Buenaventura Durruti: differenze tra le versioni

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[[File:Durruti.jpg|right|thumb|160px|Buenaventura Durruti]]
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Il padre di Buenaventura è un ferroviere iscritto al [[sindacalismo|sindacato]] dell'[[UGT]] che era stato arrestato nel [[1903]] per aver partecipato ad uno [[sciopero]] sindacale. Il piccolo Buenaventura cresce in un ambiente fortemente conservatore, León infatti ha «pochissime le imprese industriali [...] Una forte guarnigione, diversi reparti della Guardia Civil, numerosi conventi, una cattedrale, un palazzo episcopale, un seminario per la formazione degli insegnanti, una scuola di veterinaria, una forte piccola borghesia, che voleva tranquillità e ordine [...] non tollerava alcun pensiero divergente, alcun temperamento che gli si contrapponesse.» <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 16-17</ref>
Il padre di Buenaventura è un ferroviere iscritto al [[sindacalismo|sindacato]] dell'[[UGT]] che era stato arrestato nel [[1903]] per aver partecipato ad uno [[sciopero]] sindacale. Il piccolo Buenaventura cresce in un ambiente fortemente conservatore, León infatti ha «pochissime le imprese industriali [...] Una forte guarnigione, diversi reparti della Guardia Civil, numerosi conventi, una cattedrale, un palazzo episcopale, un seminario per la formazione degli insegnanti, una scuola di veterinaria, una forte piccola borghesia, che voleva tranquillità e ordine [...] non tollerava alcun pensiero divergente, alcun temperamento che gli si contrapponesse.» <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 16-17</ref>


A cinque anni comunque inizia a frequentare la scuola e la porta avanti sino all'età di 14 anni, quando viene assunto nel laboratorio di un certo Melchor Martìnez. Secondo la testimonianza della sorella continua comunque a frequentare la scuola serale ed è un appassionato lettore. Viene assunto poi nelle fonderie Miaja fino al 1916, quando trova lavoro presso la Compagnia ferroviaria della Spagna del nord.
A cinque anni comunque inizia a frequentare la scuola e la porta avanti sino all'età di 14 anni, quando viene assunto nel laboratorio di un certo Melchor Martìnez. Secondo la testimonianza della sorella continua comunque a frequentare la scuola serale ed è un appassionato lettore. Viene assunto poi nelle fonderie Miaja fino al 1916, quando trova lavoro presso la Compagnia ferroviaria della Spagna del nord.


===Attivismo sindacale e anarchico===
===Attivismo sindacale e anarchico===
Nel [[1917]] si impegna attivamente nello [[sciopero generale]] proclamato dall'[[UGT]] (Union general de trabajadores), in cui, a seguito degli scontri con le forze di polizia spagnole, 70 persone vengono uccise, 500 ferite e oltre 2000 arrestate.  
Nel [[1917]] si impegna attivamente nello [[sciopero generale]] proclamato dall'[[UGT]] (Union general de trabajadores), in cui, a seguito degli scontri con le forze di polizia spagnole, 70 persone vengono uccise, 500 ferite e oltre 2000 arrestate.  
: «Quando venne lo sciopero del 1917, avevamo dicianove anni giusti giusti [...] Non volevamo permettere che lo sciopero finisse in una bolla di sapone. Avevamo anche qualche arma, niente di speciale, ma abbastanza da fare un poco di paura ai soldati [...] Già avevamo occupato la stazione [...] Già era scuro, vedevamo brillare le divise dei soldati, e poi incominciò: "Bang! Bing-bang, bing-bang!" Era come una piccola guerra. Subito ci venne sopra la Guardia Civil. E qua con quei revolver piccoli non c'era da fare più niente. Ci cercammo qualche pilone dell'alta tensione al centro di Lèon, che erano altissimi, e in posizione buona, davanti ci stavano gli alberi. Ci arrampicammo lassopra e ci nascondemmo bene bene, e tutti avevamo cappelli e tasche pieni di pietre, e le buttammo in testa ai poliziotti [...] I poliziotti caricarono coi cavalli sulla gente. Ma a noi non ci presero [...] mano mano venne fuori un clima rivoluzionario, che poi è stato portato in tutto il paese dalla CNT. Naturalmente, quello che già allora era il capo in tutte queste lotte, era Durruti». <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 20-21</ref> ([[Florentino Monroy]])
