Aspetti libertari dell'impresa di Fiume: differenze tra le versioni

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[[File:ErricoMalatesta.gif|thumb|[[Errico Malatesta]]]]
[[File:ErricoMalatesta.gif|thumb|[[Errico Malatesta]]]]


===Anarchici===
===Personalità anarchiche===
*[[Anna Kuliscioff]], medico e rivoluzionaria russa, prima anarchica e poi fondatrice e militante del Partito Socialista Italiano.
*[[Anna Kuliscioff]], medico e rivoluzionaria russa, prima anarchica e poi fondatrice e militante del Partito Socialista Italiano.
*[[Errico Malatesta]], dopo esse rientrato in Italia dall'esilio, prese contatti con D'Annunzio in gennaio allo scopo di «organizzare un movimento insurrezionale che avrebbe dovuto scoppiare in occasione degli scioperi dei ferrovieri ed essere appoggiato da Fiume con sbarchi di uomini e materiali sulla costa adriatica». <ref>G. Candeloro, ''La prima guerra mondiale il dopoguerra, l'avvento del fascismo'', cit., p. 339.</ref> Il fatto che fossero presenti già degli anarchici fra le fila dei legionari <ref>Cfr. R. De Felice, ''D'Annunzio politico'', p.29.</ref> stimolò Malatesta a intrecciare rapporti col comandante della spedizione fiumana e aiutarlo nel suo progetto di «Roma e l'Italia e di “annetterle” a Fiume <ref>Cfr. R. De Felice, ''D'Annunzio politico'', p.29.</ref>», ma Malatesta scelse di procedere con cautela, inviando cronisti come [[Randolfo Vella]] a fare un resoconto della situazione a Fiume, e ben presto si rese conto che i piani di D'Annunzio non avevano una grossa carica rivoluzionaria.
*[[Errico Malatesta]], dopo esse rientrato in Italia dall'esilio, prese contatti con D'Annunzio in gennaio allo scopo di «organizzare un movimento insurrezionale che avrebbe dovuto scoppiare in occasione degli scioperi dei ferrovieri ed essere appoggiato da Fiume con sbarchi di uomini e materiali sulla costa adriatica». <ref>G. Candeloro, ''La prima guerra mondiale il dopoguerra, l'avvento del fascismo'', cit., p. 339.</ref> Il fatto che fossero presenti già degli anarchici fra le fila dei legionari <ref>Cfr. R. De Felice, ''D'Annunzio politico'', p.29.</ref> stimolò Malatesta a intrecciare rapporti col comandante della spedizione fiumana e aiutarlo nel suo progetto di «Roma e l'Italia e di “annetterle” a Fiume <ref>Cfr. R. De Felice, ''D'Annunzio politico'', p.29.</ref>», ma Malatesta scelse di procedere con cautela, inviando cronisti come [[Randolfo Vella]] a fare un resoconto della situazione a Fiume, e ben presto si rese conto che i piani di D'Annunzio non avevano una grossa carica rivoluzionaria.
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