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==Bologna== | ==Bologna== | ||
===Atlantide=== | ===Atlantide=== | ||
Occupato nel [[1997]] lo spazio è autogestito dal [[1999]] dai collettivi "''Clitoristrix - femministe e lesbiche''", "''Antagonismogay''" e "''NullaOsta''"<ref>[http://www.ecn.org/agaybologna/ASSEMBLEA_cittadina.pdf Volantino Atlantide per iniziativa pubblica del 14-7-2006]</ref>. Si trova all'interno della [[porta Santo Stefano]] e svolge attività politico-culturale principalmente incentrata sul problema dal genere e sull'attivismo [[GLBT]] e [[queer]]. ''NullaOsta'' è invece legata al movimento [[Hardcore punk]], e produce un'omonima rivista. Atlantide è stato a lungo sotto minaccia di sgombero, fino al [[2007]] quando sono iniziati i lavori di restauro della porta, dopo un accordo che prevede l'assegnazione dello spazio ai collettivi da parte del quartiere <ref>[http://it.notizie.yahoo.com/quotidi/20080218/tit-an-contro-multe-e-spesa-pubblica-13-e23ea19_1.html An contro multe e spesa pubblica: 13 emendamenti alla manovra], Quotidiano.net, 18-2-2008</ref>. | Occupato nel [[1997]] lo spazio è autogestito dal [[1999]] dai collettivi "''Clitoristrix - femministe e lesbiche''", "''Antagonismogay''" e "''NullaOsta''" <ref>[http://www.ecn.org/agaybologna/ASSEMBLEA_cittadina.pdf Volantino Atlantide per iniziativa pubblica del 14-7-2006]</ref>. Si trova all'interno della [[porta Santo Stefano]] e svolge attività politico-culturale principalmente incentrata sul problema dal genere e sull'attivismo [[GLBT]] e [[queer]]. ''NullaOsta'' è invece legata al movimento [[Hardcore punk]], e produce un'omonima rivista. Atlantide è stato a lungo sotto minaccia di sgombero, fino al [[2007]] quando sono iniziati i lavori di restauro della porta, dopo un accordo che prevede l'assegnazione dello spazio ai collettivi da parte del quartiere <ref>[http://it.notizie.yahoo.com/quotidi/20080218/tit-an-contro-multe-e-spesa-pubblica-13-e23ea19_1.html An contro multe e spesa pubblica: 13 emendamenti alla manovra], Quotidiano.net, 18-2-2008</ref>. | ||
Nella primavera del [[2011]], il commissario prefettizio della città Anna Maria Cancellieri ha dato lo sfratto alle associazioni presenti in ''Atlantide'', annunciando di voler assegnare lo spazio di [[porta Santo Stefano]] tramite un bando pubblico. | Nella primavera del [[2011]], il commissario prefettizio della città Anna Maria Cancellieri ha dato lo sfratto alle associazioni presenti in ''Atlantide'', annunciando di voler assegnare lo spazio di [[porta Santo Stefano]] tramite un bando pubblico. | ||
Il 15 Ottobre 2015 Atlantide è stato sgomberato. | Il 15 Ottobre 2015 Atlantide è stato sgomberato. | ||
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Via del Pratello è stata storicamente uno dei luoghi crocevia del movimento bolognese. Nel [[1977]] vi ebbe sede [[Radio Alice]] e negli anni successivi numerose furono le occupazioni a scopo abitativo nell'area. | Via del Pratello è stata storicamente uno dei luoghi crocevia del movimento bolognese. Nel [[1977]] vi ebbe sede [[Radio Alice]] e negli anni successivi numerose furono le occupazioni a scopo abitativo nell'area. | ||
Nel [[1991]] furono occupati due stabili, i civici 76 e 78, che erano stati dichiarati inagibili dal comune. Vennero ristrutturati i tetti e gli appartamenti che divennero luogo di abitazione e spazio sociali attorno ai quali si incontrarono movimenti politici, culturali ed artistici molto eterogenei, dai [[punk (cultura)|punk]] a gruppi di teatranti, dai musicisti ai militanti comunisti. | Nel [[1991]] furono occupati due stabili, i civici 76 e 78, che erano stati dichiarati inagibili dal comune. Vennero ristrutturati i tetti e gli appartamenti che divennero luogo di abitazione e spazio sociali attorno ai quali si incontrarono movimenti politici, culturali ed artistici molto eterogenei, dai [[punk (cultura)|punk]] a gruppi di teatranti, dai musicisti ai militanti comunisti. | ||
