviluppando emigrazione e colonizzazione, s' installarono fino all'Asia minore e fondarono importanti città in tutto il Mediterraneo.
I popoli mediterranei si erano in effetti già indirizzati verso alcune forme di conquista e di dominio della [[sovranità]] di altri popoli. I fenici e i cretesi avevano installato in tutto il bacino mediterraneo delle sorte di filiali. Dedicati principalmente ad obiettivi commerciali, queste filiali ricevevano tuttavia molti migranti in provenienza dal paese “colonizzatore”, che trovavano là delle opportunità in cui non avrebbero potuto sperare nel loro paese d' origine. Ma i [[Grecia|greci]] andarono molto più in là nella concezione di questa politica espansionistica e di dominio. Sviluppando emigrazione e colonizzazione, s' installarono fino all'Asia minore e fondarono importanti città in tutto il Mediterraneo.
   
   
Tuttavia, anche se alcuni storici vedono una continuità tra la vecchia tipologia di colonizzazione e quella praticata in seguito nell'epoca moderna, per bene d'altro questo legame procede soprattutto attraverso una comoda similitudine. Le ricercate e trovate analogie tra forme di dominio diverse, mirano a legittimare un fenomeno nuovo, la cui specificità deve invece essere analizzata attentamente per poterla studiare in tutta la sua vastità.  
Tuttavia, anche se alcuni storici vedono una continuità tra la vecchia tipologia di colonizzazione e quella praticata in seguito nell'epoca moderna, per bene d'altro questo legame procede soprattutto attraverso una comoda similitudine. Le ricercate e trovate analogie tra forme di dominio diverse, mirano a legittimare un fenomeno nuovo, la cui specificità deve invece essere analizzata attentamente per poterla studiare in tutta la sua vastità.  


La lessicografia relativa al fenomeno coloniale si è via via differenziata, prendendo così atto delle sue evoluzioni.
La lessicografia relativa al fenomeno coloniale si è via via differenziata, prendendo così atto delle sue evoluzioni.
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Questa nuova distribuzione si tradusse anche con la comparsa del termine colonizzazione che, a partire dal XVIII secolo, designò l'azione di colonizzare.  
Questa nuova distribuzione si tradusse anche con la comparsa del termine colonizzazione che, a partire dal XVIII secolo, designò l'azione di colonizzare.  


'''Nell'epoca moderna''' in effetti si sviluppano i rapporti di dominio in un quadro strettamente coloniale. Dietro la loro evoluzione economica e politica, i paesi dell'Europa occidentale misero in atto strategie aventi come oggetto la sottomissione di altre [[civiltà]]. A partire dalla fine del medioevo, l'Europa sviluppò necessità nuove a causa dei mutamenti delle forze produttive e dei mezzi di comunicazione utilizzati.
'''Nell'epoca moderna''' in effetti si sviluppano i rapporti di dominio in un quadro strettamente coloniale. Dietro la loro evoluzione economica e politica, i paesi dell'Europa occidentale misero in atto strategie aventi come oggetto la sottomissione di altre [[civiltà]]. A partire dalla fine del medioevo, l'Europa sviluppò necessità nuove a causa dei mutamenti delle forze produttive e dei mezzi di comunicazione utilizzati.


