Violenza della polizia: differenze tra le versioni

Jump to navigation Jump to search
Riga 31: Riga 31:
Ai primordi del regime [[fascista]], il [[31 dicembre]] [[1922]], Benito Mussolini sciolse alcuni corpi militari con funzioni di [[polizia]] e li fece assorbire dall'Arma dei Reali Carabinieri. Nell'ambito della stessa manovra, venne creata la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. Furono questi due corpi, coadiuvati direttamente o indirettamente dagli squadristi, ad operarsi nella [[violenta]] [[repressione]] dell'[[antifascismo]] e di ogni forma di dissenso. Uno degli episodi più tragici e violenti fu la [[Strage di Torino (18-20 dicembre 1922)|strage di Torino]] del dicembre [[1922]].
Ai primordi del regime [[fascista]], il [[31 dicembre]] [[1922]], Benito Mussolini sciolse alcuni corpi militari con funzioni di [[polizia]] e li fece assorbire dall'Arma dei Reali Carabinieri. Nell'ambito della stessa manovra, venne creata la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. Furono questi due corpi, coadiuvati direttamente o indirettamente dagli squadristi, ad operarsi nella [[violenta]] [[repressione]] dell'[[antifascismo]] e di ogni forma di dissenso. Uno degli episodi più tragici e violenti fu la [[Strage di Torino (18-20 dicembre 1922)|strage di Torino]] del dicembre [[1922]].


Alcuni militari furono rimossi dalle loro cricche, perché Mussolini non si fidava di loro. Tra questi Guido Jurgens, capitano dei carabinieri, Federico Fusco (vedi [[Difesa di Parma del 1922]]), prefetto di Parma, Vincenzo Trani, ispettore generale di pubblica sicurezza. Benito Mussolini non poteva fidarsi appieno dell'[[esercito]], visto che diversi soldati si schierarono al fianco dell'ala anarco-bolscevico-sovversiva degli Arditi di Trieste, che poi confluiranno negli [[Arditi del Popolo]] insieme ai legionari dell'[[Impresa di Fiume]] e dei Bersaglieri di Ancona. A infastidire il duce [[fascista]] era stata anche la familiarizzazione fra soldati e rivoltosi nella [[Difesa di Parma del 1922|difesa di Parma del 1922]]. Né il duce poteva fidarsi delle associazioni di reduci e dei loro legami con settori militari, in cui vi erano personalità monarchiche [[antifasciste]], incluso Pietro Badoglio <ref>[https://web.archive.org/web/20080509062153/http://www.romacivica.net/anpiroma/Resistenza/resistenza4a.htm ''Sud, la Resistenza dimenticata''], di Mario Avagliano</ref>.
Alcuni militari furono rimossi dalle loro cricche, perché Mussolini non si fidava di loro. Tra questi Guido Jurgens, capitano dei carabinieri, Federico Fusco (vedi [[Difesa di Parma del 1922]]), prefetto di Parma, Vincenzo Trani, ispettore generale di pubblica sicurezza. Benito Mussolini non poteva fidarsi appieno dell'[[esercito]], visto che diversi soldati si schierarono al fianco dell'ala anarco-bolscevico-sovversiva degli Arditi di Trieste, che poi confluiranno negli [[Arditi del Popolo]] insieme ai legionari dell'[[Impresa di Fiume]] e ai Bersaglieri di Ancona. A infastidire il duce [[fascista]] era stata anche la familiarizzazione fra soldati e rivoltosi nella [[Difesa di Parma del 1922|difesa di Parma del 1922]]. Né il duce poteva fidarsi delle associazioni di reduci e dei loro legami con settori militari, in cui vi erano personalità monarchiche [[antifasciste]], incluso Pietro Badoglio <ref>[https://web.archive.org/web/20080509062153/http://www.romacivica.net/anpiroma/Resistenza/resistenza4a.htm ''Sud, la Resistenza dimenticata''], di Mario Avagliano</ref>.


Renzo De Felice, testimonia quanto Mussolini riuscì a rendere efficace quanto aveva programmato:
Renzo De Felice, testimonia quanto Mussolini riuscì a rendere efficace quanto aveva programmato:
64 364

contributi

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando i nostri servizi, accetti il nostro utilizzo dei cookie.

Menu di navigazione