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Pur essendo finalizzata alla formazione e all'educazione di individui e lavoratori docili, remissivi e sottoessi all'[[autorità]], la scuola è anche un'istituzione contraddittoria giacché produce naturalmente al suo interno elementi d'antagonismo, specialmente tra gli studenti di sinistra. Questi, riunendosi nell'ambito di vari collettivi o gruppi genericamente chiamati "[[Storia del movimento studentesco in Italia|Movimento Studentesco]]", hanno da sempre portato avanti critiche al sistema di cui in quel momento facevano parte. La fine degli anni '60 fu uno dei momenti più caldi delle critiche contestatarie: nel [[1967]], per esempio, gli studenti pisani pubblicarono le ''[http://www.storicamente.org/07_dossier/sessantotto-tolomelli_link2.htm Tesi della Sapienza]'', di chiara matrice [[marxismo-leninismo|marxista-leninista]]: | Pur essendo finalizzata alla formazione e all'educazione di individui e lavoratori docili, remissivi e sottoessi all'[[autorità]], la scuola è anche un'istituzione contraddittoria giacché produce naturalmente al suo interno elementi d'antagonismo, specialmente tra gli studenti di sinistra. Questi, riunendosi nell'ambito di vari collettivi o gruppi genericamente chiamati "[[Storia del movimento studentesco in Italia|Movimento Studentesco]]", hanno da sempre portato avanti critiche al sistema di cui in quel momento facevano parte. La fine degli anni '60 fu uno dei momenti più caldi delle critiche contestatarie: nel [[1967]], per esempio, gli studenti pisani pubblicarono le ''[http://www.storicamente.org/07_dossier/sessantotto-tolomelli_link2.htm Tesi della Sapienza]'', di chiara matrice [[marxismo-leninismo|marxista-leninista]]: | ||
:« | :«[la scuola] è il luogo di produzione di forza-lavoro qualificata e rientra come costo sociale nel ciclo della produzione allargata al capitale». | ||
Sempre nello stesso anno, Don Lorenzo Milani scrisse insieme ai ragazzi della scuola di Barbiana ''Lettera a una professoressa'', in cui denunciavano il sistema scolastico e il metodo didattico [[classista]] che favoriva i più ricchi lasciando intatta la piaga dell'analfabetismo. Nel [[1951]], sulla scia del pensiero pedagogico e sociale di [[Célestin]] ed [[Elise Freinet]], alcuni maestri quali G. Tamagnini, A. Fantini, A. Pettini, E. Codignola e più tardi B. Ciari, M. Lodi e [[Gianni Milano]], avevano costituito a Torino il [[Movimento di Cooperazione Educativa]], un'Associazione della Pedagogia Popolare Italiana. | Sempre nello stesso anno, Don Lorenzo Milani scrisse insieme ai ragazzi della scuola di Barbiana ''Lettera a una professoressa'', in cui denunciavano il sistema scolastico e il metodo didattico [[classista]] che favoriva i più ricchi lasciando intatta la piaga dell'analfabetismo. Nel [[1951]], sulla scia del pensiero pedagogico e sociale di [[Célestin]] ed [[Elise Freinet]], alcuni maestri quali G. Tamagnini, A. Fantini, A. Pettini, E. Codignola e più tardi B. Ciari, M. Lodi e [[Gianni Milano]], avevano costituito a Torino il [[Movimento di Cooperazione Educativa]], un'Associazione della Pedagogia Popolare Italiana. |