Essendosi fortemente esaurito lo sfruttamento delle risorse economiche dell'Europa durante il medioevo, i prezzi delle spezie erano aumentati e gli europei in ricerca di materie prime e di manodopera si lanciarono alla conquista dei paesi africani, americani ed asiatici. Allora fin dal XIV secolo, i [[Portogallo|portoghesi]], e in seguito gli [[Spagna|spagnoli]], organizzarono spedizioni immediate in direzione dell'Africa. <br />
Essendosi fortemente esaurito lo sfruttamento delle risorse economiche dell'Europa durante il medioevo, i prezzi delle spezie erano aumentati e gli europei in ricerca di materie prime e di manodopera si lanciarono alla conquista dei paesi africani, americani ed asiatici. Allora fin dal XIV secolo, i [[Portogallo|portoghesi]], e in seguito gli [[Spagna|spagnoli]], organizzarono spedizioni immediate in direzione dell'Africa. <br />
La concorrenza marittima che nacque tra questi due paesi fu così regolata dal papa che, con il '''''trattato di Tordesillas''''' ([[1494]]), effettuò una divisione delle zone d' influenza a profitto della [[Spagna]] e del [[Portogallo]].  
La concorrenza marittima che nacque tra questi due paesi fu così regolata dal papa che, con il '''''trattato di Tordesillas''''' ([[1494]]), effettuò una divisione delle zone d' influenza a profitto della [[Spagna]] e del [[Portogallo]].  


Fin dall'inizio le tesi politiche sull'espansionismo coloniale, ricevettero sostegno a grandi pensatori. '''Il colonialismo, inizialmente, fu giustificato dalla necessità di educare i popoli di cui si metteva in dubbio la reale natura umana'''. Fu “grazie” al pretesto del [[cristianesimo]] che si dispiegarono le politiche colonialiste e che furono ridotte in schiavitù le popolazioni indiane del continente americano. Ma i teologi furono anche i primi ad iniziare la messa in discussione della politica adottata nel Nuovo Mondo.  
Fin dall'inizio le tesi politiche sull'espansionismo coloniale, ricevettero sostegno a grandi pensatori. '''Il colonialismo, inizialmente, fu giustificato dalla necessità di educare i popoli di cui si metteva in dubbio la reale natura umana'''. Fu “grazie” al pretesto del [[cristianesimo]] che si dispiegarono le politiche colonialiste e che furono ridotte in schiavitù le popolazioni indiane del continente americano. Ma i teologi furono anche i primi ad iniziare la messa in discussione della politica adottata nel Nuovo Mondo.  


Nel [[1550]], in occasione della controversa e famosa discussione di Valladolid, [[Bartolomé de Las Casas]] e [[Juan Ginés de Sepulveda]] si opposero dinanzi al Consiglio delle Indie.  
Nel [[1550]], in occasione della controversa e famosa discussione di Valladolid, [[Bartolomé de Las Casas]] e [[Juan Ginés de Sepulveda]] si opposero dinanzi al Consiglio delle Indie.  
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La Casas fu tuttavia fortemente osteggiato dai ''conquistadores'', allora come soluzione al problema propose l'utilizzazione degli africani, allora non considerati esseri umani, per i lavori nel Nuovo Mondo, dando inizio ad una delle pagine più nere della storia umana: '''la tratta dei neri'''.
La Casas fu tuttavia fortemente osteggiato dai ''conquistadores'', allora come soluzione al problema propose l'utilizzazione degli africani, allora non considerati esseri umani, per i lavori nel Nuovo Mondo, dando inizio ad una delle pagine più nere della storia umana: '''la tratta dei neri'''.


=="Compagnie à Charte" ==  
=="Compagnie à Charte" ==  


La politica espansionistica che la [[Spagna]] sviluppò verso l'Asia e soprattutto l'America, dove acquisì un impero immenso, non lasciò indifferenti gli altri paesi europei. Immediatamente la [[Gran Bretagna]], la [[Francia]] e soprattutto l'[[Olanda]] si lanciarono a loro volta nell'avventura coloniale. Tuttavia mentre i governi spagnoli e portoghesi erano intervenuti direttamente, i nuovi colonizzatori, soprattutto i francesi agirono, inizialmente, attraverso gli intermediari delle “''compagnies à chartÈ'” fondate fin nel XVII secolo.  
La politica espansionistica che la [[Spagna]] sviluppò verso l'Asia e soprattutto l'America, dove acquisì un impero immenso, non lasciò indifferenti gli altri paesi europei. Immediatamente la [[Gran Bretagna]], la [[Francia]] e soprattutto l'[[Olanda]] si lanciarono a loro volta nell'avventura coloniale. Tuttavia mentre i governi spagnoli e portoghesi erano intervenuti direttamente, i nuovi colonizzatori, soprattutto i francesi agirono, inizialmente, attraverso gli intermediari delle “''compagnies à chartÈ'” fondate fin nel XVII secolo.  