Le occupazioni, che si trovavano all'incrocio con via Pietralata al centro del micromondo costituito del Pratello, si caratterizzarono per l'intenso rapporto con il quartiere. I rapporti con gli abitanti del circondario furono spesso molto difficili ma portarono anche a iterazioni positive ed un grande livello di integrazione. Nel [[1992]] in tale contesto nacque "''Prate TV''"<ref>[http://www.teleosservanza.it/biblioteca/Inchiesta/3.%20ROMANINI%206-7.pdf Prate Tv: prime esperienze di Tv di strada a Bologna] di Cesare Romani</ref>, una delle prime [[Telestreet|tv di strada]] italiane nata con scopi non commerciali. Negli appartamenti del Pratello si svilupparono inoltre importanti esperienze musicali. | Le occupazioni, che si trovavano all'incrocio con via Pietralata al centro del micromondo costituito del Pratello, si caratterizzarono per l'intenso rapporto con il quartiere. I rapporti con gli abitanti del circondario furono spesso molto difficili ma portarono anche a iterazioni positive ed un grande livello di integrazione. Nel [[1992]] in tale contesto nacque "''Prate TV''" <ref>[http://www.teleosservanza.it/biblioteca/Inchiesta/3.%20ROMANINI%206-7.pdf Prate Tv: prime esperienze di Tv di strada a Bologna] di Cesare Romani</ref>, una delle prime [[Telestreet|tv di strada]] italiane nata con scopi non commerciali. Negli appartamenti del Pratello si svilupparono inoltre importanti esperienze musicali. | ||
Gli edifici vennero sgomberati nell'agosto del 1996, dopo un ultimo tentativo di resistenza degli occupanti dai tetti degli edifici. La storia dell'occupazione è narrata nel romanzo "''La notte del Pratello''"<ref>La prima parte del libro è disponibile on-line: [http://www.fazieditore.it/pdf/88-8112-196-4.pdf ''La notte del Pratello'']</ref> di Emidio Clementi, occupante della prima ora, e nel documentario "''Aiuto - orde barbare al pratello''" di [[Cosimo Terlizzi]]<ref>Disponibile sul sito [http://www.ngvision.org/download/719/ngv.bradipz.net/new_global_vision/disc117/ngv_bo_it_19960606_aiuto_orde_barbare_al_pratello.avi ngvision.org]</ref> | Gli edifici vennero sgomberati nell'agosto del 1996, dopo un ultimo tentativo di resistenza degli occupanti dai tetti degli edifici. La storia dell'occupazione è narrata nel romanzo "''La notte del Pratello''" <ref>La prima parte del libro è disponibile on-line: [http://www.fazieditore.it/pdf/88-8112-196-4.pdf ''La notte del Pratello'']</ref> di Emidio Clementi, occupante della prima ora, e nel documentario "''Aiuto - orde barbare al pratello''" di [[Cosimo Terlizzi]]<ref>Disponibile sul sito [http://www.ngvision.org/download/719/ngv.bradipz.net/new_global_vision/disc117/ngv_bo_it_19960606_aiuto_orde_barbare_al_pratello.avi ngvision.org]</ref> | ||
===Officina Tsunami=== | ===Officina Tsunami=== | ||
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===Al Confino=== | ===Al Confino=== | ||
L'ex scuola elementare della frazione di Pontecucco (nella campagna cesenate), abbandonata da anni, nel [[1994]] venne concessa dal comune di Cesena al "''Centro di comunicazione antagonista''"<ref>[http://www.corrierecesenate.com/2008/01/18/ordinanze-di-carta-straccia/ Ordinanze di carta straccia?] di Michelangelo Bucci, dal Corriere Cesenate, 18-1-2008</ref>, un'organizzazione impegnata prevalentemente in battaglie di [[controinformazione]], in parte vicina alle posizioni [[zapatismo|zapatiste]]. La gestione dello spazio proseguì per alcuni anni in collaborazione con diverse anime del movimento cesenate e ravennate (ad esempio il collettivo ''Estrella