: «Quando venne lo sciopero del 1917, avevamo dicianove anni giusti giusti [...] Non volevamo permettere che lo sciopero finisse in una bolla di sapone. Avevamo anche qualche arma, niente di speciale, ma abbastanza da fare un poco di paura ai soldati [...] Già avevamo occupato la stazione [...] Già era scuro, vedevamo brillare le divise dei soldati, e poi incominciò: "Bang! Bing-bang, bing-bang!" Era come una piccola guerra. Subito ci venne sopra la Guardia Civil. E qua con quei revolver piccoli non c'era da fare più niente. Ci cercammo qualche pilone dell'alta tensione al centro di Lèon, che erano altissimi, e in posizione buona, davanti ci stavano gli alberi. Ci arrampicammo lassopra e ci nascondemmo bene bene, e tutti avevamo cappelli e tasche pieni di pietre, e le buttammo in testa ai poliziotti [...] I poliziotti caricarono coi cavalli sulla gente. Ma a noi non ci presero [...] mano mano venne fuori un clima rivoluzionario, che poi è stato portato in tutto il paese dalla CNT. Naturalmente, quello che già allora era il capo in tutte queste lotte, era Durruti». <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 20-21</ref> ([[Florentino Monroy]])
[[File:Emilienne Morin.jpg|thumb|left|160 px|[[Émilienne Morin]], compagna di Durruti]]
[[File:Emilienne Morin.jpg|thumb|left|160 px|[[Émilienne Morin]], compagna di Durruti]]
In seguito a questi avvenimenti perde il posto di lavoro ed è quindi costretto a trasferirsi a Gijon, nella regione delle Asturie, centro di notevole influenza legata all'[[anarco-sindacalismo]]. Qui conosce [[Manuel Buencasa]], segretario generale della [[CNT]], che gli fa conoscere il pensiero anarchico in maniera più profonda e matura.  
In seguito a questi avvenimenti perde il posto di lavoro ed è quindi costretto a trasferirsi a Gijon, nella regione delle Asturie, centro di notevole influenza legata all'[[anarco-sindacalismo]]. Qui conosce [[Manuel Buencasa]], segretario generale della [[CNT]], che gli fa conoscere il pensiero anarchico in maniera più profonda e matura.  
[[Image:Ascasodurrutijover.png|thumb|200px|[[Los Solidarios]]: [[Francisco Ascaso]], [[Buenaventura Durruti]], [[Gregorio Jover]]]]
[[Image:Ascasodurrutijover.png|thumb|200px|[[Los Solidarios]]: [[Francisco Ascaso]], [[Buenaventura Durruti]], [[Gregorio Jover]]]]
Quando giunge il momento, viene chiamato alla leva militare obbligatoria, ma Buenaventura, che già era ostile ad ogni qualsivoglia [[autorità]], decide di disertare ed è dichiarato renitente. In seguito a questi avvenimenti, per non finire in prigione, si sposta in [[Francia]] dove prendee contatto con gli [[:Categoria:Anarchici francesi|anarchici francesi]], tra cui [[Sébastien Faure]], [[Louis Lecoin]] e [[Émile Cottin]].  
Quando giunge il momento, viene chiamato alla leva militare obbligatoria, ma Buenaventura, che già era ostile ad ogni qualsivoglia [[autorità]], decide di disertare ed è dichiarato renitente. In seguito a questi avvenimenti, per non finire in prigione, si sposta in [[Francia]] dove prendee contatto con gli [[:Categoria:Anarchici francesi|anarchici francesi]], tra cui [[Sébastien Faure]], [[Louis Lecoin]] e [[Émile Cottin]].  


Nel [[1920]] rientra a Barcellona e diviene un militante influente all'interno delle due organizzazioni anarchiche più importanti di [[Spagna]]: la [[Confederación Nacional del Trabajo]] (CNT) e la [[Federazione Anarchica Iberica]] (FAI). Rifiuta sempre e comuqnue ogni tipo di incarico "dirigenziale" all'interno della [[CNT]].
Nel [[1920]] rientra a Barcellona e diviene un militante influente all'interno delle due organizzazioni anarchiche più importanti di [[Spagna]]: la [[Confederación Nacional del Trabajo]] (CNT) e la [[Federazione Anarchica Iberica]] (FAI). Rifiuta sempre e comuqnue ogni tipo di incarico "dirigenziale" all'interno della [[CNT]].
