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[[Image:UN1.jpg|thumb|250px|Prima pagina del primo numero di ''[[Umanità Nova]]'' del [[26 febbraio|26]]-[[27 febbraio]] [[1920]]. La violenza squadrista costrinse alla chiusura del giornale nel dicembre del [[1922]].]] | [[Image:UN1.jpg|thumb|250px|Prima pagina del primo numero di ''[[Umanità Nova]]'' del [[26 febbraio|26]]-[[27 febbraio]] [[1920]]. La violenza squadrista costrinse alla chiusura del giornale nel dicembre del [[1922]].]] | ||
La '''libertà di stampa in Italia''' nasce progressivamente con la caduta del regime [[fascista]] di Benito Mussolini, verso la fine della dittatura del maresciallo Pietro Badoglio, nella primavera del [[1943]], e si diffonde per tutta l'[[Italia]] nei territori liberati durante la fine della | La '''libertà di stampa in Italia''' nasce progressivamente con la caduta del regime [[fascista]] di Benito Mussolini, verso la fine della dittatura del maresciallo Pietro Badoglio, nella primavera del [[1943]], e si diffonde per tutta l'[[Italia]] nei territori liberati durante la fine della Seconda guerra mondiale. La libertà di stampa non esisteva affatto nelle zone controllate dai miliziani della Repubblica di Salò. | ||
Con la liberazione di Roma nel [[1944]] da parte delle truppe angloamericane, esplodono una serie di fermenti politici che covavano sotto la cenere imposta dalla [[censura fascista]], ed ogni idea politica si esprime sotto forma di giornali stampati in fogli ciclostilati che vengono distribuiti o passati di mano in mano per le città e le campagne. | Con la liberazione di Roma nel [[1944]] da parte delle truppe angloamericane, esplodono una serie di fermenti politici che covavano sotto la cenere imposta dalla [[censura fascista]], ed ogni idea politica si esprime sotto forma di giornali stampati in fogli ciclostilati che vengono distribuiti o passati di mano in mano per le città e le campagne. |