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Fu proposta un'[[Pedagogia libertaria|educazione libertaria]], lontana dai valori borghesi e cristiani. A questo proposito provarono ad istituire alcune [[pedagogia libertaria|scuole libertarie]] sul modello del pensiero pedagogico di [[Francisco Ferrer y Guardia]] | Fu proposta un'[[Pedagogia libertaria|educazione libertaria]], lontana dai valori borghesi e cristiani. A questo proposito provarono ad istituire alcune [[pedagogia libertaria|scuole libertarie]] sul modello del pensiero pedagogico di [[Francisco Ferrer y Guardia]] | ||
*'''Famiglia''' | *'''Famiglia''' | ||
Le MM. LL. criticarono aspramente la [[gerarchia]], il [[patriarcato]] e tutti i (dis)valori tradizionali ritenuti considerati l'archetipo della [[capitalismo|società capitalistica]]. | Le MM. LL. criticarono aspramente la [[gerarchia]], il [[patriarcato]] e tutti i (dis)valori tradizionali, ritenuti considerati l'archetipo della [[capitalismo|società capitalistica]]. | ||
*'''Educazione sessuale''' | *'''Educazione sessuale''' | ||
Contro l'oscurantismo clericale, si prodigarono per ridiscutere ogni aspetto della [[sessualità]] ([[amore libero]], aborto, [[neomalthusianesimo|controllo delle nascite]], anticoncezionali, omosessualità ecc.) | Contro l'oscurantismo [[clericale]], le MM. LL. si prodigarono per ridiscutere ogni aspetto della [[sessualità]] ([[amore libero]], aborto, [[neomalthusianesimo|controllo delle nascite]], anticoncezionali, omosessualità ecc.). | ||
È da evidenziare che le idee delle MM. LL. trovarono seri ostacoli anche all'interno del movimento libertario spagnolo. Infatti, quando all'interno delle maggiori organizzazioni ([[CNT]], [[FAI]] ecc.) fu chiesto loro il riconoscimento “ufficiale” (ottobre [[1938]]), molti libertari risposero che «un'organizzazione femminista sarebbe per il movimento un elemento di divisione e di disuguaglianza, con conseguenze nefaste per lo sviluppo futuro della classe operaia». | È da evidenziare che le idee delle MM. LL. trovarono seri ostacoli anche all'interno del movimento libertario spagnolo. Infatti, quando all'interno delle maggiori organizzazioni ([[CNT]], [[FAI]] ecc.) fu chiesto loro il riconoscimento “ufficiale” (ottobre [[1938]]), molti libertari risposero che «un'organizzazione femminista sarebbe per il movimento un elemento di divisione e di disuguaglianza, con conseguenze nefaste per lo sviluppo futuro della classe operaia». |