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Buenaventura Durruti, braccato dalla “giustizia” spagnola, è costretto ad emigrare in Sud America, insieme a [[Francisco Ascaso]] e ad altri compagni de [[Los Solidarios]] con cui fonda il gruppo "[[Los Errantes]]" (Gli Erranti), che ricalcano le stesse orme di "espropriazione popolare". Ricercato, insieme ai suoi compagni, da molte polizie del mondo, ritorna clandestinamente in [[Francia]], dove viene fermato il [[25 giugno]] [[1926]]. A Durruti, [[Francisco Ascaso]] e [[Gregorio Jover]] viene loro imputata la progettazione di un attentato contro il re di [[Spagna]], Alfonso XII, in visita a Parigi.  
Buenaventura Durruti, braccato dalla “giustizia” spagnola, è costretto ad emigrare in Sud America, insieme a [[Francisco Ascaso]] e ad altri compagni de [[Los Solidarios]] con cui fonda il gruppo "[[Los Errantes]]" (Gli Erranti), che ricalcano le stesse orme di "espropriazione popolare". Ricercato, insieme ai suoi compagni, da molte polizie del mondo, ritorna clandestinamente in [[Francia]], dove viene fermato il [[25 giugno]] [[1926]]. A Durruti, [[Francisco Ascaso]] e [[Gregorio Jover]] viene loro imputata la progettazione di un attentato contro il re di [[Spagna]], Alfonso XII, in visita a Parigi.  


Grazie alla mobilitazione e alla strenua difesa operata da [[Louis Lecoin]], [[Henri Torres]] e [[Sébastien Faure]], tutto il gruppo anarchico è liberato il [[14 luglio]] [[1927]] con l'obbligo di lasciare immediatamente il territorio della [[Francia]]. Ritornerà in [[Spagna]] solamente nel [[1931]]. Lo stesso giorno fa la conoscenza di [[Emilienne Morin]] alla Libreria Internazionale anarchica di Parigi e diviene il suo compagno. Così, la stessa Morin, racconterà il loro incontro:
Grazie alla mobilitazione e alla strenua difesa operata da [[Louis Lecoin]], [[Henri Torres]] e [[Sébastien Faure]], tutto il gruppo anarchico è liberato il [[14 luglio]] [[1927]] con l'obbligo di lasciare immediatamente il territorio della [[Francia]]. Ritornerà in [[Spagna]] solamente nel [[1931]]. Lo stesso giorno fa la conoscenza di [[Emilienne Morin]] alla Libreria Internazionale anarchica di Parigi e diviene il suo compagno. Così, la stessa Morin, racconterà il loro incontro:
:«Ci eravamo conosciuti a Parigi. Dev'essere stato il 1927. Lui usciva proprio allora di prigione. In tutta la Francia c'era stata un'enorme campagna, il governo aveva ceduto, i tre moschettieri <ref>[[Durruti]], [[Francisco Ascaso|Ascaso]], [[Gregorio Jover|Jover]]</ref> - era un nomignolo che aveva trovato la stampa - erano stati rilasciati. Durruti uscì, la sera stessa fece visita a qualche amico, io ero presente, ci vedemmo, ci innammoramo a rotta di collo e le cose rimasero così. <ref>H.M. Enzensberger, ''La Breve estate dell'anarchia, pag. 73''</ref>»
:«Ci eravamo conosciuti a Parigi. Dev'essere stato il 1927. Lui usciva proprio allora di prigione. In tutta la Francia c'era stata un'enorme campagna, il governo aveva ceduto, i tre moschettieri <ref>[[Durruti]], [[Francisco Ascaso|Ascaso]], [[Gregorio Jover|Jover]]</ref> - era un nomignolo che aveva trovato la stampa - erano stati rilasciati. Durruti uscì, la sera stessa fece visita a qualche amico, io ero presente, ci vedemmo, ci innammoramo a rotta di collo e le cose rimasero così. <ref>H.M. Enzensberger, ''La Breve estate dell'anarchia, pag. 73''</ref>»


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Durruti è tra i protagonisti principali di quell'esaltante periodo storico. Promuove la creazione del [[Comitato centrale di Milizie antifasciste della Catalogna]], che praticamente deteneva il “potere” (su basi libertarie) governativo. Il [[23 luglio]] del [[1936]] si mette a capo di 10000 anarchici, chiamati poi [[Colonna Durruti]], ottenendo numerose vittorie sul fronte Aragonese e successivamente si sposta verso la capitale Madrid, pesantemente minacciata dai [[fascismo|fascisti]] franchisti. Quando la [[Colonna Durruti]], «marciando verso il fronte, attraversava un villaggio, per prima cosa i suoi consiglieri politici deponevano il giudice. I problemi locali venivano risolti in base alle seguenti tre domande: "Dov'è il tribunale? Dov'è il catasto coi registri? Dov'è la prigione?". Poi incendiavano gli atti giudiziari e i registri catastali e liberavano i prigionieri» <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 192</ref>. In seguito venivano fatti riunire tutti gli abitanti del villaggio e si spiegavano loro i principi del [[comunismo libertario]].