Questo genere di compagnie, la cui traduzione letteraria è "Compagnia della carta", erano regolamentate da uno statuto, attraverso il quale il monopolio veniva concesso, riconosciuto e controllato dallo [[Stato]], in modo da attirare capitali privati a sostegno di iniziative commerciali e coloniali. A queste compagnie lo [[Stato]] concedeva potestà pubbliche (es. il governo dei territori da sviluppare) ed altri privilegi (es. esenzione dalle imposte, monopolio del commercio nazionale diretto verso determinate aree ecc.). In questo modo le "corone" lucravano notevolmente e così pure i privati che potevano beneficiare di un monopolio assoluto nel settore (caffè, zucchero, rum, spezie, ecc.).  
Questo genere di compagnie, la cui traduzione letteraria è "Compagnia della carta", erano regolamentate da uno statuto, attraverso il quale il monopolio veniva concesso, riconosciuto e controllato dallo [[Stato]], in modo da attirare capitali privati a sostegno di iniziative commerciali e coloniali. A queste compagnie lo [[Stato]] concedeva potestà pubbliche (es. il governo dei territori da sviluppare) ed altri privilegi (es. esenzione dalle imposte, monopolio del commercio nazionale diretto verso determinate aree ecc.). In questo modo le "corone" lucravano notevolmente e così pure i privati che potevano beneficiare di un monopolio assoluto nel settore (caffè, zucchero, rum, spezie, ecc.).  
    
    
In [[Francia]], durante gli anni di '''Jean-Baptiste Colbert''' <ref name="colbert">'''Jean-Baptiste Colbert''' (1619-1683), politico ed economista francese, stretto collaboratore di Luigi XIV</ref>, furono fondate numerose compagnie di questo tipo: la '''Compagnia delle Indie Orientali''' (per i traffici con l'Oceano Indiano), la '''Compagnia delle Indie Occidentali''' (traffici con le americhe), la '''Compagnia del LevantÈ'' (Mar Mediterraneo orientale ed Impero Ottomano), la '''Compagnia del Senegal''' (gestione delle coste africane), la '''Compagnia del Nord''' (traffici commerciali verso i mari boreali, nel tentativo anche di sottrarli al monopolio olandese).  
In [[Francia]], durante gli anni di '''Jean-Baptiste Colbert''' <ref name="colbert">'''Jean-Baptiste Colbert''' (1619-1683), politico ed economista francese, stretto collaboratore di Luigi XIV</ref>, furono fondate numerose compagnie di questo tipo: la '''Compagnia delle Indie Orientali''' (per i traffici con l'Oceano Indiano), la '''Compagnia delle Indie Occidentali''' (traffici con le americhe), la '''Compagnia del LevantÈ'' (Mar Mediterraneo orientale ed Impero Ottomano), la '''Compagnia del Senegal''' (gestione delle coste africane), la '''Compagnia del Nord''' (traffici commerciali verso i mari boreali, nel tentativo anche di sottrarli al monopolio olandese).  


È generalmente necessario fare una distinzione tra le colonie dette di popolamento e quelle di sfruttamento. Nelle prime, dei coloni originari del paese colonizzatore si installano in numero sufficiente da permettere la formazione di comunità organizzate. Non esistono a dire il vero vere e proprie colonie di popolamento, infatti i coloni europei vissero al fianco dei popoli colonizzati, i quali stavano in situazioni di segregazione più o meno accentuata.  
È generalmente necessario fare una distinzione tra le colonie dette di popolamento e quelle di sfruttamento. Nelle prime, dei coloni originari del paese colonizzatore si installano in numero sufficiente da permettere la formazione di comunità organizzate. Non esistono a dire il vero vere e proprie colonie di popolamento, infatti i coloni europei vissero al fianco dei popoli colonizzati, i quali stavano in situazioni di segregazione più o meno accentuata.  


