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Tuttavia, subito dopo la nomina di [[Hitler]] a cancelliere nel gennaio [[1933]], nonostante il regime nazista avesse provveduto immediatamente a revocare i titoli sportivi dei non-ariani («Lo sport tedesco è fatto per gli ariani (...) la direzione della gioventù tedesca appartiene interamente agli ariani e non agli ebrei.» <ref>Il caso boxer Erich Seelig fu l'esempio più famoso; l'associazione di pugilato tedesca lo espulse nell'aprile del 1933. Riprese, più tardi, la sua carriera di pugile negli Stati Uniti. </ref>), il CIO non provvedete a revocare la decisione presa, avvallando di fatto l'uso dello [[Sport e propaganda|sport in chiave propagandistica]] da parte del regime di Hitler. Nel frattempo anche la Coppa del mondo di calcio del [[1934]] si sarebbe svolta nell'[[Italia]] [[fascista]]... | Tuttavia, subito dopo la nomina di [[Hitler]] a cancelliere nel gennaio [[1933]], nonostante il regime nazista avesse provveduto immediatamente a revocare i titoli sportivi dei non-ariani («Lo sport tedesco è fatto per gli ariani (...) la direzione della gioventù tedesca appartiene interamente agli ariani e non agli ebrei.» <ref>Il caso boxer Erich Seelig fu l'esempio più famoso; l'associazione di pugilato tedesca lo espulse nell'aprile del 1933. Riprese, più tardi, la sua carriera di pugile negli Stati Uniti. </ref>), il CIO non provvedete a revocare la decisione presa, avvallando di fatto l'uso dello [[Sport e propaganda|sport in chiave propagandistica]] da parte del regime di Hitler. Nel frattempo anche la Coppa del mondo di calcio del [[1934]] si sarebbe svolta nell'[[Italia]] [[fascista]]... | ||
In tutto il mondo si levarono proteste contro i Giochi Olimpici berlinesi: più di 500.000 persone firmarono una petizione anti-nazista<ref>Wally Rossel, ''1936. Les Olympiades Populaires'', ''[[Le Monde libertaire]]''.</ref> ed in tutto il pianeta si registrarono proteste e manifestazioni. La [[Francia]] fu uno dei paesi in cui la contestazione assunse i toni più vivaci; la nuova ''Fédération sportive et gymnique du travail'' (FGST) lanciò lo slogan «Non un soldo, non un uomo per le Olimpiadi a Berlino!», con il quale esplicitò la sua contrarietà alle Olimpiadi naziste. Il quotidiano ''Le Sport ouvrier'' il [[9 ottobre]] [[1935]] scrisse: | In tutto il mondo si levarono proteste contro i Giochi Olimpici berlinesi: più di 500.000 persone firmarono una petizione anti-nazista <ref>Wally Rossel, ''1936. Les Olympiades Populaires'', ''[[Le Monde libertaire]]''.</ref> ed in tutto il pianeta si registrarono proteste e manifestazioni. La [[Francia]] fu uno dei paesi in cui la contestazione assunse i toni più vivaci; la nuova ''Fédération sportive et gymnique du travail'' (FGST) lanciò lo slogan «Non un soldo, non un uomo per le Olimpiadi a Berlino!», con il quale esplicitò la sua contrarietà alle Olimpiadi naziste. Il quotidiano ''Le Sport ouvrier'' il [[9 ottobre]] [[1935]] scrisse: | ||
: «La legge olimpica è violata ogni giorno, alcuna garanzia di libertà è data agli atleti ebrei e cattolici. In queste condizioni, nostro dovere, così come tutti gli uomini d'onore, è quello di denunciare con forza le pratiche hitleriane e di chiedere il trasferimento dei Giochi in un altro paese.» | : «La legge olimpica è violata ogni giorno, alcuna garanzia di libertà è data agli atleti ebrei e cattolici. In queste condizioni, nostro dovere, così come tutti gli uomini d'onore, è quello di denunciare con forza le pratiche hitleriane e di chiedere il trasferimento dei Giochi in un altro paese.» | ||