Anarchismo proudhoniano: differenze tra le versioni

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Secondo [[Proudhon]] lo [[Stato]] è la condizione prima per il mantenimento delle disuguaglianze sociali, così come anche le disuguaglianze sociali sono la condizione imprescindibile per l'esistenza dello stesso [[Stato]]. Per questi motivi esso, per farsi accettare dal popolo non può che fondarsi su una serie di astrazioni a carattere mistico-religisoso. Proudhon pensa quindi che lo [[Stato]] non possa essere riformato ma debba essere necessariamente abbattuto:
Secondo [[Proudhon]] lo [[Stato]] è la condizione prima per il mantenimento delle disuguaglianze sociali, così come anche le disuguaglianze sociali sono la condizione imprescindibile per l'esistenza dello stesso [[Stato]]. Per questi motivi esso, per farsi accettare dal popolo non può che fondarsi su una serie di astrazioni a carattere mistico-religisoso. Proudhon pensa quindi che lo [[Stato]] non possa essere riformato ma debba essere necessariamente abbattuto:


: «Al di sopra di questo sistema di governo, del tutto misterioso, aleggia un sistema religioso, del quale ogni cosa, il dogma, il rito, lo scopo, sulla terra e in cielo,rimangono altrettanto misteriosi [...]dovrà lo Stato continuare a esistere una volta risolto il problema del lavoro e del capitale?  Noi rispondiamo di no. Sosteniamo che, una volta identificati il capitale e il lavoro, la società sussiste da sola e non ha più bisogno del governo. Noi siamo, di conseguenza, e l'abbiamo proclamato più di una volta, anarchici» (da ''Les confessions d'un révolutionnaire'').
: «Al di sopra di questo sistema di governo, del tutto misterioso, aleggia un sistema religioso, del quale ogni cosa, il dogma, il rito, lo scopo, sulla terra e in cielo,rimangono altrettanto misteriosi [...] dovrà lo Stato continuare a esistere una volta risolto il problema del lavoro e del capitale?  Noi rispondiamo di no. Sosteniamo che, una volta identificati il capitale e il lavoro, la società sussiste da sola e non ha più bisogno del governo. Noi siamo, di conseguenza, e l'abbiamo proclamato più di una volta, anarchici» (da ''Les confessions d'un révolutionnaire'').


La critica al [[comunismo]] si sviluppa su due piani: da un lato è un'illusione ideologica pensare di poter eliminare la [[La proprietà |proprietà privata]] e dall'altro [[Proudhon]] intende evidenziare la natura proprietaria dei comunisti che intendono diventare padroni (servendosi dello [[Stato]]) di ciò che prima era privato, nascondendo questa volontà dispotica dietro l'[[collettivismo|ideologia collettivista]].
La critica al [[comunismo]] si sviluppa su due piani: da un lato è un'illusione ideologica pensare di poter eliminare la [[La proprietà |proprietà privata]] e dall'altro [[Proudhon]] intende evidenziare la natura proprietaria dei comunisti che intendono diventare padroni (servendosi dello [[Stato]]) di ciò che prima era privato, nascondendo questa volontà dispotica dietro l'[[collettivismo|ideologia collettivista]].
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