Antispecismo: differenze tra le versioni

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Ciò perché l’antispecismo può essere considerato storicamente come una naturale evoluzione delle lotte per i diritti civili e per la liberazione umana (ma non una loro derivazione, in quanto esse sono da ritenersi antropocentriche) e in assoluta antitesi con visioni xenofobe, discriminatorie e più in generale con [[fascismo|fascismi]], [[autorità|autoritarismi]] e totalitarismi di qualunque orientamento politico o natura, perché veicoli dell’ideologia del dominio, dell’oppressione e della [[repressione]].
Ciò perché l’antispecismo può essere considerato storicamente come una naturale evoluzione delle lotte per i diritti civili e per la liberazione umana (ma non una loro derivazione, in quanto esse sono da ritenersi antropocentriche) e in assoluta antitesi con visioni xenofobe, discriminatorie e più in generale con [[fascismo|fascismi]], [[autorità|autoritarismi]] e totalitarismi di qualunque orientamento politico o natura, perché veicoli dell’ideologia del dominio, dell’oppressione e della [[repressione]].
L’ottica antispecista presenta caratteristiche peculiari, che la distinguono da qualsiasi altra lotta per la [[giustizia sociale]] e per la liberazione umana: essa, infatti, non prevede concessioni (allargamento della sfera dei diritti, della polis), ma richiama a un fondamentale e indispensabile autocontrollo delle attività umane, sulla base di principi di responsabilità, equità, giustizia, nonviolenza e solidarietà nei riguardi degli altri Animali.
L’ottica antispecista presenta caratteristiche peculiari, che la distinguono da qualsiasi altra lotta per la [[giustizia sociale]] e per la liberazione umana: essa, infatti, non prevede concessioni (allargamento della sfera dei diritti, della ''polis''), ma richiama a un fondamentale e indispensabile autocontrollo delle attività umane, sulla base di principi di responsabilità, equità, giustizia, nonviolenza e solidarietà nei riguardi degli altri Animali.
L’antispecismo propone un ripensamento dei rapporti interspecifici umani considerando i doveri morali nei confronti delle altre specie senzienti e viventi in generale, non più ritenute inferiori, ma semplicemente altre: persone non umane, nel caso dei viventi senzienti e popolazioni di persone non umane. L’apertura all’alterità e il suo riconoscimento, comportano che l’azione antispecista si ponga come obiettivo primario il rispetto e la tutela degli interessi degli Animali (perché soggetti privi dei diritti più elementari come quelli naturali e di status privilegiati) e di conseguenza, anche il riconoscimento dei diritti individuali degli Umani, per motivi storici già accennati e perché appartenenti al mondo animale. L’attivista antispecista ha l’obbligo morale di impegnarsi nel quotidiano contro ogni tipo d’ingiustizia e di prevaricazione nei confronti degli Animali. Le attenzioni verso gli Umani, verso l’ambiente e la Terra sono da considerarsi parte integrante della lotta per la liberazione animale.  
L’antispecismo propone un ripensamento dei rapporti interspecifici umani considerando i doveri morali nei confronti delle altre specie senzienti e viventi in generale, non più ritenute inferiori, ma semplicemente altre: persone non umane, nel caso dei viventi senzienti e popolazioni di persone non umane. L’apertura all’alterità e il suo riconoscimento, comportano che l’azione antispecista si ponga come obiettivo primario il rispetto e la tutela degli interessi degli Animali (perché soggetti privi dei diritti più elementari come quelli naturali e di status privilegiati) e di conseguenza, anche il riconoscimento dei diritti individuali degli Umani, per motivi storici già accennati e perché appartenenti al mondo animale. L’attivista antispecista ha l’obbligo morale di impegnarsi nel quotidiano contro ogni tipo d’ingiustizia e di prevaricazione nei confronti degli Animali. Le attenzioni verso gli Umani, verso l’ambiente e la Terra sono da considerarsi parte integrante della lotta per la liberazione animale.  
L’antispecismo per quanto affermato in precedenza, non può essere considerato abolizionista (non si avanzano alle istituzioni richieste di modifiche di leggi, norme e regolamenti), bensì liberazionista, ossia si aspira alla liberazione degli individui animali nella sua accezione più ampia, considerando come referenti per il cambiamento il singolo individuo umano e la società civile.
L’antispecismo per quanto affermato in precedenza, non può essere considerato abolizionista (non si avanzano alle istituzioni richieste di modifiche di leggi, norme e regolamenti), bensì liberazionista, ossia si aspira alla liberazione degli individui animali nella sua accezione più ampia, considerando come referenti per il cambiamento il singolo individuo umano e la società civile.
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