Le colonie di sfruttamento furono invece la forma più diffusa di colonialismo. Nella misura in cui l'obiettivo principale della colonizzazione era quello di mettere a disposizione dei paesi occidentali le risorse dei paesi colonizzati, la mancanza di braccia europee e la condanna della schiavitù degli [[indiani d'America]], voluta da [[Bartolomé de Las Casas]], portò alla ricerca di altra manodopera.
Le colonie di sfruttamento furono invece la forma più diffusa di colonialismo. Nella misura in cui l'obiettivo principale della colonizzazione era quello di mettere a disposizione dei paesi occidentali le risorse dei paesi colonizzati, la mancanza di braccia europee e la condanna della schiavitù degli [[indiani d'America]], voluta da [[Bartolomé de Las Casas]], portò alla ricerca di altra manodopera.
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Benché d' importanza quantitativamente ristretta, i possedimenti nelle americhe, in particolare le aree caraibiche, ebbero un'importanza non trascurabile, testimoniato dal mantenimento nelle colonie [[Francia|francesi]] della tratta degli schiavi fino al [[1825]] e quello del sistema schiavista fino al [[1848]]. L'Asia, infine, fu il terzo continente ad avere conosciuto gli effetti del dominio coloniale.  
Benché d' importanza quantitativamente ristretta, i possedimenti nelle americhe, in particolare le aree caraibiche, ebbero un'importanza non trascurabile, testimoniato dal mantenimento nelle colonie [[Francia|francesi]] della tratta degli schiavi fino al [[1825]] e quello del sistema schiavista fino al [[1848]]. L'Asia, infine, fu il terzo continente ad avere conosciuto gli effetti del dominio coloniale.  


I diversi cambiamenti allora osservati erano dovuti alle mutazioni economiche in corso in Europa occidentale. La [[dottrina mercantilista]], di cui le "Compagnie à Charte" ne erano stata l'espressione principale, era stata progressivamente sostituita dalle teorie liberiste. E Il ''laissez fair''-''laisser-passer'' («lasciar fare - lasciar passare») di [[Adam Smith]] non poteva adattarsi alle restrizioni imposte alla [[libertà]] di movimento delle merci, che invece era stata l'ambito nella quale si esercitava, fino a quel periodo, la dominazione coloniale.  
I diversi cambiamenti allora osservati erano dovuti alle mutazioni economiche in corso in Europa occidentale. La [[dottrina mercantilista]], di cui le "Compagnie à Charte" ne erano stata l'espressione principale, era stata progressivamente sostituita dalle teorie liberiste. E Il ''laissez fair''-''laisser-passer'' («lasciar fare - lasciar passare») di [[Adam Smith]] non poteva adattarsi alle restrizioni imposte alla [[libertà]] di movimento delle merci, che invece era stata l'ambito nella quale si esercitava, fino a quel periodo, la dominazione coloniale.  


A partire dal [[1870]], i partigiani della colonizzazione apportarono un sostegno sistematico all'impresa coloniale, giustificandola con svariate argomentazioni. L'importanza degli imperi coloniali appariva ormai come uno dei fondamenti imprescindibili delle potenze dei paesi occidentali. Inoltre, la rivalità dei paesi europei portò a non lasciare libero alcun territorio, poiché altrimenti esso sarebbe stato occupato da un paese concorrente.
A partire dal [[1870]], i partigiani della colonizzazione apportarono un sostegno sistematico all'impresa coloniale, giustificandola con svariate argomentazioni. L'importanza degli imperi coloniali appariva ormai come uno dei fondamenti imprescindibili delle potenze dei paesi occidentali. Inoltre, la rivalità dei paesi europei portò a non lasciare libero alcun territorio, poiché altrimenti esso sarebbe stato occupato da un paese concorrente.


