Amore ribelle: differenze tra le versioni

Da Anarcopedia.
Jump to navigation Jump to search
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
 
(8 versioni intermedie di uno stesso utente non sono mostrate)
Riga 1: Riga 1:
'''Amore ribelle''' è una canzone del [[1895]] dell'anarchico [[Pietro Gori]].
'''Amore ribelle''' è una canzone del [[1895]] dell'anarchico [[Pietro Gori]].
Parole di [[Pietro Gori]] sull'aria de “[[L'inno dei nichilisti]]”. Di “Amore ribelle”, che è pure conosciuta come “Canzonetta del libero amore”, esistono altre incisioni pubblicate su melodie differenti.
[[Leda Rafanelli]] racconta come nasce il canto: «La sorella di Gori avrebbe voluto che lui si sposasse, ma avrebbe voluto anche una ricca, e gli fece conoscere una signorina americana, bella, ricchissima. Pietro Gori! Pensa, sarebbe come a me mi facessero conoscere cosa...non so, un canterino della televisione, per me son gente che ‘un vale un soldo, eh. Lui questa signorina la salutò e poi...quella s'era già innamorata, perché era bellissimo Pietro Gori, sai; era siciliano, bruno, alto, con gli occhi neri, dei capelli nerissimi, era bellissimo Pietro; senza che se ne accorgesse, eh. Quel giorno, io ero in casa sua ospite, in una stanza che dava nel giardino. Sento a un tratto, leggevo, e il parrucchiere, il barbiere, un pisano, che parlan tanto, si senton anche da lontano, eh. Sento dire a un tratto, io non ci guardavo: “Allora Pietro, li facciamo a zero?”. Io dissi: “Cosa parla?”. M'affaccio alla finestra, sidi, e vedo Pietro a sedere con la salvietta al collo e questo pisano con la macchinetta, gli aveva fatto, sai, mezza testa, insomma rapata. Io dissi: “Figurati la Bice!”, la sorella, pareva glielo facesse per dispetto. Io...e non ero più a tempo perché...gliel'aveva fatta a mezza testa. Io scesi giù, eh, ma era già tardi, eh. Lui era lì calmo calmo, che parlava, io gli dissi: ”Pietro, ma mi dici Bice cosa dirà?”. “Ma” -dice- “è caldo, era caldo”, sarà stato giugno, luglio. “Ci avevo caldo!”. Io stetti zitta; quando venne, uscì, siti, pareva una caricatura.
Era bruno, denti bianchi bianchi, baffi neri, le sopracciglia e questa testa bianca rapata. Pareva un mostro. Io stetti in camera mia, dico: “Adesso vi arrangiate”; a un tratto sento...e si fece una crisi isterica la sorella. Una crisi...sentii degli urli. E poi Pietro scrisse quella canzone: all'amor tuo preferisco l'idea. Amori non n'ha avuti Pietro, almeno a quello che si sapeva noi. Noi non sappiamo che Pietro abbia avuto un amore, ecco. L'anarchia.» (da “[[Pietro Gori]] e l'americana" (?). Una testimonianza di [[Leda Rafanelli]]. Tratta da “[[Quella sera a Milano era caldo...]]”. Antologia della canzone anarchica in italia. Milano, 1978)




== Testo ==
== Testo ==


All’amor tuo, fanciulla,<br />
All'amor tuo, fanciulla,<br />
altro amor io preferia.<br />
altro amor io preferia.<br />
E’ un ideal l’amante mia<br />
È un ideal l'amante mia<br />
a cui detti braccio e cuor.  
a cui detti braccio e cuor.  


Riga 12: Riga 16:
i potenti della terra<br />
i potenti della terra<br />
e il mio braccio move guerra<br />
e il mio braccio move guerra<br />
al codardo, all’oppressor.
al codardo, all'oppressor.


Perché amiamo l’uguaglianza<br />
Perché amiamo l'uguaglianza<br />
ci chiamaron malfattori<br />
ci chiamaron malfattori<br />
ma noi siam lavoratori<br />
ma noi siam lavoratori<br />
Riga 22: Riga 26:
le bandiere insanguinate<br />
le bandiere insanguinate<br />
e innalziam le barricate<br />
e innalziam le barricate<br />
per la vera libertà .
per la vera libertà.


E innalziam le barricate<br />
E innalziam le barricate<br />
per la vera libertà .
per la vera libertà.


Se tu vuoi, fanciulla cara<br />
Se tu vuoi, fanciulla cara<br />
Riga 33: Riga 37:


== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
*[http://it.youtube.com/watch?v=appMCi32mto Amore ribelle su VideoGoogle]
*[http://it.youtube.com/watch?v=appMCi32mto Amore ribelle su YouTube]
 
