Dante Carnesecchi: differenze tra le versioni

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===Anno 1919: moti operai ed un tragico comizio a Santo Stefano Magra ===
===Anno 1919: moti operai ed un tragico comizio a Santo Stefano Magra ===
Nel [[1919]] Dante nasconde nei suoi boschi [[Renzo Novatore]], ricercato per diserzione dalle [[autorità]] italiane, e sempre nello stesso anno partecipa in prima linea ai moti operai a La Spezia e ai disordini contro il carovita.<br />
Nel [[1919]] Dante nasconde nei suoi boschi [[Renzo Novatore]], ricercato per diserzione dalle [[autorità]] italiane, e sempre nello stesso anno partecipa in prima linea ai moti operai alla Spezia e ai disordini contro il carovita.<br />
Il [[13 giugno]] il suo nome compare per la prima volta nelle cronache giudiziarie: a Santo Stefano Magra gli anarchici locali chiamano i compagni spezzini per tenere un comizio rivoluzionario, si presentano Dante Carnesecchi, Tintino Rasi ([[Auro D'Arcola]]), [[Luigi Picchioni]] e [[Pasquale Bellotti]].<br />
Il [[13 giugno]] il suo nome compare per la prima volta nelle cronache giudiziarie: a Santo Stefano Magra gli anarchici locali chiamano i compagni spezzini per tenere un comizio rivoluzionario, si presentano Dante Carnesecchi, Tintino Rasi ([[Auro D'Arcola]]), [[Luigi Picchioni]] e [[Pasquale Bellotti]].<br />
Il maresciallo dei carabinieri vieta il comizio, ma Carnesecchi ha una reazione violentissima, così riportata negli atti processuali:
Il maresciallo dei carabinieri vieta il comizio, ma Carnesecchi ha una reazione violentissima, così riportata negli atti processuali:
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===L'assalto alla polveriera===
===L'assalto alla polveriera===
Ritrovata la piena [[libertà]], Dante Carnesecchi continua la sua attività di ribelle antiautoritario a La Spezia, una città che a causa del contesto sociale fortemente condizionato dal ribellismo anarchico e dall'insofferenza all'autoritarismo delle truppe di mare potrebbe esplodere da un momento all'altro in una grande rivolta.
Ritrovata la piena [[libertà]], Dante Carnesecchi continua la sua attività di ribelle antiautoritario alla Spezia, una città che a causa del contesto sociale fortemente condizionato dal ribellismo anarchico e dall'insofferenza all'autoritarismo delle truppe di mare potrebbe esplodere da un momento all'altro in una grande rivolta.


In questo contesto l'assalto alla polveriera di Vallegrande del [[4 giugno]] [[1920]] fa probabilmente parte di un piano anarchico molto più vasto. Dante Carnesecchi dà il suo contributo a quello che è un vero e proprio [[anarchismo insurrezionale|atto insurrezionale]], che avrebbe potuto anche sfociare in una [[rivoluzione]] e la cui portata ancora oggi non è stata appieno compresa dagli storici del mondo accademico. (Probabilmente essi ritengono e ritennero che non esistessero le premesse per un atto rivoluzionario di ampie proporzioni. Si potrebbe obiettare sostenendo che molte rivoluzioni esplosero senza che ci fossero apparentemente sufficienti premesse per poter riuscire).
In questo contesto l'assalto alla polveriera di Vallegrande del [[4 giugno]] [[1920]] fa probabilmente parte di un piano anarchico molto più vasto. Dante Carnesecchi dà il suo contributo a quello che è un vero e proprio [[anarchismo insurrezionale|atto insurrezionale]], che avrebbe potuto anche sfociare in una [[rivoluzione]] e la cui portata ancora oggi non è stata appieno compresa dagli storici del mondo accademico. (Probabilmente essi ritengono e ritennero che non esistessero le premesse per un atto rivoluzionario di ampie proporzioni. Si potrebbe obiettare sostenendo che molte rivoluzioni esplosero senza che ci fossero apparentemente sufficienti premesse per poter riuscire).
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'''Dante Carnesecchi viene assassinato a Termo d'Arcola la sera del [[27 marzo]] [[1921]], a pochi passi da casa sua.''' Secondo la versione delle “forze dell'ordine” egli aveva cercato di aggredire dei carabinieri, provocando la conseguente reazione degli stessi, ma tale versione [https://www.anarcopedia.org/index.php/Dante_Carnesecchi#Il_rilascio.2C_la_premeditazione_e_la_raccapricciante_morte sarà smentita in seguito dalla madre] di Dante e dai suoi amici e compagni.
'''Dante Carnesecchi viene assassinato a Termo d'Arcola la sera del [[27 marzo]] [[1921]], a pochi passi da casa sua.''' Secondo la versione delle “forze dell'ordine” egli aveva cercato di aggredire dei carabinieri, provocando la conseguente reazione degli stessi, ma tale versione [https://www.anarcopedia.org/index.php/Dante_Carnesecchi#Il_rilascio.2C_la_premeditazione_e_la_raccapricciante_morte sarà smentita in seguito dalla madre] di Dante e dai suoi amici e compagni.


