Spartaco il gladiatore: differenze tra le versioni

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Una volta fatto prigioniero è certo che Spartaco si ribellò nella scuola dei gladiatori di Capua, a cui era stato destinato, e che fuggì, insieme ad altri 200 compagni, verso le pendici del Vesuvio. Poichè era un uomo di grande abilità e dal grande carisma, riuscì ad attirarsi le simpatie non solo degli schiavi ma anche di altri cittadini e dei pastori (in sostanza egli fu consapevole della necessità di unire le lotte dei subordinati, allargando la [[lotta di classe]] a tutti gli sfruttati, cosa non facile, come già sottolineato nel precedente capitolo, in quel periodo a Roma), formando delle truppe che respinsero efficacemente le poche unità romane inviate a reprimere la rivolta. Bisogna però considerare il fatto che il concetto di [[lotta di classe]] non è da intendersi come il concetto moderno che ne abbiamo ora; di fatto Spartaco non aveva l'idea di creare uno stato in cui fosse abolita la schiavitù, ma il desiderio di ritornare nella sua patria, in Tracia, come uomo libero.
Una volta fatto prigioniero è certo che Spartaco si ribellò nella scuola dei gladiatori di Capua, a cui era stato destinato, e che fuggì, insieme ad altri 200 compagni, verso le pendici del Vesuvio. Poichè era un uomo di grande abilità e dal grande carisma, riuscì ad attirarsi le simpatie non solo degli schiavi ma anche di altri cittadini e dei pastori (in sostanza egli fu consapevole della necessità di unire le lotte dei subordinati, allargando la [[lotta di classe]] a tutti gli sfruttati, cosa non facile, come già sottolineato nel precedente capitolo, in quel periodo a Roma), formando delle truppe che respinsero efficacemente le poche unità romane inviate a reprimere la rivolta. Bisogna però considerare il fatto che il concetto di [[lotta di classe]] non è da intendersi come il concetto moderno che ne abbiamo ora; di fatto Spartaco non aveva l'idea di creare uno stato in cui fosse abolita la schiavitù, ma il desiderio di ritornare nella sua patria, in Tracia, come uomo libero.


Le vittorie portarono all'estensione della rivolta e del fronte di solidarietà tra gli sfruttati. Molti poveri e contadini, oltre ad altri schiavi, si unirono alle truppe di Spartaco, arrivando a contare anche 150000 uomini.
Le vittorie portarono all'estensione della rivolta e del fronte di solidarietà tra gli sfruttati. Molti poveri e contadini, oltre ad altri schiavi, si unirono alle truppe di Spartaco, arrivando a contare anche 150.000 uomini.


Mentre Crixio (alleato di Spartaco ed ex comandante celta che aderì alla rivolta) fu battuto e ucciso dopo un primo scontro, Spartaco decise di spostarsi verso Nord, dove sconfisse, le une dopo le altre, tutte le truppe inviate contro di lui. La vendetta dei ribelli fu terribile: trecento soldati romani, fatti prigionieri, furono costretti a combattere tra loro per vendicare la morte del gladiatore Crixio.
Mentre Crixio (alleato di Spartaco ed ex comandante celta che aderì alla rivolta) fu battuto e ucciso dopo un primo scontro, Spartaco decise di spostarsi verso Nord, dove sconfisse, le une dopo le altre, tutte le truppe inviate contro di lui. La vendetta dei ribelli fu terribile: trecento soldati romani, fatti prigionieri, furono costretti a combattere tra loro per vendicare la morte del gladiatore Crixio.
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