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===Uomo e umanesimo=== | ===Uomo e umanesimo=== | ||
Grazie al metodo genealogico, Foucault scopre che l'uomo, a partire dal XVIII secolo, è divenuto soggetto e contemporaneamente oggetto delle cosiddette scienze umane («Come può l'uomo» - si domanda Foucault - «identificarsi con la vita, la cui forza oltrepassa l'esistenza che egli ne fa? Come può identificarsi con il lavoro, le cui leggi si impongono a lui come forze estranee? Come può, infine, identificarsi con il linguaggio, la cui genesi non è in grado di dominare?»). Il concetto stesso di "uomo", inteso come soggetto attivo e consapevole della storia, appare quindi solamente con l'[[epistemologia|episteme]] moderna (XVIII secolo), ma è con essa egli ritiene sia anche destinato a scomparire. | |||
Le possibilità che aprono queste "scienze umane" non portano infatti all'apoteosi dell'uomo, bensì al suo dissolvimento. Ciò è evidente se si considera la psicoanalisi, l'etnologia e la linguistica, che sono delle "contro-scienze" rispetto alle scienze umane, poiché permettono di sapere (o provare a sapere) quello che sfugge alla coscienza umana, che come tali decretano la morte dell'uomo. | Le possibilità che aprono queste "scienze umane" non portano infatti all'apoteosi dell'uomo, bensì al suo dissolvimento. Ciò è evidente se si considera la psicoanalisi, l'etnologia e la linguistica, che sono delle "contro-scienze" rispetto alle scienze umane, poiché permettono di sapere (o provare a sapere) quello che sfugge alla coscienza umana, che come tali decretano la morte dell'uomo. |