Rivoluzione sociale: differenze tra le versioni

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Entro la logica della "'''[[coerenza mezzi-fini|coerenza tra mezzi e fini]]'''", la resistenza e la liberazione di giorno in giorno è già di per sé rivoluzione sociale, e quest'ultima consiste nient'altro che in una profonda evoluzione della società umana. Attualmente, per come si è sviluppata la congiuntura storica e la prassi, non si può parlare di eccessiva distanza tra le proposte libertarie di un'evoluzione sociale e quelle della rivoluzione sociale. [[Paul Goodman]] sostiene che una società libera non può formarsi semplicemente sostituendo un vecchio ordine con uno nuovo, ma deve essere l'estensione della sfera del libero arbitrio e della [[libertà]] d'azione, fino a che queste non determinino il cambiamento della maggior parte della vita sociale.  
Entro la logica della "'''[[coerenza mezzi-fini|coerenza tra mezzi e fini]]'''", la resistenza e la liberazione di giorno in giorno è già di per sé rivoluzione sociale, e quest'ultima consiste nient'altro che in una profonda evoluzione della società umana. Attualmente, per come si è sviluppata la congiuntura storica e la prassi, non si può parlare di eccessiva distanza tra le proposte libertarie di un'evoluzione sociale e quelle della rivoluzione sociale. [[Paul Goodman]] sostiene che una società libera non può formarsi semplicemente sostituendo un vecchio ordine con uno nuovo, ma deve essere l'estensione della sfera del libero arbitrio e della [[libertà]] d'azione, fino a che queste non determinino il cambiamento della maggior parte della vita sociale.  
[[File:Bakunin.jpg|left|thumb|[[Michail Bakunin]], propugnatore instancabile della rivoluzione sociale]]
[[File:Bakunin.jpg|left|250px|thumb|[[Michail Bakunin]], propugnatore instancabile della rivoluzione sociale]]
È questo un concetto molto utilizzato dai gruppi anarchici per delineare un cambiamento profondo che va oltre la politica o il settore economico, compenetrando nella quotidianità delle vite. Il concetto di rivoluzione sociale è contrario alle definizioni di "rivoluzione politica" o "rivoluzione delle masse", poiché si oppone drasticamente tanto ai cambiamenti chiaramente istituzionali come a quelli che non partano da principi autogestionari.
È questo un concetto molto utilizzato dai gruppi anarchici per delineare un cambiamento profondo che va oltre la politica o il settore economico, compenetrando nella quotidianità delle vite. Il concetto di rivoluzione sociale è contrario alle definizioni di "rivoluzione politica" o "rivoluzione delle masse", poiché si oppone drasticamente tanto ai cambiamenti chiaramente istituzionali come a quelli che non partano da principi autogestionari.


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La "teoria sullo [[Stato]]", precedentemente evocata, porta ad interrogarsi sulla necessità del processo di transizione che conduca alla fine alla creazione di una società "senza [[Stato]]", sulla quale tanto i marxisti che gli anarchici sono d'accordo (fermo restando il concetto marxista di Stato sopra riportato). I marxisti pensano che la transizione, per poter essere efficace (per arrivare a quello che [[Karl Marx|Marx]] chiama “[[vero comunismo]]”), richieda la [[repressione]] della reazione [[capitalismo|capitalista]], poiché altrimenti ristabilirebbe il proprio potere, e la creazione di uno [[Stato]] diretto dagli operai.
La "teoria sullo [[Stato]]", precedentemente evocata, porta ad interrogarsi sulla necessità del processo di transizione che conduca alla fine alla creazione di una società "senza [[Stato]]", sulla quale tanto i marxisti che gli anarchici sono d'accordo (fermo restando il concetto marxista di Stato sopra riportato). I marxisti pensano che la transizione, per poter essere efficace (per arrivare a quello che [[Karl Marx|Marx]] chiama “[[vero comunismo]]”), richieda la [[repressione]] della reazione [[capitalismo|capitalista]], poiché altrimenti ristabilirebbe il proprio potere, e la creazione di uno [[Stato]] diretto dagli operai.
[[File:Engels.jpg|thumb|left|[[Friedrich Engels]]]]
[[File:Engels.jpg|thumb|left|250px|[[Friedrich Engels]]]]
[[File:Kropotkin.jpg|right|thumb|[[Pëtr Kropotkin]]]]
[[File:Kropotkin.jpg|right|thumb|250px|[[Pëtr Kropotkin]]]]
Inoltre, gli anarchici sostengono che lo "Stato operaio", difeso dai [[marxismo|marxisti]], è una contraddizione in termini, poiché qualunque «avanguardia», auto-proclamatasi tale, che prende il potere statale, cessa di far parte del proletariato (se mai ne ha fatto parte) e diviene membro della «classe dominante». L'idea della [[dittatura del proletariato]] è ugualmente criticata dalla maggior parte degli anarchici, sia sul piano teorico che su quello storico. È abbastanza evidente che non è una classe intera a prendere il potere, ma una sua minoranza, un partito, secondo l'[[leninismo|ottica leninista]], che dunque non fa altro che imporre una "dittatura sul proletariato" e non una "dittatura del proletariato".  
Inoltre, gli anarchici sostengono che lo "Stato operaio", difeso dai [[marxismo|marxisti]], è una contraddizione in termini, poiché qualunque «avanguardia», auto-proclamatasi tale, che prende il potere statale, cessa di far parte del proletariato (se mai ne ha fatto parte) e diviene membro della «classe dominante». L'idea della [[dittatura del proletariato]] è ugualmente criticata dalla maggior parte degli anarchici, sia sul piano teorico che su quello storico. È abbastanza evidente che non è una classe intera a prendere il potere, ma una sua minoranza, un partito, secondo l'[[leninismo|ottica leninista]], che dunque non fa altro che imporre una "dittatura sul proletariato" e non una "dittatura del proletariato".  


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