Roja'' ed il ''Comitato internazionalista di Cesena''), ed il centro sociale prese il nome "Al Confino". Nel [[1998]] la parte degli attivisti più politicizzati del centro fuoriuscirono e si spostarono in uno spazio in affitto in zona centrale a Cesena, il ''Pellerossa''. Verso fine anni 1990 rimasero così al Confino prevalentemente dei giovani delle scuole superiori, legati in gran parte alla musica hard core, emocore e indie rock, fu un breve ma intenso periodo, ricco di concerti di artisti italiani e internazionali. | L'ex scuola elementare della frazione di Pontecucco (nella campagna cesenate), abbandonata da anni, nel [[1994]] venne concessa dal comune di Cesena al "''Centro di comunicazione antagonista''" <ref>[http://www.corrierecesenate.com/2008/01/18/ordinanze-di-carta-straccia/ Ordinanze di carta straccia?] di Michelangelo Bucci, dal Corriere Cesenate, 18-1-2008</ref>, un'organizzazione impegnata prevalentemente in battaglie di [[controinformazione]], in parte vicina alle posizioni [[zapatismo|zapatiste]]. La gestione dello spazio proseguì per alcuni anni in collaborazione con diverse anime del movimento cesenate e ravennate (ad esempio il collettivo ''Estrella Roja'' ed il ''Comitato internazionalista di Cesena''), ed il centro sociale prese il nome "Al Confino". Nel [[1998]] la parte degli attivisti più politicizzati del centro fuoriuscirono e si spostarono in uno spazio in affitto in zona centrale a Cesena, il ''Pellerossa''. Verso fine anni 1990 rimasero così al Confino prevalentemente dei giovani delle scuole superiori, legati in gran parte alla musica hard core, emocore e indie rock, fu un breve ma intenso periodo, ricco di concerti di artisti italiani e internazionali. | ||
Il Confino diventò successivamente centro di aggregazione prevalentemente di militanti [[anarchici]], e si intensificò la collaborazione con il ''Casello Occupato'' di [[Lido di Savio]]. Nel [[2001]] ci furono trattative con il comune per la riassegnazione formale dello spazio, ma non venne poi firmato l'accordo ed il centro sociale divenne di fatto occupato. Negli anni successivi Al Confino diventa uno dei centri più importanti del circuito [[hardcore punk]] italiano, ospitando innumerevoli concerti con gruppi internazionali. Il gruppo musicale hc [[Contrasto (gruppo musicale)|Contrasto]] (autore di concerti nei centri sociali di tutta Europa e di numerose uscite discografiche, autoprodotte come da tradizione per il genere, una delle quali in split con gli storici [[Sin Dios]]) diviene una delle colonne dell'occupazione <ref>[http://www.contrastohc.com/download/testi/CONTRASTO-intervista-2005.pdf Intervista ai CONTRASTO] da parte di Cccapo'(T.M.D.) – Gennaio 2005 (PDF)</ref>. Vengono inoltre organizzate iniziative in particolari sui temi dell'[[antipsichiatria]], contro il sistema carcerario (spesso in collaborazione con ''Giù mura/Giù box'') ed animaliste (in collaborazione con ''Equal Rights'' di [[Forlì]]). | Il Confino diventò successivamente centro di aggregazione prevalentemente di militanti [[anarchici]], e si intensificò la collaborazione con il ''Casello Occupato'' di [[Lido di Savio]]. Nel [[2001]] ci furono trattative con il comune per la riassegnazione formale dello spazio, ma non venne poi firmato l'accordo ed il centro sociale divenne di fatto occupato. Negli anni successivi Al Confino diventa uno dei centri più importanti del circuito [[hardcore punk]] italiano, ospitando innumerevoli concerti con gruppi internazionali. Il gruppo musicale hc [[Contrasto (gruppo musicale)|Contrasto]] (autore di concerti nei centri sociali di tutta Europa e di numerose uscite discografiche, autoprodotte come da tradizione per il genere, una delle quali in split con gli storici [[Sin Dios]]) diviene una delle colonne dell'occupazione <ref>[http://www.contrastohc.com/download/testi/CONTRASTO-intervista-2005.pdf Intervista ai CONTRASTO] da parte di Cccapo'(T.M.D.) – Gennaio 2005 (PDF)</ref>. Vengono inoltre organizzate iniziative in particolari sui temi dell'[[antipsichiatria]], contro il sistema carcerario (spesso in collaborazione con ''Giù mura/Giù box'') ed animaliste (in collaborazione con ''Equal Rights'' di [[Forlì]]). | ||