La necessità di prendere posto nel commercio mondiale imponeva anche di possedere basi navali e commerciali in diversi punti della Terra. Dal punto di vista economico, le colonie venivano presentate come zone ricche di risorse, in cui si poteva attingere non appena fosse necessario all'economia della potenza colonizzatrice. Inoltre, per la [[Francia]], l'impero coloniale era considerato come una sorta di vivaio umano, nella misura in cui, rispetto alla [[Germania]], aveva un deficit demografico di cui temeva le conseguenze in caso di conflitto bellico. Infine, i paesi colonizzatori si sentivano investiti di una sorte di" [[civiltà |missione civilizzatrice]]" presso i popoli coloniali, giudicati barbari.  
La necessità di prendere posto nel commercio mondiale imponeva anche di possedere basi navali e commerciali in diversi punti della Terra. Dal punto di vista economico, le colonie venivano presentate come zone ricche di risorse, in cui si poteva attingere non appena fosse necessario all'economia della potenza colonizzatrice. Inoltre, per la [[Francia]], l'impero coloniale era considerato come una sorta di vivaio umano, nella misura in cui, rispetto alla [[Germania]], aveva un deficit demografico di cui temeva le conseguenze in caso di conflitto bellico. Infine, i paesi colonizzatori si sentivano investiti di una sorte di" [[civiltà |missione civilizzatrice]]" presso i popoli coloniali, giudicati barbari.  


Quest'espansione colonialista ricevette dure critiche dagli ambienti [[comunismo|comunisti]]. [[Lenin]] l'analizzò come una conseguenza logica dello sviluppo del [[capitalismo]] che, alla fine, non poteva che svilupparsi poiché figlio di un sistema di supersfruttamento delle [[economia|risorse economiche]]. D' altra parte, i [[comunismo|comunisti]] prevedevano che, di fronte alle situazioni di dipendenza, nelle quali erano stati mantenuti, i paesi colonizzati non avrebbero ritardato a sollevarsi.
Quest'espansione colonialista ricevette dure critiche dagli ambienti [[comunismo|comunisti]]. [[Lenin]] l'analizzò come una conseguenza logica dello sviluppo del [[capitalismo]] che, alla fine, non poteva che svilupparsi poiché figlio di un sistema di supersfruttamento delle [[economia|risorse economiche]]. D' altra parte, i [[comunismo|comunisti]] prevedevano che, di fronte alle situazioni di dipendenza, nelle quali erano stati mantenuti, i paesi colonizzati non avrebbero ritardato a sollevarsi.
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Nel momento in cui la colonizzazione raggiunse il suo apogeo, durante il periodo tra le due guerre mondiali, mostrò anche i primi segni di debolezza. I movimenti nazionali, di cui si iniziava allora appena a prendere coscienza in occidente, si amplificarono e, dopo la seconda guerra mondiale, i paesi colonizzati poterono accedere all'indipendenza.  
Nel momento in cui la colonizzazione raggiunse il suo apogeo, durante il periodo tra le due guerre mondiali, mostrò anche i primi segni di debolezza. I movimenti nazionali, di cui si iniziava allora appena a prendere coscienza in occidente, si amplificarono e, dopo la seconda guerra mondiale, i paesi colonizzati poterono accedere all'indipendenza.  


