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La [[repressione]] che i comunardi subiranno alla caduta della [[la Comune di Parigi (1871)|Comune di Parigi]] (1871), portò [[Bakunin]], poco prima della sua morte ([[1876]]), a pensare che era finito il tempo delle parole e fosse necessario agire. | La [[repressione]] che i [[comunardi]] subiranno alla caduta della [[la Comune di Parigi (1871)|Comune di Parigi]] (1871), portò [[Bakunin]], poco prima della sua morte ([[1876]]), a pensare che era finito il tempo delle parole e fosse necessario agire. | ||
Nei [[1876]], nel congresso internazionale di Berna, [[Malatesta]] lanciò «la guerra continua alle istituzioni stabilite, ecco ciò che chiamiamo la rivoluzione in modo permanente!». Il [[9 giugno]] [[1877]], [[Andrea Costa]] animò a Genova una conferenza sulla « propaganda per il fatto ». [[Andrea Costa]] è considerato da [[James Guillaume]] come l'inventore di questo neologismo popolarizzato qualche settimana dopo da [[Paul Brousse]] in un articolo pubblicato nel [[Fédération Jurassienne|Bulletin de la Fédération jurassienne]]. | Nei [[1876]], nel congresso internazionale di Berna, [[Malatesta]] lanciò «la guerra continua alle istituzioni stabilite, ecco ciò che chiamiamo la rivoluzione in modo permanente!». Il [[9 giugno]] [[1877]], [[Andrea Costa]] animò a Genova una conferenza sulla « propaganda per il fatto ». [[Andrea Costa]] è considerato da [[James Guillaume]] come l'inventore di questo neologismo popolarizzato qualche settimana dopo da [[Paul Brousse]] in un articolo pubblicato nel [[Fédération Jurassienne|Bulletin de la Fédération jurassienne]]. |