== Note ==
 
Parole di [[Pietro Gori]] sull’aria de “[[L’inno dei nichilisti]]”. Di “Amore ribelle”, che è pure conosciuta come “Canzonetta del libero amore”, esistono altre incisioni pubblicate su melodie differenti.
[[Leda Rafanelli]] racconta come nasce il canto: «La sorella di Gori avrebbe voluto che lui si sposasse, ma avrebbe voluto anche una ricca, e gli fece conoscere una signorina americana, bella, ricchissima. Pietro Gori! Pensa, sarebbe come a me mi facessero conoscere cosa...non so, un canterino della televisione, per me son gente che ‘un vale un soldo, eh. Lui questa signorina la salutò e poi...quella s’era già  innamorata, perché era bellissimo Pietro Gori, sai; era siciliano, bruno, alto, con gli occhi neri, dei capelli nerissimi, era bellissimo Pietro; senza che se ne accorgesse, eh. Quel giorno, io ero in casa sua ospite, in una stanza che dava nel giardino. Sento a un tratto, leggevo, e il parrucchiere, il barbiere, un pisano, che parlan tanto, si senton anche da lontano, eh. Sento dire a un tratto, io non ci guardavo: “Allora Pietro, li facciamo a zero?”. Io dissi: “Cosa parla?”. M’affaccio alla finestra, sidi, e vedo Pietro a sedere con la salvietta al collo e questo pisano con la macchinetta, gli aveva fatto, sai, mezza testa, insomma rapata. Io dissi: “Figurati la Bice!”, la sorella, pareva glielo facesse per dispetto. Io...e non ero più a tempo perché...gliel’aveva fatta a mezza testa. Io scesi giù, eh, ma era già  tardi, eh. Lui era lì calmo calmo, che parlava, io gli dissi: ”Pietro, ma mi dici Bice cosa dirà ?”. “Ma” -dice- “è caldo, era caldo”, sarà  stato giugno, luglio. “Ci avevo caldo!”. Io stetti zitta; quando venne, uscì, siti, pareva una caricatura.
Era bruno, denti bianchi bianchi, baffi neri, le sopracciglia e questa testa bianca rapata. Pareva un mostro. Io stetti in camera mia, dico: “Adesso vi arrangiate”; a un tratto sento...e si fece una crisi isterica la sorella. Una crisi...sentii degli urli. E poi Pietro scrisse quella canzone: all’amor tuo preferisco l’idea. Amori non n’ha avuti Pietro, almeno a quello che si sapeva noi. Noi non sappiamo che Pietro abbia avuto un amore, ecco. L’anarchia.» (da “[[Pietro Gori]] e l’americana" (?). Una testimonianza di [[Leda Rafanelli]]. Tratta da “[[Quella sera a Milano era caldo...]]”. Antologia della canzone anarchica in italia. Milano, 1978)
 


[[Categoria:Canzoni anarchiche]]
[[Categoria:Canzoni anarchiche]]

Versione attuale delle 10:23, 30 apr 2020

Amore ribelle è una canzone del 1895 dell'anarchico Pietro Gori.

Parole di Pietro Gori sull'aria de “L'inno dei nichilisti”. Di “Amore ribelle”, che è pure conosciuta come “Canzonetta del libero amore”, esistono altre incisioni pubblicate su melodie differenti. Leda Rafanelli racconta come nasce il canto: «La sorella di Gori avrebbe voluto che lui si sposasse, ma avrebbe voluto anche una ricca, e gli fece conoscere una signorina americana, bella, ricchissima. Pietro Gori! Pensa, sarebbe come a me mi facessero conoscere cosa...non so, un canterino della televisione, per me son gente che ‘un vale un soldo, eh. Lui questa signorina la salutò e poi...quella s'era già innamorata, perché era bellissimo Pietro Gori, sai; era siciliano, bruno, alto, con gli occhi neri, dei capelli nerissimi, era bellissimo Pietro; senza che se ne accorgesse, eh. Quel giorno, io ero in casa sua ospite, in una stanza che dava nel giardino. Sento a un tratto, leggevo, e il parrucchiere, il barbiere, un pisano, che parlan tanto, si senton anche da lontano, eh. Sento dire a un tratto, io non ci guardavo: “Allora Pietro, li facciamo a zero?”. Io dissi: “Cosa parla?”. M'affaccio alla finestra, sidi, e vedo Pietro a sedere con la salvietta al collo e questo pisano con la macchinetta, gli aveva fatto, sai, mezza testa, insomma rapata. Io dissi: “Figurati la Bice!”, la sorella, pareva glielo facesse per dispetto. Io...e non ero più a tempo perché...gliel'aveva fatta a mezza testa. Io scesi giù, eh, ma era già tardi, eh. Lui era lì calmo calmo, che parlava, io gli dissi: ”Pietro, ma mi dici Bice cosa dirà?”. “Ma” -dice- “è caldo, era caldo”, sarà stato giugno, luglio. “Ci avevo caldo!”. Io stetti zitta; quando venne, uscì, siti, pareva una caricatura. Era bruno, denti bianchi bianchi, baffi neri, le sopracciglia e questa testa bianca rapata. Pareva un mostro. Io stetti in camera mia, dico: “Adesso vi arrangiate”; a un tratto sento...e si fece una crisi isterica la sorella. Una crisi...sentii degli urli. E poi Pietro scrisse quella canzone: all'amor tuo preferisco l'idea. Amori non n'ha avuti Pietro, almeno a quello che si sapeva noi. Noi non sappiamo che Pietro abbia avuto un amore, ecco. L'anarchia.» (da “Pietro Gori e l'americana" (?). Una testimonianza di Leda Rafanelli. Tratta da “Quella sera a Milano era caldo...”. Antologia della canzone anarchica in italia. Milano, 1978)


Testo

All'amor tuo, fanciulla,
altro amor io preferia.
È un ideal l'amante mia
a cui detti braccio e cuor.

Il mio core aborre e sfida
i potenti della terra
e il mio braccio move guerra
al codardo, all'oppressor.

Perché amiamo l'uguaglianza
ci chiamaron malfattori
ma noi siam lavoratori
e padroni non vogliam.

Dei ribelli sventoliamo
le bandiere insanguinate
e innalziam le barricate
per la vera libertà.

E innalziam le barricate
per la vera libertà.

Se tu vuoi, fanciulla cara
noi lassù combatteremo
e nel dì che vinceremo
braccio e cor ti donerò.

Collegamenti esterni