Durruti è tra i protagonisti principali di quell'esaltante periodo storico. Promuove la creazione del [[Comitato centrale di Milizie antifasciste della Catalogna]], che praticamente deteneva il “potere” (su basi libertarie) governativo. Il [[23 luglio]] del [[1936]] si mette a capo di 10000 anarchici, chiamati poi [[Colonna Durruti]], ottenendo numerose vittorie sul fronte Aragonese e successivamente si sposta verso la capitale Madrid, pesantemente minacciata dai [[fascismo|fascisti]] franchisti. Quando la [[Colonna Durruti]], «marciando verso il fronte, attraversava un villaggio, per prima cosa i suoi consiglieri politici deponevano il giudice. I problemi locali venivano risolti in base alle seguenti tre domande: "Dov'è il tribunale? Dov'è il catasto coi registri? Dov'è la prigione?". Poi incendiavano gli atti giudiziari e i registri catastali e liberavano i prigionieri» <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 192</ref>. In seguito venivano fatti riunire tutti gli abitanti del villaggio e si spiegavano loro i principi del [[comunismo libertario]].
[[File:CNT FAI flag.png|left|thumb|]]
[[File:CNT FAI flag.png|left|thumb|]]
Talvolta i miliziani anarchici si lasciavano andare a violenze non sempre giustificabili (contro preti, persone ricche, presunti fascisti o addirittura che vestivano in maniera non conforme agli “standard” operai), frutto dell'odio covato da tempo o causa di miliziani dell'ultim'ora che ancora non avevano formato una coscienza tale da distinguere le violenze necessarie da quelle che potevano addirittura essere un boomerang per le sorti della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione]]. Durruti cercava in ogni occasione di impedire che si eccedesse nelle violenze, tant'è che diverrà una sorta di segretario della Colonna tale Jesus Arnal Pena, ovvero un prete cattolico che alcuni miliziani intendevano fucilare proprio in quanto prete, anche se nulla aveva a che fare con i [[fascismo|fascisti]], e che Durruti invece non solo salverà ma porrà addirittura sotto la sua protezione:
Talvolta i miliziani anarchici si lasciavano andare a violenze non sempre giustificabili (contro preti, persone ricche, presunti fascisti o addirittura che vestivano in maniera non conforme agli “standard” operai), frutto dell'odio covato da tempo o causa di miliziani dell'ultim'ora che ancora non avevano formato una coscienza tale da distinguere le violenze necessarie da quelle che potevano addirittura essere un boomerang per le sorti della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione]]. Durruti cercava in ogni occasione di impedire che si eccedesse nelle violenze, tant'è che diverrà una sorta di segretario della Colonna tale Jesus Arnal Pena, ovvero un prete cattolico che alcuni miliziani intendevano fucilare proprio in quanto prete, anche se nulla aveva a che fare con i [[fascismo|fascisti]], e che Durruti invece non solo salverà ma porrà addirittura sotto la sua protezione:


: «Non ho mai avuto la minima inclinazione per l'anarchia, e Durruti non ha mai avuto un segretario. Ero semplicemente scrivano della cancelleria della colonna. Ma devo ammettere che Durruti era un uomo retto, e quando certa gente lo diffama come assassino e delinquente, ebbene si tratta di calunniatori, e difenderò il mio amico contro simili menzogne [...] Una volta trascinarono davanti a noi un uomo che, ai suoi tempi, aveva detenuto a Saragozza una carica piuttosto importante. Preferirei non dirne il nome. Doveva essere fucilato. Durruti fece chiamare i suoi custodi e domandò loro: “Come si è comportato quest'uomo nella sua proprietà? Come ha trattato i contadini?” La risposta fu: “Non troppo male”.- “Allora, che volete? Si deve farlo fuori solo perché, un tempo, è stato ricco? Questa è idiozia”. Mi consegnò l'uomo e disse: “Bada che faccia il maestro nella scuola popolare del villaggio, e che lavori molto” [...] Durante l'assedio di Huesca Durruti, con un piccolo Breguet, fece un volo di ricognizione sulla città. Era giorno di festa, e la gente usciva appunto dalla chiesa. Il pilota dell'aereo, il tenente Erguido, detto il Diavolo Rosso, domandò se dovesse buttare qualche bomba a mano. Durruti rifiutò di bombardare la popolazione civile» (Testimonianza di Jesus Arnal Pena <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 47 e 156</ref>).