'''Di Dante Carnesecchi a La Spezia attualmente non esiste più né la tomba né il ricordo delle sue gesta e del suo pensiero.'''
'''Di Dante Carnesecchi alla Spezia attualmente non esiste più né la tomba né il ricordo delle sue gesta e del suo pensiero.'''


== Scritti e testimonianze del periodo==
== Scritti e testimonianze del periodo==
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«Il 4 giugno 1920 un gruppo di 60 facinorosi tenta un colpo di mano contro i forti e l'arsenale di La Spezia. La grande quantità di armi custodita rende la zona un bersaglio interessante per chiunque voglia fomentare i disordini. In silenzio e con la precisione di un buon reparto paramilitare, i 60 piombano sul corpo di guardia N della polveriera di Vallegrande. Le armi delle nove guardie passano di mano. Poco dopo viene neutralizzato il corpo di guardia G e la via è libera verso il recinto dei depositi con le sue tonnellate di armi e munizioni. Un giovane carabiniere emiliano, Leone Carmana, riesce invece a non perdere la testa. Fa sbarrare la porta d'accesso e si apposta con il suo fedele moschetto. Non c'è tempo per i consueti rituali ("Alto là, chi va là, fermo o sparo"): Carmana spiana con calma l'arma come se fosse al poligono ed infila una cartuccia dietro l'altra. A nulla vale il rabbioso fuoco degli assalitori, nemmeno una ferita al piede arresta il milite finché i rinforzi non chiudono la partita.» <ref>[http://archive.is/pIvzW Associazione Nazionale Carabinieri] </ref>
«Il 4 giugno 1920 un gruppo di 60 facinorosi tenta un colpo di mano contro i forti e l'arsenale di La Spezia. La grande quantità di armi custodita rende la zona un bersaglio interessante per chiunque voglia fomentare i disordini. In silenzio e con la precisione di un buon reparto paramilitare, i 60 piombano sul corpo di guardia N della polveriera di Vallegrande. Le armi delle nove guardie passano di mano. Poco dopo viene neutralizzato il corpo di guardia G e la via è libera verso il recinto dei depositi con le sue tonnellate di armi e munizioni. Un giovane carabiniere emiliano, Leone Carmana, riesce invece a non perdere la testa. Fa sbarrare la porta d'accesso e si apposta con il suo fedele moschetto. Non c'è tempo per i consueti rituali ("Alto là, chi va là, fermo o sparo"): Carmana spiana con calma l'arma come se fosse al poligono ed infila una cartuccia dietro l'altra. A nulla vale il rabbioso fuoco degli assalitori, nemmeno una ferita al piede arresta il milite finché i rinforzi non chiudono la partita.» <ref>[http://archive.is/pIvzW Associazione Nazionale Carabinieri] </ref>


Mentre da un rapporto rilasciato a Migliarina [vicino a La Spezia], delle ore 5 del [[5 giugno]] [[1920]], da un maresciallo dell'arma dei carabinieri si estrae questo significativo stralcio:
Mentre da un rapporto rilasciato a Migliarina [vicino alla Spezia], delle ore 5 del [[5 giugno]] [[1920]], da un maresciallo dell'arma dei carabinieri si estrae questo significativo stralcio:


