La Comune di Parigi (1871): differenze tra le versioni

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:« Ogni membro di un Comitato di vigilanza appartiene al partito socialista rivoluzionario. Di conseguenza egli lotterà per ottenere con tutti i mezzi la soppressione dei privilegi della borghesia, la sua scomparsa come classe dirigente e l'avvento politico dei lavoratori. In una parola, l'eguaglianza sociale. Non più padronato, non più proletariato, non più classi. Egli riconosce il lavoro come la sola base della Costituzione sociale, lavoro il cui prodotto deve appartenere interamente al lavoratore.
:« Ogni membro di un Comitato di vigilanza appartiene al partito socialista rivoluzionario. Di conseguenza egli lotterà per ottenere con tutti i mezzi la soppressione dei privilegi della borghesia, la sua scomparsa come classe dirigente e l'avvento politico dei lavoratori. In una parola, l'eguaglianza sociale. Non più padronato, non più proletariato, non più classi. Egli riconosce il lavoro come la sola base della Costituzione sociale, lavoro il cui prodotto deve appartenere interamente al lavoratore.


:Nel mondo politico, egli pone la Repubblica al di sopra del diritto delle maggioranze; egli dunque non riconosce a quelle maggioranze il diritto di negare il principio della sovranità popolare, sia direttamente per via plebiscitaria, sia indirettamente attraverso un'assemblea organo di quelle maggioranze. Egli dunque si opporrà, all'occorrenza con la forza, alla riunione di qualunque Costituente o pretesa Assemblea nazionale, prima che le basi dell'attuale costituzione della società non siano state cambiate mediante una liquidazione rivoluzionaria politica e sociale. In attesa che questa definitiva rivoluzione si sia prodotta, egli non riconosce come governo della città che la Comune rivoluzionaria formata dalla Delegazione dei gruppi socialisti rivoluzionari di questa stessa città. Egli non riconosce come governo del paese che il governo di liquidazione politica e sociale prodotto dalla delegazione delle Comuni rivoluzionarie del paese e dei principali centri operai.  
:Nel mondo politico, egli pone la Repubblica al di sopra del diritto delle maggioranze; egli dunque non riconosce a quelle maggioranze il diritto di negare il principio della sovranità popolare, sia direttamente per via plebiscitaria, sia indirettamente attraverso un'assemblea organo di quelle maggioranze. Egli dunque si opporrà, all'occorrenza con la forza, alla riunione di qualunque Costituente o pretesa Assemblea nazionale, prima che le basi dell'attuale costituzione della società non siano state cambiate mediante una liquidazione rivoluzionaria politica e sociale. In attesa che questa definitiva rivoluzione si sia prodotta, egli non riconosce come governo della città che la Comune rivoluzionaria formata dalla Delegazione dei gruppi [[socialisti rivoluzionari]] di questa stessa città. Egli non riconosce come governo del paese che il governo di liquidazione politica e sociale prodotto dalla delegazione delle Comuni rivoluzionarie del paese e dei principali centri operai.  


:Egli s'impegna a combattere per queste idee e a diffonderle formando, laddove non esistano, altri gruppi socialisti rivoluzionari. Egli riunirà questi gruppi in una federazione e li metterà in contatto con la Delegazione centrale. Egli dovrà infine mettere tutti i mezzi disponibili al servizio della propaganda per l'Associazione internazionale dei lavoratori ».
:Egli s'impegna a combattere per queste idee e a diffonderle formando, laddove non esistano, altri gruppi socialisti rivoluzionari. Egli riunirà questi gruppi in una federazione e li metterà in contatto con la Delegazione centrale. Egli dovrà infine mettere tutti i mezzi disponibili al servizio della propaganda per l'Associazione internazionale dei lavoratori ».
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In tutto il Consiglio, i blanquisti sono una dozzina: manca però il vecchio Blanqui il quale, fatto arrestare il [[17 marzo]] dal governo di Thiers, è detenuto nella fortezza di Taureau, a Morlaix, nella lontana Bretagna. Un altro gruppo è formato da neo-giacobini, ossia repubblicani socialisteggianti: vi appartengono [[Charles Delescluze]], [[Charles Gambon]], [[Jules Miot]], [[Félix Pyat]]. La frazione più consistente del Consiglio è formata da « radicali » o « rivoluzionari indipendenti », come essi stessi si definiscono: tali sono, tra gli altri, [[Charles Amouroux]], [[Arthur Arnould]], [[Jules Bergeret]], [[Jean-Baptiste Clément]], [[Léo Meillet]], [[Paul Rastoul]], [[Dominique Régère]], [[Raoul Urbain]], [[Jules Vallès]], [[Auguste Vermorel]]. Essi si battono per una Repubblica democratica e sociale e, insieme a blanquisti e neo-giacobini, hanno per faro della loro azione politica l'esperienza della Repubblica del 1793 e la sua Costituzione, imitandola con la creazione di un Comitato di Salute pubblica e persino con l'adozione del vecchio calendario rivoluzionario.  
In tutto il Consiglio, i blanquisti sono una dozzina: manca però il vecchio Blanqui il quale, fatto arrestare il [[17 marzo]] dal governo di Thiers, è detenuto nella fortezza di Taureau, a Morlaix, nella lontana Bretagna. Un altro gruppo è formato da neo-giacobini, ossia repubblicani socialisteggianti: vi appartengono [[Charles Delescluze]], [[Charles Gambon]], [[Jules Miot]], [[Félix Pyat]]. La frazione più consistente del Consiglio è formata da « radicali » o « rivoluzionari indipendenti », come essi stessi si definiscono: tali sono, tra gli altri, [[Charles Amouroux]], [[Arthur Arnould]], [[Jules Bergeret]], [[Jean-Baptiste Clément]], [[Léo Meillet]], [[Paul Rastoul]], [[Dominique Régère]], [[Raoul Urbain]], [[Jules Vallès]], [[Auguste Vermorel]]. Essi si battono per una Repubblica democratica e sociale e, insieme a blanquisti e neo-giacobini, hanno per faro della loro azione politica l'esperienza della Repubblica del 1793 e la sua Costituzione, imitandola con la creazione di un Comitato di Salute pubblica e persino con l'adozione del vecchio calendario rivoluzionario.  