: «Non ho mai avuto la minima inclinazione per l'anarchia, e Durruti non ha mai avuto un segretario. Ero semplicemente scrivano della cancelleria della colonna. Ma devo ammettere che Durruti era un uomo retto, e quando certa gente lo diffama come assassino e delinquente, ebbene si tratta di calunniatori, e difenderò il mio amico contro simili menzogne [...] Una volta trascinarono davanti a noi un uomo che, ai suoi tempi, aveva detenuto a Saragozza una carica piuttosto importante. Preferirei non dirne il nome. Doveva essere fucilato. Durruti fece chiamare i suoi custodi e domandò loro: “Come si è comportato quest'uomo nella sua proprietà? Come ha trattato i contadini?” La risposta fu: “Non troppo male”.- “Allora, che volete? Si deve farlo fuori solo perché, un tempo, è stato ricco? Questa è idiozia”. Mi consegnò l'uomo e disse: “Bada che faccia il maestro nella scuola popolare del villaggio, e che lavori molto” [...] Durante l'assedio di Huesca Durruti, con un piccolo Breguet, fece un volo di ricognizione sulla città. Era giorno di festa, e la gente usciva appunto dalla chiesa. Il pilota dell'aereo, il tenente Erguido, detto il Diavolo Rosso, domandò se dovesse buttare qualche bomba a mano. Durruti rifiutò di bombardare la popolazione civile» (Testimonianza di Jesus Arnal Pena <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 47 e 156</ref>).
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[[Image:Durruti_funeral.jpg|thumb|Funerali di Durruti]]
[[Image:Durruti_funeral.jpg|thumb|Funerali di Durruti]]
[[Image:Durruti_funeral2.jpg|thumb|Altro momento dei funerali di Durruti]]
[[Image:Durruti_funeral2.jpg|thumb|Altro momento dei funerali di Durruti]]
La versione ufficiale, avallata anche dalla [[CNT]], attribuì immediatamente la responsabilità ad un cecchino [[fascismo|fascista]] della ''Guardia Civil'', tuttavia, visto il diametro del foro provocato dal proiettile, sorse il sospetto che il colpo fosse stato esploso da molto vicino. Ciò ha fatto sorgere sospetti inquietanti: per aluni anarchici sarebbero essere stati i [[comunismo|comunisti]] ad essere se non gli esecutori materiali quantomeno i mandanti (bisogna evidenziare che i [[fascismo|fascisti]] alimentarono sicuramente questa versione per incrementare le divisioni del fronte repubblicano), per altri (es. [[Jaume Miravitlless]] <ref>Esponente della ''Esquirra'', partito liberale di sinistra. Nel periodo pre-rivoluzionario si espresse in maniera decisa contro la [[Federazione Anarchica Iberica]], accusandola di essere al pari dei fascisti. Quando durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione]] Durruti se lo trovò davanti per poco non lo fece fuori all'istante (Si veda ''La breve estate dell'anarchia'' di Enzensberger).</ref> e inizialmente anche [[Emilienne Morin]], compagna di Buenaventura) potrebbero essere stati addirittura alri compagni anarchici, che negli ultimi tempi lo avevano accusato di essere diventato eccessivamente autoritario e dispotico (secondo alcune voci, non del tutto confermate e attendibili, in quel periodo si sarebbe avvicinato agli ambienti [[comunismo|comunisti]]). L'ultima versione, portata avanti per esempio dal testimone oculare [[Ramon Garcia Lopez]], farebbe riferimento ad un dramamtico incidente. Durruti sarebbe morto a causa di un colpo partito incidentalmente dalla sua stessa arma. (Se questo fosse vero, la [[CNT]] avrebbe preferito evitare di raccontare la verità dei fatti, ovvero che si sarebbe trattato di un incidente causato dall'imprudenza di Durruti, perché ciò avrebbe potuto comportare la demoralizzazione dei combattenti.).
