La Questione Sociale (settimanale di Buenos Aires): differenze tra le versioni

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Poco dopo il suo arrivo nella capitale argentina, [[Malatesta]], coadiuvato principalmente da [[Francesco Natta|Natta]] e [[Francesco Pezzi|Pezzi]], dà vita al periodico ''La Questione Sociale'' (aveva già diretto un foglio con lo stesso titolo a Firenze nel [[1883]]-[[1884]]).
Poco dopo il suo arrivo nella capitale argentina, [[Malatesta]], coadiuvato principalmente da [[Francesco Natta|Natta]] e [[Francesco Pezzi|Pezzi]], dà vita al periodico ''La Questione Sociale'' (aveva già diretto un foglio con lo stesso titolo a Firenze nel [[1883]]-[[1884]]).


L'attività sovversiva bonaerense ruotava, nel [[1885]], attorno al «Circolo Socialista», creato dallo stesso [[Malatesta]]. Di questo Circolo - i cui locali, in Calle Piedad 601, fungono anche da sede amministrativa del giornale - è organo appunto ''La Questione Sociale'', come terranno a precisare i suoi redattori, rispondendo al foglio repubblicano ''L'Amico del Popolo'', che lo definirà apertamente «organo di Malatesta». <ref>«L'Amico del Popolo», a. I, n. 3 dell'[[11 ottobre]].</ref>
L'attività sovversiva bonaerense ruota, nel [[1885]], attorno al «Circolo Socialista», creato dallo stesso [[Malatesta]]. <ref>Le pagine de ''La Questione Sociale'' esprimono le idee dei comunisti libertari del ''Círculo de Estudios Sociales'' (''Circolo degli studi sociali'') di Buenos Aires, fondato da [[Malatesta]]. L'idea del giornale era dovuta anche al fatto che in detto Circolo si riteneva che esso fosse il mezzo più idoneo per aumentare lo sviluppo intellettuale dei lavoratori.</ref> Di questo Circolo - i cui locali, in Calle Piedad 601, fungono anche da sede amministrativa del giornale - è organo appunto ''La Questione Sociale'', come terranno a precisare i suoi redattori, rispondendo al foglio repubblicano ''L'Amico del Popolo'', che lo definirà apertamente «organo di Malatesta». <ref>«L'Amico del Popolo», a. I, n. 3 dell'[[11 ottobre]].</ref>


Le pubblicazioni del nuovo periodico erano state precedute da lunghi dibattiti fra i membri promotori dell'iniziativa, concordi tutti sull'opportunità di dare vita a un'attività editoriale ma divisi rispetto alle sue modalità d'attuazione. L'ambiente - qualunquista e «troppo indifferente a ciò che non rappresenta quattrini» - della colonia italiana di Buenos Aires, appariva infatti poco idoneo a un genere di pubblicazione qual'è appunto il giornale, che, per le sue stesse caratteristiche, richiedeva un pubblico già politicizzato o perlomeno sensibile ai problemi sociali. Ciò giustificava le preoccupazioni di quanti, fra i membri del Circolo si erano dichiarati poco convinti della sua utilità e avrebbero preferito orientarsi verso un genere di produzione editoriale diversa, quale «il libro o l'opuscolo che approfondisce e svolge l'idea e resta come strumento duraturo di propaganda». Tuttavia «fu deciso per il giornale, principalmente perchè si sperava di trascinare i nostri avversari, ed in ispecie i repubblicani, ad una polemica seria che non avrebbe potuto non produrre utili risultati pel nostro partito».  
Le pubblicazioni del nuovo periodico erano state precedute da lunghi dibattiti fra i membri promotori dell'iniziativa, concordi tutti sull'opportunità di dare vita a un'attività editoriale ma divisi rispetto alle sue modalità d'attuazione. L'ambiente - qualunquista e «troppo indifferente a ciò che non rappresenta quattrini» - della colonia italiana di Buenos Aires, appariva infatti poco idoneo a un genere di pubblicazione qual'è appunto il giornale, che, per le sue stesse caratteristiche, richiedeva un pubblico già politicizzato o perlomeno sensibile ai problemi sociali. Ciò giustificava le preoccupazioni di quanti, fra i membri del Circolo si erano dichiarati poco convinti della sua utilità e avrebbero preferito orientarsi verso un genere di produzione editoriale diversa, quale «il libro o l'opuscolo che approfondisce e svolge l'idea e resta come strumento duraturo di propaganda». Tuttavia «fu deciso per il giornale, principalmente perchè si sperava di trascinare i nostri avversari, ed in ispecie i repubblicani, ad una polemica seria che non avrebbe potuto non produrre utili risultati pel nostro partito».  
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Circa tre mesi dopo l'inizio delle pubblicazioni, constatata l'ormai inutile funzione del giornale, dal momento che «i repubblicani di discussione non ne vogliono sapere», i redattori stabiliscono, nel corso di una riunione straordinaria, tenuta la sera del [[23 novembre]], di sopprimere il periodico e diffondere al suo posto «degli opuscoli, in cui sarà trattato il programma comunista-anarchico in tutta la sua estensione e sotto tutti i punti di vista».
Circa tre mesi dopo l'inizio delle pubblicazioni, constatata l'ormai inutile funzione del giornale, dal momento che «i repubblicani di discussione non ne vogliono sapere», i redattori stabiliscono, nel corso di una riunione straordinaria, tenuta la sera del [[23 novembre]], di sopprimere il periodico e diffondere al suo posto «degli opuscoli, in cui sarà trattato il programma comunista-anarchico in tutta la sua estensione e sotto tutti i punti di vista».


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