Spartaco il gladiatore: differenze tra le versioni

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== Spartaco il gladiatore ==
== Spartaco il gladiatore ==


Secondo alcuni antichi storici romani Spartaco prestò servizio presso una legione, dopodiché fu fatto prigioniero di guerra e poi venduto come schiavo. Si può altresì supporre che fu arruolato come ausiliare e che in un secondo momento disertò, probabilmente sia a causa della dura disciplina a cui era sottoposto e sia per i numerosi episodi di [[discriminazione]] a sfondo [[razzismo |razziale]] che dovette sopportare. Successivamente fu arrestato, giudicato un traditore, e condannato prima alla schiavitù e in seguito, intorno al 75 a.C., destinato a fare il gladiatore.
Secondo alcuni antichi storici romani Spartaco prestò servizio presso una legione, dopodiché fu fatto prigioniero di guerra e poi venduto come schiavo. Si può altresì supporre che fu arruolato come ausiliare e che in un secondo momento disertò, probabilmente sia a causa della dura disciplina a cui era sottoposto e sia per i numerosi episodi di [[discriminazione]] a sfondo [[razzismo |razziale]] che dovette sopportare. Successivamente fu arrestato, giudicato un traditore, e condannato prima alla schiavitù e in seguito, intorno al 75 a.C., destinato a fare il gladiatore.


Una volta fatto prigioniero è certo che Spartaco si ribellò nella scuola dei gladiatori di Capua, a cui era stato destinato, e che fuggì, insieme ad altri 200 compagni, verso le pendici del Vesuvio. Poichè era un uomo di grande abilità  e dal grande carisma, riuscì ad attirarsi le simpatie non solo degli schiavi ma anche di altri cittadini e dei pastori (in sostanza egli fu consapevole della necessità  di unire le lotte dei subordinati, allargando la [[lotta di classe]] a tutti gli sfruttati, cosa non facile, come già  sottolineato nel precedente capitolo, in quel periodo a Roma), formando delle truppe che respinsero efficacemente le poche unità  romane inviate a reprimere la rivolta. Bisogna però considerare il fatto che il concetto di [[lotta di classe]] non è da intendersi come il concetto moderno che ne abbiamo ora; di fatto Spartaco non aveva l'idea di creare uno stato in cui fosse abolita la schiavitù, ma il desiderio di ritornare nella sua patria, in Tracia, come uomo libero.
Una volta fatto prigioniero è certo che Spartaco si ribellò nella scuola dei gladiatori di Capua, a cui era stato destinato, e che fuggì, insieme ad altri 200 compagni, verso le pendici del Vesuvio. Poichè era un uomo di grande abilità  e dal grande carisma, riuscì ad attirarsi le simpatie non solo degli schiavi ma anche di altri cittadini e dei pastori (in sostanza egli fu consapevole della necessità  di unire le lotte dei subordinati, allargando la [[lotta di classe]] a tutti gli sfruttati, cosa non facile, come già  sottolineato nel precedente capitolo, in quel periodo a Roma), formando delle truppe che respinsero efficacemente le poche unità  romane inviate a reprimere la rivolta. Bisogna però considerare il fatto che il concetto di [[lotta di classe]] non è da intendersi come il concetto moderno che ne abbiamo ora; di fatto Spartaco non aveva l'idea di creare uno stato in cui fosse abolita la schiavitù, ma il desiderio di ritornare nella sua patria, in Tracia, come uomo libero.
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