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===Maudit=== | ===Maudit=== | ||
"Municipio autonomo di tutti". Di vita breve, occupato e gestito per poche settimane nel [[2002]] a Forlì, in una palazzina ex sede dell'Istituto agrario in disuso da circa 15 anni, situata fuori dal centro in via Cadore. Dodici ragazzi sono stati processati ed assolti nel [[2007]] per il reato di "occupazione abusiva"<ref>[http://www.romagnaoggi.it/showarticle.php?articleID=279071§ion=news/Forli&storico=tutti Occupazione abusiva: assolti i ragazzi del Maudit], Romagnaoggi.it, Lisa Tormena, 14-12-2007</ref>. | "Municipio autonomo di tutti". Di vita breve, occupato e gestito per poche settimane nel [[2002]] a Forlì, in una palazzina ex sede dell'Istituto agrario in disuso da circa 15 anni, situata fuori dal centro in via Cadore. Dodici ragazzi sono stati processati ed assolti nel [[2007]] per il reato di "occupazione abusiva" <ref>[http://www.romagnaoggi.it/showarticle.php?articleID=279071§ion=news/Forli&storico=tutti Occupazione abusiva: assolti i ragazzi del Maudit], Romagnaoggi.it, Lisa Tormena, 14-12-2007</ref>. | ||
===Pellerossa=== | ===Pellerossa=== | ||
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===Centro Sociale Fassbinder (Sassuolo)=== | ===Centro Sociale Fassbinder (Sassuolo)=== | ||
I gruppi ''Tribù libere'' e il circolo ''R.W.Fassbinder'' occuparono nel [[1986]] l'ex scuola S.Giovanni Bosco in via Giordano dopo lo sgombero dell'ex Enel. Il consiglio comunale di Sassuolo concesse lo spazio al circolo culturale per "l'effettuazione di iniziative culturali, artistiche e sociali"<ref>[http://www.sassuolo2000.it/modules.php?name=News&file=print&sid=6660 Tosi e Genitoni rispondono a Caselli su Fassbinder], Sassuolo 2000, 21-03-2003</ref>. I due gruppi si separarono negli anni seguenti e nella struttura restò l'associazione Fassbinder. Il centro sociale è stato sgomberato, con un ingente dispiegamento di forze, nel gennaio 2010 dopo 24 anni di autogestione. | I gruppi ''Tribù libere'' e il circolo ''R.W.Fassbinder'' occuparono nel [[1986]] l'ex scuola S.Giovanni Bosco in via Giordano dopo lo sgombero dell'ex Enel. Il consiglio comunale di Sassuolo concesse lo spazio al circolo culturale per "l'effettuazione di iniziative culturali, artistiche e sociali" <ref>[http://www.sassuolo2000.it/modules.php?name=News&file=print&sid=6660 Tosi e Genitoni rispondono a Caselli su Fassbinder], Sassuolo 2000, 21-03-2003</ref>. I due gruppi si separarono negli anni seguenti e nella struttura restò l'associazione Fassbinder. Il centro sociale è stato sgomberato, con un ingente dispiegamento di forze, nel gennaio 2010 dopo 24 anni di autogestione. | ||
===Ekidna (Carpi)=== | ===Ekidna (Carpi)=== | ||
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===Libera=== | ===Libera=== | ||