La minoranza è formata da proudhoniani e da socialisti internazionalisti. I primi concepiscono la Comune di Parigi come una delle tante Comuni che dovrebbero costituirsi in tutta la Francia e poi unirsi in una federazione. Per lo più sono fedeli al dettato del loro maestro e tendono allo spontaneismo, diffidano dell'organizzazione e « negano allo Stato, anche se di tipo nuovo, il diritto di intervenire nei problemi sociali ». <ref>''La Comune del 187''1, cit., p. 154.</ref> I secondi, una piccola frazione, sono vicini al marxismo, come [[Léo Frankel]], per il quale la Comune non deve solo « risolvere la questione dei municipi, ma fare finalmente le riforme sociali », tesi condivisa del resto anche da [[Benoît Malon]], che è un internazionalista non marxista. Nel suo complesso, i comunardi della minoranza vengono definiti da Frankel « socialisti rivoluzionari ».  
La minoranza è formata da proudhoniani e da socialisti internazionalisti. I primi concepiscono la Comune di Parigi come una delle tante Comuni che dovrebbero costituirsi in tutta la Francia e poi unirsi in una federazione. Per lo più sono fedeli al dettato del loro maestro e tendono allo spontaneismo, diffidano dell'organizzazione e « negano allo Stato, anche se di tipo nuovo, il diritto di intervenire nei problemi sociali ». <ref>''La Comune del 187''1, cit., p. 154.</ref> I secondi, una piccola frazione, sono vicini al marxismo, come [[Léo Frankel]], per il quale la Comune non deve solo « risolvere la questione dei municipi, ma fare finalmente le riforme sociali », tesi condivisa del resto anche da [[Benoît Malon]], che è un internazionalista non marxista. Nel suo complesso, i comunardi della minoranza vengono definiti da Frankel « [[socialisti rivoluzionari]] ».  


Il [[29 marzo]] il Consiglio, che si riunisce stabilmente nell'Hôtel de Ville, elegge a maggioranza 68 dei suoi membri destinati a far parte di una commissione esecutiva e di altre nove commissioni specifiche: commissione delle finanze, militare, giustizia, pubblica sicurezza, sussistenza, lavoro, esteri, istruzione e servizi pubblici. Della commisione esecutiva fanno parte [[Francis Jourde]] per le finanze, [[Gustave Cluseret]] per la guerra, [[Eugène Protot]] per la giustiza, Raoul Rigault per la pubblica sicurezza, [[Auguste Viard]] per la sussistenza, Léo Frankel per il lavoro, [[Paschal Grousset]] per gli esteri, [[Edouard Vaillant]] per l'istruzione e [[Jules Andrieu]] per i servizi pubblici. Delle singole commissioni fa parte un numero variabile di commissari, dai cinque della commissione finanze ai nove dell'istruzione. Tutti i commissari delegati sono tenuti a riunirsi quotidianamente, ad approvare a maggioranza le decisioni e a riferirle al Consiglio della Comune, che a quel punto deciderà se ratificarle o meno.   
Il [[29 marzo]] il Consiglio, che si riunisce stabilmente nell'Hôtel de Ville, elegge a maggioranza 68 dei suoi membri destinati a far parte di una commissione esecutiva e di altre nove commissioni specifiche: commissione delle finanze, militare, giustizia, pubblica sicurezza, sussistenza, lavoro, esteri, istruzione e servizi pubblici. Della commisione esecutiva fanno parte [[Francis Jourde]] per le finanze, [[Gustave Cluseret]] per la guerra, [[Eugène Protot]] per la giustiza, Raoul Rigault per la pubblica sicurezza, [[Auguste Viard]] per la sussistenza, Léo Frankel per il lavoro, [[Paschal Grousset]] per gli esteri, [[Edouard Vaillant]] per l'istruzione e [[Jules Andrieu]] per i servizi pubblici. Delle singole commissioni fa parte un numero variabile di commissari, dai cinque della commissione finanze ai nove dell'istruzione. Tutti i commissari delegati sono tenuti a riunirsi quotidianamente, ad approvare a maggioranza le decisioni e a riferirle al Consiglio della Comune, che a quel punto deciderà se ratificarle o meno.   
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