Stig Dagerman: differenze tra le versioni

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Stig Dagerman vive comunque un'infanzia serena, si trova infatti perfettamente a suo agio con i nonni e l'ambiente contadino è per lui molto stimolante. All'età di undici anni si ricongiunge anche con la figura paterna, un uomo vicino agli ambienti anarchici e [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalisti]], grazie al quale entra in contatto a soli tredici anni con l'[[anarchismo]] e l'[[anarco-sindacalismo]]. Divenuto un giovane militante della 'Unione Sindacale Giovanile (''Syndikalistiska Ungdomsförbundet''), viene assunto prima come redattore del giornale ''Storm'' (La tempesta) ed in seguito di ''Arbetaren'' (L'operaio), organo del gruppo [[anarco-sindacalista]] ''[[Sveriges Arbetares Centralorganisation]]'' (SAC), per il quale pubblica articoli ed editoriali a sfondo politico e di cronaca. Le redazioni dei giornali sono per Dagerman luoghi assai stimolanti in cui intrattenere rapporti con altri giornalisti, scrittori ed intellettuali svedesi; gradualmente comincia a pubblicare anche poesie e racconti, dando immediatamente prova del suo immenso talento.
Stig Dagerman vive comunque un'infanzia serena, si trova infatti perfettamente a suo agio con i nonni e l'ambiente contadino è per lui molto stimolante. All'età di undici anni si ricongiunge anche con la figura paterna, un uomo vicino agli ambienti anarchici e [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalisti]], grazie al quale entra in contatto a soli tredici anni con l'[[anarchismo]] e l'[[anarco-sindacalismo]]. Divenuto un giovane militante della 'Unione Sindacale Giovanile (''Syndikalistiska Ungdomsförbundet''), viene assunto prima come redattore del giornale ''Storm'' (La tempesta) ed in seguito di ''Arbetaren'' (L'operaio), organo del gruppo [[anarco-sindacalista]] ''[[Sveriges Arbetares Centralorganisation]]'' (SAC), per il quale pubblica articoli ed editoriali a sfondo politico e di cronaca. Le redazioni dei giornali sono per Dagerman luoghi assai stimolanti in cui intrattenere rapporti con altri giornalisti, scrittori ed intellettuali svedesi; gradualmente comincia a pubblicare anche poesie e racconti, dando immediatamente prova del suo immenso talento.
[[File:Stig Dagerman ca 1950.jpg|thumb|right|300px|Stig Dagerman e Anita Björk]]
L'uccisione del nonno nel [[1940]] da parte di uno squilibrato e la successiva morte della nonna colpita da una emorragia cerebrale, portano Stig Dagerman ad uno stato depressivo tale da indurlo al primo di una serie di tentati suicidi. Tempo dopo, ripresosi temporaneamente dalla depressione, si trasferisce definitivamente dal padre, a Stoccolma, che era stato assunto dal Comune della capitale svedese.


L'uccisione del nonno nel [[1940]] da parte di uno squilibrato e la successiva morte della nonna colpita da una emorragia cerebrale, portano Stig Dagerman ad uno stato depressivo tale da indurlo al primo di una serie di tentati suicidi. Tempo dopo, ripresosi temporaneamente dalla depressione, si trasferisce definitivamente dal padre, a Stoccolma, che era stato assunto dal Comune della capitale svedese.
[[File:Stig Dagerman ca 1950.jpg|thumb|right|350px|Stig Dagerman e Anita Björk]]
Nel [[1943]] sposa la coetanea [[Annemarie Götze]], esule anarchica tedesca e figlia di volontari che avevano partecipato alla [[rivoluzione spagnola]] del [[1936]]-[[1939|39]]. Influenzato dai novellisti statunitensi degli anni '20, nel [[1945]] pubblica il suo primo romanzo, ''Ormen'' (Il serpente), avente per soggetto l'ansia e il timore esistente nel periodo post-bellico. Dagerman viene immediatamente riconosciuto dalla critica come scrittore talentuoso e dall'originale soluzione stilistica. Per questo decide ben presto di dimettersi dall'incarico di redattore di ''Arbetare'' e dedicare tutto il suo tempo alla scrittura non giornalistica, motivo per cui nel [[1946]] vede la luce ''De dömdas ö'' (L'isola dei condannati), uno dei suoi lavori più complessi e originali. In quello stesso anno, come corrispondente del ''Expressen'', intraprende un viaggio nella [[Germania]] distrutta dalla guerra: un reportage nella miseria e umiliazione vissuta dal popolo tedesco che sarà pubblicato l'anno seguente nel volume ''Tysk höst'' (Autunno tedesco).
Nel [[1943]] sposa la coetanea [[Annemarie Götze]], esule anarchica tedesca e figlia di volontari che avevano partecipato alla [[rivoluzione spagnola]] del [[1936]]-[[1939|39]]. Influenzato dai novellisti statunitensi degli anni '20, nel [[1945]] pubblica il suo primo romanzo, ''Ormen'' (Il serpente), avente per soggetto l'ansia e il timore esistente nel periodo post-bellico. Dagerman viene immediatamente riconosciuto dalla critica come scrittore talentuoso e dall'originale soluzione stilistica. Per questo decide ben presto di dimettersi dall'incarico di redattore di ''Arbetare'' e dedicare tutto il suo tempo alla scrittura non giornalistica, motivo per cui nel [[1946]] vede la luce ''De dömdas ö'' (L'isola dei condannati), uno dei suoi lavori più complessi e originali. In quello stesso anno, come corrispondente del ''Expressen'', intraprende un viaggio nella [[Germania]] distrutta dalla guerra: un reportage nella miseria e umiliazione vissuta dal popolo tedesco che sarà pubblicato l'anno seguente nel volume ''Tysk höst'' (Autunno tedesco).


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