Tuttavia, nonostante l'acquisizione di questi nuovi statuti, il colonialismo è una questione ancora aperta ed attuale. Le relazioni di dipendenza tra colonie ed ex-potenze coloniali non sono state completamente spezzate, semplicemente le antiche forme di dominio sono state sostituite da un colonialismo "informale" ([[neocolonialismo]]). È necessario quindi interrogarsi sul lascito dei colonizzatori alle ex-colonie, che per la quasi-totalità appartengono al terzo mondo.
Tuttavia, nonostante l'acquisizione di questi nuovi statuti, il colonialismo è una questione ancora aperta ed attuale. Le relazioni di dipendenza tra colonie ed ex-potenze coloniali non sono state completamente spezzate, semplicemente le antiche forme di dominio sono state sostituite da un colonialismo "informale" ([[neocolonialismo]]). È necessario quindi interrogarsi sul lascito dei colonizzatori alle ex-colonie, che per la quasi-totalità appartengono al terzo mondo.
Alcuni esperti vedono però nell'[[Immigrazione|immigrazione]] il ritorno di una sorta di "colonialismo di stato", che pretenderebbe di riservare soli diritti ai nativi e solo doveri ai migranti: se tale teoria corrispondesse al vero, le rivolte delle minoranze etniche sarebbero da inquadrare in un più ampio tentativo di sovvertire lo [[Stato]] e le sue velleità neocapitaliste.
Alcuni esperti vedono però nell'[[Immigrazione|immigrazione]] il ritorno di una sorta di "colonialismo di stato", che pretenderebbe di riservare soli diritti ai nativi e solo doveri ai migranti: se tale teoria corrispondesse al vero, le rivolte delle minoranze etniche sarebbero da inquadrare in un più ampio tentativo di sovvertire lo [[Stato]] e le sue velleità neocapitaliste.


==Colonialismo e imperialismo==
==Colonialismo e imperialismo==
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== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
* Alberto Sbacchi, ''Il colonialismo italiano in Etiopia (1935-1940)'', Mursia, 2009
* Alberto Sbacchi, ''Il colonialismo italiano in Etiopia (1935-1940)'', Mursia, 2009
* Angelo Del Boca, ''A un passo dalla forca. Atrocità e infamie dell'occupazione italiana della Libia nelle memorie del patriota Mohamed Fekini'', Baldini Castoldi, 2008
* Angelo Del Boca, ''A un passo dalla forca. Atrocità e infamie dell'occupazione italiana della Libia nelle memorie del patriota Mohamed Fekini'', Baldini Castoldi, 2008
*[[Multatuli]], ''[[Max Havelaar|Max Havelaar ovvero Le aste del caffè della Società di Commercio olandese]]'', Iperborea, 2007
*[[Multatuli]], ''[[Max Havelaar|Max Havelaar ovvero Le aste del caffè della Società di Commercio olandese]]'', Iperborea, 2007
* [[Noam Chomsky]], ''Egemonia o sopravvivenza. I rischi del dominio globale americano'', Marco Tropea Editore, 2005
* [[Noam Chomsky]], ''Egemonia o sopravvivenza. I rischi del dominio globale americano'', Marco Tropea Editore, 2005
* [[Noam Chomsky]], ''[http://www.tmcrew.org/archiviochomsky/ziosam_00.html I cortili dello Zio Sam; gli obiettivi della politica estera americana dal Vecchio al Nuovo Ordine Mondiale]'' (a cura di David Barsamian), Gamberetti Editrice, 1996
* [[Noam Chomsky]], ''[http://www.tmcrew.org/archiviochomsky/ziosam_00.html I cortili dello Zio Sam; gli obiettivi della politica estera americana dal Vecchio al Nuovo Ordine Mondiale]'' (a cura di David Barsamian), Gamberetti Editrice, 1996
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== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
* [[Tecniche di neocolonialismo]]
* [[Tecniche di neocolonialismo]]
* [[Afrocentricità vs Eurocentrismo]]
* [[Afrocentricità vs Eurocentrismo]]
* [[Autopsia della tesi fondatrice dell'eurocentrismo]]
* [[Autopsia della tesi fondatrice dell'eurocentrismo]]
* [[Guerra dell'oppio e colonizzazione della Cina (XIX secolo)]]
* [[Guerra dell'oppio e colonizzazione della Cina (XIX secolo)]]
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