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Contemporaneamente aderisce anche al gruppo "[[Los Justicieros]]", partecipando alla progettazione, mai portata a termine, di un attentato contro il Re Alfonso XIII. Nel [[1922]], a Barcellona, Los Justicieros assume il nome di "[[Los Solidarios]]" ("I Solidali"), di cui fanno parte anche [[Juan Garcia Oliver]] e [[Francisco Ascaso]], che si rende protagonista di numerose [[azione diretta |azioni dirette]] volte ad attaccare il [[capitalismo |sistema capitalistico]] spagnolo. Le più “significative” saranno: una rapina al Banco di Spagna di Gijon e l'implicazione nell'uccisione del cardinale Romero, colpito per ritorsione in seguito all'assassinio dell'anarchico [[Salvador Segui]], nonché perché uno dei principali finanziatori dei "pistoleros" (gruppo paramilitare al servizio del padronato). | Contemporaneamente aderisce anche al gruppo "[[Los Justicieros]]", partecipando alla progettazione, mai portata a termine, di un attentato contro il Re Alfonso XIII. Nel [[1922]], a Barcellona, Los Justicieros assume il nome di "[[Los Solidarios]]" ("I Solidali"), di cui fanno parte anche [[Juan Garcia Oliver]] e [[Francisco Ascaso]], che si rende protagonista di numerose [[azione diretta |azioni dirette]] volte ad attaccare il [[capitalismo |sistema capitalistico]] spagnolo. Le più “significative” saranno: una rapina al Banco di Spagna di Gijon e l'implicazione nell'uccisione del cardinale Romero, colpito per ritorsione in seguito all'assassinio dell'anarchico [[Salvador Segui]], nonché perché uno dei principali finanziatori dei "pistoleros" (gruppo paramilitare al servizio del padronato). | ||
Buenaventura Durruti, braccato dalla “giustizia” spagnola, è costretto ad emigrare in | Buenaventura Durruti, braccato dalla “giustizia” spagnola, è costretto ad emigrare in Sud America, insieme a [[Francisco Ascaso]] e ad altri compagni de [[Los Solidarios]] con cui fonda il gruppo "[[Los Errantes]]" (Gli Erranti), che ricalcano le stesse orme di "espropriazione popolare". Ricercato, insieme ai suoi compagni, da molte polizie del mondo, ritorna clandestinamente in [[Francia]], dove viene fermato il [[25 giugno]] [[1926]]. A Durruti, [[Francisco Ascaso]] e [[Gregorio Jover]] viene loro imputata la progettazione di un attentato contro il re di [[Spagna]], Alfonso XII, in visita a Parigi. | ||
Grazie alla mobilitazione e alla strenua difesa operata da [[Louis Lecoin]], [[Henri Torres]] e [[Sébastien Faure]], tutto il gruppo anarchico è liberato il [[14 luglio]] [[1927]] con l'obbligo di lasciare immediatamente il territorio della [[Francia]]. Ritornerà in [[Spagna]] solamente nel [[1931]]. Lo stesso giorno fa la conoscenza di [[Emilienne Morin]] alla Libreria Internazionale anarchica di Parigi e diviene il suo compagno. Così, la stessa Morin, racconterà il loro incontro: | Grazie alla mobilitazione e alla strenua difesa operata da [[Louis Lecoin]], [[Henri Torres]] e [[Sébastien Faure]], tutto il gruppo anarchico è liberato il [[14 luglio]] [[1927]] con l'obbligo di lasciare immediatamente il territorio della [[Francia]]. Ritornerà in [[Spagna]] solamente nel [[1931]]. Lo stesso giorno fa la conoscenza di [[Emilienne Morin]] alla Libreria Internazionale anarchica di Parigi e diviene il suo compagno. Così, la stessa Morin, racconterà il loro incontro: |