«Il predetto maresciallo di Fossamastra, che assicura la banda essere in maggioranza composta di abitanti del Limone e del Termo capitanata dal Carnesecchi e dal [[Renzo Novatore|Ferrari Abele]], che il detto graduato vide e non arrestò... ».  
«Il predetto maresciallo di Fossamastra, che assicura la banda essere in maggioranza composta di abitanti del Limone e del Termo capitanata dal Carnesecchi e dal [[Renzo Novatore|Ferrari Abele]], che il detto graduato vide e non arrestò... ».  
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Ben compreso della... necessità di sventare simili trame criminose dedicai tutta la mia attività a questo scopo. Con rapporto del 18 aprile io ebbi ad informare la S.V. d'un primo complotto organizzato dagli anarchici col supposto consenso parziale o colla tacita adesione delle truppe specialmente di mare. Si sperava allora sull'ammutinamento di un equipaggio di una nave ancorata in questo porto e sull'azione concomitante e violenta degli anarchici non solo del circondario ma anche della provincia vicina.  
Ben compreso della... necessità di sventare simili trame criminose dedicai tutta la mia attività a questo scopo. Con rapporto del 18 aprile io ebbi ad informare la S.V. d'un primo complotto organizzato dagli anarchici col supposto consenso parziale o colla tacita adesione delle truppe specialmente di mare. Si sperava allora sull'ammutinamento di un equipaggio di una nave ancorata in questo porto e sull'azione concomitante e violenta degli anarchici non solo del circondario ma anche della provincia vicina.  
Il complotto non poté avere per varie circostanze... <br />
Il complotto non poté avere per varie circostanze... <br />
Però fallito il colpo non desistettero gli organizzatori nei loro progetti d'[[azione diretta]]: che anzi in diverse riunioni ripresero le fila per un momento spezzate, e rinnovavano la fede di riuscire in un nuovo attentato che a breve scadenza si sarebbe deciso di eseguire. I disordini di Viareggio, poi quelli di Sarzana, l'agitazione stessa che si diffondeva a La Spezia sotto il pretesto del caro-viveri sembravano forse agli estremisti locali favorevoli all'attuazione dei loro propositi.<br />
Però fallito il colpo non desistettero gli organizzatori nei loro progetti d'[[azione diretta]]: che anzi in diverse riunioni ripresero le fila per un momento spezzate, e rinnovavano la fede di riuscire in un nuovo attentato che a breve scadenza si sarebbe deciso di eseguire. I disordini di Viareggio, poi quelli di Sarzana, l'agitazione stessa che si diffondeva alla Spezia sotto il pretesto del caro-viveri sembravano forse agli estremisti locali favorevoli all'attuazione dei loro propositi.<br />
Un'ultima visita fatta qui nella settimana scorsa da [[Errico Malatesta]], parve infondere vigore al proposito e senza dubbio sospinse all'azione che fu stabilita per i primi giorni del giugno corrente. Il piano, a quanto riferivano i confidenti, era basato sempre sull'appoggio del personale di marina ed aveva per fine di impadronirsi della polveriera e dei forti, dell'arsenale, degli stabilimenti industriali, dei punti principali della città e degli edifici pubblici.<br />
Un'ultima visita fatta qui nella settimana scorsa da [[Errico Malatesta]], parve infondere vigore al proposito e senza dubbio sospinse all'azione che fu stabilita per i primi giorni del giugno corrente. Il piano, a quanto riferivano i confidenti, era basato sempre sull'appoggio del personale di marina ed aveva per fine di impadronirsi della polveriera e dei forti, dell'arsenale, degli stabilimenti industriali, dei punti principali della città e degli edifici pubblici.<br />
Il piano doveva avere esecuzione in diverse parti contemporaneamente. Certo si trattava di un vasto disegno concepito follemente, senza alcuna visione pratica della sua difficile possibilità. La frase tipica con cui si vuole venisse deliberato: "Da cosa nasce cosa". Questa frase illumina le finalità del tentativo. Si faceva altresì molto affidamento nella partecipazione al movimento, una volta iniziato, della massa operaia, in ispecie in quella iscritta nell'unione sindacale. Se però il piano era troppo vasto ed audace per riuscire era tuttavia tale da destare le più serie preoccupazioni di fronte alle conseguenze gravissime che ne sarebbero scaturite se fosse stato anche in minima parte effettuato. Ed io non mancai di apprestare i mezzi di resistenza e fui ben sollecito di preavvisarne S. E. il Comandante in Capo della Piazza con ripetute e frequenti conferenze personali di cui l'ultima risale al pomeriggio di giovedì 3 corrente mese... <br />
Il piano doveva avere esecuzione in diverse parti contemporaneamente. Certo si trattava di un vasto disegno concepito follemente, senza alcuna visione pratica della sua difficile possibilità. La frase tipica con cui si vuole venisse deliberato: "Da cosa nasce cosa". Questa frase illumina le finalità del tentativo. Si faceva altresì molto affidamento nella partecipazione al movimento, una volta iniziato, della massa operaia, in ispecie in quella iscritta nell'unione sindacale. Se però il piano era troppo vasto ed audace per riuscire era tuttavia tale da destare le più serie preoccupazioni di fronte alle conseguenze gravissime che ne sarebbero scaturite se fosse stato anche in minima parte effettuato. Ed io non mancai di apprestare i mezzi di resistenza e fui ben sollecito di preavvisarne S. E. il Comandante in Capo della Piazza con ripetute e frequenti conferenze personali di cui l'ultima risale al pomeriggio di giovedì 3 corrente mese... <br />
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