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Il collettivo anarchico degli "''agitati''", che dal [[26 settembre]] [[1998]] gestisce la biblioteca "''Unidea''" a Modena, ha occupato nel giugno del [[2000]] un casolare nella campagna modenese, vicino a Marzaglia. Dal [[2003]] si profila la volontà dell'amministrazione comunale di procedere allo sgombero, in quanto l'edificio si trova nell'area sulla quale dovrebbe sorgere un nuovo autodromo. Libera, assieme alle associazioni ecologiste, inizia una battaglia contro la pista, che andrebbe a distruggere un'area di 25 ettari di verde. Contro di essa e contro le cave di ghiaia che mettono a rischio le falde acquifere della zona negli anni successivi vengono organizzate dal centro sociale numerose iniziative, tra cui sei cortei a Modena <ref>[http://www.senzagoverno.org/n1/pdf/lottadilibera.pdf La lotta di Libera], Pdf consultato il 23-2-2008</ref>. Le amministrazioni locali si sono offerte di trovare un nuovo spazio per il centro sociale <ref>[http://www.ainfos.ca/04/sep/ainfos00417.html Comunicato di Libera del 23-9-2004] Sito consultato il 23-2-2008</ref>, ma l'opposizione al progetto è continuata, rivendicando un preesistente vincolo nel lascito dei terreni interessati che dovrebbero essere usati per "impianti sportivi, ricreativi ad uso pubblico"<ref>[http://archive.is/OlG3 4 NO all'Autodromo di Marzaglia] Consultato il 23-2-2008</ref>. Nel gennaio del [[2008]] il progetto ha ricevuto una valutazione di impatto ambientale positiva <ref>[http://www.modena2000.it/modules.php?name=News&file=article&sid=68052&mode=thread&order=1 Valutazione impatto ambientale pista Marzaglia], Modena 2000, 15-01-2008</ref> ed i lavori dovrebbero partire nei mesi seguenti. | Il collettivo anarchico degli "''agitati''", che dal [[26 settembre]] [[1998]] gestisce la biblioteca "''Unidea''" a Modena, ha occupato nel giugno del [[2000]] un casolare nella campagna modenese, vicino a Marzaglia. Dal [[2003]] si profila la volontà dell'amministrazione comunale di procedere allo sgombero, in quanto l'edificio si trova nell'area sulla quale dovrebbe sorgere un nuovo autodromo. Libera, assieme alle associazioni ecologiste, inizia una battaglia contro la pista, che andrebbe a distruggere un'area di 25 ettari di verde. Contro di essa e contro le cave di ghiaia che mettono a rischio le falde acquifere della zona negli anni successivi vengono organizzate dal centro sociale numerose iniziative, tra cui sei cortei a Modena <ref>[http://www.senzagoverno.org/n1/pdf/lottadilibera.pdf La lotta di Libera], Pdf consultato il 23-2-2008</ref>. Le amministrazioni locali si sono offerte di trovare un nuovo spazio per il centro sociale <ref>[http://www.ainfos.ca/04/sep/ainfos00417.html Comunicato di Libera del 23-9-2004] Sito consultato il 23-2-2008</ref>, ma l'opposizione al progetto è continuata, rivendicando un preesistente vincolo nel lascito dei terreni interessati che dovrebbero essere usati per "impianti sportivi, ricreativi ad uso pubblico" <ref>[http://archive.is/OlG3 4 NO all'Autodromo di Marzaglia] Consultato il 23-2-2008</ref>. Nel gennaio del [[2008]] il progetto ha ricevuto una valutazione di impatto ambientale positiva <ref>[http://www.modena2000.it/modules.php?name=News&file=article&sid=68052&mode=thread&order=1 Valutazione impatto ambientale pista Marzaglia], Modena 2000, 15-01-2008</ref> ed i lavori dovrebbero partire nei mesi seguenti. | ||
Peculiarità del centro sociale anarchico è stato negli anni l'impegno all'autoproduzione: gran parte delle necessità per la vita del centro vengono soddisfatte dall'orto, frutteto, dai pannelli solari autocostruiti, dall'impianto di fito-depurazione per l'acqua. Viene inoltre prodotto il giornale informativo "''Stellanera''" ed è in corso un'operazione di rimboschimento del vicino boschetto minacciato dall'autodromo. | Peculiarità del centro sociale anarchico è stato negli anni l'impegno all'autoproduzione: gran parte delle necessità per la vita del centro vengono soddisfatte dall'orto, frutteto, dai pannelli solari autocostruiti, dall'impianto di fito-depurazione per l'acqua. Viene inoltre prodotto il giornale informativo "''Stellanera''" ed è in corso un'operazione di rimboschimento del vicino boschetto minacciato dall'autodromo. |