La versione ufficiale, avallata anche dalla [[CNT]], attribuì immediatamente la responsabilità ad un cecchino [[fascismo|fascista]] della ''Guardia Civil'', tuttavia, visto il diametro del foro provocato dal proiettile, sorse il sospetto che il colpo fosse stato esploso da molto vicino. Ciò ha fatto sorgere sospetti inquietanti: per aluni anarchici sarebbero essere stati i [[comunismo|comunisti]] ad essere se non gli esecutori materiali quantomeno i mandanti (bisogna evidenziare che i [[fascismo|fascisti]] alimentarono sicuramente questa versione per incrementare le divisioni del fronte repubblicano), per altri (es. [[Jaume Miravitlless]] <ref>Esponente della ''Esquirra'', partito liberale di sinistra. Nel periodo pre-rivoluzionario si espresse in maniera decisa contro la [[Federazione Anarchica Iberica]], accusandola di essere al pari dei fascisti. Quando durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione]] Durruti se lo trovò davanti per poco non lo fece fuori all'istante (Si veda ''La breve estate dell'anarchia'' di Enzensberger).</ref> e inizialmente anche [[Emilienne Morin]], compagna di Buenaventura) potrebbero essere stati addirittura alri compagni anarchici, che negli ultimi tempi lo avevano accusato di essere diventato eccessivamente autoritario e dispotico (secondo alcune voci, non del tutto confermate e attendibili, in quel periodo si sarebbe avvicinato agli ambienti [[comunismo|comunisti]]). L'ultima versione, portata avanti per esempio dal testimone oculare [[Ramon Garcia Lopez]], farebbe riferimento ad un dramamtico incidente. Durruti sarebbe morto a causa di un colpo partito incidentalmente dalla sua stessa arma. (Se questo fosse vero, la [[CNT]] avrebbe preferito evitare di raccontare la verità dei fatti, ovvero che si sarebbe trattato di un incidente causato dall'imprudenza di Durruti, perché ciò avrebbe potuto comportare la demoralizzazione dei combattenti.).


L'unico fatto appurato senza alcun dubbio, al di là delle versioni discordanti <ref>Secondo alcune versioni, lo stesso autista di Durruti, Julio Estancio, avrebbe testimoniato che l'anarchico di Leon sarebbe stato colpito alle spalle e quindi non si sarebbe trattato di incidente, ma di omicidio</ref>, è che egli si trovasse in automobile insieme al suo autista Julio Estancio, a [[José Manzana]], [[Antonio Bonilla]] e [[Ramon Garcia Lopez]]. Una volta giunti in Piazza Moncloa (quartiere universitario), dove erano in atto degli scontri a fuoco con dei [[fascismo|fascisti]] che occupavano la clinica universitaria, Durruti sarebbe sceso ed in quel momento sarebbe stato colpito a morte <ref>Anche in questo caso esistono versioni discordanti. Secondo alcuni (es. [[Enrique Lister]]), Durruti sarebbe sceso dall'automobile per fermare alcuni disertori, poi nel momento in cui risaliva in macchina sarebbe stato colpito a morte alle spalle. Secondo Lopez invece, dall'arma di Durruti sarebbe partito il colpo mortale proprio nell'esatto momento in cui mise usciva dalla sua auto. (Si noti come Lopez non faccia alcun riferimento a disertori in fuga)</ref>.
L'unico fatto appurato senza alcun dubbio, al di là delle versioni discordanti <ref>Secondo alcune versioni, lo stesso autista di Durruti, Julio Estancio, avrebbe testimoniato che l'anarchico di Leon sarebbe stato colpito alle spalle e quindi non si sarebbe trattato di incidente, ma di omicidio</ref>, è che egli si trovasse in automobile insieme al suo autista Julio Estancio, a [[José Manzana]], [[Antonio Bonilla]] e [[Ramon Garcia Lopez]]. Una volta giunti in Piazza Moncloa (quartiere universitario), dove erano in atto degli scontri a fuoco con dei [[fascismo|fascisti]] che occupavano la clinica universitaria, Durruti sarebbe sceso ed in quel momento sarebbe stato colpito a morte <ref>Anche in questo caso esistono versioni discordanti. Secondo alcuni (es. [[Enrique Lister]]), Durruti sarebbe sceso dall'automobile per fermare alcuni disertori, poi nel momento in cui risaliva in macchina sarebbe stato colpito a morte alle spalle. Secondo Lopez invece, dall'arma di Durruti sarebbe partito il colpo mortale proprio nell'esatto momento in cui mise usciva dalla sua auto. (Si noti come Lopez non faccia alcun riferimento a disertori in fuga)</ref>.


===Il funerale===
===Il funerale===
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